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Autore: syila    24/09/2022    3 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XXII
Un giovane ramo prende tutte le curve che uno gli vuole dare.

In due nodi le ciocche non ancora intrecciate;
Di trent'anni hai toccato appena la metà.
Tu che sei veramente una "Dama di seta e di Raso"
Sei ora la mia compagna tra monti e ruscelli.
Nelle fonti d'Aprile insieme sguazziamo scherzando.
Sui begli alberi insieme ci arrampichiamo giocando.
Le tue guance s'arrossano,
mentre accelleri il tempo della Danza delle Maniche;
La tua fronte s'immalinconisce mentre rallenti il ritmo della canzone.
Oh, non cantare la Canzone dei Rami di Salice!
Non hai nessuno, qui, a cui spezzare il cuore.
Po Chu-i
“La tua Daoshī non scherzava quando parlava del programma di equilibrio del Qi, ma il manuale in cento capitoli poteva risparmiarselo!”
Ye Xue entrò nella pagoda agitando il libretto che la maestra Liu gli aveva consegnato raccomandandosi di compilarlo con i progressi e le attività giornaliere.
Aveva glissato sulle conseguenze di un eventuale atteggiamento negligente da parte dell'Immortale, tuttavia era logico supporre che fossero legate al suo beneamato Baobao, il quale si era guardato bene dal contraddirla e lo aveva messo in minoranza.
“Sarà divertente!”
Il mago minimizzò e lo seguì in anticamera dopo aver posato i bagagli.
“Inoltre qui qualcuno sta mettendo su peso, c'è bisogno di fare attività fisica!”aggiunse e gli punzecchiò i fianchi, prendendolo amabilmente in giro.
“Allora perché non cominciamo subito? La camera da letto è troppo lontana, andiamo in salotto!”
Un colpo di tosse estraneo alla conversazione spinse i padroni di casa ad accendere la luce, rivelando un terzo soggetto stravaccato sul divano e circondato da cadaveri di bottiglie di birra.
Una rotolò triste nella loro direzione e si fermò ai piedi del Signore degli Shen.
“La Valle della Neve? Di nuovo! Ti sei scolato l'intera riserva della mia birra artigianale preferita!”
Alaric fece schioccare la lingua sul palato e sogghignò soddisfatto.



Un paio di giorni prima...

“Allora?”
“Allora cosa?”
“Io sono pronto, quando cominciamo?”
“Sii più specifico; sei pronto per fare cosa?”
Il giovane apprendista masticò una mezza imprecazione e la buttò fuori insieme ad uno sbuffo esasperato, poi gattonò fino alla stuoia e appoggiò la testa sulle gambe di Ye Feng compromettendo del tutto i suoi esercizi spirituali.
“Hai detto che mi avresti insegnato a combattere...”
“Non ricordo nulla del genere.”
“Lo hai fatto!” insistette il francese “Prima di lasciare il Palazzo d'Estate, quando mi hai ammorbato con quell'assurdo pippone sulla mia avventatezza, hai anche detto che mi avresti aiutato a diventare più forte!”
“Diventare forti non significa usare la violenza, anzi la vera forza risiede nel controllare sé stessi.”
“Risparmiami le lezioni di buddità, è l'aspetto pratico che m'interessa!”
“Allora puoi meditare insieme a me.” propose il Signore degli Shen senza raccogliere la provocazione.
“Non ho chiesto al laboratorio una tuta in tessuto speciale e non ho fatto una dieta di verdure scondite per meditare! Voglio imparare a combattere come te, insegnami le mosse che hai usato alla Sorgente, me ne bastano un paio!
“No.”
“No?”
“Il giorno dopo andresti a vantarti coi tuoi amici alla locanda; le arti marziali sono molto più che uno sfoggio di destrezza fine a sé stesso, sono un percorso interiore e richiedono la comprensione di certi valori...”
“Eccolo! È arrivato il maestro Miyagi di noialtri!”
Ye Feng aprì un occhio “Chi è questo maestro Miyagi? È la prima volta che lo sento nominare...”
“Togli la cera, metti la cera... Ah lascia perdere!”

