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Autore: cartesparse    25/09/2022    0 recensioni
Il sogno di un uomo solo, in una notte apparentemente normale.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In ognuno di noi risiede una paura tanto profonda che solo nominandola ci viene la pelle d'oca.

È una paura innata,

talvolta immotivata,

Ma non in questo caso.


Esco dal bagno e spengo la luce, la stanza piomba nel buio.
Da quando Sara se ne è andata il letto sembra vuoto, la casa un involucro inutile.
Mi avvicino cauto al letto, scostando le coperte.
Le tende sono tirate ma uno spicchio di luna si intravede attraverso uno spiraglio.
Ripenso alle mille notti passate insieme, ai suoi occhi marroni e alle sue mani sempre così fredde.
Mi giro, fisso il soffitto.
Sento il sonno chiudermi gli occhi, mentre la tristezza per la mia solitudine lascia spazio a un dolce oblio...

L'uomo è disteso, Gobi lo sorveglia, seduto sul suo petto.
Mi avvicino e mi siedo sul suo cuscino: sta avendo un incubo.
Ha la fronte imperlata di sudore e il volto sfigurato dal terrore, Gobi è soddisfatto.
L'uomo comincia a scalpitare, cerca di risvegliarsi ma Gobi lo blocca, mentre lo aiuto.
Avvicina la faccia alla sua vittima, lo scruta, lo incita a provare a svegliarsi, se ha coraggio.
Ma l'uomo continua a soffrire senza riuscire a svegliarsi, i suoi battiti aumentano, la sua paura è quasi tangibile.
Gobi sorride nell'oscurità della stanza.

Sono in una stanza che non è la mia, con gente che non conosco.
Vogliono qualcosa da me, mi cercano.
Una ragazza dice di volermi aiutare e la seguo; entriamo in un'altra stanza, è una camera da letto.
C'è una donna bionda che si avvicina lentamente, troppo lentamente.
La paura ha il sopravvento su di me, la spingo via e lei cade, sbattendo la nuca sul ferro della rete del letto: è morta.
Ho ucciso una donna, ma sono consapevole di trovarmi in un sogno.
La ragazza urla, mi chiede perché abbia ucciso una persona, non lo so, non lo so, le rispondo.
Corro via da quella stanza ma è solo un susseguirsi di altre stanze identiche, di altrettante donne bionde che mi si avvicinano.
Non c'è via d'uscita, non so dove andare, vorrei svegliarmi ma non ci riesco.
Entro nell'ennesima stanza da letto ma stavolta non c'è nessuno, nemmeno la porta per proseguire.
Dal nulla rispunta la donna bionda e rivedo la mia Sara, è lei a inseguirmi, è sempre stata lei.
So che non ha buone intenzioni, lo sento.
Cerco di scappare ma il letto è scomparso, la stanza è vuota e ci siamo solo noi.
Lei non parla, ma sorride.
Non riesco proprio a svegliarmi, sono terrorizzato dal fatto di non avere il controllo sul mio corpo, sono oppresso, vinto.
Faccio l'unica cosa che riesco a fare e stringo gli occhi, aspettando il mio destino.

L'uomo sta cercando con tutte le sue forze di svegliarsi, è sull'orlo dell'attacco di cuore, così Gobi lo lascia andare, come fa ormai da diverse notti.
Ci allontaniamo lentamente, così da lasciargli la sensazione di essere osservato.

Mi sveglio.
Un altro incubo, l'ennesimo, difficile incubo.
Non riesco ancora a muovermi e mi assale la solita tremenda paura.
So cosa mi affligge, molti la chiamano paralisi nel sonno, quasi riesco a sentire il sangue circolare nelle mie vene.
Tra poco questo tormento svanirà ma sento che stavolta è diverso.
L'unica cosa che posso fare è muovere gli occhi e mi sembra di intravedere qualcosa nell'oscurità, è dietro la tenda.
Il fatto di essere ancora incapace di controllare il mio corpo mi terrorizza, chi è, che vuole farmi?
Dal lato opposto sento alitare ma non è qualcosa di umano.
La puzza di zolfo mi invade le narici mentre una lacrima mi scappa via dagli occhi, vinta dal terrore atroce.
Pian piano sento formicolare mani e piedi, segno che la paralisi sta passando.
Finalmente riesco a controllarmi e mi siedo sul letto.
Sento un oppressione al petto, come un grosso peso sullo stomaco, inoltre sono sudato e stanco, come se avessi fatto un grande sforzo.
Quando mi alzo la sensazione di essere osservato svanisce, mi avvicino lentamente alle tende, con il cuore che batte forsennatamente ma quando le scosto non c'è nulla se non pulviscolo.
Sono cinque notti che va avanti così, sempre lo stesso incubo, sempre la stessa situazione.
Ho la bocca impastata così scendo in cucina.
Guardo il frigo aperto, la sua luce mi aiuta a calmarmi.
Bevo un bicchiere d'acqua e ripenso all'incubo avuto, sospiro.
"Sara, dove sei."
Dico alla stanza vuota.
Chiudo il frigo e mi ci appoggio con la fronte.
Quando sarei riuscito a liberarmi dal suo ricordo?

A Gobi piace tormentare la sua vittima, lo guarda mentre in cucina si dispera per la sua amata, non sa che il vero tormento saranno le notti a venire, con noi, demoni della paralisi notturna.

Il sonno è quel momento di fragilità che non puoi controllare.

Il bisogno di dormire si fonde con la paura di non svegliarsi mai più.

Spesso, non ci rendiamo conto che in quel momento il confine tra normale e paranormale è più sottile del solito e, talvolta, ci schiaccia.

 

   
 
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