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Autore: Huffelglee2599    18/09/2022    0 recensioni
Buongiorno a tutti! Dopo un discreto periodo di attesa sono ritornata con la seconda storia legata al mondo di Harry Potter!
In questo racconto, dal tono quasi transitorio, Santana, Brittany e Quinn, devono affrontare la venuta di una silenziosa minaccia che porterà con sé una considerevole ondata di panico tra le mura del castello di Hogwarts, in particolare nel cuore di Brittany..
Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo Anno


Ancora una volta, le verdi iridi di Quinn, furono obbligate a rivolgere la propria attenzione al regolare movimento di una sottile lancetta nera, il cui perpetuo avanzare, non faceva altro che mettere in evidenza il progredire di un tempo a cui quei secondi stavano per elargire una imminente fine.
Difatti, mentre un cumulo di vapore emergeva dal camino della locomotiva, accompagnato dallo stridio assordante di un fischio, sintomo di una incombente partenza, una irrequieta ed ansiosa movenza indusse le gambe della giovane Corvonero a vibrare di un incontrollato nervosismo.
Il suo labbro inferiore venne racchiuso tra i suoi denti, intanto che la tensione manifestata dal suo corpo trovava un minimo di ristoro nel ferreo intrecciarsi delle sue dita.
Il lieve elevare della sua figura, sospinta in alto dal rapido innalzare dei suoi talloni, concesse al suo impaziente sguardo la possibilità di soffermare il proprio interesse sulla zona retrostante del treno, in parte celata dal continuo e frenetico passaggio di studenti, alla ricerca di una famigliare figura.
Una leggera riduzione del campo visivo venne protratta dalle palpebre di Quinn, costrette a limitare la loro percezione visuale a causa della densa coltre di fumo che avvolgeva con prepotenza la parte inferiore del binario.  
La bocca della giovane Corvonero si dischiuse, lasciando andare un tenue sbuffo di insofferenza, mentre il solerte vagare dei suoi occhi non sembrava incontrare alcun atteso epilogo.
Per una manciata di istanti, i muscoli del suo corpo rimasero contratti nel loro stato di immobilità, permettendo così alle verdi iridi della ragazzina di continuare a perlustrare la vasta area di fronte a sé, nel tentativo di scorgere la sua fisionomia.
Ciò nonostante, nessuna speranzosa apparizione coinvolse lo sguardo attento di Quinn, inducendo la giovane Corvonero ad abbandonare la sua condizione di staticità, in un graduale ripristino della sua corretta altezza, al quale, tuttavia, dovette imporre un arresto.
Il risoluto irrigidimento delle sue spalle, determinato dalla veemente agitazione in cui sostava il suo smanioso animo, venne meno, sostituito da un progressivo rilassamento, innescato dal profondo sospiro di sollievo che fece fremere di benessere le sue labbra, dinnanzi alla sua agognata comparsa.
Ad un centinaio di metri da Quinn, una ragazzina dalle bionde trecce, camminava a passo incerto lungo la piattaforma adiacente al convoglio, con lo sguardo smarrito e le dita impegnate a torturare il bordo di un sacchetto bianco, il cui appetitoso contenuto era il risultato di una intera giornata di amorevoli saluti.
Sebbene, le sue azzurre iridi non fossero nuove al contesto che circondava la sua figura, il tragitto, a cui il suo progredire avrebbe dovuto sottostare, non aveva fatto altro che assumere le sembianze di un contorto labirinto, al cospetto di una totale mancanza di orientamento, unita ad una estrema timidezza, in base alla quale, la sua lingua non era riuscita ad esprimere una sensata richiesta di aiuto.
Di conseguenza, le sue gambe si erano ritrovate ad avanzare senza effettivamente conoscere la reale direzione del suo itinerario, auspicando in una sorta di miracolo che avrebbe condotto la cecità della sua rotta verso il grande e rotondo orologio, la cui ubicazione, secondo le parole di Quinn, risultava affiancare la metallica insegna del binario.
Tuttavia, la mente della ragazzina era ben lontana dal riuscire a valutare la sua posizione, non aveva una concreta idea sulla esattezza del lato perseguito dai suoi piedi: la sola cosa che era in grado di determinare era il suo gigantesco ritardo.
