Videogiochi > Twisted Wonderland
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    06/10/2022    2 recensioni
Coraline è una ragazzina come tante altre, studia alla facoltosa accademia Sunshine Swan ed è l'idol dell'istituto. In realtà, è molto più di una idol, Coraline è uno spirito ribelle, ama scappare di tanto in tanto dalla sua accademia per scoprire posti misteriosi, abbandonati dal tempo, alla ricerca di un pò di magia, in quel suo mondo che sembrava non averne affatto. Ma poi, in una delle sue numerose avventure...trovò qualcosa,qualcosa l'avrebbe cambiata per sempre
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Idia Shroud, Malleus Draconia, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Accademia sunshine swan, ore 10 del mattino. Ogni volta che c'era educazione fisica, Coraline aveva già pronta la sua giustificazione per precarie condizioni fisiche. In realtà non era vero, ma il fatto che si emaciasse e si facesse male ogni volta che le toccava giocare a pallavolo. Aveva convinto il coach a tenerla fuori dalle lezioni, lasciandole solo fare i compiti scritti per ottenere almeno la sufficienza ,lasciando alla ragazza come unica attività fisica: il salto della lezione di educazione fisica. Coraline era una ragazza impacciata, tranne che nel nuoto, ma dato che i professori sembravano non volerla far competere con gli studenti, aveva deciso di accantonare anche la piscina, andando da sola a nuotare quando gli altri erano impegnati altrove ad allenarsi col coach. Meglio così, non era stata mai la sua passione partecipare a gare o contest, era già tanto che la sua voce fosse stata scelta, come la più melodica ed acclamata della scuola. Nemmeno quello voleva Fare in realtà,almeno,le canzoni che cantava erano noiose, tutte scritte da loro. Fare la idol era stancante, ma le dava i punti per la caparra e le mance per finanziare i suoi hobby, perciò aveva accettato l'incarico. Nelle ore di educazione fisica, però,poteva prendersi un  po' di tempo per sé, esplorando i luoghi abbandonati fuori dal giardino dell'Accademia, con la giustificazione di andare invece al bar della città vicino. Finora,i professori non avevano mai fatto domande, per fortuna .Nelle sue scappatelle,aveva scoperto un vecchio cimitero, con enormi gargoyle di pietra che facevano da guardia e tombe scolpite nella roccia ormai erosa dalle intemperie, aveva camminato lì per ore. Aveva anche scoperto un piccolo altare poco lontano, con delle statuette raffiguranti esseri mitologici in pietra, alcune perfino in osso. Era affascinata da quelle creature, amava i draghi, i miti e le leggende, amava la magia, anche se di magia, nel suo mondo, non sembrava essercene traccia. La figura di Coraline spiccava in mezzo alla boscaglia, capelli rosa acceso ,legati in una coda alta, folti e lunghi fino all'osso sacro,con striature azzurre, indossava una divisa bianca con dettagli azzurri e conchiglie ricamate sull'orlo della gonna. Camminava a passo sicuro, con una mappa scarabocchiata su un quaderno di scuola, in testa un cappello da pescatore ed un paio di occhiali da aviatore. Aveva in spalla uno zaino di tela grande la metà di lei, ai piedi calzava un paio di stivali di cuoio sporchi di fango, che stonavano con la divisa bianca alla marinara elegante e ancora (chissà per quanto ancora) immacolata. Coraline seguì il sentiero finché la sua mappa le indicava la zona esplorata, poi, deviò di botto il suo percorso. Prendendo una strada ancora non tracciata, prese dalla tasca della divisa un taglierino ed incise sul primo albero un segno  abbastanza profondo da essere visto da un paio di metri di distanza. Avanzò tra l'erba, alla ricerca di qualche sentiero da scovare. Raccolse della lavanda e se la mise nella borsa in un recipiente di vetro, trovò anche qualche mirtillo: ne mangiò un paio e se ne mise una decina in tasca e proseguì. Il sole filtrava tra le foglie, creando sul tappeto autunnale a terra un gioco di luci meraviglioso, sembrava che le foglie fossero bravi tiepide sotto i piedi di lei, si divertì a raccogliere le più belle, le chiuse in un fazzoletto con cura e le mise a posto nel fedelissimo zaino. Si sedette su una roccia, accanto al ruscello, per fare una pausa. Si sistemò i lunghi capelli in una coda di cavallo bassa e mise di nuovo il cappello, aveva visto un grande corvo nero appollaiato sulla roccia di fronte alla sua, così, decise di prendere il suo taccuino per offrirgli un ritratto. Nella sua scuola, i corvi erano mal considerati, portatori di sfortuna, malaugurio. La magia non esisteva eppure i prof sembravano alquanto superstiziosi,a volte paranoici. Lei lo trovava incantevole, misterioso, elegante, maestosi ma mai orripilante o di malaugurio. Le sue piume erano nere come la notte, ma alla luce del sole vibravano di un verde smeraldo, inoltre per gli altri uccelli, a causa dell'iridescenza e dello spettro visivo dei colori diverso da quello degli umani, lo vedevano come la creatura più sgargiante del pianeta, colori dal viola acceso al verde smeraldo con toni di blu elettrico. Quando terminò il suo schizzo, il coevo non se ne era ancora andato, la osservava curioso, cauto, piegando la testa di scatto a destra e di lato, I suoi occhi a spillo fissi verso di lei

