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Autore: ineffable    31/08/2022    1 recensioni
Quando si rompe un oggetto spesso è sufficiente un po' di colla per ripararlo ma quando a rompersi è un cuore come si fa?
Esiste un collante in grado di rimetterne insieme i pezzi e una volta ricomposto le crepe continueranno a fare male o esiste un balsamo capace di avvolgerlo e lenire quel bruciore?
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un cuore spezzato


L'alba di un nuovo giorno accoglieva la Revenge e la sua ciurma, molti degli uomini erano già al lavoro mentre altri stavano facendo colazione con la scarsa razione che gli toccava, le condizioni a bordo erano davvero pessime e la maggior parte di loro credeva ci sarebbe voluto più di un miracolo per risolvere la situazione, in più c'era un evidente tensione che aleggiava tra tutti loro, da un lato la ciurma del pirata gentiluomo dall'altro quella di Barbanera e nonostante quest'ultimo aveva promesso che nessuno sarebbe stato toccato era ovvio che quelli che erano stati abbandonati, rapiti o spinti in mare non si fidassero poi molto delle sue parole.
Il peggio però non era certo quello ma l'elettricità che scorreva tra i due capitani, era chiaro a tutti che non avessero risolto un bel niente e che Stede stava solo cercando un modo per farsi perdonare da Edward ma con scarsi risultati perché tutte le volte che provava anche solo ad aggiungere una parola in più Edward si ritirava nella sua stanza sbattendogli la porta in faccia, era difficile lavorare in quelle condizioni e il novello pirata sapeva che i suoi uomini non avrebbero retto ancora a lungo per questo doveva darsi una mossa, ma non quel giorno perché aveva mandato a monte un abbordaggio capendo male gli ordini e ovviamente Barbanera si era infuriato con lui, aveva tentato di pugnalarlo ma non ci era riuscito e questo lo aveva mandato ancora più in bestia.
Ovviamente i guai non arrivano mai soli e dopo quel fallimento anche il mare e il cielo decisero di farsi beffa della loro situazione scatenando la peggiore tempesta mai vista, il mare gonfio e grigio si abbatteva sulla nave facendola ondeggiare selvaggiamente, il vento ululava così forte e con tanta potenza da costringerli a chiudere le vele, sul pavimento di legno si scivolava, la roba rotolava ovunque e anche l'equipaggio faticava a tenersi in piedi, c'erano tuoni seguiti da fulmini che rischiavano di colpire l'albero ad ogni schiocco e in più anche il timone sembrava essersi bloccato.
<< Ed così ci schianteremo! >> urlò Stede tenendosi come meglio poteva alla ringhiera.
<< So quello che faccio, sono io che comando qui! >>
<< Edward metti da parte l'orgoglio per una buona volta e ascol...- >> la frase si interruppe lì perché un'onda parecchio forte si abbatté sulla fiancata della nave facendolo volare in avanti, finì dritto contro Edward e si aggrappò a lui ma anche i suoi vestiti di pelle erano resi scivolosi dall'acqua.
<< Ti ho già ascoltato una volta! >> urlò Barbanera spingendo Stede per toglierselo di dosso e facendolo cadere a terra, le rocce intanto diventavano sempre più vicine sotto lo sguardo terrorizzato del pirata gentiluomo che invano continuava ad urlare.
<< EDWARD! >>
<< Fang al mio tre ruota a tutta destra il timone! >> urlò Edward ignorando completamente la voce terrorizzata sotto di lui.
<< Uno! >>
Stede si aggrappò alle ringhiere più forte che poté.
<< Due! >>
Chiuse gli occhi preparandosi all'impatto.
<< Tre! Ora, vai! >>
Fang eseguì l'ordine sforzandosi di girare il timone con tutta la forza di cui era capace, la nave virò di colpo schivando per un pelo gli scogli che erano a pochi metri da loro, i barili e le casse rotolarono schiantandosi nel lato destro della nave e anche tutti gli uomini che non si erano aggrappati bene finirono con le schiene o le pance sbattuti contro il legno che fortunatamente era abbastanza resistente da non rompersi, Edward urlò di gioia saltando giù alla base della nave.
<< Ce l'abbiamo fatta! >>
<< Uomo in mare! >> gridò Buttons indicando un puntino che si dibatteva tra le onde, era Roach che era salito sull'albero per chiudere le vele e con quella manovra di prima era scivolato non riuscendo a tenersi stretto ed era caduto in acqua, Stede che fino a poco prima era rimasto aggrappato alla ringhiera ancora tremante si alzò di scatto ignorando il tremore che sentiva alle gambe, corse a prendere una corda e la lanciò al poveretto sperando riuscisse ad afferrarla.
<< Roach aggrappati! >>
<< Forza amico puoi farcela >> gridò qualcuno.
Edward guardava la scena e in particolar modo Stede che sembrava essersi trasformato da lattante in vero uomo, era determinato, urlava cosa fare con decisione senza nemmeno una traccia di titubanza nella voce, deglutì sentendo il cuore accelerare di fronte a quella nuova versione del suo ex co-capitano.
<< Meglio se ti arrendi, le onde sono troppo alte >> gli disse con l'intenzione di fargli male ma quello che ottenne fu solo uno sguardo infuocato e deciso.
<< Ho promesso che non avrei più abbandonato nessuno ed è quello che farò a costo di andare io stesso a prenderlo. >>
Gli altri uomini sentendo quelle parole sorrisero ammirando il loro capitano e ciò che era diventato, forse avevano fatto bene a dargli di nuovo fiducia, si stava comportando come un vero uomo d'onore dimostrando che la loro fedeltà era ben ripagata.
