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Autore: Rainbow_unicorn    28/09/2022    0 recensioni
Subito dopo il caso A-Kira, viene proiettato sugli schermi di tutto il mondo il video del presidente americano che non accetta il Death Note per paura di morire. Il colpevole? Un nuovo Kira che dichiara di possedere il libro della morte e che è pronto a creare un Nuovo Mondo all'insegna della Giustizia.
Il terzo L si trova catapultato in questa nuova sfida, ma sta volta non sarà solo, ci saranno amici di vecchia conoscenza ad aiutarlo.
Lui e la sua squadra si troveranno in un gioco molto più grande di loro, come pedine nelle mani di un pazzo, riusciranno a vincere?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near, Nuovo personaggio | Coppie: Mello/Near
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Si massaggiò le tempie stanco, non riusciva a dormire.
Si alzò a sedere e sospirò, accarezzò delicatamente i capelli alla giovane vicino a lui che mugugnò qualcosa nel sonno.

«Dove vai?» chiese mezzo addormentata.

«Ssh torna a dormire, esco un attimo a fumare» le sussurrò per poi alzarsi, prendere i pantaloni di pelle nere buttati sul tappeto accanto al letto e indossarli.

Uscì dalla stanza del motel a petto nudo con il pacchetto di sigarette in mano, ne accese una appoggiandosi alla ringhiera del corridoio che dava sulle varie stanze dell’edificio.

Si perse nei suoi pensieri: a volte non gli sembrava vero, ma erano già passati sei anni dal caso Kira e lui non era più un ragazzino rompiscatole con problemi di rabbia, ok forse i problemi di rabbia li aveva ancora, però era cresciuto, era maturato.

Espirò il fumo nell’aria calda di Las Vegas.

Notò in quel momento lo schermo del cellulare illuminarsi.
Sospirò infastidito: possibile che quell’idiota dovesse inviarle i soldi adesso! E poi perché così tanti! Sapeva perfettamente che L non accettava nessun caso che andasse sotto un milione di dollari e che Near, essendo il suo successore, aveva seguito perfettamente i suoi passi, ma dar loro la metà non gli sembrava un po’ esagerato?!

Certo avevano dato una grossa mano nel caso: praticamente l’avevano concluso loro; ma il fatto che avesse dato loro dei soldi gli ricordava sempre di essere uno scalino indietro a Near. Quel senso di inferiorità che l’aveva avvelenato da ragazzino, fino al punto di andarsene dalla Wammy house, gli era ancora un po’ rimasto; ovviamente era diminuito tantissimo con il tempo, però a volte gli tornava l’amaro in bocca.

A pensarci però la situazione non era tanto cambiata, lui fuggiva ancora da Near, ma il motivo era diverso, dopotutto lui per le persone che l’avevano conosciuto era morto e sepolto.

Tranne per una, si voltò involontariamente verso la stanza da cui era appena uscito, O sapeva che lui era vivo e viveva con lui quella vita da fuggitivi: era divertente, si erano trovati a girare il mondo, conoscere persone, risolvere casi, visitare posti che avevano solo visto nei libri, quando da piccoli con Matt erano intenti a immaginare cosa sarebbe stato di loro una volta usciti dall’orfanotrofio. Matt li aveva lasciati un po’ troppo presto e di questo in parte si dava la colpa, era stato troppo impulsivo e lo aveva imparato a sue spese e quelle del suo migliore amico.
Si appoggiò di schiena alla ringhiera e guardò con fare disinteressato, tramite le grosse finestre, la tv della stanza accanto.

Rimase così per un po’ finendo intanto la sua sigaretta finché la sua attenzione non venne presa da una delle tante notizie del telegiornale.

«Notizia delle ultime ore: a Tokyo sembra essere apparso un nuovo Death note, Kira sta volta però ha optato per vendere questa arma di distruzione al miglior offerente!»

Spense la sigaretta sulla ringhiera.

«Cazzo, questo non ci voleva…»



 
  
Si sentiva solo il lieve rumore degli schermi e il ticchettio dell’orologio appeso al muro davanti a lui.

Era sdraiato a pancia in giù mentre teneva sul mignolo una bambolina con i capelli corti castani e due occhioni viola.
Rimase ad osservarla in silenzio, quasi in contemplazione, come se aspettasse che quest’ultima prendesse vita, ma non successe nulla.

Guardò con aria annoiata l’orologio.

C’era un caso a cui stava lavorando da tempo, l’unico caso che non seguiva nessuno dei parametri impostati da L, non si trattava di omicidio, ma era più una caccia al tesoro, solo che invece di trovare un tesoro avrebbe trovato una persona.
Era da tempo che la cercava e la cosa divertente era che, nel mentre questa persona si nascondeva, lo aiutava anche a risolvere i casi, ma ,quando si accorgeva che c’era anche il suo zampino, la persona in questione spariva e non lasciava altre tracce.
Questa assidua ricerca era assolutamente personale, nemmeno i suoi collaboratori ne erano a conoscenza, o meglio sapevano qualcosa, ma nulla di specifico, durava da ormai sei anni.

Lui era perfettamente cosciente che, se si fosse occupato esclusivamente di trovare quella persona, ci sarebbe perfettamente riuscito, però non aveva tempo e questo quella persona lo sapeva benissimo, perciò continuava a farlo.

Era anche una sorta di conforto, non lo avrebbe mai ammesso una persona come lui, ma dopo quello che era successo con Kira, dopo aver visto morire tutte le persone a cui lui teneva, il fatto che lei lo aiutasse di nascosto nei vari casi che risolveva era un modo per sentirsi meno solo; era come a dire che c’era ancora un amico al suo fianco.

Forse, quando sarebbe riuscito a raggiungerla le avrebbe chiesto il motivo di quella fuga improvvisa, sapeva che a differenza di Mello a O non era mai interessata la competizione, anzi probabilmente avrebbe fatto piacere collaborare con entrambi, dopotutto era amica di entrambi. Era anche conscio del fatto che se lei fosse rimasta alla Wammy house forse il suo rivale, l’eterno secondo, non sarebbe andato via, la percentuale di possibilità non era altissima, ma sicuramente non sotto zero.

Near non era solo curioso di quello, avrebbe voluto sapere anche il tipo di vita che O stava facendo, aveva pensato a volte che si era trovata una nuova famiglia e li aveva abbandonati, ma si era ricreduto quando, finito il caso Kira, lei aveva iniziato ad aiutarlo lasciando indizi qua e là, senza farsi mai trovare; così era iniziata la sfida tra loro due che purtroppo lui continuava a perdere.
Ora però aveva un’altra possibilità di trovarla e vincere: il caso A-Kira, sapeva che O non si sarebbe tirata indietro e tantomeno lui.

   
 
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