Prompt: Cider
Personaggi: Shadow the Hedgehog,
Sonic the Hedgehog
Contesto: Post Sonic Forces
Genere: Shonen-ai, Slice of Life
Numero Parole: 500
Shadow fissava il riccio blu completamente ubriaco che
chiacchierava ininterrottamente da venti minuti. Non che di solito non fosse
loquace, ma il sidro che aveva bevuto gli aveva sciolto la lingua ancor di più.
Le orecchie della forma di vita definitiva erano talmente stressate da avergli
fatto rinunciare al suo meritato bicchiere di bourbon invecchiato. Gli occhi
rossi erano fissi sull’idiota blu, più per il tentativo di incenerirlo sul
posto che per l’interesse nella conversazione.
Voleva solo una serata per sé, fuori dal suo rifugio – la coinquilina
lo aveva cacciato perché in compagnia – a bere un buon liquore lontano da facce
conosciute. E di tutti i posti che poteva scegliere (dopo la sconfitta di
Eggman e Infinite la vita notturna era rifiorita) Sonic the Hedgehog era
capitato proprio nel pub dove si era recato. A nulla era servito imbucarsi nel
tavolo più nascosto della sala: aveva appena sorseggiato il suo bourbon che la
voce irritante del faker per poco non glielo fece andare di traverso. Non solo,
il velocista gli si era accollato con fare gioviale, iniziando a parlare
sedendoglisi accanto, invadendo il suo spazio personale. Poi aveva iniziato a
bere del sidro – il pub ne aveva una buona selezione – provandone di tutti i
tipi.
Il risultato? Un riccio blu completamente ubriaco che strascicava
le parole a parodia di un vecchio pirata. Davvero irritante.
«SHadoW… perCHé non PROvi iL sidDRO…?»
«No.» fu la risposta secca di Shadow. Per quante volte avrebbe
dovuto rifiutare ancora? Stava superando sé stesso nel non strangolare l’idiota
che aveva davanti.
«….ma è bUONo…»
Come a enfatizzare la cosa, Sonic si portò la pinta alle labbra e
prese una lunga sorsata, gonfiando le guance per prenderne il più possibile,
imbrattandosi il pelo pesca.
«Ho già detto di-» non fece in tempo a finire la frase che il
velocista gli si era scaraventato addosso nel tentativo di alzarsi dalla sedia.
Shadow lo prese al volto, portandogli le braccia dietro la schiena e
appoggiandoselo al petto.
Sonic sorrise a quel contatto, con il muso rosso per l’alcool e le
guance gonfie. Ricambiò goffamente l’abbraccio e si schiacciò meglio al corpo
dell’altro, arrivandogli faccia a faccia. Cercò di issarsi sulle gambe sedute
di Shadow, spingendosi con la mano sul tavolo, ma il riccio nero lo teneva
stretto, intuendo le sue intenzioni.
Il velocista si sporse più possibile sul volto dell’altro,
avvicinando sempre di più il muso, mentre il rivale si tirava indietro come
meglio poteva.
Arrivato al limite dell’equilibrio, Sonic gli si lanciò contro
infischiandosene della posizione precaria: si fiondò sulle labbra di Shadow,
insinuando la lingua tra le labbra schiuse per la sorpresa, allargandole un
poco per creare spazio. Il sidro seguì la gravità passando dalla bocca del
riccio ubriaco a quelle dell’altro che, suo malgrado, bevve il liquido
dolciastro che gli scendeva in gola.
Sonic approfittò della situazione per far forza e poggiare le
cosce sulle gambe dell’altro, accomodandosi.
Si staccarono senza fiato, Shadow ancora incredulo e con il muso
imbrattato. Il blu gli sorrise bonario:
«bUOno?»
Angolo dell’Autrice:
Mi sono sempre immaginata Sonic che
regge poco l’alcool, ma per fortuna che c’è Shadow come angelo custode ♥