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Autore: Titania    22/09/2022    0 recensioni
[The Quarry]
dicembre 2020. sei mesi prima dei fatti di Hackett's Quarry, Travis aveva un ospite nella sua cella. Stava solo aspettando di disfarsene al momento giusto
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Quando Silas si svegliò, il giorno dopo, sentì il poliziotto parlare con qualcuno. Una donna. Una donna anziana a sentire dalla voce
“dovresti parlarle, a te ascolta”
“Penso direbbe le stesse cose che ha detto a te”
“Non possiamo correre questo rischio”
“Guarda che Kaylee non è stupida, avrà già calcolato tutto!”
“E’ un’adolescente! E se in una sera di luna piena ci fosse una festa al campus e lei non se la sente di rifiutare?” Lo sbirro aveva parlato di un nipote morso, ma Kaylee è un nome da femmina e usano pronomi femminili. Si riferiva a lei quindi?
“La avviseremo prima, capirà la priorità”
“Per favore, parlare! Proviamo a toglierle l’idea della scuola d’arte prima di arrenderci”
“E’ quello che vuole!”
“Se ti vedesse lavorare, magari…” il problema si sposterebbe soltanto pensò Silas
“a me? Non vuole fare la poliziotta!”
“Ma potresti farle cambiare idea”
“Se tu sentissi la sua versione invece di…”
“Devi proteggerla! I bravi ragazzi proteggono la famiglia!” a quel punto, lo sbirro non disse nulla, la donna aveva vinto la discussione. Si sentì solo uno sbuffo
“Le parlerò, ma non dare per scontato che…”
“Te la porto domani, sei un tesoro” passi. Era andata via.
“Ma porca put…” disse lo sbirro. Quindi alla fine sotto la corazza da poliziotto burbero c’era un mollaccione succube di sua madre. Diceva tanto di quella di Silas, eppure anche lui è prigioniero. Potrei girare la cosa a mio favore pensò il ragazzo, ancora seduto per terra.
 
Travis trovò di nuovo Silas sdraiato sul pavimento, aveva spostato le coperte per poter dormire per terra. Travis sospirò e scosse la testa, forse era così che dormiva in quella gabbia del circo. Batté le sbarre col manganello e il ragazzo si girò a guardarlo. Ancora impossibile capire cosa stesse pensando quel ragazzo.
“Colazione” e mise il vassoio per terra. Silas si avvicinò lentamente e osservò la ciotola di porridge. Lo annusò e poi guardò Travis “non ho intenzione di avvelenarti”. Il ragazzo prese il cucchiaio e si mise di nuovo nel solito angoletto della cella, iniziando a mangiare “ragazzo, so che non è il massimo della situazione”  iniziò a dire “ma dobbiamo trovare il modo di comunicare. Sai scrivere?” Silas continuava a mangiare, ogni tanto alzava lo sguardo “fosse per me nessuno di noi due sarebbe in questa situazione” ancora silenzio. Silas posò la ciotola vuota ma si tenne il cucchiaio. Travis non ci fece caso.
“Fammi sapere se vuoi qualcosa. In qualche modo” l’uomo si alzò ma si fermò quando sentì finalmente la voce di Silas. Una voca flebile, quasi un sussurro
“Mi dispiace” disse “per tuo… nipote…” lo diceva in modo triste, tenendo lo sguardo basso e dondolandosi
“Il fatto che ti dispiace non cambia la cosa” rispose Travis “ma le tue scuse sono ben accolte”
“Non sono responsabile di quello… che fa lui…” aveva iniziato a strofinarsi le mani, un altro tic, o un altro modo per calmarsi
“Mi spiace che dovrete pagare entrambi” e il poliziotto se ne andò.
Era vero. Silas era dispiaciuto. Piangeva per ogni essere vivente che lui uccideva o feriva. Per questo sua madre lo teneva in gabbia, per fare in modo che non ferisse nessuno.
