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Autore: LovinCorrin    07/10/2022    0 recensioni
Corrin è più forte di Tiki, questo lo sanno tutti, persino la stessa Tiki. Corrin è semplicemente più alta, più prestante, forse addirittura più bella.
E dunque cosa potrà mai accadere se le due dovessero fronteggiarsi su un ring? La risposta è scontata, ma alle volte le debolezze delle persone sono più in vista di quanto non si possa credere.
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(DISCLAIMER NECESSARIO: storia tradotta e ampliata. Le azioni compiute dai personaggi vanno inserite in un contesto esclusivamente fantastico e ucronico. Sicura presenza di OOC. Prendete la storia per quel che è, una semplice fantasia. Le critiche costruttive sono ben accette, per il resto buona lettura).
Coppie: Corrin (F) x Tiki
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Avatar/Kamui (F)
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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++ ATTENZIONE! Questa storia è basata su un Ryona-Fetish. Se la cosa dovesse disturbarti, per favore non procedere con la lettura. ++
link storia originale: https://www.deviantart.com/mexcorrin/art/Tiki-Vs-Corrin-Shoes-Vs-Bare-Feet-843245150
 


Nell’arena sotterranea era in procinto di andare in scena un nuovo match dell’UWT*, nel quale Corrin e la giovane Tiki avrebbero sostenuto una resa dei conti.
Per l’evento le due avevano scelto i loro outfit tradizionali: Tiki indossava il suo solito vestitino rosa e le sue scarpe rosse, mentre Corrin era ricoperta della sua armatura in pelle di drago grigio-nera adornata da un mantello blu e da una gonna di pelle che le copriva l'interno coscia, lasciando così che l’unica parte del corpo di Corrin a non essere completamente coperta dalla sua armatura erano i piedi.
Questo perché sin dalla sua nascita e per tutta la vita Corrin aveva preferito camminare a piedi nudi: non le erano mai piaciute le scarpe, le aveva sempre trovate molto disagevoli e scomode da usare.
Al contrario Corrin adorava tastare il suolo a piedi nudi, le procurava una piacevole sensazione. Per questa sua predilezione con il tempo i piedi della ragazza erano diventati capaci di sostenere tutte quelle asperità del terreno che altre persone, non abituate ad affrontare, avrebbero faticato a sopportare: le schegge non la importunavano, e la fredda neve non aveva alcun effetto su di lei; persino la lava bollente non poteva intralciare il suo incedere, sebbene riuscisse a provocare qualche lieve fastidio alla ragazza.
Corrin era ormai dell’idea che non avrebbe mai avuto bisogno di indossare delle scarpe ed era anzi genuinamente convinta che i suoi piedi fossero la parte più forte del suo corpo: la ragazza era estremamente sicura che i suoi piedi potessero resistere a qualsiasi imprevisto.
 
Tuttavia Corrin, nella sua orgogliosa sicurezza, non era minimamente preparata a fronteggiare la sofferenza a cui i suoi piedi stavano per andare incontro: avrebbe presto appreso a sue spese che questi non fossero esattamente inscalfibili come credeva.
 
Dal canto suo la piccola Tiki non era affatto sicura riguardo quell’incontro.
Se si fosse trattato di uno scontro sostenuto nelle loro forme draconiche non ci sarebbe stata partita: lei era un drago, la prediletta Figlia di Naga per giunta, mentre Corrin era solo un ridicolo mezzo drago, la forma meno potente tra quelle annoverate tra i manakete. Tuttavia, a peggiorare la situazione per Tiki, vi era l’assoluto divieto per l’occasione di usare qualsivoglia forma di trasformazione: il duello sarebbe stato incentrato esclusivamente sulle abilità marziali delle due contendenti e ciò, fatalmente, poneva Tiki in una posizione di netto svantaggio poiché la sua forma umana era piuttosto debole e non adatta né esperta all’arte del combattimento, al contrario di Corrin, la quale poteva vantare una ben maggiore esperienza di combattimento nella sua forma umana rispetto alla sua forma di drago, poiché sin da giovanissima le era stato insegnato come combattere e difendersi a mani nude se non avesse avuto a disposizione il suo Yato e si fosse ritrovata senza alternativa. Ma oltre all’evidente differenza di esperienza, Corrin aveva dalla sua parte anche un netto vantaggio fisico: svettava dal punto di vista dell’altezza di diverse decine di centimetri e il suo corpo era snello ma sinuosamente muscoloso, al contrario di quello di Tiki, il quale rassomigliava in tutto e per tutto a quello di una bambina che si stia giusto per affacciare all’età adolescenziale.
Tutto ciò, doveva ammettere amaramente Tiki a se stessa, la preoccupava e non poco: non sarebbe stato per nulla facile fronteggiare una combattente esperta e fisicamente prestante come Corrin.
 
Tiki non ebbe tuttavia la possibilità di riflettere molto sulla sua condizione di iniziale svantaggio, ché l’incontro ebbe inizio di lì a pochi secondi, al che le due manakate assunsero immediatamente la loro posizione di guardia.
Nonostante tutto fu proprio Tiki, dopo qualche attimo di minuzioso studio, a sferrare il primo colpo dell’incontro: la giovane mirò senza troppi indugi alla pancia dell’avversaria, ma senza successo: Corrin fu lesta a intuirne le intenzioni, schivò senza affanni il colpo e immediatamente contrattaccò con un potente destro che colpì Tiki in pieno volto.
Il contraccolpo fu così duro che Tiki per poco non perse l’equilibrio, ma all’ultimo riuscì a evitare di cadere rovinosamente.
Ciò riportò la giovane a più miti consigli: si rimise in posizione difensiva, ma questa volta aspettò che fosse l’altra a sferrare il nuovo attacco. Non dovette attendere molto, poiché Corrin, imbaldanzita dal colpo d’esordio andato a segno, partì all’assalto con irruenza, e ciò diede a Tiki l’occasione che attendeva: riuscì a schivare il colpo diretto nuovamente alla faccia e ricambiò con un pugno che andò ad urtare contro la pancia di Corrin.
«Umpf…» mugugnò Corrin lievemente dolorante «Tutto qui quello che sai fare?» domandò subito dopo essersi ripresa, mentre partiva nuovamente all’attacco e cogliendo così di sorpresa una Tiki che non si attendeva una così pronta reazione e, di conseguenza, non era ancora tornata alla difensiva: Corrin riuscì a mandare a segno diversi pugni miranti nuovamente il volto della povera Tiki, la quale stavolta non riuscì ad evitare di cadere per terra, atterrando a pancia in giù. La giovane si sentiva debole e stordita, ma nonostante ciò avvertiva chiaramente crescere la rabbia nei confronti dell’avversaria: non importava quanto sembrasse impossibile, avrebbe fatto pagare a Corrin quella dolorosa umiliazione con gli interessi, costasse quel che costasse.
Nonostante ciò fu Corrin a continuare a catturare l’occhio del pubblico, grazie ai possenti pugni che sferrava contro l’avversaria ogniqualvolta quest’ultima le offrisse anche solo una minima opportunità, e ad ogni colpo incassato la rabbia e la frustrazione di Tiki aumentavano, mentre continuava a promettere a se stessa che avrebbe trovato il modo di punire quella sgualdrina e demolirla sotto gli occhi di tutti gli spettatori accorso…purtroppo sembrava più facile a dirsi che a farsi: Corrin aveva dalla sua un evidente vantaggio fisico e dopo il primo colpo sofferto non aveva più commesso l’errore di abbassare la guardia, rendendo praticamente impossibile per Tiki cercare di contrattaccare (semmai ne avesse avuto la possibilità).
Ciò sembrava inevitabilmente compromettere qualsiasi remota possibilità di Tiki di vincere: i colpi che continuava a ricevere la stavano fiaccando sempre di più, e ormai la giovane sembrava veramente sul punto di crollare. La sempre più flebile speranza di ribaltare le sorti di un incontro segnato dal principio sembrava irrealizzabile, e anzi la ragazza era veramente sul punto di mollare, anche solo per non dover più sopportare tutto quel dolore che stava patendo e che aumentava di intensità ad ogni nuovo affondo della mezzo-drago.
Lo sguardo di Tiki crollò sul pavimento del ring: “Non ne posso veramente più.” constatò con amarezza tra sé e sé “Che senso ha continuare? Meglio arrendersi…”.
Era ormai arrivata al punto di gettare la spugna, quando…
 
 
 