Quello era stato solo il primo assaggio.
All'alba Alaric aveva testato così tante volte la sua risolutezza che l'Immortale ormai stanco e innervosito lo liquidò con una risposta tutt'altro che zen.
"C'è una ragione per cui le arti marziali si imparano da piccoli: i bambini hanno una grande elasticità mentale e il anche il loro corpo si adatta in fretta ai cambiamenti, tu sei goffo, manchi di equilibrio e di coordinazione, hai l'affanno dopo due rampe di scale, ma soprattutto sei una persona volubile e lavativa, ti stancheresti del giochino nuovo nel giro di una settimana!"
Alaric sottolineò l'impietosa analisi con un lungo fischio di apprezzamento e battendogli le mani esclamò ironico: "Però dai... ho anche dei difetti!"
“Studia la magia, hai grandi margini di miglioramento e puoi arrivare dove vuoi, non hai la necessità d'imparare a lottare, ci sono io a difenderti.”
“Un difensore part-time! Hai già dimenticato che tu dormi durante il giorno? Inoltre noi maghi scendiamo sulla Terra, andiamo in missione, abbiamo i nostri affari da sbrigare e il pericolo può trovarsi ad ogni angolo!”
“Allora adotterai abitudini notturne.” sentenziò Ye Feng.
“Sul serio? Di questo passo diventerà un problema anche scopare! Se dovessi cadere dal letto potrei battere la testa!”
L'Immortale sollevò un sopracciglio e sul suo viso comparve un'ombra di perplessità.
“Hai ragione, bisogna mettere un futon, è più sicuro.” convenne serio.

Chioccia-Feng era inaffrontabile, nonostante l'eroico salvataggio sulla montagna, il giovane apprendista restava ai suoi occhi un soggetto fragile da tenere al sicuro nel nido.
Per sua fortuna l'altro maestro Leng era di tutt'altro avviso, soprattutto se si mettevano a ragionare davanti ad un paio di bottiglie di birra.
Quando Ye Feng lo aveva provocatoriamente invitato a rivolgersi al suo mentore per le lezioni lui aveva colto l'occasione e si era rifugiato alla pagoda, in attesa che i due piccioncini tornassero dalla gita di piacere.




“Vengo in pace!” esclamò l'intruso spingendo avanti una cassa di legno, che teneva celata dietro il divano “E porto doni.”
Ye Xue sollevò il coperchio scoprendo le caratteristiche forme panciute delle giare di Moutai.
“Molto graditi...”
“Come te le sei procurate? Sono bottiglie molto costose.” disse Yun Bai.
“Mai sottovalutare le risorse e gli agganci di un francese!”
“Qual è il motivo del litigio stavolta?”
“Perché dai per scontato che abbia litigato col tuo adorabile pupillo? È un sant'uomo, colmo di bontà e comprensione verso il prossimo!”
I padroni di casa non si lasciarono incantare dal panegirico e Alaric decise finalmente di vuotare il sacco.
“Non posso dargli torto stavolta...” convenne Ye Xue al termine del colorito resoconto.
“Oh, ma dai!”
“Le arti marziali richiedono pazienza e costanza, oltre ad una forte disciplina mentale.”
“Non voglio diventare il Bruce Lee della situazione! Vorrei solo imparare a difendermi!”
“Ye Feng ti ha detto che c'è lui per questo, giusto?”
L'apprendista fece spallucce e bevve un sorso di birra.
“Yubi tu non dici niente?”
“Stavo riflettendo, nemmeno io posso dare del tutto torto ad Alaric.”
L'interessato lo fissò, piacevolmente sorpreso dalla novità.
“Ye Feng ha ragione riguardo all'apprendimento della tecnica, tuttavia Alaric ha ragione sulla parte che riguarda i pericoli in cui può incappare un mago. I nostri incantesimi possono fallire e in certe situazioni saper combattere fa la differenza tra vivere e morire.”
Il mentalista si alzò e lasciò una carezza affettuosa sulle spalle del compagno.
“Dove vai baobei?”
“A fare il mio lavoro.” Yun Bai gli sorrise e aggiunse “Sono un diplomatico, ricordi? Parlerò col tuo allievo, tu resta a far compagnia al nostro ospite, nel caso le trattative non andassero a buon fine provvederemo noi ad insegnargli le basi dell'autodifesa.”