"Ciao! "

Lo salutò divertita, il corvo rimase ad osservarla ancora un po',poi gracchiò e spiccò il volo, lasciandola di nuovo sola coi suoi pensieri. Coraline chiuse il libro di cuoio rilegato con bordatura dorata, lo mise a posto nello zaino e riprese a camminare con falcate decise verso la nuova stradina che aveva appena avvistato. Dopo una buona mezz'ora di cammino, al di là di un vecchio campo di sterpaglie, Coraline intravide quelli che parvero ruderi di un'antica torre. Il cuore le balzò in gola ed un sorriso le illuminò il volto. Come aveva fatto a non notare dall'accademia? Era altissima eppure lei non l'aveva mai vista prima di allora. Si strinse lo zaino assicurandoselo sulle spalle e attraversò la radura che la divideva dalla sua nuova, meravigliosa, magica scoperta. Si era graffiata le gambe a causa di alcuni rovi impertinenti, ma ce l'aveva fatta. Si fermò con il petto che ardeva dall'emozione, era una torre altissima, che sembrava quasi sgretolarsi, avviluppata, strangolata da rampicanti spinosi che però parevano morti anch'essi. La ragazza avanzò cauta attraverso il giardino, facendo attenzione a non graffiare l'ultimo paio di calze che le era rimasto, fallendo miseramente. Diversi rampicanti si erano aggrappati alle sue caviglie strappando la stoffa leggera, graffiando la pelle sotto di essa, ma Coraline dopo una piccola e sommessa imprecazione non proprio consona alla sua figura, si tirò su la gonna e proseguì ignorando il formicolio dovuto ai graffi. Raggiunse finalmente la torre, dove un sentiero di breccia la accolse al limite della porta scardinata e riversa da un lato, il legno marcio e bagnato dalle recenti piogge. Era splendido. Col cuore che le batteva forte in petto, entrò nella torre con passo cauto, le mani strette sugli spallacci dello zaino, le labbra serrate per l'emozione mentre osservava la scala a chiocciola illuminata dal sole che filtrata in raggi simili a lame di luce dal tetto forato, dal quale prendevano rametti di edera e lavanda selvatica. Coraline attraversò la sala, in punta di piedi, la torre sembrava più piccola vista da fuori, eppure, ora che era dentro, c'erano almeno tre stanze disposte lungo go le pareti della grande sala centrale ed altrettante lungo la scala a chiocciola. Alcune sembravano inaccessibili, il tetto era crollato ostruendo il passaggio, ma una porta sembrava intatta, come se fosse stata messa lì solamente da qualche giorno. La porta era intatta, anche, osò pensare lei, lucidata per benino. La ragazza azzardò ad avanzare, sfiorando il pomello dorato, con un drago dorato inciso sopra, trattenne il fiato ed aprì la porta con una lentezza meccanica. La testa della ragazza fece capolino dalla porta, sbirciando all'interno, era tutto buio e dovette accendere la torcia per poter vedere in mezzo all'oscurità, la luce che filtrata dalla finestra era minima, come se la stanza fosse stata studiata di proposito per restare celata dalle ombre. Vi erano lampadari enormi, candelabri con della cera, colata da tempo a terra, alcuni erano anche riversi a terra, in pezzi. La stanza, come il resto della torre, era tutta in pietra, la luce sembrava creare un sinistro gioco di luci verdastre sulle pareti, una volta che il suo occhio si stava adattando alla nuova (non) luce. Avanzò lentamente, gli stivali scricchiolavano sotto al pavimento non propriamente nuovo o forse, sembrava quasi più una scelta stilistica, come quel minuscolo spiraglio che illuminava la stanza. Coraline raggiunse il fondo, dove al centro di tutto, si ergeva un grande trono in pietra, con draghi scolpiti ai lati e due candelabri gemelli in ferro battuto, era tutto, tremendamente…

"Meraviglioso… "

Sussurrò lei sbigottita, sali’ una delle due rampe di scale stranamente intatte e  si mise a sedere sul trono, il cuore che le ballava nel costato, lo stomaco colmo di farfalle, mentre prendeva il suo taccuino e cominciava a disegnare quello che aveva visto, dondolando le gambe, incapace di contenere il suo entusiasmo, le gambe ciondolavano senza toccare terra, quando all’improvviso qualcosa attiro’ la sua attenzione, stava per disegnare il gargoyle in pietra alla fine della rampa, quando noto’ qualcosa dietro di lui, qualcosa nascosto in una piccola alcova. Coraline scese dal trono e con il telefono in mano si avvicino’ per capire cosa fosse e con grande meraviglia, si rese conto di aver trovato un forziere, un vero, autentico forziere. 

