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Autore: Patman17    14/09/2022    2 recensioni
Nel mondo odierno la scienza ha fatto gran passi da gigante, la tecnologia è andata oltre l'immaginazione ed ora? Un gruppo appartenenti al governo vuole andare oltre.
I digimon sono creature che coesistono da sempre con gli umani ed è per questo che usarli è l'unica opzione per lo sviluppo.
La creazione di un mondo super tecnologico è questo il super piano del Giappone, un piano che richiederà molti sacrifici.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una giornata noiosa, erano queste le parole che i clienti usavano.
Quel caldo pomeriggio soporifero era solo l'ombra di un qualcosa di più grande, un grosso segreto che poteva esser vita o morte.
Al tempo ero una semplice ragazza, capelli lunghi neri e mediamente alta. Amavo provare nuovi tipi di make up e lenti a contatto, mi divertivo a variare stile. Ero davvero una ragazza normale.
La mia storia non era altro che un'avventura bizzarra, qualcosa che se volessi raccontare in giro nessuno mi crederebbe.
 

 

“Grazie mille e buona giornata!”
Mi trovavo dietro il bancone a servire bambini e adulti, faceva caldo e odiavo dover stare qui tutto il giorno ma avevo bisogno di soldi, da poco avevo finito le superiori e ora che mi ero trasferita a Kyoto dovevo diventare indipendente.
“Setsuna puoi dare un'occhiata al negozio mentre io non ci sono? Ho un impegno!” Esclamò la direttrice allontanandosi senza darmi nemmeno l'opportunità di risposta, ero abituata a tutto ciò.
Il tempo scorreva, i clienti erano sempre di meno... mi stavo per addormentare.
Il suono delle porte scorrevoli mi svegliarono dalla dormiveglia, era appena entrato un ragazzo tutto incappucciato, sembrava molto sporco... Non era niente di buono probabilmente.
Diedi delle occhiate al ragazzo cercando di capire se volesse rubare o meno, non erano rari dei piccoli furti qui nella zona e non volevo dover imbattermi in uno anche io.
Il ragazzo sembrava tranquillo, era silenzioso anche nei passi che faceva, che ragazzo strano.
“Serve un aiuto?”
“No.”

Il suo tono seccato mi mise inquietudine, aveva un timbro di voce basso, il modo in cui rispondeva a monosillabi mi dava angoscia, avevo paura che da un momento all'altro potesse farmi del male.
“Questo.” poggiò sul bancone alcuni snack insieme ai soldi per pagare, ne aveva anche troppi per esser una persona del genere... La cosa mi terrorizzò ulteriormente, come faceva un ragazzo così ad avere soldi abbastanza per degli snack e... Un telefono.
Presi i soldi e poggiai il resto, il suo sguardo mi mise la pelle d'oca, avevo paura a toccarlo.
“Grazie mille e buona giornata!”
“Addio.”

Mi ero davvero salvata così? Non ero riuscita nemmeno a vederlo in volto bene, non ero abituata a certi elementi.
Passarono un paio d'ore da quell'avvenimento, all'interno del negozio entrarono due poliziotti... Il loro modo di parlare era davvero sospetto.
“Cerchiamo un fuggitivo, hai visto questo ragazzo?” Poggiarono sul bancone la foto del ragazzo di prima, allora era davvero un criminale.
“Può non sembrare ma è un tipo molto pericoloso, se lo conosci è meglio se ce lo dici.” La loro pressione era alquanto sospetta, mi stavano mettendo in una condizione tale che non riuscivo nemmeno a guardarli in faccia... Avevo paura che qualcuno potesse farmi del male.
“Ragazzina non ci piace il tuo silenzio, parla lo hai visto sì o no?”
“No...”

Sussurrai balbettando, avevo mentito sì ma perché quei due non me la raccontavano giusta... Dicevano di esser due poliziotti ma con loro non c'era il distintivo di riconoscimento.
“Perfetto allora hai visto un gattino rosso da qualche parte?” Adesso la conversazione rasentava la follia, un gatto rosso? Era impossibile.
“No... nemmeno...”
“Sai dirci almeno che data è oggi?”
“Primo Agosto?”

I due si guardarono in faccia, fecero un inchino ed uscirono fuori, a quanto pare mi ero salvata nuovamente all'ultimo... Una volta tornata la manager le avrei chiesto dei giorni di ferie in più.
Passarono dieci minuti e da fuori il market ci fu una grossa esplosione, corsi fuori... Il dietro del market prese fuoco, arrivò per in tempo la manager che mi trovò in fase di shock ancora.
“Setsuna tutto bene? Cosa è successo?” Domandò la manager, era in panico tanto quanto lo ero io.
“Non lo so ho sentito una esplosione e sono corsa fuori! Vado a chiamare aiuto torno subito!”
Tirai fuori il telefono dalla tasca e mi allontanai per chiamare le forze dell'ordine. Camminai senza nemmeno accorgermi della strada che stavo facendo, mi ritrovai in un vicolo vicino al market, lì trovai i due poliziotti ridersela con gusto.
“Ahah quella ragazzina pensava davvero di mentirci? Il capo ci aveva detto di distruggere ogni prova e così abbiamo fatto, chissà se è sopravvissuta.” Nel sentirli parlare mi cadde il telefono, loro si voltarono e a primo impatto rimanemmo lì a fissarci per pochi secondi, provai ad allontanarmi ma loro ad ogni mio passo si facevano sempre più vicini, ero terrorizzata pensavo di morire.
“Holy shot!” Delle palle di fuoco divisero la strada fra me e quei due individui e poco dopo apparve dal cielo un piccolo gattino rosso bipede, con lui vi era anche quel ragazzo ricercato.
“Argh, è qui... Ma siamo preparati questa volta!” Azionarono un pulsante dagli auricolari che possedevano, due creature misteriosi simili a quel gatto si fecero avanti dall'auto. Erano due lucertole gialle bipedi, sembravano forzati nei loro movimenti.
“Agumon 1 e 2 colpiteli con tutta la forza che avete!”
“Baby flame!”

