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Autore: nachiko_nene    23/09/2022    0 recensioni
Nina è una cacciataglie piuttosto vivace e, ancor prima, un'umana. Annoiata dalle questioni politiche, riesce ad accendersi solo quando si parla di missioni avvincenti, feste scatenate e storie romantiche, di quelle che fanno battere il cuore.
Ormai rassegnata all'idea che nella galassia non ci sia più posto per gli umani, civiltà alla quale è stata inferta una grave ingiustizia, volge lo sguardo al futuro consapevole che nulla potrebbe più sorprenderla ormai.
E se, durante una missione, Il ricercato più pericoloso e irriverente che abbia mai conosciuto dovesse iniziare a mettere in discussione ogni sua certezza?
DAL CAPITOLO 1:
" Si avvicinava con calma. La visiera della maschera luccicava nell'oscurità donandogli un'aura ancora più sinistra; Indossava un lungo mantello nero dall'aspetto piuttosto pesante che celava armi di vario genere.
(...)
«Sei un completo disastro» La prese in giro, osservandola rantolare sul pavimento, esausta e dolorante. «Dovresti assicurarti di essere all'altezza del nemico prima di uno scontro.»
«Ma stai un po' zitto... » Boccheggiò tenendosi lo stomaco con entrambe le mani. "
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sette: L'uomo che non sanguinava





Il Comandante dell'Estus e il Sacerdote dei Grandi Spiriti rimasero uno di fronte all'altro studiandosi in silenzio.

«Quindi tu chi saresti?»

«Sono il Guardiano dei Templi.» rispose il biondo ergendosi in piedi e spalancando le braccia in una posa teatrale:
«Attraverso la galassia purificandola dagli eretici che come te si appropriano indebitamente delle sacre reliquie.»

Haeist portò lo sguardo sull'arma insolita dell'avversario.

«E in genere li prendi a bastonate?»

Lui strinse con forza il legno, fulminandolo con lo sguardo.
«Gli do la punizione che meritano» rispose piccato, a denti stretti.
Da impermalito appariva ancora più ridicolo, forse per via delle narici dilatate, oppure per la piccola vena che pulsava sulla tempia.
Si tolse il copricapo piumato e il mantello, adagiandoli su una roccia, poi sollevò il bastone in aria impugnandolo alle estremità. Tirò in direzione opposta con le mani e l'asta si aprì, rivelando due sciabole affilate dalla manifattura dorata.

«Ah, Ecco. Adesso potrei anche accettare di battermi con te.» Replicò la figura mascherata mentre estraeva dalla cinta una lama appuntita e la face roteare intorno alle dita guantate, giocherellandoci.

Gli occhi di Rey lo fissavano da dietro le lame, seguendo con attenzione ogni suo movimento.

«Forse non hai compreso la gravità delle tue azioni. La gente come te non solo mette in pericolo tutti noi ma reca una grave offesa agli Dèi.»

Haeist scosse la testa, niente lo annoiava più di quei discorsi teologici.

«Non c'è nessun Dio.»

Lanciò una lama che fendette l'aria e vibrò contro la guancia di Rey tracciando una sottile linea rossa, appena sotto lo zigomo.
Non aveva nemmeno provato a schivarla.
Rimase immobile, senza mostrare il minimo cenno di dolore, osservandolo con uno strano sorriso dipinto sul volto, come in attesa di un misterioso evento.
Poi Haeist si paralizzò: portò lentamente una mano al proprio viso percependo una fitta bruciante sotto la maschera, nello stesso punto in cui aveva colpito Rey.
Lo guardò confuso, poi, con sommo stupore, vide la ferita sul viso dell'avversario rimarginarsi con rapidità fino a scomparire del tutto.

«Qualcosa non va'?» domandò ironico lui, godendosi la reazione del criminale.

Haeist avvertì il taglio sulla propria guancia pulsare sempre più intensamente. Come ci era riuscito?