<< Morirai anche tu se ti butti >> disse serio.
<< Non importa >> rispose Stede e dopo essersi assicurato che la corda fosse abbastanza stretta iniziò a calarsi giù cercando di non guardare troppo verso il basso e non pensare che sotto di lui c'era una quantità d'acqua perfettamente in grado di divorarlo.
<< Lascia che vada Edward, almeno ci toglieremo di torno un inutile parassita >> disse Izzy a bassa voce avvicinandosi a lui, ma Edward non poteva permettere che morisse proprio sulla sua nave, se doveva abbandonarlo di nuovo non era con la morte che doveva succedere, non se la sarebbe cavata così facilmente.
<< Bonnet! Legati la corda intorno al corpo e poi salta >> urlò Barbanera e tutti lo guardarono sconvolti.
<< Così annegherà >> disse Lucius.
<< No che non lo farà. >>
Stede guardava Edward titubante insicuro sul fatto se gli stesse suggerendo una cosa giusta o meno, poi chiuse gli occhi e gli tornarono in mente i ricordi che aveva con lui, quando si era lasciato infilzare per insegnargli a combattere, quando gli aveva suggerito di alzare bandiera bianca e la volta con gli Spagnoli, in tutti quei casi aveva seguito le sue indicazioni e le cose erano andate bene, così una volta legatosi la corda intorno alla vita si lasciò cadere in acqua sotto lo sguardo pietrificato di tutti.
<< Sei impazzito! >>
<< Così ti ammazzerai >> gridarono in coro ma l'unico a non essere spaventato era proprio Edward che era stupito della fiducia che Stede gli aveva dato nonostante tutto, il pirata biondo era riuscito ad afferrare Roach ma salire in due sarebbe stato molto più complicato, intanto Barbanera si era calato dal bordo tenendosi alla corda.
<< Ok ora fai salire Roach io lo tirerò su, tu non temere perché sei legato e non verrai trascinato via dalla corrente! >>
Così fecero e con non poca fatica il cuoco della nave riuscì a salire aiutato prima da Edward e poi da tutti i suoi amici, fortunatamente non aveva bevuto troppa acqua ma era solo frastornato, era il turno di Stede che però ogni volta che tentava di appoggiarsi con i piedi alla nave come gli aveva suggerito Barbanera scivolava giù, in più la corda stava per spezzarsi e infatti dopo altri due tentativi si sentì un crack, Stede piombò in acqua ma Edward afferrò la cima prima che finisse anch'essa in mare.
In quelle condizioni rischiava di venir trascinato giù anche lui e il pirata gentiluomo non avrebbe potuto sopportarlo, guardava terrorizzato quelle mani guantate che reggevano con tutta la forza quella corda, i denti digrignati e il viso rosso per lo sforzo.
<< Ed lascia la corda! >> urlò.
<< Non voglio che finisci in acqua anche tu, non me lo perdonerei mai! >> gridò di nuovo e a quel punto Edward aprì gli occhi che incontrarono quelli scuri dell'altro, si stava preoccupando per lui, perché si chiedeva ma non era il tempo di porsi domande, gli altri uomini corsero afferrando Barbanera per non farlo cadere ma questo non risolveva il problema di Stede, purtroppo però con tutto quello sballottamento andò a colpire con la testa contro la nave e perse i sensi.
<< Cazzo >> imprecò Edward a denti stretti.
<< Va bene ora abbiamo solo una soluzione tirare con tutte le nostre forze e sperare che la corda non si spezzi di nuovo >> gridò.
<< Pronti? >>
<< Sì >> risposero tutti.
<< Forza iniziamo! >> tirarono con tutta l'energia che avevano in corpo, qualcuno scivolò ma si rimise subito in piedi, tirarono, tirarono e tirarono ancora fino a che il corpo privo di sensi di Stede non venne finalmente su, Edward lo prese tra le braccia tirandolo dentro e accasciandosi vicino a lui, ansimava per lo sforzo fatto, poi guardò quel viso tanto bello da far male, gli accarezzò la nuca vedendo i capelli sporchi di sangue, tirò su quel ciuffo e scoprì un taglio, non era grave e lui si rese conto che stava diventando troppo protettivo nei suoi confronti così si alzò di scatto come se si fosse scottato.
<< Medicatelo e portatelo in cabina >> ordinò senza più guardarlo e lui stesso si ritirò nella sua, si spogliò da quei vestiti bagnati e si rannicchiò davanti al fuoco per scaldarsi, sollevò la mano con la quale aveva sfiorato i capelli di quel pirata che gli aveva spezzato il cuore, per un attimo si addolcì sentendo il magone salirgli alla gola ma poi la chiuse a pugno e i suoi occhi si spensero di nuovo sotto quella rabbia cieca che aveva imparato a provare.
Dopo circa un'ora quando i suoi abiti erano quasi asciutti e lui si era messo qualcosa per la notte qualcuno bussò alla sua porta, imprecò a denti stretti non avendo voglia di vedere nessuno così provò a fingere di star dormendo ma il bussare non si placava affatto.
<< Avanti cazzo! >>
Si aprì uno spiraglio e Olu entrò titubante giustamente spaventato e in allerta, non si poteva mai sapere con Edward soprattutto se aveva bevuto o se aveva semplicemente avuto una brutta giornata, ma quello che aveva da dire non poteva aspettare e gli altri avevano deciso in unanimità che lui era il più indicato per parlare con quel matto che perdeva la testa anche se solo gli portavi il cibo sbagliato.
<< Che cazzo vuoi? Ti sembra l'ora per venire a fare una visitina? >>
Olu titubò un po' poi prese coraggio.
<< Mi dispiace capitano ma abbiamo un problema urgente, riguarda Stede >> con quella semplice frase riuscì ad ottenere la sua attenzione ma purtroppo l'interesse scemò in fretta.
<< Allora non mi interessa potete risolverlo da soli >> disse spostando lo sguardo verso il basso e serrando la mascella, Olu però non si spostò dalla sua posizione.
<< Edward so che le cose tra voi...- >> Barbanera gli si avvicinò come una furia costringendolo ad indietreggiare, lo studiò con occhi che sprizzavano scintille di rabbia poi lo prese per la maglia tirandolo verso di sé, ne aveva già abbastanza di tutti loro.
<< Allora non mi hai sentito, ho detto che...- >>
<< Rischia la vita >> disse solo Olu ed Edward allentò la presa.
<< Che significa? >> domandò severo.
<< Quando lo abbiamo portato dentro gli abbiamo messo dei vestiti asciutti addosso ma non è servito, sta tremando da parecchio ormai e temiamo abbia la febbre. >>
<< Quel vostro cuoco non è anche un medico? >> chiese sollevando appena le sopracciglia.
<< Sì più o meno ma il punto è che gli servirebbe solo un posto caldo dove stare. >>
Edward si scostò da lui allontanandosi lentamente, non lo guardava più perché stava riflettendo.
<< E quindi cosa vuoi da me? >>
Olu aprì e chiuse le braccia sperando di fare breccia in quel lato di lui che forse non era ancora morto del tutto.
<< Se potessimo portarlo qui e farlo scaldare vicino al fuoco probabilmente entro questa notte starebbe già meglio. >>
<< Non se ne parla >> rispose Barbanera continuando a fissare il pavimento.
<< Per favore...ci hai fatti tornare a bordo solo per vederci morire uno a uno? E prima lo hai salvato dandoti tutta quella pena per poi rischiare di farlo uccidere da un raffreddore? >> Olu sapeva di star rischiando grosso, prendersi troppe libertà costava caro ma lui era determinato a farlo ragionare, Edward gli si avvicinò di nuovo pensando sarebbe fuggito sotto il suo sguardo feroce ma non accadde.
<< Sai cosa accade a chi mi parla così? >>
<< Lo so >> deglutì << ma Stede ha bisogno di aiuto e io voglio fare il possibile per darglielo. >>
Edward a quel punto non sapeva più come ribattere o meglio non ne aveva forza e voglia, in fondo quel ragazzo aveva ragione non lo aveva salvato per vederlo morire in modo così sciocco, ma averlo lì nella sua camera di nuovo cosa avrebbe significato, cosa avrebbe riportato a galla? Niente si rispose, lui era il Kraken e quel mostro non ha sentimenti, aveva qualcosa da dimostrare e per quello gli serviva che Stede fosse vivo.
<< Portatelo qui >> disse andandosi a rannicchiare poi sul letto.
<< Grazie >> Olu sorrise e uscì svelto dalla stanza.
Poco dopo un gruppo di ragazzi vagamente disordinati entrarono discutendo tra loro su come era meglio tenere il corpo dell loro capitano per non fargli male, la discussione finì una volta che incontrarono lo sguardo cupo di Barbanera << sicuro che gli stia bene? >> domandò Lucius a Olu che annuì, sistemarono Stede vicino al fuoco usando come giaciglio coperte e qualche straccio.
<< Ok così dovrebbe andare. >>
Olu si avvicinò a Barbanera tenendosi le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni << Edward... >> voleva ringraziarlo di nuovo e magari così i rapporti tra loro sarebbero migliorati e sulla nave si sarebbe potuto respirare di nuovo ma ovviamente lui non glielo permise.
<< Fuori >> ordinò e Lucius, Pete, lo Svedese obbedirono senza farselo ripetere.
<< Anche tu >> disse guardando Olu negli occhi che però titubava << non vuoi che resti per >> ma lo sguardo trafiggente di Edward lo convinse che era meglio fare come diceva prima di scatenare la sua ira e rischiare di far buttare fuori anche Stede, così dopo aver buttato un'occhiata al suo capitano dormiente uscì svelto dalla porta.
<< Pensi che rimarrà lì tutta la notte a fissarlo? >> bisbigliò Lucius.
<< Non lo so tesoro, forse >> rispose Pete.
<< E' inquietante. >>
<< Vi sento idioti! >> urlò Edward da dietro alla porta tirandole contro uno stivale, tutti quanti fuggirono via alla svelta lasciandolo finalmente completamente solo, o quasi perché c'era Stede con lui anche se completamente inconsapevole di dove si trovasse, era strano trovarsi nella stessa cabina dopo tanto tempo, avevano condiviso un mucchio di cose lì dentro parecchie delle quali belle e felici, ricordava i sorrisi, i brindisi e le risate, guardava quell'uomo dormiente da lontano come se temesse che avvicinandosi troppo avrebbe potuto scottarsi.
Sembrava così innocuo visto in quelle condizioni e invece era stato capace di strappargli il cuore dal petto, gli aveva fatto più male lui con la sua gentilezza che tutti gli uomini che lo avevano ferito con la spada, Edward aveva imparato che le cicatrici sul cuore facevano molto più male di quelle che aveva sul corpo, i suoi cupi pensieri vennero interrotti dalla voce di Stede, stava mugolando qualcosa mentre si agitava nel sonno.
<< Ed...mi dispiace Edward. >>
<< Perdonami. >>
Barbanera venne colpito da quelle frasi ma si rifiutava di ascoltarle, scosse la testa tappandosi le orecchie e stringendo gli occhi, non poteva permettersi di cedere di nuovo, stava solo sognando e le sue non erano vere scuse, se ne sarebbe andato di nuovo lasciandolo solo e lui stava solo aspettando il momento che accadesse.
