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Autore: genius_undercover    05/09/2022    2 recensioni
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Eccolo.
Quel suono insopportabile quanto meraviglioso, che rimbombava ripetutamente nel silenzio spettrale della nave.
Lui se lo aspettava, lo stava decisamente aspettando, ma sobbalzò comunque: fermo, immobile davanti alla porta della sua cabina, c'era nientemeno che il Kraken in tutto il suo oscuro splendore.'
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Una specie di fix-it post canon partorita a caldo, dopo aver visto il finale di stagione di questa serie strepitosa.
Sperando che non sia troppo terribile, ti auguro una buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Equipaggio della Revenge, Nuovo personaggio, Stede Bonnet
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Un minuscolo avvertimeto, prima di lasciarti al capitolo: ci saranno angst e parolacce a palate! 

 
I
"Edward."
 
"Fottiti."
 
"Ti prego."
 
"Non ci parlo, con i traditori codardi."
 
"No, per favore, lascia che ti spieghi."
 
"Non voglio sentire un'altra fottuta parola dalla tua cazzo di bocca."
 
"Ed..."
 
"Capitano, per te. Non chiamarmi Ed. Non osare."
 
"Per favore."
 
"Vaffanculo, Stede."
 
Quelle parole gli risuonavano in testa da quella che sembrava un'eternità. 
La Revenge oscillava pacifica sulle onde, mentre Stede Bonnet, il Pirata Gentiluomo, giaceva insonne nella sua cabina personale, rannicchiato in un letto troppo grande e senza alcuna coperta. 
Sentiva quasi freddo, nonostante l'estate fosse ancora a pieno regime, e la stanza in penombra era dannatamente vuota: tutti i suoi averi, tutti i suoi amatissimi libri li aveva inghiottiti l'oceano.
 
BoomBoom. Boom.
 
Eccolo. 
Quel suono insopportabile quanto meraviglioso, che rimbombava ripetutamente nel silenzio spettrale della nave. 
Lui se lo aspettava, lo stava decisamente aspettando, ma sobbalzò comunque: fermo, immobile davanti alla porta della sua cabina, c'era nientemeno che il Kraken in tutto il suo oscuro splendore. 
 
Nonostante da mesi si presentasse in piena notte esclusivamente per ricoprirlo di cattiverie, Stede non si sarebbe mai abituato alla visione, né alle parole che il sedicente capitano della sua Revenge gli rivolgeva al solo ed unico scopo di fargli del male.
 
Feccia, traditore, infame...bugiardo.
 
Bonnet ogni giorno ne usciva emotivamente distrutto. 
Per tutto l'amore che provava per lui e per la disperazione di non potergli dimostrare neanche una goccia di esso...
L'unica cosa che gli era rimasta di Edward Teach era un uomo incazzato a morte, trasfigurato in una bestia, ridotto all'ombra di sè stesso. E la colpa era unicamente la sua. 
 
Ma il pirata gentiluomo viveva, per quegli incontri. 
 
L'aveva capito già dopo la terza notte in cui Edward si era presentato in gattabuia con nient'altro che l'ira negli occhi e la spada alla mano, (spada che gli era arrivata dritta alla gola alla velocità della luce.)
Gli aveva mozzato il fiato. Stede aveva creduto di morire, di venire giustiziato. 
Non aveva potuto dire niente. A parlare, in compenso, ci aveva pensato Edward.
 
Feccia, traditore, infame...bugiardo.
 
Bugiardo.
 
Erano solo una piccola, infinitesimale parte degli insulti che il caro Barbanera gli aveva riservato ogni singola volta. 
 
...Bugiardo!
 
Quell'ultima parola, lui l'aveva pronunciata sempre a denti stretti e con gli occhi sgranati. 
E il cuore del pirata biondo sanguinava: era tutto vero. E per quanto tentasse e ritentasse, non era mai riuscito a spiegarsi propriamente con lui...almeno fino alla notte di due lune prima, quando Edward l'aveva improvvisamente trasferito nella sua cabina personale, quella che avevano condiviso solo per un po'. La sua camera. 

