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Cyborg se ne rende  conto nei momenti più disparati, proprio come quello. 

É stata una giornata particolare fin dall'inizio, la corsa contro il tempo per raggiungere il luogo dello scontro; un combattimento più confusionario del solito e la sua conclusione più ovvia. Hanno vinto, sconfitto la minaccia di turno senza particolari difficoltà. O meglio : hanno faticato come poveracci, però ce l’hanno fatta.

Non avrebbero potuto fare altrimenti, perché sarebbero andati incontro a tre conseguenze:il senso di colpa, la città distrutta (più di come era risultata alla fine della battaglia) e l’ira funesta di Robin.

Ora che sostava spaparanzato sul divano della Torre, immersa nel completo silenzio, Cyborg poteva benissimo essere sincero, almeno con sé stesso.

Tra tutte quelle possibilità, la più terrificante era la terza.

Avere a che fare con un Robin arrabbiato?

Anche no, preferiva sicuramente la versione con cui stava venendo a contatto ora. La sua figura sdraiata non occupava interamente la superficie del divano, ma ne lasciava una piccola parte per permettere al più basso di sederci comodamente.

 La testa era reclinata all’indietro, posta contro la spalliera del divano e le braccia lasciate mollemente contro il busto.

-Stai dormendo?- disse il cyborg per spezzare quell’atmosfera silenziosa.

-Nah. 

-Sicuro?

-Hmm. Sto riposando gli occhi, fidati.

Cyborg ridacchiò di fronte a l'ostinata negazione del loro leader. Ammettere di essere stanco? Pftt. Sarebbe stato più probabile vederlo girare per la Torre vestito da orso o assaggiare uno degli strani intrugli preparati da BB e Stella.

-Oggi è stata tosta. - E lui aveva particolarmente voglia di fare conversazione senza rumori vari o presenze indesiderate nella Torre.

-Già, siete stati bravi.- Gli rispose l’altro girandosi a guardarlo ed accennando un sorriso. Cyborg ne intravide le sfumature d’orgoglio che forse anche i suoi occhi stavano trasmettendo, coperti dalla mascherina bianca e nera.

-Già, siamo un’ottima squadra. Peccato per Bb.

-Peccato per Bb.- ripeté l’altro tra le risate. Bullizzare il suo migliore amico, uno dei due, assume sempre  sfumature innaturali quando era  fatto con lui. Era  solo la cosa più divertente del mondo e poi gli donava la possibilità di vedere le sue gengive. Non che Cyborg gli abbia mai ficcato la testa in bocca o cose 

del genere, semplicemente le battute stupide su Bb facevano  spuntare sul viso del più  basso un sorriso gengivale. Che può essere considerato senza remore una delle cose più carine che il mezzo robot abbia mai visto.

- Ma quanto ci mettono?- Si è lagnato il pensatore profondo, amante dei sorrisi del suo leader alias Cyborg.

-Ringrazia piuttosto che hanno trovato un negozio che faceva take-away dopo quello che è successo.

-Tanto lo so bene che stai gongolando perché fa solo asporto cinese.

-Coreano.

-Sempre troppo piccante.

-Stai dicendo che il grande Cyborg-mangio più chili dell’intera popolazione mondiale ha paura di un po’ di kimchi?

-Non è che è troppo piccante, è un piccante…diverso.

-Se,se… Ormai l’hai detto.

-Tanto siamo solo noi due, nessun altro testimone. La tua parola contro la mia, bello.- Cyborg adorava quando parlavano in modo così serio di un argomento futile. Si sentiva come una spia che decideva le sorti del mondo. Che poi nella vita vera, fuori dalla confortevole intimità (per modo di dire) donata dalla Torre, lui aveva veramente il mondo sulle sue spalle.

Ma parlare di un ipotetico mondo fatto di kimchi e semi di sesamo con Robin era mille volte più divertente.

-E chi ha detto che ti avrei ricattato? Conserverò questo momento nella mia mente e ci penserò ogni volta che avrai a che fare con del kimchi.- Concluse mostrandogli un sorrisetto sadico.

Improvvisamente si udì un trambusto provenire dall’ascensore, segno che gli altri tre erano tornati con la cena.

-Mi sa proprio che avrò modo di pensarci nell’immediato futuro…- Soffiò Robin, nella voce una punta di sfida. Poi si alzò agilmente dal divano per aiutare gli altri con le buste.

Ash. 

Sempre meglio di un Robin arrabbiato.