<< Zitto Bonnet tieniti le tue patetiche scuse per te >> disse sorseggiando le ultime gocce d'alcol che gli erano rimaste nella fiaschetta poi si girò e tentò di dormire.
L'indomani Izzy andò come tutti i giorni a svegliare il suo capitano trovandolo però già in piedi, i suoi occhi vennero attirati dalla figura di Bonnet che sonnecchiava beato sul pavimento, lo sguardo del primo ufficiale si spostò terrorizzato sulla figura del suo capitano, non poteva essere successo ciò che credeva.
<< Edward che ci fa questo coglione qui? >>
<< Niente Izzy non fa proprio niente >> rispose uscendo dalla camera con Izzy al seguito che continuò a riempirlo di domande lungo il tragitto.
<< Se ti dico che non devi preoccuparti fallo e basta. >>
<< E' solo che sono preoccupato, non voglio succeda come l'ultima volta >> disse Izzy guardandolo serio.
<< Per caso ti sembro uno stupido Izzy, avanti dillo >> in quel momento passò Lucius, loro si zittirono sperando se ne andasse senza dire una parola ma lui rimase li impalato.
<< Dovrei solo...ecco passare...il corridoio è stretto >>  disse il ragazzo con la voce che gli tremava leggermente, loro due si spostarono e lui passò in tutta fretta dicendo << voglio che sappiate che non ho sentito niente >> poi corse via, Izzy sbuffò alzando gli occhi al cielo.
<< Allora dimmi perché dobbiamo tenerli sulla nave, se non vuoi ucciderli abbandoniamoli da qualche parte, lasciamoli in un porto o dove ti pare, non ha senso continuare tutto questo >> Edward sollevò un dito << ti ho già spiegato che se ne andranno loro, voglio solo divertirmi un po' nel mentre e dimostrare a Ste...a Bonnet che ho ragione sul suo conto. >>
<< Cioè? >> domandò Izzy.
<< Che è un bugiardo. >>
Izzy sospirò.
<< Mi è concesso divertirmi un po' o no? Sono Barbanera cazzo, io devo divertirmi e ti pregherei di non affrontare più questo discorso e di non prendere iniziative, sai quello che è successo l'ultima volta vero? >> indicò con lo sguardo il piede mutilato del primo ufficiale.
<< Sì...capo >> rispose Izzy levandosi ti torno.
Quando Stede aprì gli occhi trovò accanto a sé Olu, si guardò intorno stropicciandosi gli occhi ricordando vagamente che cosa era successo il giorno prima, si sentiva debole ma forse aveva solo bisogno di mangiare qualcosa e rilassarsi, quando riuscì a mettere a fuoco la figura del suo compagno di avventure lo guardò confuso.
<< Dove mi trovo? >> sentiva la bocca molto secca.
<< Sei nella cabina di Edward, che è anche la tua in effetti ma...comunque ieri tremavi e avevi la febbre così abbiamo chiesto a lui il permesso di metterti vicino al fuoco. >>
<< E lui ve lo ha concesso... >> le sue labbra si aprirono in un sorriso di stupore.
<< Sì ma capo non illuderti troppo, è stato difficile convincerlo. >>
L'espressione di Stede mutò di nuovo diventando più triste.
<< Già immagino...però è un passo avanti vero? >> chiese speranzoso e Olu proprio non se la sentiva di farlo stare male così annuì rispondendo affermativamente e il pirata gentiluomo ritrovò un po' del suo buon umore, anche loro due si diressero in cucina dove trovarono alcuni membri della ciurma intenti a mangiare.
<< Voi pensate voglia ucciderci? >>
<< Se avesse voluto farlo perché avrebbe salvato me e Stede? >> disse Roach.
<< Spero non abbia intenzione di abbandonarci ancora, credete che il talent show si possa ancora fare? >> domandò lo Svedese.
<< Ah ma sta zitto. >>
Stede si schiarì la voce e Olu si andò ad accomodare accanto a Jim.
<< Ragazzi voglio tranquillizzarvi su questo punto, nessuno morirà, Edward e io abbiamo fatto un patto al massimo se non mi vorrà più è me che ucciderà ma voi sarete liberi di andarvene. >>
<< Come facciamo a fidarci di nuovo? >> domandò Pete attirando il consenso degli altri.
<< Io mi fido di lui Pete, se c'è qualcuno che ha sbagliato qui sono io, è vero lui non doveva fare ciò che vi ha fatto ma era molto arrabbiato per colpa mia, quindi se dovete avercela con qualcuno quello sono io >> spiegò Stede, in quel momento stava passando Edward che si nascose dietro la porta ad ascoltare, stava parlando bene di lui prendendosi tutta la colpa, questa consapevolezza gli fece bruciare forte gli occhi, se li asciugò entrando in cucina, quando lo videro gli altri rimasero in silenzio affrettandosi ad alzarsi, solo Stede rimase in cucina.
<< Ed...volevo ringraziarti per...- >>
<< Zitto Bonnet, non voglio sentire una parola uscire da quella tua bocca bugiarda, e ti ho già detto che sono Barbanera per te. >>
<< D'accordo! Allora Barbanera posso avere la tua attenzione? >>
<< No >> rispose pizzicando una mollica di pane e mettendosela in bocca, stava per uscire ma Stede si mise davanti a lui.
<< Senti io ho accettato le tue condizioni, hai detto che potevo rimanere se fossi rimasto solo tu al comando, non dovevo intervenire per alcun motivo e non mettere becco sui tuoi metodi e non l'ho fatto, quello che ti chiedo è di ascoltare quello che...- >>
Edward si pulì le mani dalle briciole e lo fissò come se fosse la centesima volta che doveva ripetergli quel discorso.
<< L'ho già fatto, ti ho ascoltato è per questo che sei qui, non credo a una parola di ciò che mi hai detto, so che te ne andrai di nuovo alla prima occasione e te lo dimostrerò, per questo tengo te e i tuoi giocattoli sulla mia nave. >>
<< Era la mia nave Edward! >>
Barbanera ridacchiò.
<< Che vuoi fare riprendertela? >>
Stede ci pensò su, stava per negare quando gli venne un'idea, una folle e pazza ma che poteva funzionare.
<< Sì. Ti sfido a duello Barbanera, se vinco io tornerò ad essere tuo co-capitano e tu dovrai ascoltare quello che ho da dirti, se vinci tu mi ucciderai >> disse deglutendo senza spostare lo sguardo, Edward ovviamente era spiazzato, sapeva che quell'ometto era pazzo ma non fino a quel punto, con Izzy era stata fortuna mischiata a un pizzico di strategia ma non avrebbe mai potuto vincere contro di lui.
<< Ci tieni tanto a morire? >>
Il pirata gentiluomo si umettò le labbra spostando lo sguardo verso il basso e poi di nuovo su di lui.
<< Non ha senso continuare a vivere senza di te, se tu mi odi così tanto allora accetta la mia sfida e ti libererai di me, l'unico per cui voglio combattere sei tu Edward e non ho paura di mettere la mia vita in palio. >>
<< Non mi batterò con te Bonnet >> disse superandolo.
<< Codardo >> rispose Stede tremando appena, Edward si fermò di colpo.
<< Cosa hai detto? >>
<< Ho detto che sei un codardo >> ripeté stringendo i pugni, Barbanera fece qualche passo indietro fermandosi proprio dietro alla schiena di Stede.
<< Tu vieni a dire a me che sono un codardo. >>
<< Sarò anche scappato ma ora tu stai facendo la stessa cosa, dimostra che sei meglio di me Edward Teach >> non ebbe il coraggio di voltarsi perché gli occhi scuri e profondi dell'uomo che aveva capito di amare gli avrebbero sicuramente fatto perdere tutta la determinazione.
<< Accetto la sfida, se proprio ci tieni a fare una brutta fine. Ma non dire che non ti avevo avvisato e...non sarò gentile per niente >> disse Edward, in quel momento arrivò Izzy che vedendo quella strana situazione capì che c'era qualcosa sotto.
<< Che cosa succede? >> domandò al suo capitano.
<< Izzy voglio che lucidi e affili la mia spada, questo pomeriggio ci sarà un incontro. >>
Il primo ufficiale lo guardò confuso << un incontro tra chi? >> ma Edward si allontanò senza rispondere, Stede guardava verso il basso ancora voltato di spalle con gli occhi lucidi, Izzy guardò lui e si chiese se fosse lui l'uomo contro cui il suo capo voleva combattere, possibile? Sorrise all'idea e si affrettò a fare ciò che gli aveva ordinato.
Tutti presto seppero dell'incontro e ovviamente diedero del pazzo a Stede, alcuni gli consigliarono di ritirarsi ma lui non rispondeva, era determinato a portare avanti il suo scopo, il primo ufficiale consegnò con orgoglio la spada che aveva tirato a lucido a Edward, gli batté una mano sulla spalla << è ovvio che vincerai Edward >> disse con gli occhi che gli brillavano, aveva aspettato quel giorno per mesi e finalmente era arrivato.
Barbanera uscì sul ponte scuro in volto, erano già tutti lì con Stede al centro che lo stava aspettando, si guardarono per un istante e i loro occhi si scambiarono parole che a voce ancora non sarebbero risusciti a dirsi, Edward si impose di vedere nell'uomo davanti a lui solo un avversario e non l'uomo che aveva amato e che segretamente amava ancora, Stede era insicuro ma determinato, strinse l'elsa della sua spada e diedero il via al combattimento.
Le spade si incrociavano tintinnando l'una contro l'altra, strusciavano, si allontanavano e poi di nuovo erano unite in uno scontro di forza, da un lato il pirata gentiluomo che cercava di fare forza e dall'altro il terrore dei mari che ne sapeva molto più di lui, ci stava andando piano giusto per il gusto di fargli credere di potercela fare ma doveva ammettere che era migliorato, la sua tecnica era più specifica rispetto all'ultima volta che si erano allenati insieme.
Gli uomini tifavano con titubanza perché non sapevano quale dei due era meglio scegliere, temevano di finire nei guai con Barbanera se avesse vinto ma Stede era il loro capitano, li aveva salvati e si stava battendo con coraggio perciò decisero di essere loro stessi uomini valorosi e cominciarono a incitare il biondo pirata.
Poi Edward iniziò a fare sul serio sferrando colpi sempre più veloci e precisi, malgrado Stede riuscisse a pararli ne arrivavano sempre altri e alla fine uno di questi lo colpì sul braccio tagliandogli il tessuto della camicia e anche la pelle, gemette guardandosi il taglio, tutti gli altri erano rimasti in silenzio, Barbanera però non si fece impietosire e ricominciò ad attaccare, il pirata gentiluomo riuscì a spostarsi e spingere l'altro uomo contro un barile ma lui si voltò di fretta, in un attimo lo raggiunse alzando la spada, sferrò il colpo con forza brutale ma Stede lo bloccò, sorrise soddisfatto e tirando un respiro di sollievo quando Edward allungò una gamba facendogli lo sgambetto, il biondo pirata cadde a terra sbattendo la testa, la spada gli cadde di mano e lui riuscì a vedere solo la figura di Edward che si inginocchiava sopra di lui.
<< Hai perso Bonnet >> disse con voce profonda sollevandolo per la camicia, lasciò la spada e tirò fuori il pugnale, voleva colpirlo dritto al cuore lì dove lui mesi prima era stato colpito, voleva vedere quella camicia bianca riempirsi di sangue proprio nel punto dove quell'organo era situato, Stede non vedeva bene, la testa gli girava e gli faceva male per il colpo, era sudato anzi entrambi lo erano, sorrise comunque sollevando una mano per andare a sfiorare quel viso colorato di nero.
<< Sarà un onore morire per mano tua. >>
<< Avanti Edward che aspetti finiscilo! >> urlò Izzy guadagnandosi un'occhiataccia da tutti, vedendo che Edward non faceva alcuna mossa alcuni di loro iniziarono ad incitare il loro capitano, << forza capo puoi farcela spingilo via! >> ma Stede non mosse un muscolo, ansimava per la fatica guardando fisso Barbanera che strinse più forte il pugnale tra le dita, lo puntò contro quel petto caldo e vivo, la sua faccia si contorceva per la frustrazione, voleva farlo, doveva farlo, doveva uccidere e togliere la vita a Stede Bonnet, ci fu un istante in cui i loro occhi si incontrarono e in quelli nocciola del pirata gentiluomo Edward non vi lesse nulla di quello che avrebbe dovuto esserci, non c'era paura, terrore o accusa, erano solo quegli occhi belli e buoni che mai lo avevano guardato come se fosse un mostro.
Digrignò i denti spingendo un poco la punta del pugnale ma la sua mano si rifiutò di andare oltre, buttò via la lama con un ringhio feroce e con l'altra lasciò andare il lembo di camicia che stava tenendo stretto, si alzò di scatto causando un indietreggiamento da parte del resto della ciurma e a passo spedito si diresse verso l'interno della nave, passò di fianco a Izzy che malgrado il nervosismo ebbe la saggezza di non dire una parola e si rifugiò nella sua cabina.
Gli uomini che erano rimasti con il fiato sospeso fino a quel momento poterono finalmente riprendere a respirare sollevati che il loro capitano fosse uscito da quel duello sano e salvo, Ivan e Fang furono gli unici che rimasero in silenzio ma dentro anche loro erano felici della buona sorte che sembrava accompagnare sempre quello strano ometto.
<< Grazie per l'appoggio ragazzi >> iniziò a dire Stede << ma questa non è stata una vittoria. >>
<< Ma come no? >>
<< Sì capo tu hai chiaramente vinto. >>
<< Vi ringrazio davvero ma...- >> continuò tentando di placare gli animi anche con un gesto delle mani ma poi intervenne Buttons che già era stato arbitro del primo duello con Izzy << capitano secondo le regole se qualcuno lascia lo scontro prima che sia finito determina la sua resa, perciò vince chi rimane. In questo caso tu hai vinto. >>
Sul volto di Stede nacque un lieve sorriso << davvero queste sono le regole? >> domandò apparendo quasi incredulo e tutti risposero affermativamente.
<< E pensate che Edward lo sappia? >>
<< Sì! >> risposero in coro.
<< E quindi significa che... >> sorrise << posso parlare con lui. >>
<< Sì capo ce l'hai fatta >> dissero alcuni dandogli affettuose pacche sulle spalle ma il sollievo sul volto di Stede durò ben poco, << però non è giusto, non mi sembra di aver vinto lealmente >> e tutti ovviamente sbuffarono.
<< Ascolta capo ti sei battuto rispettando le regole, non sei tu quello che se ne è andato >> provò a spiegargli Olu.
<< Sì ma io...non l'ho scansato quando potevo, è come se mi fossi arreso anche io. >>
<< Ma non te ne sei andato >> disse Pete.
Stede non sembrava ancora convinto così intervenne Lucius esasperato da tutta quella situazione, da quei battibecchi che rischiavano ogni giorno di farli morire contro qualche scoglio o per mano di qualche idiota, e lui aveva già avuto il suo bel da fare una volta e gli era bastato << ascolta Stede hai voluto batterti con lui e ha accettato, stava per vincere ma ha deciso di non infierire il che significa che tu hai vinto regolarmente, quindi ora muovi quel culo e dimostra di non essere un codardo per una buona volta. Probabilmente adesso e lì dentro che piange o si dispera per te o per essere stato inadatto, e forse questo potrebbe comportare un'altra crisi nella quale uno di noi potrebbe finirci di mezzo, quindi se non vuoi farlo per te o per lui fallo almeno per noi! >>
Il capitano e tutti gli altri avevano ascoltato quel discorso detto tutto d'un fiato a bocca aperta e senza emettere alcun suono, non avevano mai visto Lucius così determinato e rimasero davvero sorpresi, Pete gli lanciò uno sguardo d'apprezzamento e gli strinse un braccio intorno alla vita, Stede lo guardò e rispose << hai assolutamente ragione Lucius, devo tirare fuori il coraggio. >>
<< E le palle >> suggerì Jim.
