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Autore: Marlov    08/09/2022    2 recensioni
A nove anni, Wei Ying ha pochi ricordi dei suoi genitori. Davvero, per lo più sensazioni.
A nove anni e mezzo, Wei Ying impara il sapore del risentimento. E impara a rinchiuderlo in un angolo buio della sua mente, lì dove vanno i ricordi dimenticati.
A nove anni e tre quarti, Lan Zhan crolla durante la lezione di guqin. In preda ai singhiozzi, inizia ad urlare il nome di un certo “Wei Ying”.
——
Non so cosa sto facendo iniziando questo. Avevo intenzione di scrivere una one-shot, ma non so se continuare o lasciar perdere. So che la mia non è un’idea molto originale e ci sono fanfiction di questo genere scritte diecimila volte meglio. Quindi boh, fatemi sapere che ne pensate e se vi sembra qualcosa che valga la pena di essere continuata.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Wei Wuxian si chiede, stordito, perché debba sempre essere una grotta il posto in cui si trova quando le cose finiscono per andar male: la grotta in cui i suoi genitori l’avevano fatto nascondere l’ultima volta che li aveva visti – ne conserva un ricordo tanto sbiadito da sembrare un sogno -; la grotta di Lan Yi ai Recessi delle Nuvole – e non è lì che è davvero tutto iniziato? -; la grotta dello Xuanwu del Massacro – la prima volta che Lan Zhan aveva cantato per lui, l’ultima volta che aveva combattuto con l’energia spirituale che gli infiammava i meridiani -; la grotta del Massacro dei Demoni nei Tumuli Funerari – aveva giocato con A-Yuan in quella grotta, era stato divorato dai suoi stessi cadaveri in quella grotta-.
Quindi sì, il track record delle sue esperienze delle grotte non è incoraggiante. Nonostante questo, non è preparato a quello che sta succedendo ora.
Il clangore delle spade che era rimbombato tra le pareti di pietra ora tace. Trecentocinquanta uomini giacciono privi di vita intorno a loro.
“Ti credevo più furbo” non può far a meno di pensare mentre il suo sguardo offuscato viaggia sul profilo immobile del capo della setta Yao, circondato dai suoi alleati.
Hanno vinto, lui e Lan Zhan, nonostante la congiura attentamente pianificata. Non sembra una vittoria.
I vestiti di Hanguang-jun sono quasi completamente vermigli di sangue, da dove riesce a vedere con la testa poggiata sulle sue ginocchia.
Ricordano i suoi abiti da sposo. Era stato così bello, il suo matrimonio. Solo lui, Lan Zhan, Zewu-jun, A-Yuan e Wen Ning sulle colline posteriori dei Recessi delle Nuvole, diversi cestini da pic-nic come banchetto nuziale. Non ricorda di aver mai visto suo marito sorridere come quel giorno.
Non sta sorridendo adesso, il suo Lan Zhan. Lacrime silenziose gli rigano le guance mentre riversa tutta l’energia spirituale che gli resta nel piccolo nucleo di Mo Xuanyu. Ha provato a protestare, Wei Wuxian, preoccupato per le ferite dell’altro. Il Signore Portatore di Luce si è limitato a serrare le labbra in una linea sottile, lo sguardo testardo quanto disperato.
Il fatto è che Wei Wuxian sa di star morendo. È stato accoltellato almeno tre volte sul busto, alcune sue costole sono rotte ed almeno una di sicuro gli ha perforato un polmone vista la quantità di sangue che sta tossendo.
Il fatto è che Wei Wuxian sa che il suo Lan Zhan si sta uccidendo, drenando l’energia che serve a chiudere le sue altrettanto gravi ferite nel suo corpo rotto.
Il fatto è che Wei Wuxian riesce a leggere follia costruita nel dolore, una che conosce intimamente, nello sguardo dorato della Seconda Giada Lan.
Il fatto è che Wei Wuxian non può vedere suo marito morire a causa sua, così come sa che Lan Zhan preferirebbe morire piuttosto che tornare di nuovo in un Jingshi vuoto.