Al mago fu sufficiente mezz'ora per convincere Ye Feng dell'utilità di mettere l'apprendista in condizione di difendersi da solo in caso di bisogno.
Dovendo scegliere tra l'assumersi la responsabilità di fargli da maestro e il delegare questo compito a Gege (con tutte le incognite del caso) aveva infine deciso di seguirlo, continuando tuttavia a lamentarsi del suo carattere volubile.
“Al primo ostacolo abbandonerà la pratica e tornerà alle vecchie abitudini...”
“Dagli una possibilità, non otterrai niente da lui continuando a mortificarlo.”
“Pensi che lo mortifichi?”
“Di certo non lo incoraggi; va bene fargli notare i suoi difetti e spingerlo a migliorare sé stesso, ma non dimenticare di elogiare i suoi pregi ogni tanto...”
“Come se non avesse un ego abbastanza sviluppato...”
“Quello dipende dal luogo di nascita, tutti sanno che i francesi sono delle egocentriche teste calde!”
Il sommesso ridacchiare del mago venne coperto da una cacofonia sguaiata.
Qualcuno all'interno della pagoda stava ridendo a crepapelle, infrangendo il silenzio cristallino della notte di Serannian.
Yun Bai aprì il portone e venne investito dall'onda berciante, che poi si ritirò nella risacca del portico esterno sotto cui ristagnò in un parlottare biascicato misto a risate stridule.
“Gege!”
Il mago si rivolse a quello dei due bricconi che conservava ancora una parvenza di lucidità; Alaric era spalmato a faccia in giù sul pavimento di legno e di tanto in tanto sghignazzava.
“Yubi, tesoro! Baobei!”
Il Signore degli Shen puntellò i gomiti e sollevò il capo sforzandosi di mettere a fuoco l'amante.
“Venerabili antenati, quanto avete bevuto?”
“A occhio e croce tutta la cassa.” precisò Ye Feng dopo aver controllato le giare di moutai ormai vuote.
“Oh, ci sei anche tu wanbei...”
“Si e avrei voluto evitare un simile spettacolo indecoroso!”
“È stata colpa sua...” rispose Ye Xue scaricando la responsabilità sull'apprendista inerme“Mi ha indotto in tentazione!”
Il colpevole rispose con una risatina rauca e provò a girarsi, senza successo.
“Quand'anche fosse vero, tu sei stato felice di assecondarlo! Non trovo le parole per esprimere l'imbarazzo e la vergogna di vedere entrambi in uno stato così miserevole!”
“Meglio, almeno ci risparmieremo la predica....”
“Maestro Leng io la penso allo stesso modo!”
Il tono autoritario de Yun Bai gli valse l'appannata attenzione dell'Immortale; poteva infischiarsene dell'allievo permaloso e bacchettone, però non poteva ignorare il suo Baobei.
“L'ho fatto a fin di bene! Alaric si convincerà che non sono il maestro adatto a lui e tornerà da Ye Feng... una volta smaltita la sbronza.”
L'Immortale accompagnò la giustificazione con lo sguardo mesto che di solito inteneriva l'amante, tuttavia lui indietreggiò e fece cenno all'accompagnatore di seguirlo.
“E adesso dove vai?”
“Vi diamo il tempo di riflettere su quello che avete combinato, toneremo più tardi e voglio trovare la pagoda in ordine o dormirai nei cilindri del Laboratorio nei prossimi giorni!”



