a night to
remember
~
alle mie vic’s, perché
noi valiamo
e a Simo3, anche lei da
poco convertita alla vicsmania :*
Non era stata quella che
comunemente avrebbe definito una notte da ricordare, nemmeno un
po’.
Scorpius Malfoy
camminava silenziosamente lungo il corridoio deserto, lasciandosi alle spalle la
musica e il chiasso esagerato provenienti dalla Stanza delle
Necessità.
Sorrise quasi, pensando
alla faccia della McGranitt se avesse scoperto che metà corpo studentesco,
invece di dormire beatamente nei propri letti, se ne stava a far chiasso
indisturbato sotto i suoi occhi.
Stupidi festini, li
aveva sempre odiati.
Svoltò a destra, alzando
gli occhi al cielo –un tantino disgustato- quando si rese conto che il profumo
nauseante di quella piovra di Jacqueline Macqualcosa, era impresso nei suoi
vestiti.
Maledizione. Sperò con
tutto il cuore che quella sera, accendendo la luce della propria camera, non
avrebbe trovato anche macchie di rossetto sulla camicia, altrimenti ci sarebbe
stato un bel po’ di casino nel dormitorio di Serpeverde.
Scese la prima rampa di
scale, desideroso come non mai di entrare nei sotterranei ed entrare finalmente
nella sua Sala Comune, quando una risata lontana lo costrinse a
voltarsi.
Istintivamente allentò
un po’ il colletto della camicia bianca, che iniziava a dargli fastidio, poi
avanzò di qualche passo.
All’angolo del
corridoio, vicino alla statua del Cavaliere Bendato, incurante del fatto che la
mezzanotte fosse passata da un pezzo e che sarebbe stato molto più prudente
tornarsene nella propria stanza, c’era lei.
Camminava su e giù, ogni
tanto metteva in scena qualche giravolta e non sembrava affatto spaventata
dall’idea di finire in punizione.
Ma d’altra parte, si
disse Scorpius, Lily Potter non era mai stata molto attenta alle
regole.
Scosse un po’ la
testa.
Se fosse stata un’altra
occasione –e si fosse trattato di un’altra persona-
probabilmente avrebbe tirato dritto, senza curarsi di fermarsi a vedere se fosse
tutto a posto. Ma non era un’altra occasione, non si trattava di una persona a
caso, si trattava di lei.
La ragazzina irritante
dai capelli rossi, quella che quando era salita sullo sgabello del Cappello
Parlante, al primo anno, gli aveva rivolto un sorriso. La ragazza che quella sera se ne era
stata tutto il tempo in disparte, seduta a parlare con i suoi fratelli e che poi
era misteriosamente sparita, come d’incanto.
Almeno una possibilità
la meritava.
Quando fu abbastanza
vicino, Scorpius notò a terra la bottiglia ormai vuota di whisky, che
evidentemente Lily aveva portato via dalla festa.
Il Serpeverde si passò
una mano sulla fronte.
Perché quelle cose
succedevano sempre a lui, rifiutò di chiederselo. Ormai ci aveva
rinunciato.
«Ehm, Potter?Stai bene?»
chiese velocemente.
Accadde tutto
velocemente.
Lei si girò
all’improvviso, con un grande sorriso stampato sul volto – che normalmente non
gli avrebbe mai rivolto - e l’odore di alcool che si percepiva anche da
lontano.
«Perfetto, bel modo di
chiudere la serata» sussurrò tra sé e sé Scorpius.
Lily per tutta risposta
lo abbracciò forte, come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
Ma non lo
era.
O almeno, non lo era mai
stata. Fino a quel momento.
«Mi sei mancato tanto»
fece lei con una risata, mentre si scostava un po’ e gli
sorrideva.
Scorpius si diede
dell’idiota, per essere rimasto a fissarla più del dovuto, poi abbozzò un
sorriso.
«Certo, si. Anche tu.
Adesso ragazzina, prima che tuo fratello ci becchi qui e mi schianti al muro,
che ne dici di muoverti?Ti riporto al tuo dormitorio, vieni» disse cauto, mentre
la prendeva sottobraccio.
Lei scosse la testa, poi
fece qualche passo indietro rischiando di inciampare.
E sorrise, di
nuovo.
«Non ci vengo lì. Però
se vuoi puoi rimanere qui con me» disse lei, sedendosi a terra, con la schiena
poggiata contro il muro.
Certo, fare due
chiacchiere con Lily Potter ubriaca. Il sogno di una vita, si disse Scorpius
imprecando sottovoce.
«Senti, ragazzina. Non
per essere scortese o cose varie, ma dovresti muoverti e darmi ascolto. Perciò
forza, alzati» disse serio.
Lei lo guardò male, poi
mise su un’espressione corrucciata che assomigliava a quella di una
bambina.
Scorpius alzò gli occhi
al cielo e poi, sorprendendosi di sé stesso, prese posto vicino a
lei.
«Solo cinque minuti»
chiarì, mentre Lily lo guardava estasiata.
Lui abbozzò un mezzo
sorriso, poi si chiese cosa accidenti fossero quelle cose che parevano muoversi
nella sua pancia, all’altezza dello stomaco e quale fosse la causa del caldo
improvviso che stava avvertendo.
Non si diede nessuna
risposta, sarebbe stato troppo difficile con la testa della Potter poggiata
sulla sua spalla.
Preferì tacere, mentre
Lily cominciava a annusarlo.
