Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Giughi10    03/10/2022    1 recensioni
Terzo prompt del Writober 2022 indetto da Fanwriter.it, lista pumpINK
Durante una notte di luna piena, un uomo cammina in un bosco, diretto verso una meta misteriosa
Genere: Angst, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sta risalendo la collina seguendo un sentiero tracciato dai cervi, ondeggiante tra gli alberi. Nonostante il buio creato dalle fronde si muove con sicurezza: in fondo ha percorso quella strada innumerevoli volte. Ascolta il borbottio insistente dei grilli e un concitato comizio di rane, oltre ad alcuni richiami di rapaci notturni. Intravede il cipresso con il nastro bianco. Il vento fa ondeggiare la stoffa leggera, fissata ad uno dei rami. Svolta all’altezza dell’albero, sfiorando il tronco ruvido con i polpastrelli. Poco distante, davanti a sé, può scorgere un altro nastro bianco. Segue la pista creata dai nastri, non meno ondeggiante della strada che ha abbandonato. Le sterpaglie gli rallentano il passo, un roveto lo obbliga ad una deviazione per aggirare il groviglio di spine. Lentamente, mentre procede, gli alberi si diradano, lasciando che la vista spazi nell’immensità del cielo scuro. Finalmente esce dalla macchia, ritrovandosi su un ampio prato. Osserva in silenzio il tempio in rovina che occupa parte della cima. La luce argentata della luna piena ne tratteggia i dettagli con malinconia. Il tetto è crollato, mentre delle dodici colonne che lo sostenevano solo una è rimasta integra, con un montone e due bambini che osservano la desolazione dal capitello. Un paio di colonne sono riverse a terra, i rocchi scanalati ricoperti di muschio. Tre sono state assalite dall’abbraccio di un’edera rampicante, talmente rigogliosa da nasconderne la fine. Delle altre non rimangono altro che monconi. Le piastrelle del pavimento sono dissestate e sporadici ciuffi d’erba spuntano tra di esse. L’altare è distrutto: qualcosa ne ha colpito ripetutamente il piano, fino a che non ha spaccato a metà la pietra. Dietro l’altare l’alcova è rimasta in piedi, ma della statua che accoglieva sono sopravvissuti sono i piedi, calzati da sandali. Si aggira lentamente tra le macerie, in un silenzio doloroso. Stringe i pugni e uno di essi sbatte contro la colonna integra. Si morde il labbro e passa rabbiosamente il palmo sugli occhi, prima di stendersi al centro del tempio. Osserva la volta ricamata del cielo. Si dice che un tempo fosse così ricolmo di stelle che non servivano fiaccole nemmeno nelle notti di luna nuova. Uno sconfinato impero di luci multicolori riflesso negli occhi della divinità. Al pensiero di quelle storie non può trattenere un sospiro amaro: ora quel dominio sembra sul punto di cessare di esistere, svuotato dall’incuria. Traccia con le dita le costellazioni che riesce a vedere, mentre l’astro riversa su di lui i propri pallidi raggi. Chiama il nome delle stelle con la dolcezza che si riserva ad una sorellina, e racconta loro una fiaba così che possano sussurrarla all’orecchio di adulti e bambini bisognosi di un po’ di magia. Poi tace, chiudendo gli occhi. Tra i fruscii, i ronzii e i bubbolii all’improvviso sente un calmo rumore di passi e la voce sorpresa di un ragazzo: “Oh, non mi aspettavo di vedere qualcuno qui.”  
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Giughi10