“Non ti avevo mai sentito usare quel tono con Xue Ge...”
Il mago sorrise, aveva appena chiuso le porte sull'ennesima accorata invocazione a rimanere da parte del Signore degli Shen e dopo aver infilato le mani nelle maniche dell'hanfu s'incamminò ostentando un'espressione compiaciuta.
“La mia Daoshī dice di usare più polso con lui e che non devo farmi mettere in soggezione dalla differenza d'età.”
“La tua Daoshī è saggia.”
“Dice anche che l'indulgenza nutre i lavativi e i fannulloni e che dovrei bastonarlo ogni tanto...”
“La tua Daoshī è molto saggia.” rimarcò Ye Feng lasciandosi guidare dal mentalista in quella che si annunciava come una piacevole passeggiata notturna nei dintorni.
Nonostante fosse a Serannian già da qualche mese il Signore degli Shen conosceva del luogo solo i posti che frequentava abitualmente.
Aveva accompagnato Alaric a fare qualche commissione nel borgo e aveva visitato il laboratorio, ma la sua indole contemplativa non lo spronava all'esplorazione, inoltre occuparsi dell'apprendista era quasi un lavoro a tempo pieno e gli avanzava poco tempo per altri svaghi.

Lasciata alle spalle la pagoda i due s'incamminarono verso una lontana collina coronata da una quercia secolare, che stendeva le forti braccia in ogni direzione.
La sua folta chioma formava un manto d'ombra sul prato, inargentato dai raggi della luna piena.
Ye Feng alzò lo sguardo e vide il pallido nastro frangiato della via lattea avvolgere il velluto del cielo, contro cui si stagliavano come preziosi monili di pietra le isole galleggianti.
Era una notte magnifica, che nulla aveva da invidiare alle assolate giornate estive e per la prima volta gli accadde di pensare alla mondo diurno senza provare un moto di nostalgia.
Poi la brezza che agitava le onde del mare d'erba cambiò portandogli l'eco di un flebile ululato.
L'Immortale si fermò nel momento in cui un altro ululato più fiero e possente si unì al primo, riempiendo l'aria.
Nessun lupo normale modulava il suo latrato come una melodia, in grado di arrivare dritta all'anima del Signore degli Shen.
“Ci sono i lupi mannari a Serannian?” chiese preoccupato.
I lupi mannari erano creature quasi sconosciute ad Est, dove esistevano animali in grado di mutare forma, ma niente che fosse paragonabile ai licantropi, protagonisti di leggende e racconti molto popolari in occidente.
Ye Feng li aveva incrociati nei suoi viaggi; due razze sovrannaturali riuscivano sempre a riconoscersi anche nel cuore affollato di una metropoli, però erano stati incontri fuggevoli durati il tempo necessario a verificare la reciproca pericolosità e a decidere di proseguire ciascuno per la propria strada.
"Voglio farti conoscere una persona molto speciale."
Yun Bai glissò, guardando verso la collina.
Qualcosa dalla sua sommità stava scendendo a precipizio nella loro direzione.
Due codini apparivano e scomparivano nell'erba alta; la proprietaria, una volta a tiro, spiccò un balzo gettandosi addosso a al mago con un tale impeto che l'Immortale temette di vederli ruzzolare a terra entrambi.
Tuttavia lui era preparato ad una mossa del genere e fu pronto a prendere la bambina sollevandola in alto, in una ideale prosecuzione del suo salto.
“Maestro Sheng, che bello vederti!” trillò la piccola inebriata dal rapido cambio di prospettiva.
“Sono contento anche io xiao Hu*, sei venuta a salutare la Luna?”
“Si, con Hakon e a controllare se il coniglietto* è al lavoro.”
“C'è troppa luce stasera per vedere cosa combina il coniglietto lunare.” s'intromise Ye Feng.
Il suo intervento attirò l'attenzione della nuova arrivata, fino a quel momento rivolta in modo esclusivo al mentalista.