Il fatto è che Wei Wuxian non sa come impedire nessuna di queste cose.
«Lan Zhan» chiama in un sussurro dolce, bagnato, alzando con difficoltà una mano insanguinata contro la sua guancia d’alabastro. Suo marito l’afferra, tenendola ferma, piegandosi contro di essa. «Lan Zhan. A-Yuan. Puoi restare per lui. Non deve… non deve perderci entrambi, oggi.»
«Wei Ying» risponde l’altro, la voce profonda che si spezza in un singhiozzo attutito. «Wei Ying, insieme. Non più soli» borbotta contro il suo palmo, lasciandogli un bacio.
«Mi dispiace, mi dispiace airen. Speravo che avremmo avuto più tempo, in questa vita» mormora in un filo di voce il Patriarca di Yiling, l’accenno di un sorriso di scuse sul volto ingrigito dalla perdita di sangue.
«No grazie e no scuse tra di noi, Wei Ying» gli risponde, come tante volte prima di quel momento, la voce in un sussurro morbido.
Wei Ying non risponde. Non può. L’argento del suo sguardo si ossida e l’oro di Lan Wangi diventa ottone. Un singhiozzo straziante si fa strada attraverso il petto sanguinante della Seconda Giada Lan. Incapace di trattenere l’agonia che lo squarcia da parte a parte, si accartoccia intorno al suo zhiji, la sua fronte su quella ancora calda dell’altro.
Lan Wangji non sa per quanto tempo rimane così.
Lan Wangji non sa quanto tempo occorra affinché il suo respiro diventi più superficiale, la stretta intorno alla mano di Wei Ying più debole.
Lan Wangji non sa che qualcun altro è stato insieme a loro - a lui, ora – in quella grotta.
Lan Wangji non sa che qualcuno sta ascoltando mentre prega, supplica, le labbra sulla fronte di suo marito, per un’altra possibilità, per poter rivedere il sorriso caldo di Wei Ying, per poter risentire il suo nome dalle sue labbra, per poter stare insieme, di nuovo.
“Qualsiasi cosa” pensa, “prendete da me qualsiasi cosa, ma ridatemi Wei Ying.”
Lan Wangji non sa, mentre il suo ultimo respiro lo lascia dolcemente, che una farfalla di luce vermiglia si è posata sulle mani giunte del Gran Maestro della Coltivazione Demoniaca e del Signore Portatore di Luce, sigillando un accordo.
---
A nove anni e tre quarti, Lan Zhan, il perfetto piccolo secondo erede della setta GusuLan, sempre serio in volto e accanito sostenitore delle Regole, si sta svegliando in un letto dell’infermeria dei Recessi delle Nuvole.
È crollato durante la lezione di guqin, dice il maestro Lan Guozhi, le sopracciglia aggrottate e le labbra strette per la preoccupazione.
Ha pianto, sussurra sconvolto il discepolo Lan Fuhua.
Ha continuato a chiamare per un certo “Wei Ying”, aggiunge con una certa trepidanza l’amico Lan Mingli.
A undici anni e un quarto, Lan Huan, l’erede della setta GusuLan, sempre sorridente in volto e gentile con tutti coloro che lo circondano, tira su il naso mentre tira in un abbraccio il suo fratellino finalmente sveglio.
«Hai dormito a lungo, a-Zhan» borbotta, rilasciandolo dopo qualche minuto. «So che non ti piacciono gli abbracci, ma hai davvero spaventato il tuo xiongzhang.»
«Xiongzhang può abbracciare» riconosce magnanimamente colui che tra due anni e un quarto sarà Lan Wangji, ma che al tempo stesso lo è già da più ventiquattro anni. Poi, dopo un attimo di indecisione, aggiunge «Xiongzhang può aiutare Lan Zhan a cercare Wei Ying?»
L’erede Lan sbatte piano le palpebre di fronte lo sguardo serio e testardo di suo fratello. Un piccolo sorriso gioca sulle sue labbra.
«Mn.»

   
 
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