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Autore: Marlena_Libby    08/10/2022    1 recensioni
Ci sono legami che non possono essere spezzati neanche da un terribile litigio
Genere: Azione, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dove, Hawk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Si può sapere a cosa stavi pensando?! - gridò Hank al fratello minore.
Poco prima lui e Don stavano aiutando alcune persone a fuggire da un condominio che aveva preso fuoco, quando suo fratello aveva visto un uomo bloccato proprio nel punto in cui l'incendio era divampato e senza pensarci si era buttato dentro per salvarlo.
Per fortuna sia Don che l'uomo erano usciti indenni, ma Hank era davvero arrabbiato con il fratello per lo spavento che gli aveva fatto prendere.
- Hank, cos'avrei dovuto fare? Lasciar morire quel pover'uomo? - ribatté Don.
- Avresti dovuto evitare di lanciarti in un edificio in fiamme! Potevi ucciderti!
- Hank, siamo supereroi! Sai che non possiamo evitare i pericoli!
- Sono veramente stufo di te! Non fai altro che causarmi problemi! Sei una disgrazia e vorrei che non fossi mai nato!
Don sgranò gli occhi e indietreggiò, scioccato.
Pure Hank era sconvolto: non riusciva a credere di aver detto delle cose così orribili al suo fratellino!
- Don...
Però Don corse via di casa sbattendo la porta.
Hank gli andò dietro gridando: - DON, ASPETTA! MI DISPIACE!
Ma il fratello era più veloce di lui e riuscì a seminarlo.

Dopo essersi assicurato di non avere più Hank alle calcagna, Don si fermò in un vicolo a riprendere fiato.
Tante lacrime gli uscirono dagli occhi e gli fece male il cuore al pensiero delle orribili parole di Hank: suo fratello aveva sempre detto di amarlo, si era sempre preso cura di lui... Possibile che fosse tutta una bugia?
Non fece in tempo a formulare altri pensieri che qualcosa lo colpì in testa, facendogli perdere i sensi.

Quando riaprì gli occhi, Don si accorse di essere in una specie di laboratorio e di essere incatenato a un tavolo.
E non era solo: c'erano anche tanti uomini vestiti di nero e uno con un camice bianco.
Quest'ultimo si fece avanti e disse: - Piacere di conoscerti, Don Hall! O forse dovrei chiamarti Dove?
Il ragazzo sgranò gli occhi.
- Sì, conosco la tua identità segreta! - disse l'uomo con il camice ridacchiando. - Non pensare neanche di trasformarti, quelle catene bloccano i tuoi poteri!
- Perché mi avete catturato? - chiese Don.
- Lieto che tu me l'abbia chiesto! Vedi, io sono Simon Glass, uno scienziato tanto brillante quanto ambizioso: ho intenzione di scoprire come replicare i poteri dei supereroi e venderli al miglior offerente! E tu sarai la mia prima cavia!
Simon prese una motosega, l'accese e disse: - Cominciamo con una bella vivisezione!
Don si spaventò e si agitò cercando di liberarsi, ma non ci riuscì.
Ormai era finita: non poteva trasformarsi e Hank non sarebbe mai venuto a salvarlo dato che lo considerava una disgrazia!
CRASH!
Una finestra si ruppe e Hawk piombò nella stanza.
- Oh, il caro Hawk! Perfetto, ora ho ben due esemplari su cui lavorare! Prendetelo! - disse Simon ai suoi uomini.
Loro cercarono di catturare Hawk, ma lui riuscì a sconfiggerli in un attimo.
Poi prese Simon per il bavero e disse: - E così volevi fare un'operazione esplorativa sul mio fratellino!
- No, no, ti assicuro che c'è un equivoco! - disse Simon tremante di paura.
- Taci, rifiuto dell'umanità! Racconterai tutto alla League, che sta venendo qui a prenderti! Ma prova a toccare ancora il mio fratellino e ti taglierò a fettine!
Tramortì lo scienziato con un pugno, poi liberò Don dalle catene e andarono via.

Quando arrivarono a casa, Hank chiese a Don: - Stai bene?
- Sì, sto bene. Ma perché mi hai salvato? Credevo non ti importasse di me! - disse tristemente Don.
Il ricordo delle cose orribili che aveva urlato al suo fratellino investì Hank come un treno.
- Don, mi dispiace! Ti giuro che non pensavo davvero quello che ho detto! È solo che quello che facciamo è così pericoloso, spesso ho paura di non riuscire a proteggerti e, quando oggi hai rischiato la vita per l'ennesima volta, qualcosa è scattato in me! Don, tu non sei una disgrazia! Anzi, sei la cosa più bella della mia vita e non potrei mai vivere senza di te! Ti prego, perdonami!
Don versò delle lacrime di gioia, abbracciò fortemente il fratello maggiore e disse: - Certo che ti perdono, Hank! Ti voglio bene!
Hank sorrise sollevato, ricambiò l'abbraccio e disse: - Anch’io ti voglio bene, Don!
   
 
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