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Autore: elfin emrys    10/09/2022    3 recensioni
{Merlin attende tristemente per 332 parole}
Un giorno avrebbe pensato ad Arthur come qualcuno di presente, non come qualcuno che lo aveva lasciato indietro.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Nello stesso fiume

 

Un giorno avrebbe pensato ad Arthur come qualcuno di presente, non come qualcuno che lo aveva lasciato indietro.

Si sarebbe potuto alzare dal letto con la consapevolezza di averlo lì con sé e di dover solo allungare la mano sul suo petto per sentire il battito del suo cuore.

Ma non era ancora il momento. Sembrava non esserlo mai.

Merlin borbottò qualcosa tra i denti e prese un altro sorso dalla bottiglia di birra; notandolo, un paio di ragazze cambiò percorso, girando largo intorno a lui.

Non gli interessava più rimanere nella società, avere un ruolo; la sua esistenza era priva di un perché e persino di un come, era solo una pezza abbandonata lungo un fiume, trasportata dalla corrente fredda. Odiava quel fiume, odiava quella corrente, odiava se stesso e odiava che non ci fosse un ramo su cui quella pezza potesse impigliarsi per trovare, finalmente, riposo. Più di tutto, odiava Arthur e la sua mancanza, e forse odiava anche il sospetto che il suo re non fosse una curva inaspettata nel corso della storia, ma ne fosse la foce.

Un giorno, l’umanità sarebbe rientrata nel corso delle cose, trascinata in qualcosa di più grande e maestoso e così terrorizzante da far tremare le vecchie ossa di Merlin persino in quel momento, e lo avrebbe fatto sorridendo, con Arthur come stella polare.

Lui attendeva quel giorno, l’attimo in cui la sua anima si sarebbe dispersa tra le immense onde del tutto, appagata di aver potuto tenere vicino a sé il Re in Eterno un’ultima volta.

L’anziano si portò una mano all’altezza del petto e la lasciò lì, come per scaldare il suo cuore intorpidito. Tirò su col naso e si guardò intorno: era ormai scesa la sera e tutto era buio intorno a lui. I suoi piedi continuavano a trascinarlo avanti e avanti senza che lui lo volesse.

Sbuffò qualcosa e si calcò il berretto fino a quasi coprirsi gli occhi.

Avrebbe cercato una panchina su cui dormire anche quella notte.

Note di Elfin
Scusate *sorriso imbarazzato*
Prendo solo un po' di spazio per ringraziare le persone che hanno recensito la mia ultima storia, ossia lulette e susiguci, e Spensieratezza che sta continuando a recensire una mia vecchissima long. Questa volta posso farlo perché è passato poco dall'ultima volta che ho pubblicato. In questo periodo ho uno spirito malinconico, quindi non sono riuscita a scrivere niente di allegro, mi spiace.
Anche se non l'ho citato e non si vede quasi per nulla, stavo pensando a Eraclito mentre scrivevo.
Grazie comunque a tutti per aver letto <3 Spero di ritrovarvi presto con qualcosa di più divertente e confortante!
Kiss

 

   
 
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