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Autore: ineffable    03/09/2022    1 recensioni
Edward e Izzy frequentano da sempre il solito bar ma un giorno si presenta loro una novità, un nuovo cameriere è stato assunto e presto farà la loro conoscenza. A volte ciò che accade lo chiamiamo destino ma in alcuni casi ad esso si aggiunge un pizzico di magia.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Izzy Hands, Sorpresa, Stede Bonnet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un caffè, un gelato e un bacio in riva al mare


Era seduto in un tavolino del bar in cui andava ormai da anni con il suo migliore amico, si conoscevano praticamente da una vita e ogni Giovedì si trovavano lì per 
fare colazione, Izzy prendeva solo un caffè nero mentre lui un tè con sette cucchiaini di zucchero, nessuno capiva come facesse a bere quella bevanda così altamente zuccherata ma a lui piaceva così, sin da bambino aveva sempre avuto una passione per le cose dolci, sua madre gli diceva che presto gli sarebbero caduti tutti i denti se avesse continuato di quel passo, così lui ne nascondeva parecchi sotto il suo lettino e li mangiava quando nessuno poteva vederlo e rimproverarlo.
Il cameriere arrivò con l'ordine ma purtroppo inciampò in qualcosa, forse sui suoi stessi piedi e il vassoio contenente le bevande si rovesciò proprio sulle gambe di Edward macchiando i suoi pantaloni neri, si alzò di scatto tentando di sollevare il tessuto caldo dei pantaloni che gli si appiccicava alla pelle.
<< Cazzo >> borbottò.
Il cameriere tirò su le tazze disperato e poi appoggiò tutto sul tavolo, guardò il povero malcapitato sentendosi mortificato, << oh mi dispiace tantissimo, mi scusi è che sono nuovo e...devo essere inciampato. Le porto dell'acqua, se vuole nel bagno del personale può rinfrescarsi e...- >>
Quando Edward alzò il viso con l'intenzione di fulminare quel vulcano di parole e sbadataggine rimase però folgorato, era un uomo biondo, dai capelli che dovevano essere soffici come nuvole e gli occhi scuri, il suo viso perfettamente rasato dava l'idea di un uomo che ci tenesse parecchio alla presenza, tutto il fastidio che aveva provato svanì all'istante.
<< Non preoccuparti, non è niente >> disse Edward mantenendo un tono gentile.
<< Sì niente, a parte che gli hai scottato proprio la gamba che si era bruciato in un incendio >> a parlare era stato Izzy, il cameriere si voltò sbiancando e tornò a guarda Edward riversandogli una miriade di scuse << oddio...mi dispiace, sono così mortificato. >>
Lui scoccò uno sguardo tagliente all'amico e rivolgendosi al biondo disse << sta scherzando >> e quando l'uomo vide dall'espressione di Edward che gli aveva detto la verità si tranquilizzò subito, << oh meno male >> disse mettendosi una mano sul petto, << comunque vi rifaccio le bevande e non dovete pagarle ovviamente >>, l'uomo brizzolato e con la barba stava per dirgli che non c'era bisogno ma l'altro era già sfrecciato via così non gli restò che sedersi.
<< Idiota >> disse Izzy avendo preso in antipatia quel biondino incapace.
<< E' solo nuovo Iz...quante volte ti ho detto che dovresti essere più gentile, ti permetterebbe anche di farti nuove amicizie. >>
Izzy fece una smorfia << non ho bisogno di nuove amicizie. >>
<< Ah no? >> domandò Edward sollevando un sopracciglio << quanti amici hai oltre me? >>, l'altro ci pensò su e rispose << ci sono Ivan e Fang. >>
<< Loro non valgono perché erano amici miei e te li ho presentati io. >>

Allora l'uomo dai capelli corti e la barbetta grigia sventolò una mano come se stesse scacciando una mosca, << ah non mi importa, e comunque se dovessi conoscere qualcuno di nuovo non sarebbe certo come quell'incapace >> disse rivolgendo un'occhiata al cameriere a cui stava venendo insegnato per l'ennesima volta come si usava la macchina del caffè, subito dopo fu di nuovo al loro tavolo con le bevande e un sacco di dolcetti che loro non avevano chiesto.
<< Offre la casa ovviamente >> disse nervosamente congiungendo le mani tra loro.
<< Davvero amico non c'è bisogno di tutto questo, non è la prima volta che qualcuno mi rovescia qualcosa addosso. >>
<< Senti Ed perché devi rompere, il ragazzo qui ha voluto fare una cosa carina no? >> domandò Izzy rivolgendosi proprio a lui che annuì all'istante.
<< Va bene...grazie. >>
<< A te >> rispose sorridendo poi si rese conto dell'errore e arrossì << volevo dire a voi >> e sparì di nuovo a prendere altri ordini.
<< Che coglione >> ridacchiò Izzy prendendo un biscottino, Edward gli schiaffeggiò la mano << tu non te li meriti, primo non sei stato investito da ben due bevande bollenti e secondo sei stato cattivo con lui. >>
<< Smettila di prenderti a cuore tutti i casi umani che ti capitano, devo ricordarti come è finita l'ultima volta? >>
<< No grazie lo ricordo bene >> rispose l'amico guardandosi le dita e sentendosi a disagio.
<< Il tuo muro ha ancora un pene gigante pitturato sopra >> continuò incurante Izzy.
<< Lo so è che non ho avuto tempo di ridipingere! >>
<< Stronzate >> rispose l'amico bevendo un sorso di caffè, era molto più amaro del solito tanto da fargli fare una smorfia con la bocca, << non lo togli perché pensi ancora a lui. >>
<< Izzy quella cosa gigantesca che c'è sul mio muro mi ricorda che non devo fidarmi più di chi mi regala un anello al quinto giorno di fidanzamento. >>
Quando stavano per andarsene Edward mentre aspettava che Izzy si infilasse la giacca non tolse gli occhi da quel bel cameriere nemmeno per un secondo,
<< ciao Stede >> disse facendogli un occhiolino prima di lasciare il locale, il biondo si chiese come facesse a sapere il suo nome ma poi si ricordò del cartellino che aveva attaccato alla divisa, sorrise con le guance che gli si velarono di rosso per quel gesto così spontaneo.
Passarono un paio di giorni e quando finalmente ebbe il suo giorno libero Edward decise di andarsi a prendere un bel gelato nella caffetteria dove lavorava il suo battezzato barista preferito, quando entrò e non lo vide pensò di aver beccato un turno dove lui non c'era, invece poco dopo spuntò da una porta con un vassoio di pasticcini, Edward forse troppo maleducatamente cacciò via un altro cameriere che si era avvicinato, lui però voleva solo Stede.
