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Autore: DvaKyan    11/10/2022    0 recensioni
La vita di una giovane studentessa universitaria cambia con l'arrivo di due personaggi misteriosi. La storia di questa ragazza e la storia di questi due personaggi andranno a incontrarsi per caso. Che sia solo una coincidenza il loro incontro?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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­­Alexander si sedette a capotavola della tavola da pranzo, al suo fianco Vlad. Mi sedetti di fronte a quest’ultimo, un po’ timorosa e un po’ curiosa. Entrambi mi guardarono, aspettando che fossi io a parlare per prima. Feci un grosso respiro.
― Non so da cosa iniziare, ma voglio sapere tutto. Chi siete e cosa siete, dove siamo. Che posto è questo? E quella specie di portale che ho visto… ― Parlai così velocemente che Alexander prese e mi strinse la mano, cercando di allentare la tensione che stavo provando. Li guardai, imbarazzata. ― Scusate, è che è tutto così… così improvviso e strano ―
Vlad mi sorrise dolcemente ― Non ti preoccupare, ti capiamo. Comunque ― Iniziò poi a parlare ― Come ti abbiamo già accennato, io sono Vlad, mentre lui è Alexander. Siamo due maghi e in questo momento ti trovi a Spring Hills, un regno di un altro mondo. Un’altra terra, dove esiste la magia e quello che hai attraversato prima era un portale magico che collega la vostra terra alla nostra ―
Sgranai gli occhi.
― Lo so, sembra irreale che possa esistere la magia, ma è così. Spiegarti davvero tutto quanto vige in questo luogo, per filo e per segno, sarebbe troppo complicato. Per adesso, ti basta sapere che la magia esiste e che esiste un’altra terra che è simile alla vostra. Con la differenza, appunto, che qua esiste la magia ―
In cuor mio non sembrava fosse così impossibile ciò che stavo sentendo in quella stanza, eppure stentavo a crederci. Avrei voluto dire qualcosa, ma le parole non riuscivano a uscire dalla mia bocca.
― Il fatto curioso è che solo chi possiede anche solo un briciolo di magia può aver visto le chiavi, il portale e che può avere attraversato quest’ultimo. Tu sei riuscita a farlo e sembrava inspiegabile ― Continuò Vlad.
― Cosa sono quelle chiavi? ― Domandai.
― Sono oggetti magici. Sono molto utili, non richiedendo la nostra magia. Quello che hai trovato serve per aprire qualsiasi portale per qualsiasi luogo a noi conosciuto ―
Oggetti magici. La curiosità continuava ad aumentare.
 
Alexander girò lo sguardo verso Vlad e chiese ― Sei riuscito a capirne il motivo? Del fatto che lei è potuta passare? ―
― Volevo arrivare a questo. Ho parlato con il saggio maestro dell’accademia ― Rispose.
Poi mi guardò quando parlai.
― Saggio maestro? Accademia? ― Domandai, piena di curiosità.
Ci pensò Alexander a rispondere ― Ogni regno ha la sua accademia di magia, come voi avete le scuole e le università. Tutti possono possedere la magia, che sia poca o tanta, ma in ogni caso bisogna imparare a gestirla. Chi vuole diventare un maestro, deve seguire anni e anni di studio e pratica. Poi ogni mago che diventa un maestro dovrà seguire un altro mago, il quale diventerà il suo allievo ―
Ripensai a quando mi presentò Vlad ― Quindi voi due siete maestro e allievo ―
Annuì ― Esatto. Mentre il saggio maestro è il maestro di tutta l’accademia. Forse il mago più potente del regno ―
Anni e anni di pratica e magia, pensai. Osservai Vlad. Quanti anni poteva avere? E Alexander?
Avrei voluto chiederlo, ma Vlad mi anticipò per continuare ciò che stava spiegando.
 