«Cosa darei per vedere la tua faccia in questo momento.»

Haeist lo fissò qualche attimo strabiliato, poi una volta compreso quanto accaduto annuì tra sé e sé, elargendo un lento applauso:
«Sono impressionato» Si complimentò «Anche se forse avrei dovuto aspettarmelo da un buffone del genere.»

L'uomo dai folti capelli ricci piegò la testa di lato con un'espressione furbesca «Se stai insinuando io abbia usato qualche trucchetto ti sbagli» replicò.
«Vedi, a differenza dei predoni come te, che cercano illecitamente di appropriarsi dell'arte oscura, ho ricevuto questo potere dagli Dèi come ricompensa per i miei servigi e strumento per compiere il loro volere.»

Mosse qualche passo verso Haeist che invece si mantenne a debita distanza.

«Capisci la differenza?» Incalzò.

Haeist ne aveva già sentito parlare.
Prediletti dagli Dèi che, in cambio di fedele servitù, ottenevano abilità eccezionali.
Almeno questo era ciò che i sacerdoti raccontavano in giro, la verità per Haeist era un'altra: in un modo o in un altro, avevano fatto uso dei frammenti di Titano assorbendone il potere. Poiché tale pratica era condannata a ogni angolo della galassia e punito con la morte, a qualcuno era venuto in mente di inventare la messinscena dei sacerdoti prescelti per compiere la missione divina.

Ipocriti.

Era un patetico tentativo di mascherare la corruzione delle sette religiose.
Nessuno era immune alla brama di potere, men che meno quei sedicenti illuminati. Aveva visto con i propri occhi il degrado che li circondava: orde di fedeli con la bava alla bocca, non più in grado di prendere decisioni nella propria vita, miserabili da plasmare e manovrare a piacere.

Aveva ben chiaro di che pasta fossero fatti quei sacerdoti e di certo quello che aveva davanti non era da meno.
Provava il forte desiderio di ucciderlo ma dovette reprimere quell'impulso in favore di una tattica più astuta.

Affrontare incautamente quello scontro poteva tramutarsi in una trappola mortale: quando quell'uomo incassava un colpo sembrava non percepire alcun dolore, la ferita si rimarginava entro pochi secondi e ogni effetto si ritorceva sul corpo dell'avversario.
In pratica, non era possibile ferirlo.

«Contro chi ho il piacere di battermi?»

«Mi chiamo Rey Elmôr Barros e in nome degli Dèi ti condanno a morte.»
 

•••∆•••

 

Più penetrava le profondità della roccia e più risultava complicato orientarsi nel buio assoluto.
Poi Nina iniziò a vedere sulle pareti e sul soffitto dei piccoli puntini luccicanti che illuminavano un poco l'ambiente.
In un primo momento le erano sembrate piccole pietruzze luminescenti incastonate nella roccia, ma quando le vide spostarsi realizzò con disgusto si trattasse di insetti.
Facendo attenzione a non strusciare contro le pareti proseguì, seguendo le indicazioni del piccolo palmare che le aveva lasciato Rey.

Mano a mano che si avvicinava al Tempio il percorso si diramava sempre più in piccoli cunicoli, rendendo difficile imboccare la strada corretta.

Senza una mappa sarebbe risultato impossibile spostarsi all'interno di quell' intreccio senza perdersi e questo la rassicurò un po'.

Non appena gli occhi si furono abituati all'oscurità, intravide un bagliore provenire in fondo alla galleria e quando sbucò dalla parte opposta fu investita da una luce potente.
L'aria pregna di incenso le riempiva le narici dandole un senso di stordimento e si stupì di non averlo sentito prima.

Girò su se stessa con un espressione meravigliata ammirando ciò che la circondava. Giganteschi bracieri di pietra si susseguivano per tutto i perimetro dell'area come un'inquietante cornice e su di essi erano incise in sequenza delle scene rituali.
Ricordò i discorsi di Rey e fu in grado di riconoscerne gran parte: riti di iniziazione, cerimonie in onore del capo religioso e moltissime immagini di adorazione.