I due Agumon lanciarono dalla loro bocca due palle di fuoco contro il ragazzo, miravano a lui come se fosse un obbiettivo da uccidere e non qualcuno da arrestare.
“Attento!” Urlai d'istinto tirandolo verso la mia direzione, per poco non lo facevano secco.
Il ragazzo mi guardò, i suoi occhi erano lucidi... Ma allo stesso tempo erano restii nei miei confronti. Prese qualcosa simile ad un telefono e una luce abbagliante si posò su di noi.
“Coronamon digievolve...Firamon!”
Appena la luce si dissipò il gattino divenne un leone color rosso fuoco, era qualcosa che non avevo mai visto in vita mia e mai avrei pensato di vedere.
“Ha usato la sua abilità speciale che facciamo?”
“Miriamo alla ragazza, forza Agumon 1 e 2!”
“Baby flame!”

Le due fiammate vennero bloccate dal corpo di quel leone che sembrò sorridere nel subire quei colpi, non sembravano nemmeno averlo scalfito.
“Ora.”
“Fira CLAW!”

Il leone scattò più veloce della luce, una fiammata pervase i poliziotti con le loro creature e in fine, il ragazzo mi prese di peso e mi trascinò via tramite alcuni passaggi segreti.
“Dove mi stai portando smettila mi fai paura...” Provai a dimenarmi la la presa del ragazzo era troppo forte, ci ritrovammo in un vecchio edificio abbandonato... Mi fece entrare accertandosi che nessuno ci avesse seguito, sapevo che stava andando tutto male.
Non appena entrai nell'edificio venni assalita da un gruppo di tre ragazzi con delle pistole.
Il primo era un ragazzo in sovrappeso, il secondo era un ragazzo molto alto e degli occhiali molto strani... Mentre il terzo sembrava un bambino delle medie per quanto era basso.
“Mani in alto o ti uccidiamo, chi ti ha portata qui?” Urlò il ragazzo in sovrappeso, stavo per piangere. I miei occhi lucidi erano visibili da chilometri di di distanza.
“Bocchan basta le abbiamo fatto paura!” Disse il ragazzo basso, “Hayacchan zitto fa parte del piano! Dillo anche tu Hyocchan!” Replicò il tipo in sovrappeso, “Tranquilla ragazza sono solo pistole giocattolo, sappiamo che Tetsuya ti ha salvato dai tipi in nero!” Non appena il tipo più alto parlò tutti e tre buttarono le pistole giocattolo.
“Siete terribili, mi avete fatto prendere uno spavento!” Urlai in lacrime, ero ancora completamente confusa da cosa era appena successo, anche quei tre pagliacci dovevano infierire.
“Dove mi trovo... Perché mi volevano morta quei tipi...” Singhiozzai cercando di creare frasi comprensibili, stava risultando più difficile del previsto.
“Benvenuta nel covo segreto dei rivoluzionari! Noi siamo quattro orfani che stanno lavorando per proteggere il mondo digitale...” Il ragazzo più alto parlò e parlò di varie cose... non riuscivo a comprendere cosa volessero dire tutte quelle parole ma avevo capito abbastanza:
Il mondo digitale è la terra di mostri come gli Agumon, il capo dei “tizi in nero” vuole usare i digimon per progredire con la scienza a discapito della loro sopravvivenza e, Tetsuya... Il ragazzo incappucciato è l'unico capace di viaggiare fra i due mondi e utilizzare i digimon senza controllarli mentalmente.
Tutto era troppo strano, facevo stento a crederci ma era anche l'unica spiegazione plausibile a quello che avevo assistito.
Tetsuya entrò con il proprio digimon accanto, quel grosso leone rosso era tornato ad esser un piccolo gattino del medesimo colore, era tutto davvero misterioso.
“Tu non ci hai detto come ti chiami!” Esclamò Bocchan mentre smanettava con il computer.
“Setsuna, piacere di conoscervi!”

“Piacere mio Setsuna!” Esclamò il gattino facendo quello che doveva esser un saluto militare? Era molto carino.
“Io sono Coronamon mentre il ragazzo che mi porto dietro è Testsuya ma immagino che te lo abbiano già detto!” Coronamon aveva un modo divertente di parlare, accentuava ogni parola che per lui sembrava difficile e teneva sempre un timbro di voce molto elevato, era davvero simpatico.
“Quindi tetsu-kun...”
“Tetsuya.” Freddò la conversazione sul nascere il ragazzo incappucciato, non voleva esser chiamato con un soprannome... Continuava ad allontanarsi da tutti quanti, non voleva creare alcuna amicizia.
Rimasi lì a farmi spiegare tutto quanto dal trio, imparai in poco cosa fosse il mondo digitale e le varietà fra i digimon, a quanto pare non tutti sono in grado di avere legami con loro e chi lo è viene spesso identificato come problema per la società, in molti furono arrestati per questo motivo... alcuni nemmeno fecero più ritorno a casa.
Si fece sera, Tetsuya utilizzò la sua abilità di poter viaggiare fra il mondo digitale ed il nostro per potermi accompagnare a casa in tranquillità, avrei voluto anche io un digimon per poterlo aiutare... Nel gruppo solo lui ne possedeva uno e tutte le missioni più difficile le faceva sempre in completa solitudine, dopotutto Boncchan, Hayacchan e Hyocchan erano dei semplici hacker nemmeno esperti.
Desideravo avere un digimon capace di poter alleviare la pressione a Tetsuya.

   
 
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