Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Sleepesleep    17/09/2022    0 recensioni
Lui era l'inverno che si irradiava gelido intorno a sé, la sua pelle era marmo sotto il tocco del pigro sole.
Lei era l'estate, il suo sorriso distorceva la percezione degli altri, calda era la sua voce che accarezzava le fibre silenti di chi l'ascoltava.
Un coppia strana che rincorreva le Ombre senza padroni....
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le urla della donna riempirono l'abitacolo costringendo il bambino a premere con maggior pressione sulle orecchie, desiderava solo poter aprire gli occhi e far sparire l'orrore che si stava formando intorno a lui. Con voce flebile ancora infantile sussurro a sé stesso << Starai bene, starai bene, smetterà presto >>, e quelle semplici parole si mescolarono ovattate alle preghiere della donna.

Infastidito osservò quel corpo riverso sul marciapiede, un moto di disgusto e orrore avvolse le sue viscere, percepì la bile risalire bruciando alla base della gola. << Non vomitare >> lo ammonì divertita la donna al suo fianco. << Com'è finita così? >> chiese dubbioso fissando il corpo esamine nudo. Lei si abbassò pigramente, i guanti avvolgevano le mani che esperte si posarono sul torace aperto << Chissà, forse era solo nel posto sbagliato al momento sbagliato, non sarebbe la prima >>. Lui inclinò la testa facendo scorrere lo sguardo sul volto intatto, forse era una delle poche parti che non era stata maciullata, non doveva avere più di 30 anni, gli occhi erano sbarrati a fissare un punto sopra di lui, le labbra socchiuse in un ultimo urlo << Sembra giovane >>. << Lo era >> rispose lei calma e aggiunse << L'hanno strangolata >> mentre lo diceva le sue dita toccarono il collo contratto, indicando i segni di una corda o forse un laccio. << Prima o dopo averla aperta? >> chiese senza troppo tatto lui. << Non saprei, secondo il mio modesto parere in contemporanea >> disse lei delineando con le dita i lembi di pelle tagliati e aggiunse << Un lavoro rozzo, chi ha usato la lama era inesperto, guarda i tagli >>. Lui annuì tossendo, l'odore della morte iniziava a irritargli le narici << L'hanno messa in posa però >>. Lei alzò lo sguardo su di lui confusa mentre l'uomo si limitò a continuare << L'hanno lasciata su un marciapiede di una strada principale nuda e sventrata, molto scenografico >>. Lei fece spallucce asserendo << In realtà ha ancora addosso le mutandine >>. Lui si costrinse a focalizzare meglio la vittima, con ribrezzo osservò il torace sollevato aperto, veloce si apprestò a fissare le gambe piene di lividi e tagli, notò rincuorandosi il tessuto bianco, beh a quanto pare le avevano lasciato davvero della biancheria addosso. << Gli hanno dislocato il ginocchio >> disse incerto l'uomo. << Non solo il ginocchio, hanno slogato ogni articolazione, non ne capisco il motivo ma non credo ne serva uno >> ammise lei pacata. << Hai ciò che ti serviva? >> chiese impaziente lui. Lei annuì piano, con una leggera pressione chiuse gli occhi del cadavere prima di rialzarsi << Possiamo andare >>. Il lampione si spense mentre le prime luci dell'alba solcarono il cielo, lui si incamminò placido asserendo << Vuoi un caffè? >>. Lei lo seguivano sbadigliando << Magari >>. Lui sembrò approvare continuando << C'è una tavola calda all'angolo, penso sia decente >> e aggiunse frugando tra le tasche del lungo capotto << Hai un accendino? >>. Lei stiracchiandosi rivelò << No, ho lasciato la borsa in macchina >>. Lui sbuffo sonoramente e si portò la sigaretta spenta alla bocca << Ti avevo detto di portatela dietro >>. Lei lo ignorò stringendosi addosso il capotto scuro infreddolita << Odio la brezza mattutina >>. Un ragazzo traballante sbandava poco più avanti, lui si apprestò ad avvicinarsi per chiedere annoiato << Ha da accendere? >>. L'uomo sconosciuto frugo nelle tasche veloce ed estrasse un vecchio accendino di plastica di color verde sbiadito. << Grazie >> sussurro lui arpionandolo e portandolo sotto la sigaretta. Lei rise piano schernendo la sua dipendenza da nicotina e rivolgendosi allo sconosciuto ammise << Che fortuna averla incontrata >>, le labbra si alzarono disegnando il suo tipico mezzo sorriso vuoto. Il suo interlocutore la fissava con attenzione, quasi volesse leggere nei suoi lineamenti un qualche segreto << Felice di essere stato utile >>. Lei dedusse che probabilmente lui sapesse di loro, non che la cosa la riguardasse, il detto 'sapere è potere' a suo parere era sopravvalutato, gli uomini possedeva la conoscenza ma la maggior parte di loro non aveva idea di come usarla e il resto era troppo occupato a metterla in discussione per poter davvero far qualcosa con quel 'sapere' , era paradossale eppure sorprendente. << Arrivederci >> saluto lei e aggiunse allargando il suo sorriso << Mi scuso per lo spettacolo che vedrà. In compenso sua figlia avrà dei bellissimi occhi blu come quelli di sua madre >>. La confusione solcò il volto del giovane ma lei non se ne curò, veloce si apprestò a raggiungere il suo compagno di viaggio, l'uomo la fisso brevemente con la coda degli occhi prima di fischiettare quel motivetto malinconico che tanto lei adorava...

Il rumore di sirene riempì il quartiere rischiando di svegliarne i residenti. Lei notò pacata << Credo lo abbiano trovato >> mentre mescolava senza energie il suo caffè. << Sono stati più rapidi della scorsa volta >> disse lui osservando l'orario riportato dall'orologio a muro della tavola calda. << Te l'ho sempre detto, è più facile uccidere nelle grandi città, nelle periferie la gente è pettegola >> ribatte lei portando alla bocca il caffè amaro. La cameriera entrò nella loro visuale poggiando i pancake al mirtillo sorridente << Volete altro? >>. L'uomo scosse leggermente la testa mentre lei rispose educata << No grazie >> e gli rivolse il suo solito sorriso di circostanza. La cameriera annuì nervosa e si dileguo veloce. << Avevi ragione come sempre >> disse lui masticando il soffice dolce e aggiunse annoiato << Sarebbe bello se qualche volta ti sbagliassi >>. Lei rispose per nulla colpita da quella parola << Accadrà, infondo sbagliare è nella mia natura >>. Lui sembrò soddisfatto di quella risposta dato che sussurro << Errare è umano, perseverare è diabolico >>. Lei lasciò andare una flebile risata incolore << Bacco, Tabacco e Venere riducono l'uomo in cenere >>. Lui gli regalo un'occhiataccia offeso...

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Sleepesleep