"Oh mio…Dio"

Si piegò spolverando via almeno tre dita di polvere e detriti. Era strano, alcune zone sembravano intoccate dal tempo, altre erano in rovina come il resto della torre. Pregò i santi in Paradiso affinché la serratura fosse aperta,a subito quando la afferrò capì che c'era del lavoro da fare, così prese dallo zaino una cosa che un tempo era una forchetta, ora era diventato un vero e proprio grimaldello, insieme ad una grossa forcina nera, la ragazza prese a lavorare con quel bizzarro lucchetto anch'esso a forma di drago dalle fauci spalancate

"Questo me lo tengo poi.. "

Per un attimo, immaginò che i draghi fossero veri, che vivevano tra loro, che poteva toccare uno, conoscerne uno, volare via con uno di loro. La magia si interruppe quando finalmente sentì il click metallico da dentro il lucchetto, che si aprì con uno scatto, lasciando finalmente passare la ragazza, che aprì il forziere agonisti, il respiro mozzato, quando all'interno vi trovò diversi oggetti: un cappotto grande il doppio di lei, di un verdone magnetico, la stoffa sembrava pesante, una lana lavorata con minuzia, con grossi bottoni in oro ed una spilla della stessa lega a forma di stemma, con un paio di corna arcuate verso l'interno. Le maniche ed il cappuccio erano adornate da una pelliccia nera e soffice, lo stato di quel cappotto, pari al nuovo. Gli diede dei colpetti per cacciare via la polvere quasi inesistente (non si sa mai) e lo mise in spalla come se fosse stato una coperta, mentre continuò a frugare tra i vari oggetti. Ad un tratto sentì una scossa improvvisa partire dalla punta del dito, una puntura che la fece scattare indietro emettendo un gridolino di sorpresa. Istintivamente si era portata il dito in bocca, sentì un forte sapore di ferro, si era tagliata con qualcosa? Osservò la ferita prima di prendere dalla tasca l'ennesimo cerotto, sì, era decisamente un taglio, maledizione, per fortuna aveva fatto da poco il richiamo dell'antitetanica. Coraline accese la torcia, curiosa di sapere cosa fosse stato a farle male, tra rocchetti di spago e stoffe nere, vi erano frammenti di vetro, alcuni affilati, altri più tondeggianti e meno taglienti, sul fondo, la vecchia cornice di uno specchio. Normalmente non avrebbe badato a quei vetri, ma qualcosa la spinse a toccare di nuovo uno, una sensazione strana, calda, nelle viscere. Si trovò a fissare un frammento di specchio tra le mani, era strano, normalmente si sarebbe dovuta riflettere o semplicemente avrebbe visto attraverso se la rifrazione fosse stata rovinata dal tempo. Avrebbe visto il muro alle spalle, la roccia, il buio, invece lei, lei vedeva le stelle. 

"Che diavolo.. "

Strinse gli occhi confusa, per mettere a fuoco l'immagine che quel pezzo di specchio stava riflettendo, c'erano alberi, la luce della luna e… 


Un ragazzo


Come aveva fatto a non accorgersene? Era davanti a lei, in mezzo a tutto, si ergeva imponente ed elegante, un ragazzo alto almeno un metro e novanta, indossava una divisa nera, elegante, con bordature e rifiniture verde smeraldo, come gli occhi del suo proprietario. Due gemme lucenti che brillavano nella notte, le iridi verticali come occhi di gatto. Capelli neri,come le piume del corvo che aveva incontrato prima, gli incorniciavano un viso affilato, alcuni ciuffi gli scivolavano sulle spalle come cascate di inchiostro nero, poi le orecchie, erano… orecchie a punta? E sulla testa? Cosa erano? Un paio di… 

"Corna?... "

Sussurrò allibita, quando all'improvviso, gli occhi dello spirito nello specchio saettarono si di lei fino quasi ad abbagliarla, erano occhi

 

Bellissimi


Per la sorpresa, lo spavento e la meraviglia, Coraline lasciò cadere di nuovo il frammento dello specchio nel baule, cadde a sedere indietro, trattenne il respiro e decise che per quel giorno, la sua avventura poteva anche concludersi. Si alzò di colpo ,lottò con tutta la volontà che aveva per non tornare a prendere quel pezzo di cielo, voltando le spalle al baule, allo specchio, al trono e alla torre quando corse in mezzo ai rovi ignorando le calze che venivano lacerate come se questi, volessero impedirle di andare via, supplicandola, aggrappandosi alla stoffa e graffiando la carne, ma lei, non si fermó , tornò di corsa nel suo dormitorio, chiudendosi nell'armadio. Si lasciò cadere per terra, seduta, dolorante, mentre l'adrenalina si affievoliva ed il sangue diventava denso, i muscoli le davano le scosse. Aveva il fiato corto, i polmoni che bruciavano fino alla gola, arida come sabbia, il cuore batteva all'impazzata e nella mente, incisi col fuoco

 

Occhi smeraldo in un mare di stelle

 

"Chi… chi era quel ragazzo?.. "

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Twisted Wonderland / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark