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Autore: _Giuls17_    29/08/2022    0 recensioni
E se il finale di Rovina e Ascesa non fosse quello che conoscevamo? Se Alina avesse fatto una scelta diversa, cosa sarebbe successo? Cosa sarebbe successo se il cuore avesse ceduto all'idea della redenzione?
*
“Adesso hai tutti e tre gli amplificatori. Usali. Salvalo. Salva Ravka. Salva tutti.”
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alina Starkov, Darkling
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Redenzione




-Salvali Alina, non lasciare che io viva sapendo che avrei potuto fermare tutto questo.-

Alina lo guardò attentamente, sapendo in fondo al suo cuore che Mal aveva ragione. Non poteva lasciarlo vivere sapendo che avrebbe potuto evitare tutto quel disastro, sapendo che avrebbe potuto salvare non solo quelle vite ma quelle di tutta Ravka, non poteva lasciarlo vivere sapendo che avrebbe potuto salvare anche lui, l’Oscuro.

A malincuore e con una goccia di esitazione, si lasciò guidare la mano, lasciò che Mal l’aiutasse a compiere quel gesto estremo; lentamente, nonostante tutto, Mal poggiò la sua mano intorno al polso di Alina e guidò la sua mano, stretta nella lama Grisha, verso il cuore, lei percepì con estrema chiarezza il momento in cui la lama spinse contro il petto di Mal e gli perforò il cuore.

Alina percepì altrettanto chiaramente il momento in cui la vita di Mal cominciò a scorrere via dal petto, una vita che Morozova gli aveva concesso e che era sempre stata destinata ad altro, a un bene più grande.

-Mal.- sussurrò guardandolo negli occhi, non l’avrebbe lasciato andare via da solo, non se lo sarebbe mai perdonato, in quanto una parte di lei sarebbe stata sempre legata a quel ragazzo, il ragazzo che le era stato accanto da quando aveva memoria, il ragazzo che aveva amato fin da quando aveva memoria.

“Ma ora c’è altro, Alina. C’è qualcun altro che devi salvare e tu lo puoi salvare, Alina. 

Lo puoi salvare con la tua luce.”

“Lo so.”

Solo per un momento non percepì altro che il silenzio, un silenzio così pesante che le fischiarono le orecchie, un silenzio accompagnato solo dal corpo privo di vita di Mal e poi gridò.

Quando gridò vide la luce sprigionarsi intorno a lei, dentro di lei. 

Alina percepì quel potere dentro di sé, come se la consumasse, la bruciasse dall’interno, il punto in cui Mal aveva stretto la mano attorno al suo polso ora scottava come se le avesse lasciato un segno indelebile sulla pelle.

“Il terzo amplificatore.”

“Adesso hai tutti e tre gli amplificatori. Usali. Salvalo. Salva Ravka. Salva tutti.”

Alina alzò le braccia verso il cielo e vide la luce inondare la Faglia, vide il cielo aprirsi sopra quella oscurità, vide la speranza e per un solo momento si lasciò trasportare da essa.

-Come?-

La sua voce era così vicina e si sorprese di non averlo sentito arrivare ma in fondo lui era oscurità, ma lei in quel momento era luce pura, luce vera che lo avrebbe salvato.

Si alzò lentamente, tutto quel potere le traboccava dalle mani, da ogni cellula del corpo, un potere così grande che forse l’avrebbe consumata se non avesse imparato a gestirlo, se non lo avesse lasciato andare ma ancora non poteva, doveva finire quello che aveva iniziato dopo la morte di Mal.

“Devo salvarti.” 

-Come hai fatto?!- le urlò avvicinandosi pericolosamente a lei, ma Alina non si sottrasse, non aveva più paura. Non sarebbe più scappata da lui, dall’Oscuro, da Aleksander.

“Dal simile al simile.”

“Non siete mai stati così uguali come in questo momento”.

Lo so.”

-Non è giusto!- disse stringendo le sue mani intorno al collo e nonostante la sensazione sgradevole che ebbe, anche per via del collare che ancora portava, strinse i denti ed allungò le mani verso le sue.

Alina seppe per certo che in quel momento qualcosa si spezzò dentro il petto dell’Oscuro, qualcosa di così grande che non riuscì a comprendere a fondo, qualcosa di molto antico che neanche lui credeva più di avere.

Il suo cuore si era spezzato, il suo desiderio più nascosto lo aveva riportato da lei, aveva risvegliato l’uomo che era sempre stato.

Alina strinse ancora più forte le mani sulle sue, su quelle di Aleksander e percepì la luce traboccare da esse.

-Era lui l’ultimo amplificatore.- sussurrò, cercando di rimanere lucida, tutto quel potere le dava alla testa, facendole perdere la cognizione della realtà e di quello che la circondava.

-Tu… non è giusto.-

-Adesso è finita, Aleksander.- sussurrò ancora e quando lui ascoltò il suo nome pronunciato dalla sua bocca, lasciò andare le mani lungo il corpo.

Lentamente Alina si avvicinò, non avrebbe perso l’occasione che Mal gli aveva concesso, non avrebbe perso quello scontro, a qualsiasi costo.

Quindi allungò la mano verso il suo petto, verso il suo cuore e se anche così vecchio e antico percepì quel ritmo che credeva si fosse fossilizzato da anni.

-Adesso è finita.- disse guardandolo negli occhi.

-Perché non mi uccidi? Perché non la facciamo finita, io… ho ucciso così tante persone.- ammise, abbassando lo sguardo, come se la ragione fosse finalmente riaffiorata dopo tutto quel tempo.

-Perché anche tu puoi essere salvato.- gli disse, premette più a fondo la mano sul petto, la luce li invase ma l’Oscuro non si mosse, anzi lo vide chiudere gli occhi ed annuire lentamente.

-Ti fidi di me?- gli chiese, quasi stringendolo in un abbraccio protettivo, in un abbraccio che sapeva di salvezza, di luce ed anche di oscurità.

-Sei l’unica di cui mi sia sempre fidato, l’unica uguale a me.- le disse, riaprendo gli occhi.

Ed in quel momento Alina riconobbe l’uomo che era stato tanti, forse centinaia di anni fa, il ragazzo che Baghra voleva salvare, il bambino che aveva cercato di proteggere dalla cattiveria e dalla cupidigia degli uomini, vide veramente Aleksander e le si strinse il cuore.

“In fondo hai sempre provato qualcosa per lui.”

Alina annuì dopo aver sentito quelle parole, così con estrema delicatezza lo cinse in un abbraccio, lo cinse nella luce e da quella luce vennero avvolti.

Ebbe di nuovo la sensazione di bruciare viva, ma stavolta sapeva perfettamente di non essere sola, lui stava bruciando con lei, luce e oscurità stavano danzando assieme ma in quella danza era la luce a condurre, la luce che stava risplendendo dalla Faglia, dai loro corpi, la luce che stava uccidendo i Volkra, la luce che avrebbe salvato Nikolai, la luce che avrebbe salvato tutti, compreso Ravka e che Mal le aveva concesso.

La luce della speranza li avrebbe salvati e lei avrebbe salvato la sua anima, l’anima di Aleksander poteva ancora salvarsi ma solo lei lo avrebbe potuto fare.

Quindi chiuse gli occhi, percepì le braccia dell’Oscuro stringerla forte, voleva che lei lo sostenesse, voleva che lei fosse la sua forza, la sua redenzione e decise di esserlo, Alina sarebbe stata la sua forza e rafforzò la presa e con quella consapevolezza lasciò che la luce implodesse tutto a torno a lei, si lasciò andare ad essa e seppe con estrema certezza che anche lui fece lo stesso.

L’Oscuro era stato sconfitto ma Aleksander era ancora vivo.

 

***

 

Alina aprì gli occhi ma non vide la luce intono a lei, non vide altro che tenebre e stelle, si rese conto che era scesa la sera, una notte limpida e priva di ombre e di terrore.

Poggiò le mani a terra e si fece forza per alzarsi ma cadde malamente a terra, si rese conto in quel momento che tutte le sue forze erano state consumate durante la battaglia finale, nonostante sentisse ancora il potere scorrere in lei, la sua forza vitale era stata ridotta drasticamente dal suo uso.

-Dovresti riposare.- le sussurrò una voce molto vicino a lei.

Alina si girò e lo vide.

Lo vide seduto vicino a lei, lo sguardo limpido, privo di rabbia e di rancore, vide lo sguardo di un uomo libero da ogni desiderio di vendetta e di potere. 

Vide semplicemente un uomo.

-Stai bene?- chiese senza neanche riflettere.

-Io non lo so ammise.- abbassando lo sguardo sulle sue mani ed Alina capì che cercava di evocare il suo potere, senza però riuscirci.

-Io… non sono più uguale a te.- ammise, alzando di nuovo lo sguardo, -Almeno non credo di esserlo, io… percepisco ancora il mio potere ma è sprofondato, la luce… la luce lo ha epurato dalla malvagità.-

-Come ti fa sentire questo?-

Aleksander la guardò ed un sorriso non triste gli si accesse sul viso ed in quel momento Alina si rese conto di quanto fosse sempre stato affascinante e bello.

-Normale. Non mi interessa se quel potere è scomparso definitivamente o meno, se tornerà o meno, io non mi sono mai sentito così in tutta la mia vita.-

-Sei sempre stato una persona migliore di quello che credevi.-

-Avevo bisogno di un pò di luce per ricordarlo. Quella persona per me era morta da così tanto tempo che sarebbe stato difficile farla tornare da solo, ma tu Alina ci sei riuscita. Hai creduto in me nonostante tutto, potevi uccidermi e tutto si sarebbe risolto per il meglio, adesso…-

-No, ucciderti sarebbe stata l’ultima alternativa, avrei perso un’altra parte di me uccidendoti, ma volevo credere, ho creduto che quell’uomo di cui mi avevi parlato poteva ancora esistere, poteva ancora essere salvato dalla luce. 

Ho sempre visto in te qualcosa che tu non riuscivi a vedere.-

-Grazie.- sussurrò, poggiando la sua mano in quella di lei.

Alina sorrise ed in quel momento si rese conto che tutto sarebbe andato per il verso giusto, tutto si sarebbe aggiustato con il tempo e con la perseveranza, ma lei sarebbe stata bene, tutte le morti che si era lasciata indietro, Mal e i suoi amici sarebbero sempre stati parte di lei, di quella luce che l’avrebbe accompagnata per molto tempo, li avrebbe pianti, li avrebbe pianti per anni e centinaia di anni, ma quella vita che aveva salvato le dava la speranza che anche per lei ci sarebbe stata la redenzione.

 

***

Alina aveva perso la cognizione del tempo, ma non le importava più di tanto, era semplicemente grata di poter esistere e di potere vivere un altro giorno, di potersi godere del sole che le baciava la pelle e delle tenebre che le accarezzavano la schiena.

Non era stato facile all’inizio, per nessuno dei due, ma il tempo aveva ripagato la sua scelta anche se nessuno, oltre lei, voleva dargli una chance.

Aleksander si era prostrato al nuovo re, aveva ammesso le sue colpe, aveva confessato i suoi crimini e si sarebbe lasciato uccidere se lei non avesse chiesto la sua redenzione, redenzione per un uomo e non per l’Oscuro, redenzione per i giorni che avrebbe affrontato come uomo e non come Grisha.

E Nikolai gliela concesse, ad una condizione, doveva vivere come uomo lontano da Os Alta, lontano dal dolore che aveva causato, lontano da lui.

E lei aveva deciso di accompagnarlo in quella redenzione, ed in fondo non la cercava anche lei per aver lasciato morire Mal e tanti altri suoi amici che non era stata in grado di difendere?

“Non sono una persona migliore di lui.”

Per questo i primi tempi erano stati davvero difficili, né lui né lei conoscevano quel tipo di normalità cui erano andati incontro, ma nonostante i primi tempi duri in cui gli incubi lasciavano svegli entrambi durante la notte, adesso le cose stavano andando meglio.

Anche se erano dovuti passare anni per arrivare ad una svolta, adesso entrambi riuscivano a gioire delle piccole cose, del sole alto nel cielo o della luna nuova, in mezzo ad un cielo pieno di stelle.

E con il tempo quel cuore che aveva creduto di pietra si era sciolto alle gentilezze e alle attenzioni di un uomo che aveva tutta una vita davanti, un cuore nuovo e pieno di sentimenti che non aspettavano altro che esprimersi, manifestarsi per lei.

-Quando guardi il cielo in quel modo non so se preoccuparmi o meno.-

La sua voce le scaldò momentaneamente il cuore, Alina chiuse gli occhi solo per un attimo, per bearsi di quel momento e poi si girò a guardarlo.

Aleksander non vestiva più gli abiti dell’Oscuro ormai da parecchio tempo, adesso vestiva gli abiti di un uomo semplice, di un uomo comune che aveva imparato a vivere la sua vita semplice, una vita accanto a lei.

-Non dovresti preoccuparti.- gli rispose, facendogli spazio sulla coperta che aveva steso sul prato davanti a casa, così che potesse sedersi accanto a lei.

Lui senza aggiungere altro lo fece, si sedette vicino a lei e allungò un braccio attorno alle sue spalle, ed Alina trovò quel conforto che non credeva avrebbe più provato.

