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Autore: KaronMigarashi    08/10/2022    0 recensioni
[ T4 ]
Garrett nel videogioco accetta le bevande ma in realtà non le beve mai.
C'è qualcuno con cui berrà?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garrett, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Papaveri bianchi'
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" Non ti fidi di me, Ladro Supremo? "

Un sorriso ironico apparì sul suo volto scarno, il pallore di una vita notturna sottolineava le profonde occhiaie viola su occhi stanchi. Garrett poteva dire con sicurezza che le persone di cui si fidava si contavano sulle dita di una mano. Tre per la precisione: Erin, Basso e Lerona. Anche se con Erin era costretto a tenere sempre un occhio vigile, ribellioni adolescenziali e imprevidibilità erano all'ordine del giorno con lei attorno. Ma nonostante tutta la fiducia che riponeva e la lealtà che dimostrava, Garrett aveva tre regole personali che non infrangeva mai e che gli avevano salvato la pellaccia in più di un'occasione: mai rubare ad altri ladri e ai mendicanti, mai accettare un lavoro che non si era in grado di completare e mai bere da altre mani. 
Chiuso in un sorriso enigmatico, seduto sul bordo del basso materasso di paglia, l'uomo si rigirava il bicchiere di latta tra le mani giunte. Davanti a lui Lerona non smetteva di fissarlo divertita, bevendo a piccoli sorsi l'acqua che aveva precedentemente disinfettato. Il Morbo si era espanso in Città a macchia d'olio costringendo i cittadini ad assumere misure strette soprattutto su ciò che ingerivano. Acqua solo se fatta bollire con le erbe medicinali e cibo cotto fino a farlo bruciare, il caffè veniva assunto soltanto a chicchi crudi e la carne stracotta fino a farla diventare grigia. Da un anno la frutta e la verdura fresca era ormai un lontano ricordo, le mele furono le prime a marcire tra gli alberi morti di muffa nera e i terreni erano così aridi di cenere che non cresceva più nemmeno un filo d'erba. L'alcol però scorreva a fiumi, gli ubriaconi al porto potevano tirare un sospiro di sollievo!

“ Menta? “

L'odore pungente della pianta gli arrivò dritto al naso quando si portò il bicchiere alle labbra. Dal bordo metallico vide la donna fare una smorfia di disgusto. 

“ E papaveri bianchi... per nascondere l'aglio. “

Il bagliore verdognolo dell'acqua tiepida gli confermò la risposta, ma comunque prese altro tempo per non berla. Sapeva che Lerona aveva fatto un ottimo lavoro e l'acqua era sicura da bere, ma trovava ancora difficile rompere una regola che lo accompagnava dal primo errore fatto in gioventù. Se la mente gli diceva che era al sicuro, che Lerona non si sarebbe mai sognata di drogargli la bevanda, il corpo di contro s'irrigidiva, facendolo sentire a disagio perfino tra le mura del suo stesso rifugio. 

“ Garrett? “

La vide avvicinarsi a passi cauti, scendendo dal barile su cui era seduta, e inginocchiarsi poi ai suoi piedi per essere alla stessa altezza. E sembrò leggergli nella mente.

“ Ho troppa stima di te per farti uno sfregio del genere.  “

Garrett non riuscì a dire alcunché, un groppo in gola gli chiudeva ogni parola, ma rimase a fissare Lerona come ipnotizzato. Si lasciò toccare le mani in un gesto colmo d'amore e con gentilezza gli sfilò dalle dita serrate il bicchiere. Ne bevve un lungo sorso. Gli occhi verdi non si allontanarono dai suoi neanche per un secondo.

“ Ti amo troppo per tradirti così. “

Gli passò il bicchiere, ma avrebbe bevuto comunque? Nonostante tutte quelle parole sincere? Lei gli stava mettendo il cuore in mano, lo sentiva e lo vedeva. Pesava sulla sua razionalità, ma come poteva comportarsi altrimenti? Si fidava di Lerona? La questione era tutta lì.
Ma non ci riuscì. Esausto con se stesso e mortificato per Lerona e i suoi sentimenti, il Ladro Supremo posò il bicchiere sul pavimento e si alzò dal letto, lasciando la donna sola ai suoi tristi pensieri.
  
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