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Autore: Nuage_Rose    14/10/2022    2 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Day13: glicine, dalla lista pumpNIGHT
La piccola Hinata si nasconde sotto le fronde ed i fiori viola dei glicini, si nasconde dal mondo e chiude gli occhi. Qualcuno riuscirà a vederla?
AUmodern
#writober2022 #fanwriterit
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”

» Prompt: glicine, lista pumpNIGHT

» N° parole: 410


 

Sotto il Glicine

 

Era sempre stata una bambina timida ed il primo giorno di scuola la spaventava. Gli altri bambini giocavano tra loro in gruppetti, forse si conoscevano già da prima. Hinata invece non sapeva cosa fare né dove andare.
Stringeva l’orlo della gonna blu della sua divisa, domandandosi se avrebbe potuto provare a chiedere a qualche bambino se voleva giocare con lei. Vide un gruppetto di tre bimbe e decise che avrebbe provato con loro, ma quando si avvicinò una di loro la vide e convinse le altre ad andare sui cavalli a dondolo del giardino. Hinata sospirò, delusa.
Un bambino passò da lì ed iniziò a gridarle contro che nessuno la voleva lì, che era debole e non valeva niente. Lei non rispose, sentendosi in imbarazzo e con gli occhi degli altri bambini puntati contro. Avrebbe potuto andare dalla maestra a lamentarsi, ma sapeva che non sarebbe servito a niente.
Così agì d’istinto e corse via: c’era una pianta di glicine su una delle mura color panna della scuola, era in fiore e le sembrava che tutti quei fiori viola e bianchi fossero un perfetto nascondiglio, uno scudo colorato dal resto del mondo. Si mise sotto i suoi fiori, chiudendo gli occhi e inspirando l’odore dei fiori. Era dolce, profumato e confortante.
Nemmeno sentì la campanella della fine della ricreazione. Ma in ogni caso pensava che nessuno avrebbe notato la sua assenza in classe, forse nemmeno l’insegnante. Sarebbe rimasta lì, fino alla fine della scuola oppure per sempre, nessuno l’avrebbe cercata né vista lì.
Sentì allora qualcosa colpire dolcemente le sue scarpine di velluto nero e aprì lentamente gli occhi per abbassarli e controllare cosa fosse: un pallone rosso. Lo prese tra le mani, era grande quanto il suo visetto. “Grazie.”
Un bambino dai capelli biondi spettinati mise anche le sue mani sul pallone, probabilmente lo stava cercando.
Le sorrise, con un sorriso vero e non di circostanza. Hinata sbatté gli occhi, notando che lui aveva dei graffi sulle guance simili a dei baffi di gatto. Lo trovava affascinante, curioso… lo trovava vero. Lui allora si presentò: “Sono Naruto, ho visto che non sei tornata in classe dopo la lezione. Non preoccuparti, non farò la spia… ma solo se giochi con me.”
Gli occhi di Hinata si fecero ancora più grandi e brillarono, mentre annuiva vigorosamente più volte. “Grande!” commentò Naruto, prendendola per una mano mentre con l’altra teneva il pallone.
E la portò via dal suo nascondiglio di glicini.

   
 
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