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Autore: paige95    28/08/2022    8 recensioni
Ricordi come lei sia riuscita ad asciugare i bordi sbavati dall'inchiostro con cui avete scritto il passato.
È giunta in tuo soccorso per rimettere in ordine i fili di un futuro scombinato.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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L'accarezzi e sai che è lì

 








 
A Bluebell, 
che placa ogni mia insicurezza.
A Sofia,
sperando di strapparle un sorriso.


 
 
L’accarezzi e sai che non la sveglierai; ha un sonno delicato per gli altri, ma non per te che la vivi ogni notte, quando il Ministero non ti costringe lontano dal vostro giaciglio e Godric solo sa quanto ne soffri. Scosti un ciuffo scomposto dalla fronte rivolta nella tua direzione; la senti umida, le scopri appena le spalle, sposti le coperte senza fare il minimo rumore ed evitando di essere maldestro. Dal giorno in cui ti ha reso padre - un ricordo che appartiene a svariati anni prima -, sei diventato più premuroso anche nei suoi riguardi; non hai nemmeno più memoria di come fosse prima la tua vita senza i vostri figli, forse più tranquilla e silenziosa, ma anche più vuota; non potrebbe essere altrimenti, sei cresciuto in mezzo a sei fratelli, alcuni più rumorosi, altri più quieti, ma nascere in una casa numerosa lascia il segno per sempre.
Sai che la neve che scende placida contro i vetri della camera non disturberà il riposo di tua moglie; sfoggi ancora qualche fiocco sulla divisa e tra i capelli scompigliati, il ghiaccio è gelido, ma non lo avverti inebriato dal respiro caldo e pacato di Hermione. Decidi di approfittare del raro momento, pochi hanno occasione di rivivere l'innocenza che è in lei, la stessa che non sei riuscito ad intravedere fintanto che non hai compreso i sentimenti che provavi. Per quanto ti sforzassi non hai scorto quel grande cuore che nascondeva sotto le pieghe della pelle, finché lei stessa non te lo ha consentito; scivolare nel suo petto è stato dolce e spaventoso, per te che l'amore è da sempre il più grande arcano. Non ha mai smesso di essere la ragazzina orgogliosa che manderesti a farsi un giro sulle sponde del Lago Nero per calmarsi, sei tu ad esserti rassegnato e vivi nella consapevolezza che da lei puoi trarre più pace che irrequietezza; continui, però, ad approfittare delle situazioni in cui è più innocua per bearti della sua immagine più fanciulla e serena, quella che ami di più. 
Ti sei fiondato nella vostra stanza, con le suole sporche di fango, con i vestiti lerci e sudati ti sei accostato al letto, sempre troppo grande quando uno di voi manca; come di consueto non hai pensato alle conseguenze che ne possono scaturire, il pavimento era limpido fino a pochi secondi fa. Deve farti notare ogni singola mancanza, anche il più insignificante errore; suggestive immagini della tua infanzia tornano alla mente, i rimprovi di tua madre erano molto simili, ma Molly non poteva immaginare che la compagna che avrebbe sposato anche gli innumerevoli difetti era già parte della tua vita. Hai voluto inginocchiarti accanto ai bordi e non puoi smettere di scrutare i suoi lineamenti rilassati e segnati dalla stanchezza; sai già che dopo l’alba ti rimprovererà per una così evidente forma di pigrizia, ma non ti importa, l’azzardo vale il pegno che lei, ignara, ti sta donando. 
Dopo anni di matrimonio, la guardi e non credi ancora possa essere tua, non realizzi che lei possa davvero averti scelto; lo pensi dopo aver trascorso un’intera giornata senza vederla, le vostre strade così impegnate non si sono incrociate nemmeno per sbaglio. Non lo racconti neppure a Harry, non gli confidi quanta urgenza tu abbia di riposarti e di farlo al suo fianco. Nessuno ti aveva preparato a questo, nessuno ti aveva spiegato quanto fosse piacevole amare l’altra metà di sé; tornare e trovarla nella speranzosa certezza che lei condivida i tuoi stessi desideri - ti sembra di percepirlo senza che lei lo esprima a voce. Non avevi previsto di innamorarti di lei; non sei abile a leggere il futuro, anzi hai rischiato più volte di rovinare ciò che per voi era già scritto. Forse lei lo sapeva, lei sa sempre tutto, e te lo ha impedito; con la sua solita forza di volontà ha rischiato per entrambi, vincendo la scommessa più temuta, perché della profezia su di voi nemmeno Hermione è mai stata certa fino in fondo.