In fondo all'ampio spiazzo si alzava da terra la statua di una bestia mostruosa, alta quasi fino al soffitto della grotta.
Si chiese cosa dovesse rappresentare quella creatura: una divinità? Un Titano? Non poteva saperlo, ma notò tra le grinfie della creatura un piccolo globo, simile ad un pianeta, stretto in una morsa spietata.
Deglutì, chiedendosi se il rapporto tra le dimensioni del mostro e quelle del pianeta fossero casuali.

Abbassò lo sguardo e ai piedi della statua individuò finalmente l'altare.


•••∆•••

 

Consapevole di non avere alternativa, Haeist si limitava a schivare e proteggersi dagli attacchi, attento a non arrecargli danni, ma il Sacerdote si accaniva su di lui con sempre più veemenza, animato da un invincibile fiducia nel proprio potere.
Lo vide balzare in avanti, caricando una sciabolata verso il suo fianco e, colto alla sprovvista, fu costretto a respingerlo con un calcio violento sul petto facendolo rotolare a diversi metri di distanza.
Haeist si piegò su se stesso, col respiro spezzato, portandosi una mano al costato.

Cazzo, quello sì che lo aveva sentito.

Era come se si fosse tirato una pedata da solo.

Mentre lo vedeva alzarsi ancora una volta, incolume, capì che si trovavano in una situazione di stallo.
Sebbene le abilità corpo a corpo di quel sacerdote fossero buone non erano sufficienti per ferirlo, tuttavia schivarne i colpi senza infliggere danni e subirne la ritorsione diventava sempre più arduo.
Per quanto lo trovasse frustrante decise di trovare una soluzione alternativa.

Lo vide ripartire alla carica, ma questa volta Haeist lo bloccò per i polsi e con una mossa veloce lo atterrò bloccandolo con il proprio corpo.
Gli strappò di mano le armi, gettandole oltre la rupe e, mentre Rey tentava di divincolarsi ringhiandogli contro ogni genere di invettiva, gli legò le mani dietro la schiena con una fune.

«...Bastardo figlio di-»

«Silenzio.»

Strinse l'altra estremità della corda intorno alle caviglie del biondo e, una volta immobilizzato del tutto, si alzò liberandolo dal suo peso.

Afferrandolo da dietro la nuca lo fece mettere in ginocchio.
Rey si raddrizzò guardandolo con aria grave, come sfidandolo, quindi il comandante si chinò su di lui, a pochi centimetri dalla sua faccia.
Gli lesse negli occhi una rabbia furente.
Ciò che li accomunava in quel momento era il desiderio di prendersi a pugni ma, metaforicamente o meno, avevano le mani legate.
Mimò di sferrargli un colpo sulla guancia, per sfotterlo, dopodiché si alzò e gli diede le spalle.

«Salutami Edneth.» aggiunse con un cenno della mano, mentre si allontanava, e in risposta sentì un rantolo soffocato:

«Nina... ti supplico... »

Haeist si bloccò, voltandosi immediatamente verso Rey.

«Cosa hai detto?»

Il sacerdote non gli diede risposta e chinò il capo, abbandonandosi a una preghiera silenziosa.




*ANGOLO AUTRICE*

Eccoci al settimo capitolo!
Ho deciso di inserire un piccolo spazio per salutare tutti coloro che sono giunti fin qui e ringraziarvi per avere dedicato del tempo alla mia storia che spero vi stia piacendo.
Se ne aveste voglia mi piacerebbe avere un vostro ritorno nei commenti (ovviamente sono aperta a qualsiasi critica purchè costruttiva).

Nel prossimo capitolo Nina e Haeist si incontreranno di nuovo e ne vedremo delle belle!

Curiosi? STAY TUNED!

Un abbraccio,

Marjikka


 

 

  
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