E l'interesse era più che ricambiato perché non appena lo vide seduto il giovane si avvicinò dimenticandosi persino di portare il menù, << ciao >> balbettò sorridendo.
<< Ciao... >> ricambiò Edward con gli occhioni che gli si illuminarono.
<< Uhm...cosa posso portarti? >>
<< Oh già! >> esclamò scuotendosi dai suoi pensieri << una coppa di gelato, cioccolato, vaniglia e lavanda >>, Stede si segnò i gusti e sparì dopo aver detto << torno subito >>, cinque minuti più tardi si presentò al tavolo con un enorme coppa di gelato, ricoperta di doppia panna montata, cacao sciolto con granellini di pistacchio e una ciliegina di quelle dolci sopra, l'uomo seduto al tavolo sbatté le palpebre più volte davanti a quella cascata di dolcezza che era sicuro di non aver ordinato.
<< Io non ho...- >>
<< Lo so ma un uccellino mi ha detto che ti piacciono le cose dolci, così ho pensato di arricchire questo bel gelato >> ovviamente non poteva dire una frase senza impanicarsi << naturalmente se non è di tuo gradimento la cambio subito. >>
<< No, no, no anzi...credo di adorarla, è fottutamente fantastica >> disse sentendo l'acquolina in bocca.
<< Bene...buon appetito >> sorrise rimanendo lì a fissarlo, << sì me ne vado >> disse scuotendo la testa e facendo ridacchiare Edward che iniziò a gustarsi quell'ottima prelibatezza che a molte persone avrebbe fatto venire le carie solo a guardarla, si domandò mentre mangiava come Stede facesse a sapere della sua passione, non poteva certo essere stato Izzy a dirglielo ma forse lo aveva visto versare quella quantità di zucchero inumana nel tè.
Rimase molto colpito da quel gesto, non solo si era dimostrato un buon osservatore ma aveva anche fatto qualcosa in modo da rispecchiare i suoi gusti e non poteva essere solo per i pantaloni macchiati perché si era già fatto perdonare non facendogli pagare nulla, quando Stede tornò la coppa era già vuota e raschiata fino in fondo, quel buffo e apparentemente burbero cliente si stava leccando i baffi.
<< Piaciuta? >>
<< Mmm guarda tu stesso. >>
Stede si lasciò sfuggire una risatina << direi proprio di sì, ne sono felice, sai sto ancora imparando e mi agito facilmente, forse l'avrai notato >> disse arrossendo lievemente e grattandosi la nuca.
<< Nahh che dici >> lo sbeffeggiò bonariamente facendogli l'occhiolino, << dio scusa sto qui a tediarti e magari tu hai da fare >> si scusò Stede.
<< E' il mio giorno libero...e comunque mi chiamo Edward, verrò qui spesso quindi puoi chiamarmi per nome. >>
Qualcosa si illuminò sul volto di quel cameriere appena conosciuto, una scintilla di gioia così pura che non aveva mai visto brillare in nessun altro, quell'uomo non era solo gentile ma nascondeva dentro di sé una purezza d'animo rara e chissà da quante altre sfaccettature era composto il suo carattere.
<< Credi che anche il tuo amico verrà? >> domandò titubante Stede lasciando confuso e già con un'iniziale gelosia Edward che corrugò la fronte e rispose << sì perché? >>
<< Bé...in realtà mi vergogno a dirlo ma mio cugino era qui l'altra volta e come posso dire...ha messo gli occhi su di lui, mi ha supplicato di presentarli nel caso fosse tornato. >>
Il cuore di Edward si rilassò all'istante, tirò persino un grosso sospiro di sollievo << ahh ok amico >>, ma quella frase servì solo a farlo agitare di più.
<< Oddio non dirmi che è il tuo fidanzato? Che figura... >>>
<< Ehi...calmati, calmati, non è il mio fidanzato e ti prego sì presentagli tuo cugino, Izzy ha estremamente bisogno di qualcuno che non sia io, hanno la mia più totale benedizione >> disse sorridendo divertito e anche Stede si lasciò andare a una breve risata << non sembra uno che ne abbia bisogno >> disse poi.
<< Non lasciarti ingannare dal suo pessimo carattere, ha più bisogno d'affetto lui che noi due messi insieme, e non parlo solo di amicizia ma sai di quel qualcuno che è lì per te in ogni momento, che ti offre la sua spalla su cui piangere che...- >>
<< Che si accoccola con te tenendoti stretto anche per sempre se dovessi averne bisogno? >> continuò Stede la frase per lui, era come se non solo le loro menti ma anche le loro anime fossero connesse, sembrava già si fossero conosciute prima di loro, Edward sorrise con gli occhi che brillavano << sì esattamente >> rispose ma poi il dubbio si insinuò in lui.
<< Hai qualcuno che ti fa provare queste cose? >>
Stede scosse la testa velocemente riscuotendosi da quell'incanto, per un breve attimo sembrò anche che avesse gli occhi lucidi e un sorriso triste apparve sulle sue labbra << oh no ma mi piacerebbe ecco, e penso che quando ami qualcuno sono queste le cose che dovresti provare. >>
Edward stava per rispondere quando qualcuno dal fondo del locale urlò << Stede vuoi anche tè e biscottini!? Torna a lavoro! >>
<< Scusa devo andare >> disse rosso in viso.
<< E' colpa mia, ti ho trattenuto. >>
<< No...senti perché non ci vediamo più tardi quando ho finito il turno? >>
<< Sì mi piacerebbe moltissimo! >> rispose Edward al culmine della gioia, pagò e uscì a fare una passeggiata, quella giornata era iniziata più che bene perché non solo aveva visto Stede e aveva avuto modo di parlare con lui ma aveva anche scoperto che era single, e in più aveva rimediato un appuntamento per il suo migliore amico.
Era ormai sera quando giunse l'ora dell'incontro, Stede si tolse la divisa da lavoro, si aggiustò i capelli con le dita e sperò di non essere troppo sudato, forse avrebbero dovuto incontrarsi in un'altra giornata quando era più presentabile si disse, tutta l'insicurezza sparì quando lo vide entrare dalla porta, in tutto il suo splendore ruvido e marcato, i capelli brizzolati lunghi fino alle spalle raccolti in un semi chignon, con due ciocche leggere che gli incorniciavano il viso morbido che però rimaneva per metà coperto dalla barba, Stede si chiese come sarebbe apparso senza quella folta peluria, se fosse apparso spigoloso o quadrato in ogni caso era sicuro gli sarebbe piaciuto.