 

“Sono stati tempi difficili, tempi in cui era difficile anche guardarsi allo specchio senza ripensare ai morti ed alle atrocità che lo avevano accompagnato.”

“Adesso è diverso. Adesso è una persona diversa, non ci sono tenebre nei suoi occhi, non c’è rancore, c’è un uomo che ti ama e che ha imparato a prendersi cura di sé stesso con il tempo, un uomo che epurato dai suoi demoni ha deciso di prendersi cura di te.”

“Anche io provo qualcosa per lui, tutte le volte che lo guardo ho la percezione di aver trovato quel frammento mancante della mia anima, dal simile al simile, non provo più quel vuoto colossale all’altezza del petto, quel vuoto che mi toglieva il fiato e che mi faceva tanta paura. Non sono più sola.”

 

-Stai ancora pensando. Il suono dei tuoi pensieri è quasi soffocante.- disse, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poggiandole un casto bacio all’altezza della fronte.

-Ti penti mai di questa vita?- domandò a bruciapelo, guardandolo negli occhi.

Aleksander la guardò e scosse solo un attimo la testa, alzò anche lui lo sguardo verso il cielo, verso il sole che lentamente stava lasciando spazio alla sera.

-I primi tempi sono stati difficili, ho vissuto per quasi tutta la mia vita come l’Oscuro ed abituarmi ad una nuova vita non è stato facile, per molto tempo ho creduto di impazzire, ma tu Alina, sei stata la mia ancora.

Quel punto fermo su cui avrei potuto contare anche senza volerlo, per questo non potrei mai pentirmi, una vita senza te non merita di essere vissuta.-

-Anche senza il tuo potere?- insistette lei.

-Quel potere era ciò che mi definiva in passato, quel potere è ciò che hai combattuto per lungo tempo, adesso spero solo che ne sia rimasto quel poco che mi permetta di vivere per sempre al tuo fianco.-

-È una minaccia?- chiese, scherzando.

-No una promessa.- le disse, abbassandosi per darle un bacio sulle labbra.

Alina non si sottrasse, quel contatto era arrivato con il tempo, quel contatto che era risultato strano i primi tempi, adesso era bramato dalle loro anime, da Alina e da Aleksander.

Così senza pensaci molto, si strinse a lui e approfondì quel bacio.

Il suo cuore ebbe un tuffo, una di quelle sensazioni così piacevoli che ancora doveva imparare a conoscere, ma in fondo ad esso sperò anche lei che fosse rimasto abbastanza potere ad Aleksander da non dover più rimanere sola.

Voleva che le loro giornate iniziassero e finissero assieme, voleva permettersi di sognare che una vita, anche se come Evocaluce, voleva credere che una vita felice fosse possibile anche per lei, una vita passata al suo fianco era qualcosa che l’avrebbe resa felice, felice oltre ogni misura.

Si strinse a lui per percepire il calore della sua pelle, si strinse a quel ragazzo che aveva imparato a conoscere e ad amare con il tempo, al pezzo mancante della sua anima e in quel momento tutti i tasselli del puzzle che avevano composto la sua vita andarono al loro posto.

Lei era nata per lui, lui era nato per aspettarla, ed adesso non si sarebbero mai più separati.

“Non lasciarmi. Non lasciarmi sola.”, pensò, quando si separarono e si guardarono negli occhi e come se quel vincolo che per tempo li aveva uniti fosse ancora presente, fosse ancora tra di loro, lui la guardò dritto negli occhi, poggiò una mano sul suo cuore e pensò “Mai, Alina. Non ti lascerò sola in questo mondo.” 



 


Angolo autrice_
Forse arrivo un pò in ritardo, ma ho semplicemente finito il terzo libro della trilogia e per quanto il finale mi abbia fatto sospirare di felicità, sentivo che c'era qualcosa da cambiare, un'altra storia poteva essere raccontata.
Ed ecco il mio "e se", qualcosa che forse non tutti avevano pensato, un finale alternativo in cui l'Oscuro ottiene la sua redenzione, cui io avevo sempre sperato, in quanto affascinata da questo personaggio un pò assente sia nel secondo che nel terzo libro.
Non so bene cosa mi aspettavo dal finale della trilogia, ma so che altro poteva essere raccontato, quindi aspettatetivi qualche altra storia, c'è un mondo ancora che può essere raccontato.
Grazie come sempre a chiunque di voi si soffermerà a leggerla e a lasciare un piccolo commento.

XOXO
   
 
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