Nei recessi della memoria

Clara parla di statue che si muovono e il Dottore si irrigidisce, trema, sente la furia e il dolore riaccendersi nei cuori spezzati.

Il Dottore pensa non ancora e non adesso e la schiena di Clara contro la sua, la sua mano che cerca la sua vita per tenerla ancora più premuta a sé, è un peso voluto e cercato, ma non rassicurante.

Il Dottore trema e, se qualcuno lo chiede, può dare la colpa al freddo, alla neve che turbina attorno a loro, al fatto che è nudo sotto vestiti falsi. Il Dottore mente, dopotutto, è la regola più antica di tutto l'universo.

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Clara parla di statue che si muovono e le mani e le teste degli Angeli Piangenti sbucano dal terreno, e hanno l'aspetto di mostri, artigli e zanne pronti ad afferrare e divorare.

Il Dottore trema e il Dottore grida e il Dottore non distoglie lo sguardo, perché non dimentica, perché mille anni non sono sufficienti - non lo sarebbe nemmeno l'eternità, non in questo corpo, non finché al collo porta un farfallino e si veste con un completo stropicciato.

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Clara parla di statue che si muovono e il Dottore sente freddo e caldo insieme e la consistenza acquosa e bruciante delle lacrime a ferirgli gli occhi, perché mille anni non sono abbastanza e lui nei cuori antichi quanto l'universo e rotti con il dolore di tredici vite ha ancora Amy e Rory Pond - e li avrà sempre, ché questo è il suo ultimo corpo e non ci sarà altra linfa a dargli nuova vita.

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Clara parla di statue che si muovono e il Dottore muove una mano tremante, gli trema anche la voce e gli tremano soprattutto i cuori, perché non saprebbe dove andare a ripescarla, Clara, dovesse perdere anche lei.

Il Dottore la stringe e cerca di guardarli tutti e sente la rabbia e il lutto rinascere prepotenti, perché come osano, i mostri, sfidarlo ancora dopo averglieli tolti?

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Il Dottore, nei suoi incubi e nei recessi della mente, ha incastonati la tomba e l'addio di Amy - come se la potesse mai dimenticare, poi, lei che è stata la prima faccia, la migliore amica, che gli ha dato una famiglia dopo secoli.

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Clara parla di statue che si muovono e il Dottore è tentato di spazzarli via tutti, un nuovo genocidio per sopperire a quello che non ha commesso, e il corpo di Clara diventa l'ancora cui aggrapparsi per non cadere ancora nel solito vecchio errore. Perché succede sempre così quando sta solo troppo a lungo - un giorno durato mille anni, il giorno degli Angeli che hanno preso Manhattan, in cui sulla tomba è apparso un nome di troppo, in cui Amy e Rory forse non sono morti, ma certamente sono stati condannati -, perché il Dottore è vecchio ed egoista ed arrogante e solo e quindi è facile cadere nell'illusione di essere Dio e di potere tutto. Perché il giorno degli Angeli, l'ha trascorso su una nuvola, controllato a vista da Vastra, che s'è assicurata la sopravvivenza dell'universo. Perché il Dottore troppo solo e troppo vecchio mostra tutte le crepe dei suoi cuori e cerca di riempirle con furia e onnipotenza.

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Clara parla di statue che si muovono e il Dottore si chiede perché non stiano scappando.Non dice forse così, la profezia? Non corrono i demoni quando un uomo buono va in guerra?

Il Dottore ha i cuori traboccanti di rabbia e la mano attorno al cacciavite e basterebbe solo il momento giusto per distruggerli tutti. Clara preme di più contro la sua schiena e il Dottore se la tira ancora più addosso, perché in un momento di delirio la fa diventare Amy - Amy che l'ha abbandonato, Amy che ha fatto la sua scelta, ora e per sempre - e non può perderla, non ancora.

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Clara parla di statue che si muovono e il Dottore sente la rabbia e il lutto traboccare dai cuori antichi quanto l'universo e malcicatrizzati e pensa alla crema e ai bastoncini di pesce e a leggende e un amore che travalica il tempo e lo spazio e a un posto in più a tavola la sera di Natale. Il Dottore pensa a Amy e Rory Pond e poi Clara gli stringe la mano e loro tornano nella tomba che si sono scavati, nei recessi della memoria dove vanno a finire tutti, prima o poi.