"Non farti illusioni," L'aveva ammonito subito dopo aver varcato la soglia. "Preferirei dividere la stanza con un kraken vero, per quel che mi riguarda."

"E tu dove dormirai?"

Non aveva mai voluto rivelarglielo, lui dopo la terza volta aveva smesso di chiedere.
In fondo, la Revenge era grande, qualsiasi posto sarebbe andato bene...peccato che Stede avesse ancora il dannatissimo sospetto che adesso il suo Ed dormisse con Izzy. 
Il tarlo del dubbio -forse della gelosia- non gli aveva fatto mai chiudere occhio, facendo sembrare il grande letto tremendamente scomodo, oltre che freddo. Materasso o pavimento ormai non faceva più differenza, tanto non avrebbe dormito comunque. 
Così, l'alba era sorta notte dopo notte e quando i colpi si erano riversati sul legno pregiatissimo anche se ormai rovinato della sua porta, Stede era già sveglio.
 
Si era precipitato ad aprire quasi inciampando nel processo e gli insulti brucianti e coloriti gli erano piovuti addosso di nuovo, inesorabili.
 
"Ed...se potessimo conversare civilmente solo per un momento, capiresti."
 
"Potrai sprecare il tuo fiato quando ti avrò mollato nella prima isola schifosa che troviamo. Te e la tua ciurma di idioti marcirete all'inferno una volta per tutte. E ora ti conviene piantala di parlare, o ti sbatto nuovamente in cella."
 
Stede aveva storto il naso alla prospettiva di tornare in quel tugurio puzzolente che un tempo era stato la cantina della nave. Ovviamente, tutto il suo buon vino era stato tracannato o fatto sparire direttamente fuori dalla nave.  
"È ironico, non trovi?" Aveva chiesto poi, accennando un sorriso dolce. "Quasi paradossale, direi...io, prigioniero in casa mia. Perchè è ancora la mia nave, questa."
 
"Non lo è più. Hai perso ogni diritto nell'esatto momento in cui hai fottutissimamente abbandonato i tuoi uomini. Non esiste disonore più grande, per un capitano...neanche io sono mai stato capace di un atto simile e sono ignobile per natura!"
 
"Ed, tu non sei affatto ignobil"
 
"NON CHIAMARMI ED."  Interruppe l'altro pirata, tremando di rabbia. Stede sobbalzò ancora una volta. "E non è questo il punto, tu...tu non hai la minima idea di come mi sono sentito quando—"
 
"Parla. Dillo.”
 
Edward scosse la teta. “Ho parlato anche troppo.”
 
“Hai ragione, è stata colpa mia! Sono stato il peggiore—“
 
"Non importa!! Rivolgimi parola un'altra volta e giuro—"
 
"Non volevo andarmene. Mi hanno costretto con una pistola."
 
A quelle parole, Stede si era ritrovato in un istante con le spalle attaccate al muro. 
Ed L'aveva afferrato per il colletto della camicia in maniera così fulminea che lui non se n'era neanche reso conto. 
 
"Ripetilo." Ordinò livido l'oscuro pirata, stringendo sempre di più la sua presa letale.
 
Con le nocche della sua mano serrate contro la gola era difficile parlare, ma a Stede non era importato: si era appena reso conto che mai, dopo tutto quel tempo, gli era capitato di ritrovarsi così vicino a lui. 
Dopo poco, la luce rossa dell'alba aveva cominciato a definire i contorni del suo corpo, e il pirata biondo avrebbe potuto piangere…rinchiuso nella stiva per un tempo che gli era sembrato infinito, non aveva più potuto vedere l'uomo che amava alla luce del sole. 
 
"Non...non sarei potuto venire in C-Cina con te." Gli aveva detto coraggiosamente, reprimendo tutta la paura delle conseguenze che avrebbero seguito quella confessione. "Non ancora. Ma n-non potevo nemmeno lasciarti in quel m-modo, non l'avrei mai fatto. M-Mi hanno costretto, Ed-Capitano."
 
Il terrore dei mari socchiuse gli occhi con sospetto, e il cuore di Stede rallentò i battiti per il dispiacere: non si fidava di lui a tal punto...
 