Non ammetterai mai che dopo due gravidanze è ancora più bella, con l’aspetto trasandato di una madre, alle prime armi, di due adolescenti, talvolta scapestrati, talvolta più quieti, di questo vi attribuite colpe e meriti; eppure non esiste un singolo giorno in cui ti penti di essere parte della vostra famiglia, di avere la responsabilità del benessere di ogni membro. Hai imparato accanto a Hermione il senso di ogni impegno e il valore di ogni promessa. Hai capito che il pianto di un neonato è diverso da quello di una giovane in piena crisi adolescenziale; ora ti accorgi davvero cosa deve avere attraversato la studentessa più brillante della sua età accanto a due amici da soccorrere per buona parte del tempo nel mezzo di una guerra, la cui fine non era ancora stata scritta.
Non le offri mai un complimento scomodo, fuori dalle righe, una di quelle parole che farebbe arrossire il più intraprendente dei consorti. Non ne sei capace, da te non riceve simili soddisfazioni. Ti sbilanci nella vostra intimità, quando lei annulla ogni tuo freno inibitorio; a quel punto le parole non servono più, la stringi e la fai sentire desiderata come non potresti fare con nessun'altra. Eppure lo sai e lo pensi sempre quando i vostri cammini si incrociano: ai tuoi occhi, è la donna più bella che possa esistere; speri sappia leggere anche solo una frase dei tuoi pensieri, quando incateni il tuo sguardo alla sua figura, perché lei in qualche modo deve sapere che sei perdutamente soggiogato a lei.
Natale è passato da poche settimane, è iniziato persino un nuovo anno al suo fianco e ti stupisci ogni volta di aver raggiunto un altro traguardo; non credi possibile che lei ti scelga ogni giorno ad una serie di condizioni per le quali tu stesso non ti sopporteresti. Scoccata la mezzanotte di Capodanno, tiri un sospiro di sollievo; ti volti e lei è lì, proprio accanto a te e sorride gioiosa, in attesa di un bacio sotto le festose luci variopinte dei Tiri Vispi. Sei egoista, te ne rendi conto; ad alcuna donna augureresti un uomo come te, una simile persona deve solo provare ad avvicinarsi alla tua Rose, non lo permetteresti, tua figlia merita di meglio.
Appena avverti il fruscio delle coperte, l’imbarazzo si dipinge sul tuo volto, il rossore si accosta al freddo che hai sopportato durante le ultime ronde notturne; le lenzuola riscaldate da lei ti infondono un rassicurante tepore, la voglia di rimanere in quella posizione per quel che resta della notte si impossessa di te. Il tuo pensiero è stato troppo insistente e te ne accorgi tardi, solo quando le hai provocato ormai un risveglio precoce; ti rammarichi per averla disturbata. Hermione avvicina la mano alla tua credendo sia solo un insetto a infastidire il suo riposo, ma sceglie di essere comunque delicata; ti accarezza rassicurata, le basta poco per riconoscerti. Sussurra il tuo nome ed esce dal torpore del sonno, quando si accorge che è morbido e familiare il tocco che le sfiora la guancia. Comprende di non essere più sola, percepisci un lieve sospiro di sollievo; per abitudine si volta verso l’orologio posato sul suo comodino, illuminato da una flebile lampadina; impiega qualche secondo a mettere a fuoco le lancette. Ti dedica uno sguardo assonnato e perplesso, non si aspettava tardassi così tanto. 
«Mi spetta qualche straordinario»
Le riservi una blanda giustificazione, di cui lei è già al corrente, eppure si mostra comunque insoddisfatta dell'imprevisto in cui ti sei imbattuto. Si tranquillizza, il fatto che tu stia bene le sembra la sola nota positiva e la notizia più importante; si stropiccia il viso serena, non le importa più che ore siano se può vederti.
«Mi sono addormentata. Speravo di riuscire ad aspettarti»
Lo ammette, come se non fosse l’eventualità più naturale a quell’ora del mattino. Un buon libro non l'ha aiutata a tenere fede ai suoi propositi; il tomo giace ancora sulle lenzuola, si frappone ai vostri corpi; lasci che sia lei a chiuderlo e a riporlo sul comodino, non osi toccarlo nel timore di rovinare qualche pagina che a lei sta a cuore.
«Se avessi potuto, mi sarei addormentato anch’io» 
Le lasci un bacio sulla tempia e tenti di alzarti con le ginocchia indolenzite dal lungo turno di lavoro, non vedi un luogo in cui riposarti da diverso tempo. Lei ti blocca afferrando un lembo della divisa, pretende quel bacio altrove ignorando le condizioni in cui ti sei presentato a lei. Posa le sue labbra sulle tue, costringendoti a sbilanciarti e a ricadere con le mani sul materasso; tenti pacatamente di ribellarti, ma non hai abbastanza forza per cedere né per sottrarti.
«Amore, sono stanco»
Le accarezzi la guancia con la punta delle dita, ancora una volta per farti perdonare. Non ti frena, sa che presto la raggiungerai sotto le lenzuola e ti addormenterai stringendoti a lei.

