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Autore: Efffp25    24/09/2022    0 recensioni
Chiara è una ragazza molto tranquilla, che ama scrivere e disegnare, al suo primo giorno del suo quarto anno di liceo arriverà un nuovo studente nella sua classe: Luigi Bianchi. Agli occhi di tutti il ragazzo apparirà come silenzioso e molto riservato, tuttavia rimarrà colpito dalla bontà d'animo della ragazza. Lei lo aiuterà a uscire da quel tunnel, eppure quell’amicizia potrebbe essere qualcosa di più. Ma un problema a scuola cambierà le carte in tavola, cosa accadrà alla loro classe?
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NONO
ETERNA RIVALITÀ


 
(Assassins Creed Legion  Unofficial Theme)

Volete sapere che idea abbiamo avuto?
 
Il piano era il seguente:
Tommy e Lorenzo avrebbero cercato di parlare con Mario e Davide per chiedere più dettagli su il comportamento e l’atteggiamento di Vincenzo e Diego.
Le popolari della classe invece avrebbero, con una scusa avrebbero cercato di parlare con Vanessa di qualcosa di importante.
Mario e Davide ci mandarono delle chat, screenshot e bigliettini del “trio”.
Uniti tutti i pezzi insieme stabilimmo che saremmo andati dai professori e avremmo mostrato tutto. In realtà non sapevo a cosa sarebbe servito ai prof, ma almeno ci saremmo levati un pensiero.

 
Il peggio però doveva ancora arrivare.

 
Il 27 febbraio si tenne nella palestra della scuola il progetto “Terrà E Spazio”. Io e i miei compagni di classe andammo a vedere tutti i lavori, c’erano modellini di ogni tipo: sul sistema solare, sui vulcani, sulla terra, sui terremoti e perfino uno sul fenomeno delle terre emerse. Gli studenti, i genitori e i giudici passavano per i tavoli e si appuntamento delle cose.
 
Verso le 16 uno dei giudici, uno che assomigliava a Colin Firth prese la parola
«Buonasera a tutti, io e i miei colleghi abbiamo deciso quali saranno i vincitori del concorso di quest’anno» annunciò al microfono. Una signora alta e bruna gli diede una busta
«Le classi vincenti del concorso “Terra E Spazio sono….» il silenzio piombò nella palestra.
Tutti pendevano dalle sue labbra.
Mi voltai e vidi Vanessa che si stringeva a Vincenzo
 
«La 5A con il loro “Asteroidi” e la 4C con “Le Lune Di Giove” !!» tutta la palestra esplose in un grande applauso, e le due classi salirono sul palco.
A loro vennero date delle medaglie e delle buste che contenevano qualcosa.

 
Mentre una ragazza faceva i ringraziamenti e spiegava come avessero realizzato il lavoro qualcuno mi prese da dietro e mi tirò con forza. Mi trascinarono negli spogliatoi dei ragazzi.
«Ma che cazz…» ero con le spalle al muro, Vanessa, Vincenzo e Diego avevano circondato me e Ginevra
«Fate proprio pena voi due» disse Vanessa incrociando le braccia
«Credete che siamo stupidi?» chiese Diego a braccia conserte
«Eh? Ma di che cazzo parlate?» chiesi furiosa
«Voi due avete fatto vincere quelle due classi! Per farci perdere!» sputò Diego rabbioso
«Ma che cazzo vi siete fumati!» urlò Ginevra
«Niente tonta! Voi, fate schifo! La vostra classe fa schifo!» disse Vincenzo con rabbia
«Non insultare la nostra classe» dissi a denti stretti
«Si esatto» ribatté Ginevra
 
«Se pensate che noi siamo caduti nella vostra trappola, voi siete caduti nella nostra» continuai con un sorriso furbo
«Esatto, vi abbiamo ingannati e i nostri compagni di classe manderanno ai vostri prof quello che ci avete fatto» spiegò Ginevra
«Ora vediamo chi ha le spalle al muro» canzonammo.
 
Prima che potessimo varcare la soglia dello spogliatoio Ginevra strillò
«Aaaaaaah!!!» io mi girai
Vanessa la prese con violenza per i capelli
«Lasciala andare stronza!!» urlai
«Chiara! Ginevra!» la porta si spalancò:
Lara, Gisella, Emilia e Jessica erano lì furiose
«Che cazzo fate voi tre!» urlò Lara
«Non toccare la mia best!!» urlò Emilia
Le ragazze iniziarono a picchiarsi e a tirarsi i capelli.
 
Cercai di uscire ma Diego mi bloccò la strada
«Dove credi di andare tu bellina?» canzonò lui e senza perdere alcun tempo gli tirai un calcio fortissimo nel punto debole.
Lui si inginocchiò tenendosi le mani sull’inguine per il dolore.
 
«Torno subito!!!» urlai alle mie amiche.
Ma quando uscii qualcosa mi colpì e venni trascinata nello studio del prof
«Vincenzo!!» strillai, con una mano mi prese per il collo, io mi bloccai
«Non credere che sia tutto finito» disse a denti stretti, poi continuò
«Lo sai perché siamo invidiosi noi tre di voi? Perché voi avete tutto, siete felici, sorridenti, non vi manca un cazzo. E noi? Noi tre vogliamo il massimo, la gloria eterna»
 
Deglutii.
 
Non dissi mezza parola.
 
«M-Mario e Davide ci hanno detto tutto» dissi con quel poco fiato in gola
«Fate schifo, potete fare quel che volete ma l’i-invidia non vi porterà da nessuna parte» aggiunsi.
 
Lui lasciò la presa e mi guardò come se avessi detto qualcosa di stupido e corse fuori, lasciandomi lì.
Corsi a vedere come stavano le mie amiche, Vanessa era con le spalle al muro
«Senti bitch, non alzare più un dito o sei morta» disse Gisella puntandole il dito al petto
 
«Non è detta l’ultima» disse a denti stretti e tirò qualcosa, le mie amiche si spostarono, io non feci in tempo che qualcosa mi colpii sul petto e sullo stomaco: quella stronza aveva appena tirato due grossi libri.
 
Ginevra e Lara si girarono verso di me.
 
Guardai i libri e alzai lo sguardo con rabbia, sembrano un toro nel bel mezzo di una corrida
 
«Prendine uno Lara» e le buttai un grosso libro rosso
Io e Lara le tirammo in testa quei libri.
Se lo meritava!
Il libro mi scivolò dalle mani
«Chiara, vai a cercare qualcuno» disse Emilia.

 
Uscii di corsa e vidi qualche mio compagno di classe discutere con la classe rivale
«R-Raga…» dissi con voce tremante ma nessuno mi sentì.
Il petto mi faceva troppo male.
Non mi reggevo in piedi.
 
Corsi fuori con tutte le forze che avevo quando vidi Luigi e Livia venire verso di me
«Amore, che succede?» chiese preoccupato mi prese il viso tra le mani
«L-Luigi… chiama qualcuno… ce l’hanno con noi…» dissi cadendo in ginocchioni
«Chiamo la prof» disse Livia preoccupata e si rialzò e corse verso i piani alti.
Io rimasi lì, a fissare il volto candido del mio ragazzo
 
«Vieni piccola» disse con calma e dolcezza.
 
Prese il cappotto e me lo mise intorno alle spalle.
Ci incamminammo fuori da scuola mentre stavo a sonnecchiare su una panchina poggiai la testa sulla sua spalla
 
 
   
 
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