-“Britt!”-
Il suo corpo venne attraversato da un breve sussulto, effetto di un inatteso richiamo, la cui famigliare voce condusse il volto della giovane Tassorosso, contratto in una espressione di turbamento, a dipanare la sua confusione, liberando così il suo animo dalla condizione di incertezza in cui sostava, mentre le sue iridi trovavano terreno nelle consuete sfumature verdastre del suo sguardo.
Con genuino entusiasmo, le labbra di Brittany, sollevarono i relativi angoli, dando vita ad un ampio e raggiante sorriso, la cui origine, non poteva che risiedere nella ritrovata fisionomia del suo viso, nella consuetudine di quei lineamenti, a cui lo scorrere del tempo, aveva destinato un modesto processo di crescita.
Improvvisamente, il timoroso ed insicuro progredire della ragazzina dalle bionde trecce venne a mancare, rimpiazzato da un deciso e risoluto scatto in avanti, un veemente slancio che indusse le sue gambe a cimentare la propria articolazione muscolare in una solerte ed eccitata corsa.
Nonostante, il periodo estivo aveva restituito alla giovane Tassorosso la presenza dei suoi genitori e donato alle sue vacanze la desiderata esperienza di un viaggio in Giappone, la sensazione di vuoto, generata dal distacco con Quinn, era rimasta racchiusa nel suo stomaco.
Pertanto, malgrado la promessa di un settimanale scambio di lettere e cartoline aveva trovato il suo riscontro, mantenendo vivo il loro rapporto di amicizia, il bisogno di tornare ad un vero e proprio contatto non aveva mai lasciato il cuore di Brittany.
Di conseguenza, le sue braccia non attesero oltre, prima di circondare il corpo della sua amica nel loro calore, in un poderoso e soffocante abbraccio, di fronte al quale, le corde vocali di Quinn non poterono fare a meno di vibrare, colte alla sprovvista dal fervore di quel benvenuto e sorprese nel  constatare che il ricordo della statura di Brittany non corrispondesse alla realtà, almeno di un paio di centimetri.
Per la seconda volta, il tonante richiamo del treno avvolse la stazione di King’s Cross, riecheggiando con forza tra le pareti di mattone che delimitavano il binario, in un improvviso e fragoroso fischio, dinnanzi a cui, la prolungata stretta delle due ragazzine non ebbe la possibilità di protrarre la propria durata: il convoglio era in partenza.
Così, lasciando ad un momento successivo il verboso racconto della rispettiva estate, Quinn strinse la mano libera di Brittany, trascinandola in direzione del primo varco di accesso disponibile.
 


Un continuo scricchiolio, risultato di una oramai antiquata pavimentazione di legno, accompagnava il costante procedere dei loro passi, indirizzati alla ricerca di un vagone ancora fruibile.
Tuttavia, dato il minimo intervallo di tempo intercorso tra il precipitoso ingresso nella carrozza più vicina e il rumoroso cigolio delle ruote, segno di un irremovibile avviamento, la maggioranza delle cabine era occupata, costringendo le due giovani studentesse ad inoltrare il loro progredire verso la zona remota della locomotiva.
Lo sguardo accorto di Quinn assunse un tono di concentrazione superiore, mentre la relativa assenza di schiamazzi induceva la mente della giovane Corvonero ad ipotizzare un prossimo incontro con uno scompartimento disimpegnato.
Difatti, le sue verdi iridi non dovettero indugiare ancora a lungo, prima di scorgere, dalla trasparente vetrata dello sportello scorrevole, la parvenza di un paio di posti vuoti.
Il suo braccio destro venne proteso in avanti, pronto ad afferrare la maniglia di acciaio, ma, intanto che le sue dita racchiudevano il freddo manico nel palmo della sua mano ed il suo cervello diveniva consapevole della presenza di uno spazio vacante, a cui loro avrebbero potuto elargire una effettiva utilità, un lieve sgranare delle sue orbite, suscitato dalla comparsa di una inattesa figura, indusse i suoi polpastrelli ad allentare la pressione intorno alla solida impugnatura.
Per un lungo istante, il suo corpo rimase immobile, frenato dalla condizione di intensa rigidità in cui erano assoggettati i suoi muscoli, uno stato di indesiderato stallo, la cui fonte riscontrava la propria dimora ad un paio di metri da lei.
Una leggera contrazione condusse la mascella di Quinn a subire un tenue indurimento, sotto la netta consapevolezza che la cabina dinnanzi a loro fosse la sola ad essere ancora dotata di due sedili privi di un proprietario.