“Lo conosci?” domandò sgranando su di lui due enormi occhi neri in cui si riflettevano le stelle del cielo.
“Non di persona, ma so che è molto impegnato e ha poco tempo per mostrarsi.”
La bambina assentì, persuasa dalla spiegazione.
“Vieni dallo stesso paese del maestro Sheng?” chiese dopo una breve pausa di silenzio.
“Esatto.”
“Però sei molto più anziano di lui.”
“Ah! In effetti...”
La considerazione sorprese l'Immortale; la piccola poteva avere tre, quattro anni al massimo e ai suoi occhi non avrebbero dovuto esserci differenze apprezzabili tra i due giovani uomini.
“L'essenza di xiao Hu è già entrata nel flusso della magia, i suoi sensi sottili percepiscono quello che c'è oltre la realtà ordinaria, anche se non ne è completamente consapevole.”
Yun Bai intuì le sue perplessità e provvide a colmarle, poi mise a terra la bambina.
“Vogliamo presentarci al maestro Leng come ti ho insegnato?” chiese facendole l'occhiolino.
“Si!” esclamò entusiasta l'interpellata.
Subito dopo Ye Feng la vide compiere un corretto Zuo yi, il saluto marziale.
Nella versione femminile non prevedeva l'inchino, ma solo di piegare un poco il ginocchio e giungere i pugni verso destra, con un movimento leggiadro e aggraziato.
Jiu yang* maestro Leng, Sophia Leukotes ti saluta!”
Il Signore degli Shen rispose al saluto in modo speculare.
“Questo maestro è onorato di fare la tua conoscenza xiao Sophia.”
Lo scambio venne interrotto da un leggero mugolio di disappunto.
Nessuno dei presenti lo aveva percepito, ma chi aveva accompagnato la piccola era sceso dalla collina e adesso li osservava a distanza ravvicinata, accucciato nell'erba.
“Anche Hakon vi saluta!”
Ye Feng corse con lo sguardo dal mannaro alla bambina, infine al mago.
Yun Bai non sembrava preoccupato o nervoso e Sophia trattava il bestione bianco con la confidenza riservata ad una persona di famiglia, tanto che al nuovo mugolio annuì e tradusse.
“Hakon dice che conosce il tuo odore maestro Leng, lo ha già sentito a casa della mamma, è abituato.”
Lo stupore dell'Immortale aumentò nell'apprendere che lui e Xue Ge non erano i primi Signori degli Shen a visitare Sereannian.
“Tu lo capisci?”
“La sua voce mi parla nella testa.” spiegò la bambina come se fosse ovvio “Voi non la sentite?”
“Purtroppo no xiao Hu, ma tu sei molto gentile a tradurre per noi.” rispose il mentalista.
La piccola Tigre sgranò un largo sorriso, felice di rendersi utile, tuttavia al successivo uggiolato aggrottò la fronte e sporse il labbro inferiore in un'espressione di contrarietà.
“Di già?”
L'uggiolato si ripeté.
“Che succede?” chiese Ye Feng.
“Hakon dice che è ora di tornare a casa, si è fatto tardi.”
Il mutaforma si alzò e una volta dritto sulle zampe apparve ancora più imponente, tanto da nascondere nella sua ombra la figura di Sophia, che accomiatandosi esibì i modi di una signorina sofisticata dell'alta società.
“Verrete a trovarci nei prossimi giorni? Io e la mamma saremo molto felici di avervi ospiti per un tè.”
“Con molto piacere xiao Hu, porta i miei saluti alla mamma.” disse il mago.

La piccola e il lupo s'incamminarono fianco a fianco, continuando il curioso dialogo in cui ad un mugolio seguiva puntuale la risposta “umana”.
“La mamma e la tata dicono che bisogna essere gentili con gli ospiti.”
“Il maestro Sheng è un principe, così come il suo amico... però non lo dicono in giro, perché è maleducazione.”
“Che domande Hakon! Certo che sono due principi, hai visto che bei vestiti hanno?”
“Dov'è la corona? Non lo so, l'avranno dimenticata nell'armadio!”