… quando notò, con grande sforzo anche solo per metterli a fuoco, i nudi piedi della sua opponente: “Vero…Corrin va sempre in giro a piedi nudi, non le ho mai visto indossare un paio di scarpe, nemmeno in questo istante è venuta meno ai suoi principi…che scelta assurda…” rifletté, ma fu proprio quel pensiero formulato per caso che fece balenare a Tiki un’ultima, disperata idea: dato che Corrin amava andare in giro a piedi nudi, forse Tiki avrebbe potuto usare quella pittoresca abitudine a suo vantaggio…non che avesse molte alternative in realtà: ormai era troppo provata anche solo per pensare, e quella era veramente l’ultima carta che poteva giocare, cosa aveva da perdere?
“O la va o la spacca” si decise infine, sull’orlo della disperazione.
Nel frattempo Corrin non aveva mancato di notare le evidenti difficoltà in cui versava l’avversaria, ma la cosa non la impietosì, affatto: «C’è forse qualcosa che non va, Tiki? Non dirmi che ti vuoi già arrendere! Sarebbe una delusione, mi sarei aspettata una lotta molto più impegnativa contro un drago, specialmente contro di te, tra tutti i draghi!» la ridicolizzò, quasi come se fosse arrabbiata con Tiki: in fondo che gusto c’era a vincere un incontro così facile? Si sarebbe anzi aspettata che la Filgia di Naga, la Dea di tutti i draghi, sarebbe stata capace di renderle pan per focaccia, di costringerla a oltrepassare i propri limiti per ottenere la vittoria, anche se costretta alla sua misera forma umana…e invece, concluse Corrin, evidentemente si era sbagliata: non era certo Tiki nella sua patetica forma di bambinetta spaventata a poterle offrire quello che lei cercava, una sfida degna di essere chiamata tale.
«Non cantare vittoria troppo presto, non è ancora finita! Se pensi di aver già vinto ti sbagli di brutto!» controbatté Tiki temerariamente, cercando di racimolare le poche forze rimastele in corpo e, soprattutto, tutto il suo coraggio.
«Fatti sotto dunque! Mostrami di cosa è veramente capace la figlia di Naga!» ribatté prontamente una Corrin estremamente sicura di sé.
Quel breve scambio di battute aveva permesso a Tiki di concretizzare in un piano quantomeno abbozzato la sua idea iniziale: credeva sinceramente che quella fosse la sua unica chance per ottenere la vittoria. Tuttavia era consapevole che non avrebbe potuto permettersi il benché minimo passo falso o per lei sarebbe stata veramente la fine. Dunque assunse nuovamente una posizione più difensiva, sperando che Corrin abboccasse all’esca che le aveva teso.
L’avversaria parve quasi sconcertata: a cosa era servita quella finta sicurezza se poi tornava ad assumere una posizione di passiva attesa? Corrin rise del suo iniziale disappunto e apostrofò scena a suo modo di vedere ridicola: «Ma sei seria?! Davvero vuoi nuovamente metterti sulla difensiva? Non hai ancora imparato la lezione?» continuò a provocarla «Attaccami per prima, e io schiverò il colpo e contrattaccherò immediatamente; pensa solo a difenderti dai miei colpi e forse riuscirai a sfiorarmi, ma solo per ricevere indietro una dura punizione! Non importa cosa tu possa fare, non hai alcuna speranza di sconfiggermi! …e dunque, perché semplicemente non ti arrendi? Ormai avresti dovuto capire che non hai alcuna speranza di farcela contro di me!» concluse arrogante, ormai certa di avere l’avversaria e, conseguentemente, la vittoria in pugno.
Ma Tiki non si fece irretire dalle provocazioni dell’avversaria, e anzi contrattaccò verbalmente con la medesima veemenza: «Questa volta andrà diversamente! Lo vedrai, alla fine ti sconfiggerò!» la dileggiava a suo rischio e pericolo, ma ormai il dato era tratto: il piano era pronto, non rimaneva che far cadere Corrin nella sua trappola per metterlo finalmente in atto, e sperare che tutto andasse per il meglio.