Per un breve attimo, la linea del suo sguardo venne indirizzata alla propria destra, dove il lampante turbamento mostrato dal volto di Brittany non faceva altro che mettere in evidenza il vivido ricordo del primo anno trascorso ad Hogwarts, un periodo travagliato, in cui la costante presenza di un certo individuo aveva decretato il carattere infernale della loro permanenza.
Il flebile dischiudere delle sue labbra concesse al suo petto la possibilità di allontanare dal proprio inquieto animo una parte del feroce nervosismo che lo attanagliava, una minima percentuale della soffocante morsa nella quale il suo stomaco era precipitato non appena il riflesso dei suoi lineamenti aveva sfiorato le sue verdi iridi.
Tuttavia, una frazione alquanto necessaria per il fiorire della sua celata mole di coraggio, essenziale di fronte al nitido pensiero della sua prossima azione.
Di nuovo, le dita della giovane Corvonero contrassero i loro muscoli, racchiudendo con decisione il manico dello sportello, prima di eliminare il velo di protezione che le separava dalla causa del loro tormento.
Un tenue corrugare della fronte, accompagnato da un rapido sbattere di palpebre, infastidite dalla inaspettata manifestazione di un acuto cigolio, indusse lo sguardo di Santana a trascurare il denso inchiostro delle pagine, rivolgendo la sua attenzione allo spazio dinnanzi a lei.  
Un lieve accenno di stupore pervase le sue oscure iridi, di fronte al risultato di una constatazione che vedeva incarnare in quelle due ragazzine le sue future compagne di viaggio.
Il suo sopracciglio sinistro venne innalzato, mentre, restando immobile nella sua consueta posizione, con la schiena appoggiata alla parete e le suole delle scarpe posate sul morbido e bluastro tessuto del sedile vicino, osservava le due figure entrare nel suo abitacolo.
Nonostante, il tragitto in direzione delle prime poltrone libere mostrasse la sua assoluta irrilevanza, un senso di dilatazione temporale coinvolse la mente della giovane Serpeverde, dovuto al persistere di un contatto visivo con i pungenti occhi della mezzosangue, i quali, non abbandonarono nemmeno un singolo istante il suo vigile sguardo.
Il sommesso abbozzare di una divertita smorfia distese le labbra di Santana, nel momento in cui il fievole aleggiare di una silenziosa sfida aveva spinto la coraggiosa Fabray ad occupare esattamente il posto dinnanzi al suo.
Trascorsero ancora una notevole quantità di secondi, durante i quali, la rievocazione di un tacito accordo, dove la giovane Corvonero aveva concesso a Santana la sua totale estraneità al verificarsi dei fatti che avevano coinvolto la Professoressa del Monico alla fine del periodo scolastico, in seguito alla sua azione salvifica, persuase la ragazzina dai capelli corvini a distogliere le sue tenebrose iridi dal provocatorio sguardo di Quinn, consapevole della tutela fornita da quel sottinteso ricatto, così da riportare il suo interesse alle dettagliate descrizioni delle più letali creature oscure.
 

 
Un assordante riecheggiare di entusiaste conversazioni faceva da sottofondo al sublime banchetto di pietanze che avevano colmato le disadorne tavolate della Sala Grande al termine della consueta cerimonia dello smistamento.
Un clima di calore e ritrovato affetto avvolgeva la postazione di Quinn, dove il suo eccitato racconto sulla scoperta di una nuova pozione curativa infervorava le luccicanti iridi di Mike e Tina, totalmente assorbiti dal fascino delle sue parole.
Ad un tavolo di distanza da lei, una sensazione di timidezza, data da una serie di insolite attenzioni, racchiudeva in una singolare morsa di benessere lo stomaco di Brittany, il cui sguardo, era incantato ad ammirare la delicatezza con cui Sam e Blaine, due giovani novizi Tassorosso, accarezzavano il suo topolino, domandandole quale nome gli avesse dato.
Solamente, Santana, immobile, con le braccia incrociate ed una evidente apatia a definire le ombre dei suoi occhi, sembrava non avvertire alcuna emozione, eccetto un preludio di crescente nausea, la cui origine, non era ancora stata in grado di riscontrare la sua adeguata collocazione, divisa tra il continuo e rumoroso deglutire di cibo, da parte di Puckerman, accomodato al suo fianco, oppure il ricorrente pensiero di essere costretta ad iniziare un nuovo anno ad Hogwarts.
   
 
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