Si avvicinò a lui sfoderando il migliore dei sorrisi, non aveva dovuto sforzarsi come a volte gli capitava di fare per lavoro, con Edward anche se si conoscevano da poco gli veniva spontaneo e naturale.
<< Ciao >> disse accompagnando il saluto con un gesto della mano.
<< Hey amico >> per un attimo ci fu una specie di danza tra loro dovuta all'indecisione se darsi un bacio sulla guancia o meno, poi Edward optò per un amichevole pacca sulla spalla, presero posto e poco dopo il cameriere arrivò con il menù lasciandoli liberi di ordinare.
<< E' strano essere cliente nel luogo in cui lavori >> disse Stede con un sorrisetto mentre sfogliava il menù.
<< Se vuoi ce ne andiamo non è...- >>
<< No tranquillo, mi piace >> rispose affacciandosi con il viso e facendogli un grazioso occhiolino che fece incantare l'uomo che gli stava di fronte, decisero di prendere due hamburger e due frullati di gusti diversi, quello di Stede era giallo mentre quello di Edward viola.
<< Il tuo non è per niente attraente >> disse grattandosi la folta barba grigia.
<< Ti focalizzi sul colore ma è il sapore che dovresti giudicare, non hai mai sentito il detto non si giudica un libro dalla copertina? >> domandò Stede prendendo una lunga sorsata della sua deliziosa e dolce bevanda.
<< Nah...io non leggo molto sai >> questa risposta fece ridacchiare il più giovane, << che cosa c'entra, io non indosso cappelli ma conosco quel detto che dice appendere il cappello al chiodo, ma tornando ai nostri frullati vuoi assaggiare il mio? >>
<< D'accordo ma sono sicuro che non mi piacerà >> disse incrociando le braccia e chiudendo gli occhi in un'espressione saccente << tu assaggia il mio >>, si scambiarono i frullati, Edward fu il primo a tirare un lungo sorso che gli riempì la bocca di un sapore agrodolce e delicato, si umettò le labbra passandoci sopra più volte la lingua per apprezzarlo al meglio, Stede intanto era rimasto in attesa nemmeno lo avesse preparato lui stesso, gli occhi gli brillavano tanto era la trepidazione che provava.
<< E'...squisito cazzo! >>
<< Che ti avevo detto >> rispose Stede al culmine della gioia, << abbiamo un ingrediente segreto proprio per quel frullato >> confessò attirando la curiosità di Edward che quando si trattava di segreti e cose nascoste si trasformava in un vero e proprio bambino, << oh >> rispose ma dai suoi occhietti furbi si capiva che aveva una voglia matta di scoprirlo.
<< Sai mantenere i segreti? >> domandò furbescamente l'altro.
Edward annuì estasiato e allora Stede rivelò a bassa voce quel minuscolo ma tanto importante componente che rendeva così buona quella bevanda, << aggiungiamo qualche goccia d'essenza di lavanda. >>
<< Come quella che usate per il gelato? >> domandò spalancando gli occhioni e sollevando le sopracciglia brizzolate
<< Esattamente >> rispose con un sorriso.
<< Ma nel mio non mi pare di aver mai sentito niente di strano >> disse spostandosi una ciocca dei lunghi capelli dietro la spalla.
<< Perché non possiamo usarla in tutti i gusti, sai la lavanda è molto particolare e si adatta a davvero una quantità ridotta di cibi, se la metti nel posto sbagliato rischi solo di rovinare il piatto. >>
<< Bé qui fa un cazzo di capolavoro! >> annuì Edward e poi attese che anche il nuovo amico assaggiasse il suo di frullato, così fece e venne subito colpito dal sapore asprino ma dolce di quel gusto, si leccò le labbra fingendo di assaporare la bevanda come se fosse un sommelier, << squisito >> disse e poi glielo passò.
<< Possiamo dire che abbiamo vinto entrambi >> sostenne il più grande.
<< Direi proprio di sì Edward...sai che il tuo nome significa protettore della propria ricchezza. >>
<< Oh davvero? Bé se avessi almeno una ricchezza da proteggere avrebbe più senso >> ridacchiò grattugiandosi il mento attraverso la barba.
<< Stede cosa significa? >> domandò incuriosito.
<< Purtroppo non ha alcun significato, questo mi rattrista un po'... >>
<< Amico significa che hai un nome originale! >> esclamò forse con un po' troppo entusiasmo vedendolo rabbuiarsi.
<< Tu dici? >> domandò Stede con un leggero sorriso.
<< Sì cazzo, e inoltre sei l'unico Stede che conosco mentre di Edward ne ho conosciuti almeno due >> disse annuendo, il giovane ragazzo biondo si intenerì a quella vista e chissà come superò la timidezza e decise di esprimere a parole ciò che sentiva in quel momento << sai Edward a prima vista sembri il classico ragazzo burbero, sempre pronto a fare una rissa e che mai si lascerebbe andare a sentimentalismi invece sei estremamente dolce, lo so è da pochissimo che ci conosciamo e non so molto di te ma mi dai l'idea di essere una persona estremamente buona. >>
Il suo cuore a sentirsi rivolgere quelle tenere parole aveva iniziato a battere fortissimo, sentiva le guance calde e una strana sensazione di formicolio allo stomaco, aveva avuto parecchie cotte e avventure nel corso della sua vita ma nessuna gli aveva fatto sentire ciò che stava provando in quel momento.
<< Tu non giudichi mai un libro dalla copertina vero Stede? >> disse addolcendo lo sguardo.
<< No, mi piace leggere tutto il libro prima. >>
<< Leggeresti me? >> non sapeva come o perché gli fosse uscita una frase tanto ambigua, arrossì fino alla punta delle orecchie ma ormai il gioco era fatto, vide che il rossore si espanse anche sul volto dell'altro che prima di parlare strinse le mani tra loro, forse un gesto per darsi coraggio e rassicurarsi << mi piacerebbe molto, sempre se a te sta bene >> rispose abbassando il tono di voce.
Quella conversazione stava diventando molto intima e tra loro era scattato un gioco di sguardi che comunicavano tutto ciò che a parole non riuscivano a dire o che semplicemente non erano pronti ad esprimere, Edward annuì solamente corrugando appena le sopracciglia e rilassando la muscolatura del volto, tutti segnali che indicavano che era al suo agio e si sentiva bene.