"Stronzate." Lo sentì sibilare. 
 
E come biasimarlo. 

"Sei fuggito lasciandomi lì ad aspettarti come un povero demente, non sei meglio di un vigliacco."
 
"Non lo sono, tu non sei un demente e n-non ti sto mentendo! Ora, se...se tu fossi così gentile da...lasciarmi respirare—"
 
Avvenne un piccolo miracolo: quasi avesse da sempre conosciuto il concetto di gentilezza, Barbanera aveva allentato la presa, consentendo all'altro di poter tornare a respirare in autonomia. 
Era poi rimasto fermo ad osservare Stede massaggiarsi il collo, cercare di limitarsi nel tossire, e tentare di non fare il drammatico, anche se, conoscendo il soggetto, era stata una visione alquanto divertente. 
E la cosa ancora più incredibile, era che Stede aveva smesso -forse volutamente- di radersi il volto. In quel momento dimostrava una barba dorata lunga almeno un mese. 
 
Barbagialla.
 
Ed avrebbe riso volentieri a quel pensiero, glielo avrebbe persino espresso, se non fosse stato impegnato a dimostrarsi tanto schifato. 
 
"Grazie." Aveva esalato Stede, con un altro sorriso e gli occhi colmi di sincera gratitudine. Per la seconda volta aveva creduto di morire.
 
"Non ti azzardare a ringraziarmi, accidenti a te!"
 
"Ti spiegherò tutto Edwar-Capitano. Adesso. Il minimo che io possa fare è dirti la verità, anche se tu non sei ancora pronto ad ascoltarla. Te lo devo!" 
 
"Ti ho già detto che non mi interessano le tue idiotiche motivazioni. Perché dovrei ascoltarti?”
 
“Perché…perché io. Ebbene, io ti a—“
 
“No! Maledetto egoista, non ti voglio sentire. Potrebbe rapirti il dio dei mari in persona e lo considererei un favore!" 
 
"Allora avresti potuto lasciare che lo facesse la marina reale." Aveva pensato Stede. "Sono ricercato per duplice omicidio e per lesa maestà." 
Senza dubbio, la Marina sarebbe ritornata a tormentarli per lo scherzetto che avevano fatto abbandonando l'Accademia, ma ci avrebbero pensato poi.
 
"Mi dispiace immensamente." Disse invece, pensando a come Ed avesse combattuto per lui e per la ciurma che aveva inizialmente abbandonato. In realtà era stato uno spettacolo meraviglioso, non aveva mai visto nessuno combattere con una tale ferocia. "Credimi, sono pentito. Il mio senso di colpa verso di te è più immenso del mare, così come lo è il mio amore. Dimmi cosa posso fare per rimediare."
 
"Vaffanculo, Stede." 

__

Seeera! 
È la prima volta in assoluto che scrivo su questo fandom, quindi sono estremamente novellina, diciamo un po’ come il mozzo della zattera!

Ma veniamo a noi: in questa storia, ho pensato a un paio di cose che in questo capitolo potrebbero non essere chiare.

Cercavo un espediente per cercare di far riunire Ed e Stede, e quale occasione migliore di una bella battaglia contro la marina britannica per ricucire i rapporti?? D'altra parte, i nostri due affezionati sono bellamente fuggiti dall''Accademia reale per Corsasri' (che risate mi son fatta quando ho sentito questa cosa!) e ho pensato subito che qualcuno deve essersene accorto.
Ergo, quando Stede recupera la ciurma, Incrocia la Revenge e si unisce ai combattimenti contro le navi britanniche. Spero che tutto sia più chiaro anche e sopratutto dal prossimo capitolo in avanti.

Bene, arrivati qui mi scuso se ci fosse qualsiasi errore (e se vuoi puoi segnalarmelo tranquillamente,) io ti saluto e ti ringrazio senza alcuna pretesa se non quella di intrattenerti per un po'. Per quanto riguarda il prossimo capitolo l'ho già scritto e conto di pubblicarlo prestissimo!

Un salutone,
-gen
   
 
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