― Il maestro mi ha spiegato che non è così raro che un mago vada a vivere sulla terra degli umani. Sono millenni che i maghi vanno e vengono, che popolano in silenzio le loro città. Ci sono anche maghi che vogliono vivere una vita diversa, che nascondono la loro vera identità. Anche ai propri figli. Ma non si può nascondere da ciò che si è per sempre. ―
Poi mi guardò e con un tono più serio disse: ― Luna, sei sicura che la tua famiglia non ti ha mai parlato né accennato di qualcosa? ―
Esitai per un momento e con lo sguardo guardai verso il basso.
― Il fatto è che non conosco i miei genitori biologici. Sono stata adottata da una famiglia quando avevo circa 4 anni. Non mi hanno mai detto nulla riguardo a quello che mi è successo prima. E forse, nemmeno sanno qualcosa e nemmeno ne erano interessati. Mi adottarono perché grazie a me potevano avere dei sussidi, avevano bisogno di soldi. Ma non si sono mai interessati a me per davvero ―.
Una mano delicata mi sfiorò, asciugando le lacrime che poco a poco scesero sul mio viso. Nemmeno mi accorsi di star piangendo finché Alexander non si avvicinò per accarezzarmi la guancia.
Invece, Vlad si alzò, dirigendosi verso la cucina. Tornò con una tazza di tè caldo, porgendolo di fronte a me. Emanava un dolce aroma, mi ricordava la primavera.
― È un tè alle erbe che crescono qua da noi. Mi dispiace di averti fatto tirare fuori argomenti delicati ―
Gli sorrisi. ― Ma figurati, non potevate sapere. E grazie del tè ―
 
Vlad tornò a sedersi. Passarono almeno cinque secondi di silenzio. E mentre sorseggiavo quella dolce bevanda calda, guardai fuori dalla finestra. Era già l’ora del tramonto, tanto che il cielo sembrava incendiarsi, e i riflessi di arancione, cremisi e oro colorarono la stanza.  
In quell’attimo di breve silenzio, riflettei sulle parole di Vlad.
Guardai Alexander.
― Hai presente il sogno di cui ti ho raccontato? ― Gli domandai.
Il suo volto si illuminò ― Sembrerebbe che tu abbia sognato un ricordo ― Ripeté la medesima frase e Vlad chiese di poterne sapere di più. Così gli spiegai quello strano sogno e le sensazioni che provai in quelle rovine di oggi.
― Non sapendo quali sono le tue vere origini, è abbastanza probabile che tu provenga dal nostro stesso mondo. Probabilmente non sai di avere la magia perché repressa da qualche parte dentro di te ― Disse Vlad. Poi guardò Alexander, infine me. ― Vorresti conoscere la verità? ―
― Non lo so. Non saprei nemmeno da dove partire ― Risposi.
Alexander comprese i pensieri di Vlad in quel momento.
― Possiamo aiutarti noi, se lo vorrai. Puoi anche rifletterci sopra, non serve che ci dai subito una risposta ―
 
Dopo aver salutato Vlad, Alexander mi accompagnò verso un apposito luogo dove poter aprire un portale. Durante il tragitto, eravamo abbastanza silenziosi. Nella mia testa c’era una tale confusione. Così tanti dubbi, così tanta curiosità di sapere e di scoprire. Ma anche tanti timori e paure. Non sapevo cosa potesse aspettarmi in questo mondo che non conoscevo ancora, ma che allo stesso tempo mi era così familiare.
Arrivati, Alexander prese le chiavi e con un tocco di magia aprì il portale. Mi disse che mi avrebbe condotto all’università ― Vuoi che ti accompagni verso casa? ―.
― Non ti preoccupare, posso andare da sola. Direi che ormai non mi fa paura niente ― Dissi scherzando. Lui fece un piccolo accenno di risata.
Ci guardammo. Stava iniziando un silenzio quasi imbarazzante.
― Allora vado ―
Feci per girarmi verso la via d’uscita da Spring Hills, ma Alexander mi fermò. Esitò.
― No, nulla. Scusa. Ci vediamo domani, ricordati che c’è ancora lezione e che io sono ancora il tuo professore ―.
Lo guardai, scoppiai a ridere. Poi andai verso casa. A malapena riuscii a cenare e a parlare con le mie coinquiline, tanto che mi coricai presto a letto, sebbene non riuscissi a prendere sonno.
   
 
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