Il successivo incontro avvenne dopo una settimana sempre al locale dove Stede lavorava, questa volta gli aveva preparato con le sue mani dei soffici cupcake, erano un po' bruttini ma si era impegnato molto e sperava fossero almeno buoni, Edward fu così gentile da non commentare l'aspetto ma meravigliandosi solo di quel gesto così bello che aveva fatto per lui, in effetti erano buoni e questo confermava ciò che amava dire Stede.
<< Sei incredibile >> disse lisciandosi la folta barba.
<< Cioè? >> domandò con un sorriso spostandosi i biondi capelli all'indietro.
<< Cadi sempre in piedi Stede Bonnet e finisci con l'aver ragione, quella cosa che mi hai detto su libri e copertine bé me l'hai sbattuta in faccia con questi dolcetti, sono brutti ma buoni >> a quella frase decise di rispondere con un piccolo scherzo, mise su il muso e incrociò le braccia << vuoi dire che i miei dolci sono brutti? Quindi non ti piacciono davvero... >>
Edward si bloccò di colpo come se il cricetino nella sua testa avesse smesso all'improvviso di girare sulla ruota, << no io intendevo proprio il contrario >> tentò di consolarlo ma il viso dell'amico era sempre triste, con il labbro che sporgeva in avanti << credevo fossimo amici Edward e mi ferisci così >> mugugnò sforzandosi di non ridere.
<< Ma certo che siamo amici io...- >>
Non ce la fece più Stede e scoppiò a ridere tenendosi la pancia, ovviamente l'altro lo guardò confuso sollevando un sopracciglio << ma che cazzo?...Stede? >>
<< Oddio che ridere, scusa ma era solo uno scherzo, non ho proprio resistito, lo so anche io che sono brutti, anzi mi vergognavo persino a presentarteli ma sono felice che almeno siano buoni. >>
<< Sei proprio uno...stronzo >> borbottò Edward trattenendo una risata, risero di cuore nuovamente entrambi per poi fissarsi qualche istante condividendo in silenzio quella gioia, era proprio bello avere qualcuno con cui poter scherzare così allegramente, passare dei momenti sereni privi di pensieri o doveri.
<< Ti è rimasta una briciola sulla barba. >>
<< Dove? >> domandò abbassando lo sguardo tentando di prenderla.
<< Proprio lì >> indicò un punto con il dito ed Edward la prese posandola sul piattino << dannata barba mi rimangono sempre impigliate le cose. >>
<< Sai Ed penso che staresti benissimo anche senza, non fraintendermi ti dona ma...niente lascia perdere >> arrossì abbassando il viso.
<< No dai dimmi... >>
<< E' che...sono così curioso di vedere il tuo viso per intero, lo so che è stupido...io non dovevo dirlo. >>
<< Stede niente di quello che dici è stupido...sei la prima persona che mi parla sinceramente senza avere paura della mia reazione, hai idea di quanto conti questo per me? >>
<< Fatico immaginare che qualcuno possa avere paura di te >> disse Stede guardandolo sinceramente negli occhi.
<< Sai...ci sono state volte che sono stato duro con le persone, e se vengo provocato reagisco male, non è che mi vado a cercare le sfide per puro divertimento però se accade non mi tiro indietro e allora molti hanno visto ciò che so fare e ne hanno avuto paura e forse io ho ingigantito questa cosa nutrendola, forse l'ho fatto per proteggermi o per proteggere gli altri non lo so... >>
<< Io invece penso che tu sia una bravissima persona e che hai un cuore buono, hai solo timore di mostrarlo per paura che ti facciano del male per questo ti sono grato per avermi mostrato la tua parte più fragile, ne avrò cura Ed...finché sarò qui non smetterò di farlo. >>
Qualche giorno più tardi mentre Stede stava lavorando la porta si aprì con il suo classico tintinnio, comparve la figura di Edward rasata, priva di barba, per Stede fu una visione folgorante, rimase talmente incantato che un suo collega gli passò una mano davanti agli occhi per farlo riprendere, il suo viso non era come se lo era immaginato ma cento volte meglio, era bellissimo e sembrava addirittura più giovane e indifeso, e poi si era rasato per lui, per quello che gli aveva confessato giorni prima, non poteva crederci che qualcuno avesse fatto qualcosa di simile solo per lui.
Si avvicinò con il cuore che gli batteva forte fingendo di portare il menù, anche Edward quando si voltò a guardarlo era molto nervoso perché non era sicuro che la sua visione sarebbe piaciuta a quel bel ragazzo su cui voleva fare colpo.
<< Stai benissimo... >> disse ma ciò che voleva dire davvero era che era bellissimo, già da prima lo pensava ma adesso ancora di più solo che credeva fosse troppo presto e che se si fosse lasciato andare avrebbe finito per spaventarlo.
<< Lo pensi davvero? >> chiese con un lieve sorriso.
<< Sì...come si sta senza? >>
<< E' strano...ho freddo al viso e quando mi viene da toccarla tocco solo l'aria >> disse ridacchiando << ma non è male, anche se non credo sia la scelta definitiva. >>
<< Qualsiasi decisione prenderai sarà quella giusta, stai bene in entrambi modi ma ammetto che mi è davvero piaciuto vedere il tuo viso >>, Stede allungò appena la mano << mi piacerebbe... >> ma si fermò a mezza via, allora Edward la prese con delicatezza e se la posò sul volto, chiuse gli occhi, entrambi li chiusero godendosi quel contatto, la pelle della guancia era morbida e calda, si sentivano i piccoli punti post rasatura, avrebbe voluto lasciarla lì per sempre, mentre la mano di Stede era liscia e leggera come la seta, una coccola affettuosa di quelle che fanno bene all'anima.
Nessuno dei due avrebbe voluto recidere quel meraviglioso contatto ma dovettero farlo perché uno di loro doveva rimettersi a lavoro, ma finito il turno i due si incontrarono ancora e parlarono tanto, quel momento che avevano condiviso era stato così bello da unirli in un modo davvero fuori dal mondo e sentivano entrambi che i loro cuori una volta toccati non potevano più separarsi.
Dopo quel giorno iniziarono ad incontrarsi più assiduamente sempre al bar dove Stede lavorava, Edward si era rifatto crescere la barba ma nessuno dei due aveva dimenticato quel momento speciale, quella dimostrazione di affetto che aveva avuto e che li aveva aiutati a rompere ancora di più le loro barriere, quello era diventato il loro posto preferito in assoluto, condividevano gelati, bevande calde o piatti saporiti serviti con un contorno di chiacchiere e parole che non annoiavano mai, iniziarono a conoscersi meglio scoprendo mano a mano gli interessi l'uno dell'altro e facendosi piccoli doni che riempivano il cuore di sorpresa.