“È decisamente una bambina fuori dal comune...”
A quell'affermazione Yun Bai si girò e sorrise all'Immortale, che aveva seguito con aria assorta la strana coppia finché non era scomparsa oltre il profilo della collina.
“Oh, non mi aspetterei niente di meno dalla figlia della Prima Signora di Serannian...”
Ye Feng si limitò ad annuire in silenzio.
In realtà conosceva poco o nulla dei Signori di Serannian.
Aveva parlato brevemente col Dottor Tersilius ricavandone l'impressione di una mente geniale e acuta, ben nascosta dietro i modi goffi e amichevoli.
Del resto se tutto in quella dimensione magica funzionava con la precisione di un orologio svizzero era merito del suo cuore tecnologico: il Laboratorio sulla Cascata.
Il ruolo della Prima Signora invece non gli era chiaro.
Il solo menzionarla mandava Alaric in confusione, il Maestro della Morte e l'Avvocato Martin ne parlavano in tono adorante, mentre da Yun Bai sapeva che amava e proteggeva tutte le creature sovrannaturali.
“Lei com'è?”
Il mentalista socchiuse le palpebre e prese un'aria ispirata, come se si preparasse a declamare un poema.
“È impossibile descrivere la sua personalità in poche parole o carpirne subito il carattere, di solito si viene sopraffatti dalla sua bellezza e la maggior parte delle persone si ferma a quello.”
“Addirittura...”
Il Signore degli Shen dedicò un'occhiata scettica all'accompagnatore, di solito era molto più cauto ed equilibrato nell'esprimere giudizi.
“La Bellezza nuoce alle donne e da alla testa agli uomini, inoltre sfiorisce in pochi anni amareggiando l'esistenza di chi l'ha perduta.” sentenziò.
“Strane parole dette da un bell'uomo...”
Ye Feng sbuffò, imbarazzato dal complimento.
“Comunque sai meglio di me che la Bellezza è soggettiva e volubile, ciò che giudicavo attraente seicento anni fa non lo è più al giorno d'oggi!”
“Sulla Prima Signora cambieresti idea.”
"È difficile farsi un'idea dal momento che non siamo mai stati ammessi alla sua magnifica presenza!"
"Hai ragione e temo che sia colpa mia..."

“Maestro Sheng quando potrò conoscere i tuoi connazionali? Se aspetto ancora ad invitarli penseranno alla Prima Signora come una specie di odiosa arpia, che vive rintanata nel suo palazzo e detesta tutti!”
Nella serra vittoriana il Sole entrava in lame di luce solida attraverso il complesso reticolo delle intelaiature metalliche; un pulviscolo dorato galleggiava in sospensione trasportando l'eco di minuscole risate tra le orchidee e le fronde di palma.
Yun Bai posò la tazza di porcellana e trattenne in una pausa di silenzio il sapore dell'infuso insieme al piacevole sottofondo sonoro prodotto dalle creature fatate.
“Sto aspettando l'occasione giusta, sai come sono suscettibili i Signori degli Shen, non vorrei che percepissero il tuo invito come una specie di imposizione.”
“Oh, capisco segui la filosofia dell'incontro fortuito... Più complicato, però più eccitante!”
“Esatto, la Prima signora deve avere solo un po' di pazienza.”
“Va bene... aspetterò, ma non a lungo ti avverto, detesto guardare un regalo sul tavolo e non poterlo scartare!”
La figura femminile attraversò le canne di luce, che cadevano oblique dalle ampie finestre, intercettandole con la leggerezza di una farfalla e il mago sorrise al vedere finalmente completo il suo perfetto quadro mentale.