«D’accordo, come vuoi tu! Preparati a dare la buonanotte, Tiki, perché per te è finita!» urlò a pieni polmoni Corrin mentre partiva nuovamente alla carica, decisa a concludere quello scontro in maniera rapida e il più dolorosa possibile.
Ancora una volta Corrin mirò al volto di Tiki, intenzionata a metterla KO, ma la sua eccessiva irruenza fu, inaspettatamente ma severamente, punita dalla successiva mossa di Tiki: a malapena riuscì a schivare il colpo, per poi calpestare i nudi piedi di Corrin con le sue scarpe e tutta la forza che poteva metterci!
«Aaaaaarrrrgh!» un furioso urlò di agonia gorgogliò dalle labbra di Corrin mentre Tiki continuava a schiacciare le dita dei piedi con le suole delle scarpe. In tutta la sua vita Corrin non aveva mai provato una sensazione del genere, mai prima d’allora aveva avvertito un tale dolore propagarsi dai suoi piedi: era sempre stata profondamente convinta che i suoi piedi fossero diventati così forti e robusti da non avere necessità di alcun tipo di protezione ma, forse, le sue convinzioni si erano sempre basate su un’eccessiva confidenza malriposta. E così, per la prima volta in assoluto, dovette constatare che si era clamorosamente sbagliata, come impietosamente testimoniava quel lancinante dolore.
E proprio a causa dell’acuto e improvviso dolore che stava accusando ai piedi Corrin non riusciva a tenere alta la guardia, difficoltà di cui Tiki si rese prontamente conto: quella era l’occasione che stava aspettando e non l'avrebbe sprecata, così con tutto l’impeto e la forza che ancora aveva in corpo si avventò contro l’avversaria, colpendo quasi con disperazione più volte che poté lo stomaco di Corrin, la quale si ritrovò ad annaspare senza più aria nei polmoni.
Corrin tuttavia ebbe la forza di reagire, sfoderando un nuovo pugno in piena faccia a Tiki la quale cadde nuovamente a terra, ma questa volta, mossa come da una rinnovata dose di adrenalina e fiducia, fu capace di rimettersi immediatamente in piedi: il suo piano stava davvero funzionava, ora sapeva per certo che tutto quello che doveva fare per sconfiggere Corrin era sfruttare a suo vantaggio i nudi piedi e il prevedibile fiele che una tale situazione aveva sicuramente provocato nella sua avversaria.
Dunque ancora una volta Tiki si pose sulla difensiva e ancora una volta Corrin, resa irrazionale e eccessivamente aggressiva dalla rabbia provocata da quell’inaspettato evento, si avventò nuovamente su di lei…e ancora una volta Tiki fece un uso efficace la sua strategia: schivò il colpo all’ultimo secondo utile e contestualmente contrattaccò calpestando di nuovo le già doloranti dita dei piedi dell’avversaria.
Per la seconda volta Corrin cacciò un urlo di frustrata agonia e abbassava la guardia, e per la seconda volta Tiki sfruttò l’occasione per tempestare di pugni lo stomaco dell’avversaria mentre continuava a schiacciare con tutta la forza che aveva in corpo i già martoriati piedi candidi, conscia che fosse soprattutto quella subdola azione, e non i sui deboli pugni, a lasciarle aperto uno spiraglio di vittoria che contro ogni pronostico andava crescendo.
In effetti era impossibile non ammettere che il piano di Tiki si era effettivamente rivelato molto efficace: giunti a quel punto Corrin si sentiva così debole, stordita e fiaccata da non essere nemmeno in grado di concentrarsi sull’avversaria: ormai non era neanche capace di controllare quali potessero essere le prossime intenzioni di Tiki nei suoi confronti talmente si sentiva troppo sfinita.
Adesso era Corrin sul punto di crollare, di questo Tiki se ne rese immediatamente conto, e non si lasciò sfuggire la situazione.
 