<< Come va tra Lucius e Izzy, ti ha detto qualcosa? Per Lucius procede tutto divinamente ma per lui tutto è divino quindi non è una fonte attendibilissima >> domandò Stede assaporando una forchettata della sua cheesecake con marmellata ai frutti di bosco.
<< Non ne parla molto ma diciamocelo non è mai stato un gran chiacchierone, però lo vedo più sereno, pensa l'altro giorno mi ha persino sorriso. >>
<< Ed...ti rendi conto che sembra stiamo parlano di un bebè >> disse con un espressione estremamente divertita sul volto.
<< Izzy è un specie di bebè per certe cose >> constatò Edward pulendosi la bocca da un residuo di marmellata.
<< Se ci sentisse ci ucciderebbe entrambi >> ridacchiò Stede guardandosi intorno << comunque sono felice per lui e per Lucius, sono una bella coppia, almeno lui non mi assilla più santo cielo, mi telefonava persino di notte per chiedermi se lo avessi visto o se tu mi avessi detto qualcosa di lui. >>
<< Del tipo? >> domandò Edward sollevando leggermente un sopracciglio.
<< Se Izzy avesse fatto qualche apprezzamento su di lui e tu me lo avessi detto >> spiegò.
<< Oh...Si è preso proprio una bella cotta >> disse Ed con un sorriso per poi rivolgere uno strano sguardo a Stede.
<< Sì e credo che questa volta faccia sul serio, ha sempre avuto solo avventure ma in questo caso lo vedo molto preso >> dopo un attimo di silenzio titubante e un respiro si decise a porre quella domanda che gli tamburellava da tempo nel cuore << c'è mai stato qualcosa tra voi? Intendo tra Izzy e te. >>
Edward rimase in silenzio studiando attentamente quella domanda, era semplice curiosità o forse Stede provava un po' di gelosia verso di lui? La cullò nel suo petto fino a quando decise di confessare quella verità che aveva sempre tenuto chiusa dentro un cassetto, ma ormai quell'uomo fantastico aveva le chiavi di tutti i suoi scrigni più segreti.
<< E' stato la mia prima cotta adolescenziale >> confessò arrossendo e osservando la reazione dell'amico che alzò il collo e le sue labbra si aprirono in uno stupito "oh."
<< Avevo tredici anni e lui quattordici, ci conoscevamo da una vita e lui compiuti quegli anni aveva iniziato a sentirsi più grande, si atteggiava da adulto, curava il suo aspetto in maniera che per me era impeccabile, si appiccicava i capelli neri di gel fino a farli diventare lucidissimi, si riempiva così tanto di profumo da infestare l'intera casa, i suoi genitori gli urlavano sempre dietro per questo... >> ridacchiò perso nei ricordi e poi continuò il suo racconto.
<< Per me era un gran fico, lo guardavo con ammirazione mentre si preparava passandosi le dita tra quei sottili fili d'ebano, ero incantato da quello spettacolo ma lui non se n'è mai accorto, non so nemmeno se ricambiasse, sono rimasto innamorato di lui  fino ai miei diciotto anni, ma a sedici ero diventato il capo banda del nostro gruppo di amici del parchetto e i nostri ruoli si erano invertiti, lui mi seguiva ciecamente in tutto ciò che facevo e mi guardava con rispetto e ammirazione...Ma io non ho mai smesso nemmeno a quel tempo di ammirarlo, solo che forse ero più bravo a nasconderlo. >>
Stede era rimasto senza parole, stupito e incantato da quel breve racconto che lo aveva lasciato con una vena di malinconia malgrado il timore che Edward potesse provare ancora quei sentimenti, però gli aveva sempre assicurato che fossero solo amici e si fidava delle sue parole così prese coraggio e con un po' di paura di invadere la sua intimità domandò << glielo hai mai detto? Voglio dire tutto quanto, del tuo amore e della tua ammirazione. >>
Edward sorrise un po' amaramente e in maniera rassegnata scosse la testa << no, avevo troppa paura di rovinare la nostra amicizia, sarebbe stato imbarazzante avere il tuo amico che ti sbava dietro sempre con te quando tu non ricambi, finiresti per travisare ogni gesto e io non volevo che accadesse. E inoltre non mi ha mai dato segnali che potessero farmi sospettare qualcosa e forse nemmeno io l'ho fatto. Per quanto riguarda l'ammirazione credo di...dimostrargliela indirettamente. >>
<< Ed...so che non sono affari miei e tu ovviamente sei libero di fare quello che vuoi ma credo che dovresti dirgli quanto conta per te, penso lui ne abbia bisogno e anche tu, a volte ho l'impressione che ti guardi più come se fossi un capo e non un amico...Scusa se sono stato indiscreto ma ci tengo a te e in qualche strano modo anche a lui, anche se penso mi odi ma voglio che entrambi siate felici, Izzy forse ha trovato qualcuno capace di farlo uscire da quel grigiore che lo accompagnava sempre ma non credi che sapere quanto il suo amico gli voglia bene possa renderlo felice? >>
I neuroni nella mente di Edward erano come impazziti, elaboravano informazioni, creavano pensieri o situazioni a cui non aveva mai pensato, aveva sempre dato per scontato l'amicizia di Izzy ma forse Stede aveva ragione, forse avrebbe potuto guarire da quella piccola ferita che aveva lasciato il credere di non essere ricambiato e tra loro sarebbe nata una nuova serenità.
<< Ma io ho sempre creduto lo sapesse >> disse corrugando le sopracciglia.
<< Saperlo e sentirselo dire sono due cose diverse >> gli spiegò con una dolcezza che fece vibrare le corde del suo cuore, era incredibile come dentro un uomo solo ci fosse così tanta tenerezza e amore verso il prossimo, se ci fossero più persone come Stede Bonnet il mondo sarebbe certo un posto migliore pensò Edward.
<< Sarà dura...noi due non abbiamo mai parlato in questi termini. >>
<< Non sei costretto a farlo se ti crea disagio, è importante tu faccia solo ciò che senti >> disse posando la sua mano su quella stretta a pugno di Ed, quel contatto provocò una scossa piacevole ad entrambi e i loro occhi si incontrarono scambiandosi quel bacio che le loro labbra ancora non avevano fatto.
<< Voglio farlo...credo tu abbia ragione su ciò che hai detto, Izzy mi porta su un piedistallo che ha eretto lui stesso e io non ho mai fatto nulla per fargli capire che non deve sentirsi inferiore a me in nessun modo. >>
Stede sorrise muovendo la mano in una leggera carezza << sono sicuro che andrà bene. >>
Cinque giorni dopo mentre stava lavorando nel pieno del suo turno uno sconvolto Edward entrò dalla porta, aveva gli occhi lucidi, colmi di lacrime che stavano pregando di farle uscire e un'espressione strana sul volto, Stede posò d'istinto il vassoio che teneva in mano e a quel punto l'amico appena entrato gli si gettò tra le braccia cominciando a singhiozzare, non gli importava niente che fosse in un locale pieno di persone che lo stavano vedendo piangere, voleva solo sentire quelle braccia tenerlo stretto.
Stede lo accarezzava con movimenti lenti, prima sulla schiena e poi sulle spalle, poi gli spostò una ciocca di capelli dagli occhi e disse con voce dolce << ehi piccolo che ti prende? >>, ma Edward invece di calmarsi singhiozzò ancora più forte accoccolandosi sul suo petto << shh tesoro, ehi... >>
<< Stede Bonet! Torna subito al lavoro! >> gridò il suo capo, ma lui non si curò di quelle urla si voltò e rispose << un momento! >>, ma il capo continuava a chiamarlo così lui disse << mi prendo cinque minuti! >> anche se aveva già fatto la sua pausa non ci pensò un attimo a prendere Edward per mano e portarlo fuori sul retro del locale, lo aiutò a sedersi su una panca e lui si mise in ginocchio di fronte a lui, di nuovo spostò quelle ciocche ribelli cercando i suoi bei occhi.
<< Ehi...fammi vedere queste belle perle nere >> disse causando un mugugnio da parte dell'altro che si sfregò gli occhi e poi li aprì, Stede sorrise apertamente e disse << ah eccoli qui, i più belli del mondo >> e stranamente non aveva paura di ammettere quel sentimento, non gli importava se Edward avesse pensato che provava qualcosa per lui, in fondo era la verità.
<< Lo dici solo per farmi smettere di piangere >> mugugnò sfregandosi l'occhio come un bambino che aveva appena finito un capriccio.
<< E' da quando li ho visti la prima volta che lo penso, solo che non ho mai trovato il coraggio di dirtelo. >>
Questa confessione fece arrossire Edward che sentì il suo cuore accelerare, poi lo guardò tristemente << ti licenzieranno per colpa mia... >>
<< Non me ne importa niente, troverò un altro lavoro ma tu sei più importante. Allora vuoi dirmi che cosa è successo. >>
Lui annuì poi disse << siediti vicino a me >>, Stede sorrise e si accomodò accanto a lui, avvolse un braccio intorno alle sue spalle ed Edward si accoccolò sul suo petto, sospirò poi disse << ho parlato con Izzy e lui mi ha... >>
Mi ha cosa? Si domandò l'altro, cosa gli aveva risposto e come gli aveva risposto, lo aveva baciato? picchiato? accettato ciò che aveva da dirgli o lo aveva rifiutato? Tutti quei dubbi si insinuarono a lui facendogli aumentare il ritmo cardiaco e la respirazione, tentò di calmarsi, non voleva che l'amico lo vedesse così.
<< E? >> ebbe solo il coraggio di domandare?
<< E lui mi ha risposto >> rispose tirando su col naso Edward.
<< Posso sapere cosa? >> domandò Stede tenendo un tono tranquillo e accarezzandoli la spalla.
<< Sì...mi ha abbracciato >> confessò arricciando le labbra in un tentativo di resistere alla tentazione di piangere di nuovo, Stede si commosse, i suoi occhi si inumidirono all'istante e un sorriso gli illuminò il volto, << ti rendi conto? Lui mi ha abbracciato e mai da quando ci conosciamo lo aveva fatto e nemmeno io, è stato così...così bello stringere il proprio migliore amico >> sospirò con il magone che gli faceva tremare la voce.
<< Oh Ed...sono così felice per te e per voi due, vieni qui >> allargò le braccia e lo strinse più forte osando anche posargli un bacio tra i capelli.
<< Quello che è successo è stato tutto merito tuo Stede, se non fosse stato per te io non avrei mai agito così. >>
<< Tu lo hai reso possibile Edward e non puoi sapere se anche senza di me sareste arrivati a quel punto >> spiegò dolcemente accarezzandogli la schiena, Edward si spostò scostandosi contro voglia da quel bel contatto, << io non credo, tu sei la persona più buona e speciale che conosca. >>
<< Lo sei anche tu Ed >> disse sfiorandogli sotto al mento con l'indice.
<< Stede io...devo dirti una cosa >> iniziò prendendo coraggio e sentendo il cuore scoppiargli nel petto, quell'uomo gli aveva insegnato una fantastica lezione, che era meglio parlare dei propri sentimenti senza portarseli dietro come un peso per tanti anni chiedendosi che cosa sarebbe successo se si avesse avuto il coraggio di parlare, ma l'ignoto faceva comunque paura e lui aveva il terrore di perdere Stede ma non si sarebbe mai perdonato di non averci almeno provato.
<< Dimmi pure. >>
<< Ecco io... >>
<< BONNET! Se non rientri immediatamente sei licenziato! >> si udì una voce sbraitare, Stede guardò preoccupato la porta sul retro e poi Edward ma decise di rimanere, fu lui a intervenire, non poteva permettergli di perdere il lavoro per qualcosa di cui avrebbero potuto parlare più tardi.
<< Vai...possiamo parlarne dopo fuori di qui >> disse deglutendo, lo sguardo del biondo si addolcì e domandò << davvero? E vuoi vedermi da un'altra parte? >>
<< Credo che questo sia stato un luogo sicuro per entrambi, ma adesso voglio osare se tu...- >>
<< Lo voglio! >> esclamò Stede, << adesso vado ma ci vediamo stasera ok? >>
<< Ovvio amico >> rispose sorridendo e facendogli l'occhiolino, le successive ore di lavoro furono le più leggere e belle che avesse mai vissuto, si sentiva bene, aveva le farfalle nello stomaco e più che camminare gli sembrava di volteggiare nell'aria.
