Cacciare draghi era sfiancante e faticoso: quelle creature, oltre ad essere estremamente pericolose, erano imprevedibili dunque difficili da abbattere. Se non altro Derek, conosciuto come l’Artiglio d’Argento e cacciatore rinomato, aveva il consiglio esperto di una collega assai preparata come Eilonwy. Non era la prima volta che i due concludevano un lavoro insieme e, come a volte facevano, avevano preso insieme una camera in una taverna per risparmiare e… Fare altro.
Andare a letto insieme era come un rito per i due cacciatori: si svestivano, si baciavano e finivano di togliersi gli ultimi indumenti prima di cadere sdraiati sul letto. Derek era stato con diverse donne, tutte bellissime, ma nessuna lo aveva catturato quanto Eilonwy, principessa di un regno che ormai non c’era più. Ancora non sapeva dire come mai, nonostante avesse ancora qualche contatto con le sue amanti, alla fine si trovava meglio con lei: era spigliata, intelligente e un po’ permalosa, stare al suo fianco era un’avventura così interessante che gli faceva dimenticare completamente quello che era ed era stato. In quei momenti, in quegli istanti di passione accesa Derek la percepiva, in tutta la sua interezza. Sentire il respiro di Eilonwy sulla propria pelle, assaporarne le labbra era una sensazione impagabile, perché quando era con lei si sentiva bene, si sentiva a casa.
Lei era sua.
Lui era suo.
La mente si svuotava, lasciava che la lussuria e quei movimenti automatici facessero il loro lavoro, perché alla fine lo scopo era uno solo: farla stare bene.
Consumarono la loro passione diverse volte prima di mettersi a dormire, ma Derek restò svegliò ancora un po’ a pensare guardando il soffitto.
“No, non è possibile.” Aveva pensato l’uomo “Non può piacermi Eilonwy in quel senso… Voglio dire… Io non le piaccio, giusto?”
Prese un profondo respiro e poi si addormentò.