<< Sì anche quelle >> rispose Stede tra le risate generali e poi si allontanò lasciandoli soli, Pete baciò Lucius sulle labbra e disse << sei stato molto bravo >>, il ragazzo ammiccò e rispose << lo so. >>
Nella cabina di Edward intanto c'erano già state delle vittime, l'unica sedia presente era stata rovesciata malamente, le carte sporche d'inchiostro e carbone erano state spazzate a terra in un moto di rabbia e ora giacevano spiegazzate in un angolo del pavimento sembrando anche più vecchie e logore di quanto non fossero, Izzy che era stato cacciato via in malo modo ma questo non fu un dramma per lui anche perché non sapeva bene che cosa era andato a fare, parlargli dell'incontro o del perché non avesse ucciso quel maledetto Bonnet sapeva bene che sarebbe stato contro producente e così se ne era andato senza ribattere, anche se dentro di sé covava una rabbia sia verso quel damerino, sia verso il suo capitano che era sicuro prima o poi sarebbe esplosa.
Il giovane pirata dai capelli color dell'oro aveva camminato per una buona mezzora avanti e indietro in una delle sale dedicata al divertimento della Revenge, aveva provato almeno quindici o venti volte il discorso da fare a Edward visto che quello che gli aveva fatto la prima volta non aveva funzionato, o forse un pochino sì visto che lui e la sua ciurma si trovavano sulla nave, anche se quello che era stato il suo co-capitano diceva di averlo accettato a bordo solo per dimostrare che di lui non ci si poteva fidare, che era un codardo che non manteneva le promesse e che presto se ne sarebbe andato.
Dopo l'ennesimo sospiro strinse forte i pugni e disse << coraggio Stede puoi farcela, è solo Edward, non ti farà del male >> deglutì << forse >> drizzò le spalle e si decise finalmente a muovere i primi passi con il cuore che batteva forte rimbombando nella cassa toracica, in un attimo era davanti alla porta, quella porta che aveva varcato centinaia di volte e che ora gli faceva così paura, allungò una mano chiusa a pugno per bussare ma senti un forte rumore all'interno così la ritirò << forse dovrei aspettare >> si disse, ma in quel momento passò Lucius che vedendo la scena disse << non se ne parla >> bussò alla porta al posto di Stede, l'aprì e ce lo spinse dentro chiudendola e andandosene frettolosamente.
<< Chi cazzo ti ha dato il permesso di entrare? >> ringhiò Barbanera guardandolo storto.
Stede guardò lui, poi la porta e di nuovo lui << ehm...tecnicamente questa è anche la mia cabina >> disse riprendendo un briciolo di autocontrollo.
<< Non più Bonnet >> rispose Edward facendo frusciare il collo rotto di una bottiglia che teneva in mano, lo sguardo del pirata gentiluomo cadde su quel pezzo di vetro e iniziò a sudare freddo, poi però il motivo per cui era lì gli tornò in mente e così prendendo l'ennesimo respiro si ricompose.
<< Avevi detto che se io avessi vinto il duello mi avresti ascoltato...e saremmo tornati a essere co-capitani. >>
Edward lo degnò solo di una risata sprezzante dimostrando che non lo stava affatto prendendo sul serio.
<< Tu non hai vinto cazzo. >>
<< Mi hanno spiegato le regole, ti sei arreso...- >>
<< Io non >> gli si avvicinò di scatto prendendolo per il colletto della camicia e gli ringhiò sul volto << mi sono arreso. >>
<< D'accordo ma non hai finito, te ne sei andato prima di scagliare l'ultimo colpo. >>
<< Hai fatto male a fidarti delle promesse di un pirata >> ghignò tentando di sembrare malvagio ma Stede era impassibile, vedeva oltre sotto quell'armatura di ghiaccio, dietro quello sguardo macchiato ancora di nero e quell'espressione arrabbiata lui vedeva solo la ferita di Edward.
<< Promessa o no ora siamo tornati a collaborare, hai detto che stai aspettando che me ne vada di nuovo, non ti costa niente aspettare prendendo con me le decisioni. >>
Barbanera era incredibilmente sorpreso del sangue freddo che stava dimostrando quell'uomo, ma non doveva esserlo, si era da subito dimostrato uno in gamba, forse un po' folle e sconsiderato ma comunque una volta mostratogli la via lui era capace di prenderla senza più avere bisogno di aiuto e soprattutto non aveva mai avuto paura di lui quindi non poteva aspettarsi che ne avesse adesso.
<< Va bene ma non condivideremo l'alloggio >> disse corrugando le sopracciglia ma Stede scosse la testa, << invece sì, un capitano ha bisogno delle sue comodità per governare al meglio la propria nave, ma tranquillo il letto è tuo, io mi accontento volentieri di quel mucchio di coperte. >>
Edward rise di nuovo << governare Stede? Ti limiti a lasciare che le cose accadano, lasci che gli altri facciano quello che sanno fare e tu segui la corrente, e questo non è governare una nave. >>
Sul volto del pirata biondo si aprì un sorriso pieno di stupore, la sua mente era ferma sul modo in cui Edward lo aveva chiamato, che fosse stato per errore o di proposito non gli importava per lui era comunque un passo avanti.
<< Hai ragione io mi sono imbarcato in questa avventura senza saperne niente, la maggior parte delle cose che so le ho imparate grazie a te, ho capito di aver commesso un...più di un errore ma adesso voglio davvero, con tutto il mio cuore imparare ad essere un vero pirata, voglio fare le cose fatte bene e...- >>
<< Allora dovresti iniziare come hanno fatto tutti, hai potuto essere un capitano solo perché avevi i soldi per farlo, senza soldi probabilmente saresti già morto >> disse Edward sentendo quelle parole uscire velenose dalla sua bocca, era come se con ogni frase volesse provare a ferirlo, punzecchiarlo dove faceva più male.