O santo
cielo.
«Mmm mmmm» mugugnò lei,
mentre risaliva sul suo collo.
Ok, la situazione stava
degenerando.
«Ragazzina,
smettila!»
«Sei gay?» chiese lei
nello stesso istante, con espressione sorpresa.
Scorpius la guardò
spaesato.
«Ma che accidenti..
NO!Voglio dire –fece abbassando la voce, in un sussurro strozzato- no, che
diavolo di domande fai?Perché dovrei esserlo?» fece lui, liberando un altro
bottone della sua camicia.
Lei per tutta risposta
si strinse più forte a lui.
«Il tuo profumo. È da
donna. Ma non fa niente» disse lei con leggerezza.
Scorpius rimase un po’
sorpreso da quelle parole, ma preferì non dare loro troppo
peso.
«Non è mio. È di quella
maledetta piovra, mi si attacca addosso ogni volta! Non la sopporto» sbottò
lui.
Lily rise, poi si tirò
su e lo guardò dritto negli occhi.
«Il ragazzo che mi piace
ha ballato per tutta la sera con un’altra» fece un po’
sconsolata.
«E pensa che io sia
brutta. E troppo piccola per lui.» fece tetra, sbuffando.
Scorpius fece una strana
smorfia.
Non avrebbe mai e poi
mai pensato che un giorno sarebbe stato il confidente di una Lily Potter
ubriaca, ma ora che ci si trovava doveva ammettere perfino a sé stesso che non
era poi così male. Sempre meglio di Jacqueline la piovra.
«Però, che cafone. Te
l’ha detto lui?» disse colpito.
Lei per tutta risposta
scrollò le spalle, poi fece un segno di diniego, si alzò in piedi e gli porse la
mano.
Lui –per la prima volta
in quella sera- le regalo un sorriso. Uno vero.
Non un abbozzo o cose
del genere. Semplicemente, le sorrise.
«Ti sei decisa
finalmente. Dai, ti accompagno» fece lui rivolgendo lo sguardo
altrove.
Lily rimase ferma,
mentre lui si incamminava, poi lo seguì.
«Sei carino» sbottò
all’improvviso, mentre faceva dondolare le loro mani intrecciate, come faceva da
bambina quando passeggiava con suo padre.
Scorpius scosse la
testa, poi si diede dell’idiota, per la seconda volta quella
sera.
Insomma, le ragazze gli
facevano complimenti molto più espliciti e anche alquanto spinti, la maggior
parte delle volte.
E in quel momento si
sentì realizzato per un “Sei carino” detto dalla ragazzina Potter. Ubriaca,
oltretutto.
«Sta attenta a dove
metti i piedi» fece lui sbrigativo, cercando di mettere a tacere i pensieri
assurdi –e non poco- che gli affollavano la mente.
Dopo vari minuti in cui
Lily rischiò di inciampare e Scorpius di cadere insieme a lei, arrivarono
finalmente davanti al ritratto della Sala Comune di
Grifondoro.
Scorpius sbuffò, poi
mise le mani in tasca.
Lily lo guardo
stupita.
«Assomigli tanto al
ragazzo dei miei sogni» sussurrò poi, prima di abbracciarlo un’altra
volta.
«Beh, buono a sapersi.
Ma io non penso che tu sia brutta, al contrario suo» fece lui di
getto.
Lily lo guardò
stralunata.
«Ma questo non c’entra,
lascia perdere. Io vado, sei arrivata a destinazione. Ci si vede in giro,
ragazzina» fece Scorpius con un sorrisetto, prima di sparire dalla sua
vista.
Lily fece un sospiro
sognante, poi salì di corsa al suo dormitorio.
Ancora brilla, ma
pervasa dall’assurda consapevolezza che nel frattempo anche il suo
accompagnatore misterioso stesse avvertendo quella piacevole stretta allo
stomaco.
Sapeva, senza neanche
sapere come, che la mattina dopo avrebbe ricordato tutto,
perfettamente.
Scorpius aprì di fretta
la porta della sua stanza, poi si catapultò sul letto, a pancia in
su.
Non ricordò mai per
quanto tempo stette lì, a porsi domande che non avrebbero mai trovato risposte e
chiedersi cose che non avrebbero mai trovato una spiegazione
logica.
Seppe solo che,
inspiegabilmente e contro ogni previsione, aveva appena passato quella che
comunemente avrebbe definito una notte da
ricordare.
********
Eccomi
qui.
Ho da dire un paio di
cosette.
Primo, non credo che
questa shot abbia un senso vero e proprio. È una sorta di momento rubato o giù
di lì. non mi convince molto, ma si è praticamente scritto da
solo.
Secondo, l’ispirazione
mi è venuta ieri. Su facebook mi hanno linkato la scena dell’episodio di the O.C
in cui Seth è ubriaco; beh in questo caso Scorpius è il Summer della situazione
XD
Terzo, molto
probabilmente non esiste la statua del Cavaliere Bendato a Hogwarts, ma è la prima cosa che mi è venuta
in mente.
Poi vabbè, non so se si
è capito, ma in pratica il ragazzo che piace a Lily, quello dei sogni e
blablabla sarebbe Scorps, solo che lei è troppo tonta (lol) e brilla per
riconoscerlo.
Un po’ irreale,
perdonatemi.
E quarto, o quinto – non
mi ricordo - ditemi che ve ne pare!
vals