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Autore: Farkas    30/09/2022    2 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 11: Una vecchia bacchetta

 
Quel giorno di fine settembre come era logico il negozio non aveva ricevuto un singolo visitatore, e quindi Gerard l’aveva passato quasi tutto nel retrobottega occupandosi della fabbricazione, (comunque avrebbe udito l’arrivo di eventuali clienti).
Quando alla fine la stanchezza aveva avuto la meglio aveva interrotto il lavoro e si era seduto dietro al bancone a leggere la Gazzetta del Profeta, deciso a trattenersi in negozio un'altra mezz’ora, più per scrupolo che per altro, quando la porta si aprì e facendo entrare una persona decisamente famosa.
-Signor Selmy? Che ci fa qui? - fece sorpreso Gerard riconoscendo subito il grande Auror per averlo visto cento volte sui giornali.
Per tutta risposta l’uomo gli porse una bacchetta danneggiata: sul legno c’era un brutto squarcio da cui era possibile vedere il crine di unicorno all’interno, e mancava parte del manico. Gerard la prese in mano con la delicatezza che avrebbe adoperato con un uccellino ferito.
-Frassino, crine di unicorno, undici pollici, lievemente flessibile. Una delle ultime prodotte da mio padre- mormorò.
-Poche ore fa un sospettato ha resistito all’arresto… e questo è stato l’effetto di una fattura che mi ha lanciato contro. Sono venuto da lei non appena ne ho avuto la possibilità- spiegò Barristan. -La può riparare? -.
-Sì- rispose Gerard e Barristan sentì la tensione abbandonarlo. - Il danno è abbastanza grave, ma non irreparabile. Però, dovrà attendere domani: adesso sono troppo stanco, rischierei di peggiorare le cose… ripassi verso quest’ora e dovrebbe trovarla pronta-.
-Meno male- sospirò l’anziano Auror.- Allora verrò domani-.
 
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Il mattino dopo Gerard si svegliò con in mente solo quella bacchetta così malridotta. Dopo una veloce colazione, si materializzò in negozio, prese i suoi strumenti e si mise al lavoro.
Innanzitutto doveva controllare che il nucleo non fosse stato danneggiato: con estrema delicatezza lo estrasse adoperando un paio di pinzette (un Incantesimo di Appello avrebbe potuto rimuovere il crine troppa violenza, meglio essere più delicato possibile).
Fortunatamente il nucleo era in perfette condizioni. Uno dei difetti delle bacchette di unicorno era che se maneggiate male il crine poteva danneggiarsi, ma date le condizioni di quello era chiaro che Barristan avesse trattato la sua bacchetta con la massima cura.
Adesso era necessario esaminare il legno per trovare eventuali danni interni, poi sarebbe passato alla riparazione. Non avrebbe permesso che il lavoro di suo padre venisse distrutto se poteva evitarlo.
 
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Barristan si era limitato a svolgere il lavoro d’ufficio quel giorno (non che non potesse usare la magia senza bacchetta, ma c’erano comunque le pratiche risalenti all’indagine terminata il giorno prima da sbrigare, quindi tanto valeva farlo dopo. Per il lavoro sul campo era sempre meglio avere gli strumenti adatti se possibile).
La giornata passò lentamente. L’anziano Selmy sapeva che era un comportamento un po’ sciocco, ma era preoccupato per la sua bacchetta: dopo cinquant’anni che la adoperava vi si era affezionato e non gli sarebbe piaciuto doverla sostituire. Sperava solo che Gerard Olivander fosse abile quanto lo era stato suo padre, e dato che tutti i maghi britannici continuavano a comprare le loro bacchette in quel negozio doveva essere così. Se lo era ripetuto per ore e ore.
La fine della giornata lavorativa fu un sollievo: salutò rapidamente i colleghi Jaime e Brienne intenti nei loro soliti bisticci e si diresse verso l’ascensore. Una volta che fu arrivato al Paiolo Magico tramite la Metropolvere si diresse verso il varco per entrare a Diagon Alley, mentre la sua mente viaggiava verso quel giorno di tanti anni prima in cui aveva trovato la sua bacchetta.
 
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Garrick Olivander era soddisfatto: Gerard ormai aveva imparato quasi tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno per sostituirlo. Certo, gli mancava ancora un po’ di esperienza, ma quella avrebbe potuto ottenerla solo col tempo.
Fece girare lo sguardo sul negozio. Presto sarebbe toccato al figlio occuparsene, ma avrebbe continuato con il lavoro fino a che avesse potuto. Fabbricare bacchette era la sua passione in fondo.
Ci pensò l’apertura della porta a riscuotere l’anziano mago da quei ragionamenti.
-Buongiorno. Sto per iniziare la scuola e mi serva la bacchetta- fece un ragazzino biondo con gli occhi blu.
-Certo, signor Selmy- rispose il fabbricante. - Mi dica è eccitato di andare a Hogwarts?-.
-Oh, sì aspetto questo momento da tutta la vita-.
Prese le misure Garrick gli porse una bacchetta: - Prugnolo, crine di unicorno, dodici pollici, rigida-.
Barristan la prese in mano e subito quella emise un fil di fumo bianco.
-No, ma non eravamo troppo lontani. Quercia rossa, piuma di fenice, quattordici pollici, flessibile-.
Dalla punta della bacchetta sprizzarono un paio di scintille rosse.
-No. Tenti con questa: sempre quercia rossa e sempre flessibile, ma undici pollici e un quarto e crine di unicorno-.
Stavolta le scintille furono di più.
Dopo un’altra dozzina di tentativi il signor Olivander sembrava ragionevolmente certo che Barristan fosse adatto all’unicorno.
-Sono abbastanza certo che quella giusta sia una di queste quattro. Cominci da questa: dodici pollici e un quarto, crine di unicorno, legno di melo, rigida-.
Barristan la agitò, ma non accadde nulla.
-No, eh? Provi con quest’altra faggio, tredici pollici e mezzo, corda del cuore di drago, flessibile-.
La bacchetta emise qualche asfittica fiammella.
-Come pensavo qui è meglio l’unicorno. Provi con questa: quattordici pollici e tre quarti, cedro, crine di unicorno, malleabile all’allenamento-.
Con quello strumento il giovane Selmy produsse sbuffo di fumo giallo che non soddisfò né lui, né il fabbricante.
-Quindi è l’ultima quella giusta? - chiese Barristan riponendo la bacchetta di cedro sul bancone.
-Forse, figliolo. O forse no. Ma ti assicuro che se non fosse quella la bacchetta per te la troverò comunque. Nessun cliente è mai uscito insoddisfatto dal mio negozio e certo non chiuderò la mia carriera con un’onta del genere. Ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta: frassino e crine di unicorno, undici pollici esatti, mediamente rigida- annunciò Olivander porgendo la bacchetta al ragazzo.
Il giovane Selmy la strinse in pugno e sentì una sensazione di energia attraversarlo da capo a piedi. Agitò la bacchetta e ne uscì un raggio di luce verde brillante, che colpì la pianta sul bancone, facendola fiorire.
-Be’ direi che l’abbiamo trovata- fece Garrick sorridendo.
 
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-Buonasera, sono venuto a ritirare la mia bacchetta. È pronta? – chiese l’uomo una volta arrivato in negozio.
-Certo. Eccola qui- fece Gerard porgendo all’anziano Auror una bacchetta perfettamente restaurata. Barristan la agitò e una scia di anelli di fumo d’argento attraversò la stanza. Poco dopo la accese e la spense, e infine trasfigurò un incarto vuoto di Gomme Bolle Bollenti in una spiga di grano.
-Meno male funziona bene. Mi sarebbe dispiaciuto molto doverla cambiare-.
-Mi pare giusto. Le bacchette di frassino si attaccano sempre al loro unico vero padrone e non dovrebbero mai finire in mano a qualcun’altro, perché perderebbero potere e abilità, cosa ancora più vera se come la sua hanno un nucleo di unicorno. Logico che una bacchetta tanto fedele abbia scelto un mago in grado di mostrarle altrettanta fedeltà- rispose Gerard, lieto di aver fatto sì che mago e bacchetta potessero continuare a stare insieme e di aver rimesso a nuovo una delle ultime creazioni di suo padre. Certo, per i suoi affari sarebbe stato più proficuo convincere Barristan a comprare una bacchetta nuova… ma nessun vero fabbricante si sarebbe abbassato a tanto per qualche Galeone. Quando una bacchetta sceglie chi la dovrà impugnare, si crea un legame indissolubile che nessuno dovrebbe mai cercare di spezzare.
-Quanto le devo? -.
-Facciamo quattro galeoni-.
Nel vedere il passo baldanzoso dell’Auror mentre usciva, Olivander sorrise. La forza di un legame si vede da quanto rimane saldo negli anni.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Barristan era adatto a diversi legni, ma alla fine il frassino mi è parso il più adatto a lui. Il proprietario ideale di una bacchetta di frassino sarà di certo coraggioso e potrà essere testardo, ma non sarà mai arrogante. Barristan è uno dei più grandi eroi dei sette regni, ma non se ne vanta affatto, anzi è un uomo umile sempre pronto a mettersi in discussione e a chiedersi se ha commesso errori, cosa che non fanno molti buoni.
Charlie Weasley e Cedric Diggory potevano vantare il possesso di bacchette di frassino e così i gemelli Colbi e Fischer Frey.
No, non sono personaggi di Martin che non conoscete, ma del mobile game “Scopri la Magia” ancora inedito in Italia. Non so se il cognome ha voluto essere un omaggio a Game of Thrones, ma considerato che l’attore che ha interpretato Walder Frey è lo stesso che ha interpretato Argus Gazza, potrebbe essere.
Be’ direi che non ho null’altro da dire. Ci vediamo nelle recensioni!
  
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