Stede rimase qualche secondo in silenzio, considerò ciò che gli aveva appena detto e in effetti non aveva tutti i torti, Edward stesso aveva dovuto affrontare chissà quali pene prima di diventare capitano, << se questo serve a farti fidare di me io...- >>
<< Io non mi fiderò mai più di te cazzo! Nemmeno se ti metti a supplicarmi in ginocchio o lustri la nave da cima a fondo io potrei fidarmi di te. >>
Gli occhi di Stede si riempirono di lacrime << quindi hai già deciso per noi due. >>
Edward avanzò di un passò e rafforzò la frase che stava per dire con un gesto delle mani << non è esiste più un noi due, se mai è esistito ha smesso di farlo quando tu te ne sei andato lasciandomi come un cazzo di idiota ad aspettarti per tutta la notte! Ti rendi conto di come mi sono sentito? Un fottuto coglione che non si è dato per vinto fino all'alba, Stede io ti ho aspetta fino alla mattina e tu non sei venuto... >> anche i suoi occhi scuri si erano riempiti di tristezza liquida, abbassò e alzò lo sguardo sperando che quelle lacrime non lo umiliassero scendendo proprio in quel momento.
<< Mi spezza il cuore vederti così Ed, sapere di averti fatto così male non mi fa dormire la notte, faccio sempre gli stessi incubi e il periodo che sono stato lontano da te è stato il peggiore della mia vita. Lo sai che ho persino cenato con te mentre ero a casa da solo? Ho finto che...che quella stupida arancia che avevamo trovato fossi tu >> sorrise a quel ricordo mentre una gocciolina solcava la sua guancia meno rasata del solito, se l'asciugò con un delicato gesto della mano, Edward aveva spalancato per un attimo gli occhi a sentire quel racconto, sembrava una scena così tenera e malinconica da immaginare, ma poteva anche essere una menzogna raccontata sul momento per convincerlo per questo si sforzò di ricomporsi, non voleva fare l'errore di mostrarsi troppo vulnerabile.
Poi qualcosa gli balenò nella mente, si raccontò che lo faceva per togliergli qualcosa a cui teneva e per fargli capire quanto male avesse provato lui quando ciò che amava lo aveva lasciato, ma in realtà nel suo cuore vigeva una speranza, se Stede raccontava il vero allora non avrebbe avuto problemi a fare ciò che stava per chiedergli.
<< Dalla a me >> disse serio attirando l'attenzione del pirata.
<< Che cosa? >> domandò con un velo di confusione Stede.
<< L'arancia dalla a me e non fare domande. >>
Stede deglutì, teneva molto a quell'oggetto, già da subito si era affezionato ma il suo valore era maturato con il tempo e con gli avvenimenti, non era più solo un tesoro ricordo di una bella giornata passata con Edward, era l'ancora che lo aveva tenuto attaccato alla sua nuova famiglia quando era lontano ricordandogli che quello che aveva vissuto non era stato solo un sogno, poi una volta divisa rappresentava ciò che aveva lasciato una volta capito chi amava davvero e quello che desiderava.
Però qualcosa gli diceva che dietro quella strana richiesta non c'era solo la volontà di privarlo di qualcosa a cui teneva ma c'era dell'altro, e non poteva permettersi di sbagliare un'altra volta con lui, aveva già tradito la sua fiducia e se quel gesto rappresentava la sua seconda possibilità allora non poteva sprecarla, si mise una mano in tasca e la tirò fuori, se la rigirò tra le dita sotto lo sguardo attento di Edward e poi si avvicinò a lui mostrandogliela.
<< E' divisa in due perché prima di partire per cercarti mia figlia ha voluto tenerne metà, così io mi sarei ricordato di lei e lei di me. Spero ti basti comunque. >>
Edward la prese attento a non sfiorare la pelle dell'altro, sarebbe stato un errore fatale che gli sarebbe costato un giorno intero di nostalgia e disperazione, non commentò nemmeno quel racconto che gli aveva colpito in modo particolare il cuore, una parte di lui avrebbe voluto sapere di più del viaggio di Stede, del suo ritorno a casa, di cosa avesse provato, lui aveva tentato di raccontarglielo ma non era stato a sentirlo più di tanto credendo fossero tutte menzogne.
<< L'unica cosa...prenditi cura di lei, se puoi ecco ti chiedo solo questo >> espresse quella richiesta con un tono di voce così basso e dolce da sembrare fragile, Edward non rispose nemmeno a quello fingendo non lo avesse toccato, strinse solo quel pezzo di pietra tra le dita e poi diede le spalle a Stede, << d'accordo io...me ne vado >> disse lui e quando uscì a passo lento dalla porta fece un respiro profondo, non sapeva come dover considerare quello che era successo ma forse, una piccola speranza l'aveva ancora.
All'interno della cabina Edward camminò strisciando i piedi verso il letto, si mise seduto e poi si appallottolò in posizione fetale tenendo stretto tra le dita quel pezzo di pietra, se lo avvicinò al viso sfiorandolo con il naso poi successivamente con le labbra, chiuse gli occhi stringendo forte quella roccia e pianse sentendo il cuore frantumarsi in tanti piccoli pezzettini, aveva un pezzo di Stede ora ma non aveva lui, malgrado fosse lì lo sentiva lontano, lo teneva lontano e questo gli faceva così male da non farlo respirare.
Stede era ancora fuori dalla porta e lo sentì piangere ma non ebbe il coraggio di entrare, pensava non fosse giusto interrompere quel momento così delicato e personale, lo aveva già fatto ma a quel tempo erano amici, se si azzardasse a farlo ora riceverebbe solo male parole, così appoggiò solamente la fronte contro in legno della porta, chiuse gli occhi, con una mano ne accarezzò le lievi insenature e ripeté più volte a bassa voce << mi dispiace Edward...mi dispiace >> mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia.



   
 
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