Edward si presentò puntualissimo alla fine del turno facendo quasi inciampare Stede nella gamba di una sedia quando lo vide, era incantevole, i capelli tirati su e legati con un elastico viola, una maglietta nera e i pantaloni di jeans blu scuro, anche la barba gli sembrava più ordinata e lucida, lo guardò incantato sospirando e poi gli andò incontro combattendo contro l'istinto di baciarlo, ci sarebbe stato tempo se la fortuna fosse stata dalla sua parte, l'uomo brizzolato gli sorrise e uscirono dal locale incamminandosi verso il luogo che avevano deciso di raggiungere.
<< Cavolo tu sei così carino mentre io ho gli abiti di stamattina >> brontolò Stede un po' deluso di non essersi potuto preparare a dovere, Edward si voltò con il volto sorpreso e disse << davvero lo pensi? >>
<< Che sei carino? Sì >> ammise l'altro con un velo di rossore sul volto, << insomma guardati ti stanno benissimo questi vestiti, sei un incanto Ed. >>
<< Grazie... >> sussurrò arrossendo completamente, era bello ricevere un complimento così spontaneo e genuino, gli piaceva il modo in cui quell'uomo riuscisse sempre a scavalcare ogni barriera che sie era costruito con tanta semplicità da far quasi male, Stede sorrise e stavano per avviarsi quando Ed lo fermò tenendolo delicatamente per il polso, << anche tu sei molto bello. >>
<< Anche con questa vecchia maglietta? >> domandò con un velo di insicurezza.
<< A volte le cose vecchie sono le migliori >> rispose Edward sorridendo e dopo essersi scambiati uno sguardo carico di attrazione ed elettricità si avviarono verso il cinema.
Erano seduti in attesa del film con pop-corn e bibite << è incredibile che sono due mesi che ci conosciamo e abbiamo deciso solo ora di scegliere un posto diverso >> constatò Stede prendendo una manciata di quelle deliziose nuvolette salate, << forse temevamo che le cose al di fuori del locale ci sarebbero sfuggite di mano, oppure che non sarebbero state più le stesse >> rispose Edward.
<< Sì...ma sono contento di averlo fatto e di essere qui con te. >>
<< E se ti dovessi sembrare antipatico o scortese? >> domandò Edward esponendo i suoi dubbi, l'amico ridacchiò scuotendo la testa << non è possibile, so come...- >>
<< Ehi voi due volete stare zitti! >> li rimproverò uno seduto dietro di loro.
<< Amico che problema hai, il film non è ancora iniziato >> gli rispose voltandosi a guardarlo male.
<< Voi due avete un problema a non riuscire a tenere chiuse quelle boccacce. >>
Questa volta Edward rispose con molta meno calma << senti coglione vedi di smetterla o...- >>
<< O cosa stronzo? >>
<< Ehi ora basta! >> intervenne Stede posando con calma una mano sul braccio di Edward, << staremo zitti va bene? >>
Edward rimuginò per tutto il tempo del film su ciò che era successo non godendoselo affatto, avrebbe potuto mettere a posto quel tipo, non era giusto il modo in cui li aveva trattati e non appena furono fuori mise a conoscenza l'amico di ciò che sentiva.
<< Perché hai lasciato perdere, non aveva diritto di parlarci in quel modo. >>
<< A volte è meglio chiudere una conversazione senza feriti, avevo paura ti facesse del male. >>
<< So difendermi Stede, sai quante volte mi hanno coinvolto in una rissa e sono sempre riuscito a cavarmela. >>
Stede sospirò e lo guardò tentando di mantenere la tranquillità << lo so bene che sai difenderti, ma se permetti non volevo che il nostro appuntamento finisse con il tuo naso rotto, non importa se avresti vinto o meno, la sola idea di vedere un graffio sul tuo viso o da qualsiasi altra parte mi uccide. >>
Quelle parole lo lasciarono a bocca aperta, davvero ci teneva così tanto a lui? Era sempre stato con persone che desideravano solo vedere la sua forza, vederlo mettersi alla prova mentre ora a lui bastava solo vederlo e saperlo felice e stare bene, era strano ma gli dava una bella sensazione.
<< Sei arrabbiato? >>
<< No ma non voglio che tu lo sia con me perché...per quello che ho fatto >> spiegò Stede guardandolo un po' preoccupato.
<< Ma io non lo sono, sarei un vero idiota a prendermela con te per una cosa così stupida e dopo quello che mi hai detto >> sorrise.
Uscirono dal cinema diretti in un posto che solo Edward conosceva.
<< Però sei d'accordo che un pugno se lo meritava >> disse mentre camminavano.
<< Anche due, per questo quando mi sono alzato per andare in bagno, sono passato dalla sua fila e ho fatto cadere un po' di salsa piccante nella sua bibita. >>
Edward si fermò di colpo guardandolo strabiliato << che hai fatto? >>
<< Non hai sentito che improvvisamente ha iniziato ad agitarsi >> domandò Stede con un sorrisetto furbo, Edward sorrise di rimando guardando con ammirazione quel pazzo uomo che aveva avuto la fortuna di conoscere << cazzo! E' fottutamente geniale ma come ti è venuto? >>
<< Bé sai non mi sono mai piaciuti i bulli e da ragazzino ho imparato a difendermi come potevo >> spiegò con un velo di tristezza nello sguardo, ma non voleva perdersi in quei ricordi così sorrise e disse << vedi non sempre la violenza è necessaria, si possono colpire gli altri anche gentilmente. >>
<< Stede quell'uomo probabilmente si cagherà addosso mi sembra il contrario di gentile >> lo sgomitò ridacchiando.
<< Anche la gentilezza ha i suoi spigoli >> disse con sguardo furbo causando un largo sorriso all'amico.
Si incamminarono fino ad arrivare sulla cima di una collina molto alta, da lì si poteva vedere il mare che brillava con la luna piena che si specchiava dentro di esso e le stelle decoravano il cielo con la loro immensa brillantezza, << è stupendo >> disse Stede e anche nei suoi occhi sembrava ci fossero le stelle per quanto brillavano.
<< Venivo qui da ragazzino quando ero triste, mi dava sicurezza e a quel tempo mi sono fatto una promessa, che avrei portato qui con me solo una persona che ritenevo davvero, davvero speciale, una persona a cui avrei pensato la sera prima di dormire e al mattino appena sveglio, quel tipo di persona che se ti immagini la vita senza la sua presenza costante ti sembra impossibile. >>
<< E ci hai mai portato qualcuno? >> domandò Stede con l'emozione che faceva scherzi alla sua voce.
<< Mai, in tutti questi anni mai nessuno è entrato dentro di me in maniera così profonda tu sei il primo >> confessò titubante osservando la sua reazione.