Ma poi era stato liberato
E sua madre era morta.
Così come Frank, e Lily, e Mike
Tutti i suoi amici del circo, l’incendio gli aveva tolto tutto e ora si ritrovava a fare le elemosina nelle strade di North Kill e dormire negli ospizi nelle notti normali, per poi nascondersi in quelle di luna piena… era solo. Aveva diciotto anni ed era totalmente solo.
“Devi farti una doccia” il poliziotto era tornato ed aveva aperto la gabbia. Silas rimase a guardarlo per qualche secondo finché l’uomo non fece un cenno con la testa. C’era da fidarsi? Nel dubbio, il ragazzo si alzò e lo seguì.
Entrarono in un bagno con dei tubi della doccia e un accappatoio bianco. Travis fece avvicinare Silas a uno di quei tubi in cui c’erano delle boccette appoggiate sul muro.
“Shampoo, bagnoschiuma, accappatoio” indicò Travis “hai cinque minuti” e lo lasciò di nuovo solo.
La doccia finì dopo tre minuti esatti, e i due tornarono subito alla cella. Silas aveva dei vestiti nuovi adesso, una maglietta bianca e dei pantaloni elastici. Bene, mi piace il bianco. Si sedette per terra vicino al suo angolo e decise di fare una cosa: iniziò a scavare col cucchiaio della colazione attorno a una mattonella. Forse sarebbe servito per nasconderci qualcosa, ma il lavoro era più difficile di quanto pensava e già dopo pochi secondi di lavoro aveva le mani piene di calce. Fece uno starnuto e si girò, sperando che lo sbirro non venisse. Nessuno è arrivato e allora continuò.
Era facile, basta muoversi nel modo giusto.
Silas aveva abbastanza pazienza, continuava canticchiando e fermandosi solo per pochi minuti quando le mani gli facevano male, ma facendo sempre lo stesso movimento il lavoro divenne più leggero. Si svegliò solo più tardi quando sentì i passi dello sbirro avvicinarsi. Nascose il cucchiaio sotto il materasso e spostò il letto per nascondere la polvere. Per fortuna la maglietta bianca faceva mimetizzare bene quella addosso.
“Pranzo” disse Travis. Aveva iniziato la mattina, quanto aveva lavorato? Due, tre ore? “Tutto bene, giovanotto?” Silas annuì e prese il piatto. Hamburger “Almeno questo puoi mangiarlo con le mani” Silas fece un lieve sorriso e addentò il panino.
“Vuoi che ti prendo qualcosa che possa aiutarti?” chiese lo sbirro. Sembrava non essersi accorto del casino nella stanza “non dico da mangiare, dico… qualcosa che ti interessa… una fissa… ho letto che potrebbe aiutarti” davvero vuole aiutarmi? Che gioco sta facendo?
“Carte” rispose Silas “tarocchi” Travis annuì
“Vedrò che posso fare” e se ne andò di nuovo. Silas si chiese di nuovo se stesse bluffando. Si accorse ora che gli mancavano le carte, aveva voglia di mischiare, tagliare, fare una domanda e vedere la risposta. Riprese a cantilenare.
devi stare calmo, Silas” sentì la voce di sua madre nella sua testa “supererai anche questa, io sono con te…”
Matto. Mago. Papessa. Imperatrice. Imperatore. Papa. Amanti. Carro. Giustizia. Eremita. Ruota. Appeso. Morte. Temperanza. Diavolo. Torre. Stelle. Luna. Sole. Giudizio. Mondo.
Ripeteva gli arcani maggiori per calmarsi Travis è un matto. Un matto che si crede imperatore. Crede di sapere tutto, di avere il controllo, ma è solo all’inizio. Non sa niente. niente. Non puoi cacciare senza sapere niente.
Si calmò, prese il cucchiaio, ma stavolta non scavò sulla mattonella. Voleva dare un messaggio al matto.
   
 
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