 
 
 
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Il Profeta ripropone notizie inquietanti risalenti all'estate appena trascorsa, è difficile riposare in queste condizioni, nulla viene risparmiato ai lettori di quelle pagine. Alcune persone sono precipitate nel Tamigi da un'altezza di undici metri, ti fermi a guardare quella scena. Ti rendi conto che non c’è più luogo sicuro e non puoi fare altro che temere per la vita dei tuoi cari rimasti a Londra. Hogwarts, poi, è diventato una trappola mortale che attende solo l'innesto perfetto. Hai immaginato che al termine della ronda notturna, nel tepore della Sala Comune, i pensieri si sarebbero placati e invece resti deluso, eventi passati e drammatici continuano a tenerti compagnia. 
Nei corridoi del Castello hai incontrato una pace apparente; non vi era un'anima fuori posto. Non sempre il silenzio è sintomo di sicurezza, eppure non hai trovato ostacoli, hai concluso il tuo giro e sei sprofondato sul divano porpora; nonostante la comodità dei cuscini il sonno non vuole sopraggiungere. Non pensi nemmeno a prendere in mano un libro per sfruttare l'insonnia e studiare qualche pagina, anche se forse, considerando le notizie che risuonano da casa, converrebbe ripassare le basi di Difesa Contro le Arti Oscure. Pensi alla studentessa che aprirebbe un libro senza alcun indugio e un attimo dopo ti accorgi di non essere più solo davanti allo stendardo d'oro che sventola sopra il tetto del camino acceso. Passi felpati scivolano sui gradini del dormitorio - per te è indifferente da quale lato provengano -, ma non te ne curi, il tuo sguardo si riflette pensieroso nelle fiamme. Scorgi appena Hermione sedersi al tuo fianco sul divano e non sembra propensa al dialogo, una delle rare volte in cui vi trovate d’accordo. 
Siete distanti, ogni angolo del vostro corpo vi suggerisce di mantenere ben salde le vostre posizioni; da lì non vi schiodate, finché l'altro sarà presente in quel limitato raggio di azione. Basta tentare un innocente gesto e vi sfiorate le mani nel recuperare la Gazzetta, abbandonata sui cuscini. Un sussulto vi pervade, i vostri occhi si rispecchiano il tempo necessario per alternare i movimenti, ma Hermione desiste subito in quella sfida, è un primato che non ha interesse a  raggiungere. Le cederesti il giornale, se non fosse che il suo sorriso si spegnerebbe ancora di più. Alla luce del fuoco ti sembra di intravedere imbarazzo sul suo volto, ma soprattutto l'espressione tipica di chi ha interpretato la tua urgenza di camuffare un cattivo presagio; lo ammetti da anni, a lei si può nascondere ben poco. 
«Brutte notizie?»
«Pessime, ma nulla di nuovo»
Ometti le novità, le stesse che temi di conoscere tu per primo, a lei deve bastare sapere che la sua famiglia sta bene, o almeno è ciò che speri. Non puoi rassicurare nemmeno le tue paure, temi di essere poco convincente e lei non si lascerebbe conquistare da un sorriso ambiguo che nasconde più ombre che luci. Le offri una scatola di Gomme Bolle Bollenti, è ancora sigillata; continui a ritenere sia un gesto gentile, anche se Hermione nega sconfortata. 