<< Oh...i-io sono davvero lusingato e non so cosa...- >> le sue parole vennero zittite da un bacio, quello che da quando lo aveva conosciuto stava aspettando, erano morbide e calde le sue labbra, quando si staccò sentì come se avesse perso una parte di sé, aveva lo sguardo titubante Edward, una paura nascosta di essere respinto che Stede si affrettò a cancellare prendendo il suo viso tra le mani e baciandolo di nuovo mai sazio di quelle splendide labbra.
<< Ed... >> ansimò su di esse appoggiando la fronte sulla sua << non sai quanto ti amo e quanto ho aspettato questo momento, pensavo di essere pazzo a credere che tu potessi provare anche solo in minima parte quello che sento io per te. >>
<< Per una volta ti sei sbagliato Bonnet >> sorrise Edward appoggiando le mani su quelle di Stede che erano posate sul suo volto, << mi sento così felice che ho paura anche a dirlo, temo di svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno. >>
<< Se dovesse accadere cercami e vienimi a prendre sempre, se non lo farai tu sarò io a farlo, ti cercherò in ogni sogno, su ogni nuvola... >> disse Stede.
<< Anche quelle temporalesche? >> domandò dolcemente.
<< Soprattutto in quelle sapendo quanto ti piacciano i temporali >> rispose sorridendo e aprendo gli occhi, anche Edward li aprì incontrando quelli luminosi dell'altro, il loro contatto si aprì e si strinsero l'uno tra le braccia dell'altro.
<< Se avessi saputo che sarebbe successo questo ti avrei trascinato fuori dal bar molto prima >> disse baciandogli la soffice chioma bionda.
<< Avresti dovuto essere molto convincente >> rispose facendo dei piccoli cerchiolini con il dito sulla sua maglia nera.
<< Mmm uno spogliarello sarebbe bastato? >> domandò divertito l'altro.
<< Perché non ci hai pensato prima! >> rise allegramente Stede prima di sollevarsi e baciarlo ancora, << non mi stancherei mai di farlo >>, << e io non te lo impedirei mai >> rispose accarezzandogli quel bel viso liscio.
Si misero seduti sull'erba con Edward che aveva aperto le gambe per fare posto a Stede che si appoggiò con la schiena a lui, Ed lo strinse sulla vita e lui girò il viso per lasciargli piccoli baci sul collo, << non vedo l'ora di dirlo a Izzy, ci rimarrà di sasso, sai che aveva scommesso contro di noi? >> disse con una vena di ilarità.
<< Davvero? >>
<< Sì cazzo, è una storia assurda, sai che non gli stavi molto simpatico, lui diceva che non ti saresti mai potuto innamorare di me perché eri uno snob con la puzza sotto al naso. >>
<< Io non sono affatto snob >> brontolò alzando il sopracciglio biondo.
<< Lo so e infatti ti ho difeso, ma era divertente scommettere. >>
<< Cosa avete scommesso? >> domandò curioso.
<< Una cena a quattro con lui e Lucius. >>
Stede scoppiò in una fragorosa risata << oddio giuro che lo farò impazzire, così impara a darmi dello snob ecco. >>
<< Mi piace quando diventi vendicativo, pensi di fare lo scherzetto della salsa piccante? >>
<< Non lo so vedremo...ma per curiosità se avessi perso tu cosa avresti dovuto fare? >>
Edward rimase in silenzio per un po' poi rispose << sarei dovuto venire al tuo locale, alzarmi in piedi su una sedia e dire Izzy Hands ha sempre ragione e io sono un asino. Ho provato mille volte la scena a casa perché non ero affatto sicuro di vincere. >>
<< Dio...e io che pensavo che Izzy fosse un uomo adulto >> disse scuotendo la chioma bionda.
Stede poi gli accarezzò il viso e disse << nonostante questo hai accettato? >>
<< Sì...sai magari ti avrei fatto pena o tenerezza e mi avresti dato una possibilità. >>
<< Sarei stato un folle a non innamorarmi di te >> disse guardando l'orizzonte << però Ed voglio essere del tutto onesto con te, non aspettarti anelli o promesse dopo due giorni perché desidero che le cose vadano bene tra noi e il modo migliore è andarci piano, dobbiamo conoscerci meglio e uscire ancora tante volte, fare cose e...non fraintendermi ti amo da morire, sono sicuro di quello che provo e proprio per questo voglio godermi ogni secondo. >>
<< Stede se mi avessi regalato un fottuto anello dopo due giorni ti avrei lasciato, non voglio ritrovarmi altri peni giganti dentro casa >> disse Edward con aria solenne.
<< Peni? >> domandò corrugando le sopracciglia.
<< E' una storia lunga che ti racconterò, e avrai modo di vederlo tu stesso quando verrai a casa mia, è la prova che la gente è folle. Quindi per me va bene prendercela con calma, anche io sono...follemente innamorato di te biondo del mio cuore e non voglio che niente si metta in mezzo, nemmeno il tempo. >>
Stede ridacchiò curioso di conoscere quella strana storia, poi addolcì lo sguardo spostandosi un po' nell'abbraccio per guardarlo meglio << ti farai tatuare proprio qui sul petto un cuore con scritto biondo del mio cuore? >> domandò scherzosamente sfiorandogli il petto con l'indice.
<< Chi lo sa forse >> rise Edward baciandolo e dopo quelle parole ci furono solo baci e carezze fino a notte fonda quando decisero di tornare a casa, erano entrambi sereni e felici, con i cuori che danzavano e ballavano furiosamente dentro la cassa toracica, avevano trovato una persona speciale di quelle che sanno leggerti in fondo all'anima e che condividono cicatrici simili, il loro amore era sbocciato per caso in una giornata qualunque, o forse era successo tutto perché un angelo e un demone anche loro molto innamorati ci avevano messo lo zampino, ma questa è un'altra storia.


Fine


P.S: Non ho messo l'avvertimento crossover perché è talmente piccolo che volevo fosse una sorpresa, una sorta di easter egg, l'idea mi è venuta all'improvviso alla fine della storia e ho pensato che non fosse male infilarci i miei e di molti altri maritini preferiti, per chi non li conoscesse si tratta di Crowley e Aziraphale della serie tv Good Omens.
Forse un giorno scriverò di come quei due innamorati e pasticcioni ineffabili abbiano fatto in modo che Stede ed Edward si incontrassero, spero che la storia e questa piccola sorpresa sia piaciuta. A presto.
Ineffable.



 
   
 
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