Era giunto il momento per Tiki di finire Corrin.
 
Sfoggiando un ghigno sardonico ella si avvicinò con fare quasi casuale alla dolorante ed impotente avversaria, ponendosi proprio di fronte: comprendeva perfettamente che oramai Corrin era talmente inerme da non essere capace di opporle financo la benché minima ostilità, ma tutto quel che poteva fare in quel drammatico frangente era volgere lo sguardo verso il basso quasi con angosciato terrore, in un inconsueto ribaltamento di ruoli, mentre interiormente si faceva sempre più arresa all’idea di essere ormai alla completa mercé della diabolica Figlia di Naga.
«Sogni d’oro dolce Corrin. Prometto che ti invierò un mazzolino di fiori domani all’ospedale, come augurio di pronta guarigione!» le promise Tiki mentre sfoggiava un visino così sinistramente angelico che avrebbe perseguitato Corrin nei suoi incubi peggiori.
Detto questo per la terza ed ultima volta Tiki calpestò le già oltremodo seviziate dita dei piedi di Corrin, malevola e brutale, un supplizio che per la sofferente parve durare ere interminabili: in vita sua Corrin non aveva mai provato una simile umiliazione, il dolore che avvertiva era diventato insopportabile da sostenre e, per peggiorare ancor più la situazione, non poteva assolutamente fare alcunché per impedirlo: era completamente in potere di Tiki, e fin quando ella lo avesse voluto, avrebbe continuato a provare quel lancinante supplizio, non importava quanto se ne lamentasse, ormai anche la sua voce era poco più che un flebile rantolo straziato dalla pena, mentre attorno a lei poteva udire un’indistinta risata rimbombare in ogni angolo della stanza: di fronte a quello spettacolo il pubblico non aveva potuto far altro che mettersi a ridere, talmente ilare appariva loro lo spettacolo. Persino l’arbitro sembrava celare a fatica un sorriso beffardo.
Collin era sola, canzonata da tutti e maltrattata da una bambina che era la metà di lei, e non poteva farci proprio nulla.
Per sua fortuna Tiki fu abbastanza clemente: con le ultime forze rimaste, rinvigorite dalla consapevolezza di aver ribaltato una situazione fattasi quasi irreparabile, caricò un montante che colpì Corrin in piena mascella. Quest’ultima volò qualche metro all’indietro e atterrò pesantemente sul pavimento del ring, priva di sensi, vinta ed umiliata.
L'arbitro iniziò immediatamente a contare fino a dieci, sebbene tutti sapessero, lui compreso, che non ce ne fosse affatto bisogno: Corrin non si sarebbe rialzata, nemmeno se avesse contato fino ad un milione, e così fu: appena ebbe terminato si avvicinò a Tiki e la proclamò vincitrice.
«E la vincitrice è… Tiki!» fece eco l'annunciatore.
 
Un’ovazione investì la vincitrice: applausi, fischi di approvazione, risate, tutti erano per Tiki, la quale era tanto felice quanto incredula per la vittoria riportata, proprio non riusciva a realizzare di aver trionfato per davvero, persino se costretta a quella patetica forma umana, e contro Corrin per giunta! Era la conferma che non sempre i muscoli prevalgono sul cervello, e che una buona strategia conta quanto e più della sola preparazione atletica: “Ce l’ho fatta madre! Ci sono riuscita!” Tiki ringraziò la madre, sicura che quella avesse vegliato su di lei nei momenti di maggiore difficoltà e scoramento e che ora gioisse con lei nel trionfo.
Mentre pensava a ciò passò accanto al corpo esanime di Corrin. Si volle concedere qualche secondo per rimirare la sconfitta avversaria: era stata più forte di lei, questo doveva riconoscerlo, ma era stata anche troppo sicura dei suoi mezzi, e la sua presunzione era stata la sua rovina. Il suo sguardo corse lungo tutto il corpo dell’avversaria, poggiandosi infine sui suoi piedi nudi: il continuo strazio a cui erano stati sottoposti stava provocando la comparsa di larghi lividi violaci, ciononostante la loro bellezza non ne veniva deturpata: in cuor suo Tiki non poteva negare il loro splendore, anzi probabilmente in altre circostanze sarebbe stata per lei una vera delizia poterli curare e massaggiare con delicatezza.
Tuttavia allo stesso tempo non riusciva a capire chi o cosa potesse aver spinto Corrin al rifiuto categorico di indossare ogni tipo di scarpa o stivale…ma quello era un ring, e quella sua stoica avversione era stata la sua rovina: “Stupida, su un ring ogni colpo vale, non importa quanto basso possa essere”.
Tiki, il volto lievemente arrossato, si abbassò sul corpo inerme della giovane, come a volerle sussurrare una verità che era riservata a lei e soltanto a lei: «Ecco cosa succede a non indossare un paio di scarpe come chiunque altro, mia cara Corrin!» la sbeffeggiò mentre un ampio sorriso trionfante compariva sul suo volto «A quanto pare dovrò davvero inviarti un qualche fiore come augurio di pronta guarigione…ma non ti preoccupare, appena ti sarai rimessa giocheremo ancora con i tuoi cari piedini, te lo prometto.» concluse mentre usciva trionfante dal ring.


 

 Angolo Autore
Non c'è molto da aggiungere, storia tradotta ed ampliata per puro diletto personale.
Trovo l'outfit di Corrin semplicemente fenomenale.
Spero la storia vi sia piaciuta.

 
In allegato fanart della nostra eroina, se invece volete vedere la fanart che ha ispirato la storia: https://www.deviantart.com/mexcorrin/art/The-Superior-Fallen-Dragon-Commission-879871855
 
 

*Ultimate Waifu Tournament
   
 
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