«Torni a dormire?»
Le rivolgi una domanda ovvia, forse per trattenerla qualche secondo in più; avevi tutte le intenzioni di trascorrere quei minuti con la sola compagnia del calore scoppiettante nel camino, eppure ti accorgi che la sua presenza, anche pacata, ti avrebbe giovato. Perché l'oblio resta una condizione da non augurarsi e la presenza di qualcun altro rende quell'eventualità meno reale.
«Tu no?»
La assecondi con un mezzo sorriso, ma lei non sembra crederti; sa che bivaccherai nei tuoi dolciumi fino all'alba, leggendo fiumi d'inchiostro sui Cannoni di Chudley. Lo farai, forse; tuttavia Hermione si stringe nella sua vestaglia e ti lascia solo a contemplare ciò che resta del Millenium Bridge di Londra.


 
 
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Scivolare al caldo è una sensazione che sogni da ore; avverti ancora nelle ossa il gelo che hai patito. Non ameresti così tanto casa tua, se riuscissi a passare più tempo fra quelle mura; le apprezzi, perché ne godi troppo poco. Ed è esattamente questo il segreto del vivere felice: tornare ad apprezzare ciò di cui veniamo privati per un tempo breve o lungo che sia. Non hai immaginato come sarebbe stato il tuo futuro fuori dalla Tana; se avessi avuto la prontezza di progettarlo, non avresti chiesto altro, il modesto alloggio in cui vivete non limita il vostro benessere. A tue spese hai imparato che l’amore dei tuoi cari compensa tutto. 
Addormentarti stringendola è ciò che desideri; ti accosti alla sua schiena, le sfiori il bacino appena sotto il braccio e la attrai a te. Le catturi una mano e lei si occupa di intrecciare le vostre dita, ti invita a non allontanarti. 
Non ti serve altro, tornare da lei, da loro: dalla vostra famiglia.
La senti agitarsi, si ribella alla tua stretta solo per potersi girare dalla parte opposta e affrontarti faccia a faccia; non riesci a chiudere gli occhi se lei immortala il suo sguardo nel tuo alla luce fioca della lampada. Vorresti domandarle le intenzioni, ricordarle che non hai altre energie da spendere, temi di averle esaurite a servizio della comunità magica. Se lei ti sfiora le labbra con il pollice come se le fossi mancato, non sai come resisterle; esamina al tatto il tuo viso lievemente ispido, ma pulito dalle tracce del lavoro che hai svolto con dedizione. Sembra che Hermione rivendichi solo un bacio lento per sentirti accanto, ché dopo una giornata di lavoro e di maternità è sfinita tanto quanto te. Si rannicchia contro il tuo petto, si sente protetta e non ti capaciti come possa accadere, è sempre stata lei a difenderti.
Emanano un profumo dolce i suoi capelli, lei sa di buono; di quel buono di cui vorresti fosse ricolmo il mondo, ogni volta che combatti contro le tenebre.


 
 
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Nella notte più oscura, là fuori festeggiano, mentre tu e la tua famiglia siete schiacciati dallo stesso macigno che ha seppellito Fred. L’alba non ha lenito il dolore come molti avrebbero sperato, il tuo volto è ancora impolverato, segno inconfutabile della battaglia a cui hai preso parte; è impossibile lasciare che l'oscurità inghiotta ciò che è successo e lo faccia svanire nella nebbia. Gli ultimi mesi vissuti resteranno indelebili nella mente di tutti. Entrare nella stanza dei gemelli è un atto di puro coraggio, uno spirito illogico di cui tutti ti accusano; non pensi che un passo su quel pavimento possa peggiorare una situazione in bilico. Non sai consolare i tuoi fratelli, nasconderti dal dolore è sempre stato più facile e invitante di qualsiasi altra scelta. Al piano inferiore avverti grida di disperazione; vorresti solo non ascoltare, protetto dalle quattro mura entro cui nessuno oserà più rientrare. Più tardi forse ti sentirai un vigliacco, ma tu non sei utile per elaborare il lutto di parenti e amici.
Ti hanno consigliato di tornare a casa e ti sei rifugiato nel luogo in cui ti sembra ancora di percepire lontano il respiro del fratello perduto da appena una manciata di ore; lo ricordi, quando lo hai salutato con uno straziante addio - una semplice carezza - il suo volto era ancora caldo. Ti hanno raccomandato di consolare mamma e papà, ma tu non riesci a incrociare i loro occhi umidi. Ginny stava aiutando vostra madre a non cedere, l'immagine ti è rimasta impressa; tutti se la sarebbero cavata anche senza la tua presenza intorno al tavolo da sempre dedicato alla  convivialità che in meno di ventiquattro ore si è trasformato in un luogo di commiato.
George forse non rimetterà piú piede fra gli stendardi irlandesi che scorgi appesi al soffitto, é troppo per lui rivivere giorni felici che non potranno piú esistere; di lui fatichi a distinguere i lineamenti, non ti sei soffermato a lungo a immaginare, è evidente che una parte del ragazzo che è stato è perduta per sempre. Accarezzi ogni angolo che mai hai notato, scherzi che Fred era solito infliggerti per burlarsi di te fin dalla più tenera età; cederesti la dignità pur di rivivere tutto di lui, il bene e il male, tornare a condividere la vita che era solita scorrere alla Tana.
Ti arrenderesti al dolore se a sorreggere il tuo cuore non fosse l’invadenza di Hermione; non ha ascoltato i tuoi passi felpati che ti hanno suggerito di ritirarti in solitudine, li ha interpretati, ma non rispetta la loro volontà. Le lacrime si fanno strada tra la polvere e i graffi sul suo viso. Si siede al tuo fianco sul materasso che da ora in poi rimarrà intonso e affonda il volto nell’incavo della tua spalla. Non ne sei sicuro, ma ti sembra che le sue labbra si posino sulla tua pelle ed è cosí strano un atteggiamento intimo da parte sua; è calore confortevole, l'unico che riesci a sopportare. Da quando il corpo esamine di Fred è apparso fra centinaia di vittime, non hai più pensato a quanto il vostro rapporto sia evoluto, non hai avuto modo di discuterne con Hermione, ma lei sembra ricordare di averti baciato. Dunque non è tutto da dimenticare in una notte di morte. Scorgi la sua espressione addolorata, le sfiori appena le ferite senza provocarle sofferenza; raccogli le scie salmastre versate e abbondanti. La ringrazi di esserci, solo lei è in grado di afferrare una mano tra le sue e di cancellare il resto del mondo, più libero ma anche più leggero dagli affetti. 
Nelle notti più buie lei è sempre una luce, più accecante dell'alba che filtra attraverso le imposte e che illumina ciò che resta della tua infanzia.


 
 
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«Hermione»
Torna ad incrociare il tuo sguardo, pronta ad ascoltarti.
«Rose e Hugo stanno bene? Non sono passato nelle loro stanze»
Ti rivolge solo un lieve cenno, ti sfiora i capelli alla base del collo. Stavolta la stringi a te, avvolgendola. La rilassa recuperare il tempo perduto in una giornata indaffarata per entrambi; poter scegliere di rallentare le lancette, senza fretta, senza impegni. Potresti avere ancora energie per amarla. Vorresti tanto, legge i tuoi desideri sulla punta di un sorriso fiacco.
Ricordi come lei sia riuscita ad asciugare i bordi sbavati dall'inchiostro con cui avete scritto il passato. È giunta in tuo soccorso per rimettere in ordine i fili di un futuro scombinato. Tutto ciò la rende ancora più desiderabile, perché di lei ami anima e corpo.
Quando scende la notte, gli incubi tornano a bussare e il fatto che tu sia ancora imbrigliato in un sano senso di giustizia non ti rende più pronto ad affrontare il pericolo, lo stesso che vivi ogni giorno nella divisa da Auror. La tua Battaglia è quotidiana, ma sul tuo viso Hermione non ha mai scorto l'ombra del pentimento; davanti a tale ardimento non può che continuare a sostenerti, nella speranza che un nuovo ed ennesimo scontro ti risparmi.
Le doni un altro bacio e ti accorgi che la forza di volontà non basta per restare vigile. Allenti su di lei la presa, quel tanto che basta per lasciarle intendere che non ti spingerai oltre. Guadagni un sorriso da parte di tua moglie, una curva bellissima adorna le sue labbra e te la dedica, è comprensiva e altrettanto stanca. Ti regala un'ultima carezza scompigliando un ciuffo di capelli ancora umido, si adagia comoda sul cuscino e chiude gli occhi accanto a te.


 
 
 
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Ti rifugi in un angolo remoto della casa, dove nessun essere umano può sentirti affogare la mente nei pensieri. Pensi poco - Hermione ti accusa di questo -, ma quando lo fai gli ingranaggi fanno rumore e non ti senti di ingrigire il riposo di coloro che ami; riavvolgi il nastro del passato, anche se vorresti solo scordare e ti maledici per non riuscirci. Le rondini annunciano la primavera da più di un mese ormai e invitano a rallegrarsi, ma non le sopporti; preferisci privarti della brezza leggera che si è sollevata, piuttosto di lasciare spalancati i vetri e  sorridere insieme a loro.
Hai chiesto solo qualche minuto di solitudine; forse non lo hai esplicitato, ma ti sembrava fosse chiaro, quando ti sei alzato dal letto incapace di prendere sonno. Il riflesso della luna, che si infila fra le imposte, illumina qualche lacrima rimasta sulla guancia; piangere non ti appartiene, ma è una di quelle rare occasioni in cui un dolore indicibile non ti dà tregua e speri che, una volta sfogato, possa dimenticarsi di te. 
Hermione ti raggiunge, si siede al tuo fianco, ti fissa con aria interrogativa; è ansiosa di sapere cosa ti tenga sveglio. Stringi la mano che ti offre come sostegno: lei è fra i pochi ricordi positivi che giungono da quel tempo tormentato, non puoi ignorare anche la sua offerta d'aiuto.
«Non ti senti bene?»
Non riesci a esprimerti, ti risulta difficile comunicare ciò che provi. Ti volti malinconico verso il calendario incantato appeso alla parete e lei segue curiosa il tuo sguardo.
«Oggi è il 30 aprile. Hai dimenticato qualcosa?»
«È quasi il 2 maggio. Hermione, vorrei dimenticare, ma non riesco»
Comprende e la sua espressione sprofonda nella tristezza, come se le medesime immagini scorrano nella sua mente e voi iniziaste a condividerle in una proiezione comune, registrata dalla stessa prospettiva.
«Noi apparteniamo a quel passato. Quel giorno abbiamo salutato tante persone care»
Provi a celare una nuova ondata di dolore che si impiglia tra le ciglia, non riesci a controllarti; tenti di nasconderla dietro il palmo con pudore, ma tua moglie non accetta la decisione, si impossessa della mano e ti offre la libertà di sfogarti. Non puoi fare altro che supplicarla, come se stesse per assistere ad un quadro pietoso.
«Hermione, torna a dormire, non voglio che tu rimanga. Di notte non mi vedono i bambini. La famiglia è impegnata a organizzare il compleanno di Victoire e non desidero rovinare il clima»
«Anche se festeggiamo la nascita di nostra nipote, non significa che abbiamo dimenticato. Non sentirti in difetto per questo»


 
 
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Lei riesce a tenerti legato alla realtà e a sopportarla. Riesce in tutto Hermione. Riesce anche a perdonarti, quando nemmeno tu arriveresti a tanto. C’è e c’è stata; non sai se ci sarà sempre per te, dubiti di riuscire a conservare un tale dono, sei più bravo a perdere che a vincere, lei non è una partita a scacchi su cui scommettere, è parte essenziale dell'aria che respiri. Se lei è ancora lì, nel vostro letto e al tuo fianco, sei certo sia merito suo. Della sua incrollabile fede in voi, nel futuro e in un mondo giusto. Ti ha indicato la via, quando eri certo di averla smarrita; ti ha lasciato anche sbagliare, perché la fiducia era più grande della paura. Forse non la meriti nemmeno, perché non ricordi un singolo giorno di essere stato indispensabile per lei e se davvero lo sei stato, lo hai rimosso.
Ti afferra la mano che giace scomposta sul cuscino, la intreccia alla sua senza alzare le palpebre, solo sospirando beata. Vuole sentirti vicino e constatarlo le infonde serenità. Se questo significa sentirsi amati, tu lo stai provando grazie a lei; ogni suo singolo gesto ti regala un amore indecifrabile. Quando senti i pensieri soccombere alla stanchezza, ti accorgi cosa deve provare Hermione, abbandonarsi al sonno insieme alla persona che si ama, nella certezza di trovarla al proprio risveglio. Non può essere un sogno sussurrare e sapere di ottenere una risposta.
«Sei la cosa più bella che mi sia capitata. Anche i ragazzi, certo. Ma loro non ci sarebbero se non fossi tu al mio fianco»
Pensi si sia già addormentata, un lato remoto della tua mente - il meno sentimentale - se lo augura; invece ti sente e ti accenna un sorriso assonnato.
«Lo so, Ron, e ti amo anch'io. Ora riposa»
Sei troppo sfinito per ribattere ad una tale sfacciataggine, le concedi la vittoria con rassegnazione. Stringe più forte la mano che si trova ancora nella sua, è una dolce carezza che ti fa scivolare presto tra le braccia di Morfeo. 


 

 
Buongiorno, cari lettori e care lettrici!
 
Questa piccola one shot corrisponde ad un esperimento sullo stile, quindi potrebbe essere riuscito come potrebbe anche essere stato un fallimento. Ho scelto personaggi su cui scrivo spesso, sperando di essere rimasta fedele alle loro personalità, benché le loro età in questa storia varino in basa alla scena narrata.
Quantomeno mi auguro sia passato il messaggio di questo racconto, che ho voluto snodare tra passato e presente per sottolineare il loro percorso d’affetto e d’amore.
Ringrazio di cuore tutti i coraggiosi lettori che sono giunti fin qui! ❤
 
Un abbraccio,
Vale
   
 
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