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Autore: Farkas    18/09/2022    1 recensioni
Alla fine della seconda stagione dopo aver perso il padre a causa di Zoom, Barry decide di tornare indietro nel tempo per salvare sua madre dall'Anti-Flash ed avere una vita normale.
Abbiamo visto il Flashpoint della serie e ora vi propongo il mio. Come sarà cambiata qui la vita di Barry? Chi ne fa parte ora e con chi deciderà di dividerla? Resetterà o meno il Flashpoint? Se volete scoprirlo leggete la mia storia.
Saranno presenti anche alcuni personaggi di Arrow.
Naturalmente Snowbarry.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Barry Allen, Caitlin Snow, Eobard Thawne, Oliver Queen/Arrow
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Flashpoint

 

Starling City 2016 (parte IV)

 
 
Il mattino successivo Barry si alzò di buon umore. Non vedeva l’ora di tornare a Central City e cominciare a studiare un piano per sistemare le cose. Purtroppo si trovò Robert di fronte appena uscito dalla sua stanza.
-Dobbiamo parlare- sentenziò il miliardario. Barry deglutì in difficoltà. Robert Queen era una persona di cui aveva sempre e solo sentito parlare, ma questa versione del padre di Oliver era certo di conoscerlo da anni.
-Senta signor Queen, non voglio avere guai. Faccia le sue cose da supereroe finché vuole. Oliver da me non saprà nulla. Dirglielo o meno è una sua decisione- lo anticipò il giovane Allen.
-Hai preso la cosa con molta tranquillità- rilevò Robert. - Decisamente troppa-.
-Be’ da uno che è sopravvissuto su un’isola deserta per cinque anni, ci si attende che abbia abilità particolari… avevo qualche sospetto, ma non ne ho mai parlato con Oliver. Né con nessun altro glielo assicurò-.
Robert gli piantò addosso uno sguardo indagatore, ma alla fine parve abbastanza convinto. In fondo conosceva Barry, era uno dei migliori amici di Oliver da anni… era stato anche merito suo se suo figlio aveva messo la testa apposto. Forse, si poteva fidare.
 
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Tommy aveva avuto un permesso per poterli accompagnare alla stazione (Quentin gli aveva detto che prima Oliver avesse lasciato la città, meglio si sarebbe sentito lui, quindi se doveva portare via quel rompiscatole fedifrago poteva prendersi tutti i permessi che voleva, cosa che non era stata affatto gradita al giovane Merlyn, che però non aveva voluto iniziare un litigio, anche se aveva pensato che il superiore dopo tutti quegli anni, avrebbe anche potuto smetterla con quelle frecciatine).
-Sai figliolo mi spiace che tu sia venuto solo per una circostanza così triste- ammise Robert, mentre prendeva posto in auto accanto al figlio. - Ed è tanto che non vedo William…-.
-Non trovo sicuro portarlo qui lo sai. Se potessi venire tu, magari a Natale…-.
-Forse anche un po’ prima… se riesco a liberarmi…-.
Barry si disinteressò della conversazione. Per un attimo contemplò l’idea di mandare uno SMS a Caitlin, ma poi decise di non farlo. Come aveva detto Oliver, non doveva essere troppo invasivo.
Eh? Ma no, lui non voleva uscire con Caitlin… o invece voleva? Era tutto così confuso… la dottoressa era così bella… e lui sapeva anche quanto fosse dolce, intelligente, leale, comprensiva…
“Ma che vado a pensare la conosco appena!” si disse Barry. “Eh? Appena? Ma se abbiamo collaborato per due anni…”.
A liberarlo da quelle riflessioni ci pensò il sollevarsi dell’auto, che venne scaraventata via tra le urla degli altri passeggeri. Per fortuna la macchina non si capovolse, durante l’atterraggio e il gruppo riuscì ad uscire. Dinanzi a loro si stagliava un essere il cui vestiario era di color giallo-nero con un motivo esagonale a nido d'ape, e un elmo che ricordava la testa di un insetto.
Tommy estrasse la pistola e sparò, ma il nemico si limito a scomporsi in una miriade di particelle giallo-nere, per poi ricomparire davanti al giovane Merlyn e metterlo K.O. con un calcio sulla faccia.
Robert non poteva agire così allo scoperto. Barry aveva appena finito di pensarlo, quando il miliardario urlò. Otto spettri si stavano dirigendo verso di lui, ma all’improvviso vennero freddati da alcuni proiettili sparati dall’alto. Quattro droni avevano preso a bersagliare i loro nemici.
Il robot (non poteva che essere il risultato di un ammasso di naniti) si dissolse di nuovo e le parti s’infiltrarono in un drone, distruggendolo dall’interno.
Barry era pronto a usare la sua supervelocità, quando gli altri droni rilasciarono un frastuono assordante che disintegrò le api robot.
“Brie Larvan ha colpito ancora, ma per fortuna la mia frequenza ha disintegrato i suoi robot. Abbiamo perso solo un drone”. Questo fu il messaggio che Robert ricevette da Cooper.
 