“Pare che l'occasione giusta abbia due codini, quattro zampe e una lunga coda pelosa... Tieniti pronto ad un invito, conoscendo madre e figlia arriverà molto presto.”
L'immortale convenne con un sobrio cenno del capo.
Al loro ritorno le cose alla pagoda sembravano migliorate: le bottiglie vuote erano scomparse e i cuscini dei divani erano stati rassettati in modo sbrigativo per dare almeno una parvenza di ordine.
I due lazzaroni li aspettavano seduti composti al tavolo della cucina, dove una grossa caffettiera suggeriva che avevano provato a contenere i postumi della bevuta.
Il rimedio aveva funzionato, almeno per Ye Xue, al contrario l'apprendista ciondolava in stato comatoso ed aveva gli occhi a mezz'asta.
Ye Feng prese in consegna la sua croce e quando il mentore provò ad invitarli a rimanere lo squadrò offeso, facendogli pesare tutta la sua disapprovazione.
“Noi torniamo alla torre.” disse e senza aggiungere altro scomparve insieme al francese rintronato che teneva per la collottola.



L'indomani, appena il tramonto tinse d'oro le nuvole all'orizzonte, una sorridente Maya si presentò al Dottor Tersilius annunciandogli la visita del giovane Immortale.
“Benvenuto maestro Leng, come posso esserti utile?”
Il Primo Signore di Serannian lo aveva fatto accomodare in una piccola sala riunioni, essenziale ed immacolata come il resto della struttura.
Non era sorpreso di vederlo lì e forse la sua visita era già stata prevista, perché quando l'assistente virtuale gli offrì da bere elencò solo i suoi tè preferiti.
Ye Feng declinò e preferì non indagare sul modo in cui Maya era venuta in possesso di certe informazioni; la considerava ancora una fastidiosa seccatura informatica, però doveva ammettere che era straordinariamente efficiente.
“Ho un problema col mio allievo e forse qui avete i mezzi per risolverlo.” rispose e subito dopo andò dritto al punto riferendo ai due la recente passione di Alaric per le arti marziali “Intendo dargli un'opportunità senza mettere a rischio la sua sicurezza.”
“Vuoi evitare che rimanga ferito?”
L'Immortale annuì.
“Magari avete un unguento che fa diventare la pelle dura come l'acciaio o tute speciali, resistenti come armature...”
Il Dottore e Maya si guardarono scambiandosi un leggero sorriso.
“Abbiamo svariate soluzioni di questo tipo maestro Leng...Tuttavia c'è un altro modo per rendere i vostri allenamenti del tutto sicuri.”
L'interlocutore sospirò sollevato.
“Rendo grazie agli dei...”
“Maya attiva la Cupola, nel frattempo io accompagno il nostro ospite e gli spiego di cosa si tratta. Maestro Leng cosa sai a proposito della… realtà virtuale?”

Fine ventiduesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi e carissime benritrovati (✿◠‿◠)
Coi soliti ritardi tecnici il nuovo arco temporale delle avventure cinesine riparte da una richiesta insistente del molesto francese, una colossale sbronza di moutai e un incontro fortuito durante una passeggiata notturna.
Gli eventi che seguiranno prendono tutti origine da qui e le conseguenze coinvolgeranno le nostre coppie di Junior e Senior, più qualche altro abitante di Serannian.
Nel capitolo precedente vi avevo annunciato l'arrivo di una famiglia di maghe assai particolare, abbiamo conosciuto Sophia la Leukotes più piccola, un adorabile pasticcino munito di pelosa guardia del corpo, nel prossimo incontreremo la Leukotes intermedia (ma non per questo meno letale) e infine la famosa quanto misteriosa Prima Signora.
Inutile dirvi che con tre donne in campo la partita diventerà molto più complicata e interessant!
Aspettatevi l'inaspettato, un concerto di tuoni e fulmini e un Alaric nelle vesti di sommelier!
Salite a bordo della gondolina volante e teneti forte, perché ci sarà qualche turbolenza durante il viaggio!

Termini e spiegazioni:
Xiao Hu: il soprannome di Sophia, come detto sotto significa letteralmente Piccola Tigre
Coniglietto: si riferisce alla popolare leggenda del Coniglio Lunare diffusa in Cina e in Giappone https://it.wikipedia.org/wiki/Coniglio_lunare
Jiu yang: forma di saluto onorifico e formale "È un onore incontrarti!"



   
 
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