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-Stavamo per andarcene e invece veniamo trattenuti per essere interrogati su un altro attentato. Cos’è diventata questa città! - sbottò Oliver quando furono arrivati alla stazione di polizia.
“Sfido, senza di te e gli altri… tuo padre però sembra essere un sostituto capace”.
Un Green Arrow c’era e poi se lui aveva deciso di chiudere con quel tipo di vita, perché non avrebbe dovuto farlo anche Oliver?
 
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Fu con un certo sollievo che Barry montò sul treno del pomeriggio per Central City. Robert non li aveva accompagnati con la scusa di una riunione, ma Barry era certissimo che volesse dare la caccia agli Spettri. Avrebbe dovuto informarlo di Darkh… ma come poteva essere certo che fosse lui il loro capo anche in quella nuova sequenza temporale?
Magari doveva solo fregarsene di tutta quella storia. Tornare a casa, stare con la sua famiglia, uscire con Caitlin…
Caitlin? Perché gli tornava in mente Caitlin? Doveva trovare un modo per aggiustare Joe e Iris… però i due West sembravano sempre così lontani dai suoi pensieri… Caitlin invece gli tornava in mente così spesso…
Ma Iris… Iris… era sempre stata così… così… come? Non la vedeva da anni, da quando i West si erano trasferiti via dal quartiere e lei aveva cambiato scuola…
Be’ si certo lì. Ma nella vecchia linea temporale i West lo avevano adottato dopo che suo padre era finito in galera, accusato a torto dell’omicidio di… di… di chi? Barry tutt’a un tratto non riusciva a ricordarselo. Di… sua madre, certo. Altrimenti avrebbe sempre potuto continuare a vivere con lei, ma ci era arrivato più per ragionamento che grazie alla memoria.
I suoi ricordi sembravano sempre più confusi… che c’entrasse in qualche modo Thawne?
-Sei parecchio silenzioso- osservò Oliver. - Tutto bene? -.
-Sì, sì non preoccuparti… ultimamente sono un po’ distratto tutto qui- rispose rapidamente Barry.
Oliver fu tentato di fare un’altra battuta sull’oculista (Barry aveva negato con troppa veemenza e da che ricordava era proprio un bel bocconcino quella Kate, Katherine o comunque un nome del genere), ma si disse che dopo aver rischiato la pelle due volte in appena due giorni, fosse poco appropriato. E pensare che soldati, poliziotti e quel matto di Green Arrow vivevano così abitualmente. Chissà come ci riuscivano. Vero che nella vita ci si abitua a tutto, ma comunque…
 
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Eobard Thawne con rabbia gettò via il sacchetto di patatine che aveva appena finito. Allen gli aveva lasciato acqua e viveri più che sufficienti, e lui era abbastanza intelligente da saperli razionare, ma l’idea di dover passare chissà quanto tempo in quella cella artigianale lo riempiva di rabbia.
“Presto tornerà. E quando si accorgerà degli effetti delle sue azioni, non avrà altra scelta che liberarmi”.
Il guaio era che potevano passare mesi prima che arrivasse quel momento e l’idea di dover rimanere rinchiuso in quello spazio poco più grande di lui, con nulla da fare se non rimuginare non era certo una prospettiva allettante. L’unico lato positivo era che avrebbe potuto studiare un piano… ma va a sapere quali cambiamenti ci sarebbero stati nella storia! Non poteva che preparare delle linee generali.
“Alterare il passato a mio vantaggio è una cosa che dovrei fare solo io! Solo l’unico che sa controllare e calcolare gli effetti delle variazioni temporali”.
Certo, in teoria Flash non aveva fatto altro che far tornare la storia sui giusti binari… ma con tutti i cambiamenti che potevano sorgere dalla sua azione, anzi che probabilmente erano già sorti la fluttuazione della storia avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e va a sapere cosa avrebbe trovato una volta tornato a casa. Erano passati solo pochi giorni, ma si sentiva come se fosse intrappolato in quella stramaledettissima gabbia da quattro anni!
Poteva solo augurarsi che nella nuova vita di Flash presto qualcosa andasse terribilmente storto. Che accadesse qualcosa di così orribile, da fargli preferire la versione precedente, prima che si accorgesse da solo dei danni che stava provocando… ma quanto possibilità c’erano che accadesse?
 
L’abbraccio spaccacostole di sua madre fu stranamente piacevole per Barry che decise di tacere dell’ultimo attacco subito.
Notando che al telegiornale si parlava delle ultime imprese di Flash, Barry tirò un sospiro di sollievo. Non c’era più bisogno di lui lì. Poteva godersi la sua vita. E concentrarsi su Cait… su Iri… su, su… sulla ragazza che lo aveva colpito. Ci avrebbe pensato già da domani dopo il lavoro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Erano anni che non aggiornavo questa storia. Anni.
Mi spiace davvero, ma non avevo idee, poi mi sono dedicato ad altri progetti, poi ho pure perso i dati di quelle poche righe che avevo buttato giù. Comunque ho tutte le intenzioni di concludere questa fanfiction ve lo assicuro.
E spero che coloro che la seguono/ricordano/preferiscono tornino a seguirla.
A presto.
  
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