Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: sakura_hikaru    16/10/2022    0 recensioni
Una conversazione nel cuore della notte, nel pieno di una tempesta da tifone.
Touma e Shu, un sacchetto di biscotti al cioccolato e un divano.
Post OAV. I nostri cinque vivono assieme e tra di loro esiste una relazione poliamorosa.
Quindi, se non vi garba, state lontani (anche se qui è solo accennata la cosa).
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kento Rei Faun, Rowen Hashiba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mezzanotte è passata da un pezzo quando, finalmente, il tifone si schianta su Tokyo: la città sembra essersi paralizzata in attesa di quel momento, e il vento e la pioggia sembrano solo accarezzare le superfici di case e palazzi, mentre gli alberti subiscono la violenza della forza incontrollata di madre natura.

Nel cuore della città, nel quartiere di Ueno, una casa riposa tranquilla, a dispetto della tempesta esterna; nei letti riposano cinque figure, ma quando un fulmine cade lì vicino il sonno di uno di loro viene infranto, e lui si mette a sedere, scosso dal risveglio improvviso e affatto piacevole.

Shu si guarda attorno, accorgerdosi di essere l'unico stranamente sveglio, lui dal sonno piuttosto pesante. Sospira, muovendosi il più dolcemente possibile fuori dalle lenzuola; nell'oscurità, illuminata a tratti dai fulmini che continuano a cadere, individua subito il grosso felino che, come lui, si è svegliato.

Gli fa un cenno con la testa, poi si avvia fuori dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.

A quel punto, sospira e si stiracchia, deciso a scendere in cucina per bere qualcosa.

Un fulmine, di nuovo vicino, squarcia le nuvole e penetra nella sala sottostante, disegnando i contorni delle finestre sul pavimento.

«Si sta scatenando, eh...? Speriamo non faccia troppi danni...» bofonchia scendendo le scale a piedi nudi. Nonostante la tempesta là fuori, all'interno della casa il caldo del giorno è ancora intenso, così come l'umidità di agosto.

Giunto in cucina, prende dell'acqua del frigo e torna in sala a sedersi sul divano. Il tuono che riverbera poco dopo scuote i vetri di tutta la casa e fa rabbrividire Shu, felice di aver lasciato Shin a Ryo, nel caso possa svegliarsi per tutto quel fragore.

Sta per sdraiarsi sul letto, nella speranza di riprendere sonno, quando giunge una voce a chiamarlo:

«Shu, sei sveglio anche tu?».

Touma è a metà scala, piuttosto sveglio e con l'aria di non aver ancora toccato letto.

«Non dirmi che stavi scrivendo con questo tempo... non è pericoloso per il pc?».

«Infatti l'ho staccato...» finisce di scendere le scale e lancia un'occhiata curiosa verso Shu. «Hai per caso preso dei biscotti?».

Shu alza gli occhi al cielo.

«Solo acqua. Fa male mangiare in piena notte...».

«Io mangio di notte e non mi fa male, credimi...» fa Touma prima di infilarsi in cucina.

«Tu mangeresti un sasso e non staresti male».

Passa qualche istante, prima che Touma risbuchi dalla cucina.

«Ho dei gusti anche io, e non mi mangerei mai un sasso» sembra quasi offeso mentre lo dice. «Mangiare te sì, ma questo lo sai...». Sorride, immagina Shu arrossire, poi aggiunge: «hai capito la battuta, giu-».

«Sì, scemo!».

Touma ridacchia, ma poi sobbalza al cadere di un altro tuono e al successivo vibrare che pare, quasi un terremoto.

«Accidenti... rimarrà molto? Spero di no...».

Shu si alza a sedere, facendo posto al compagno.

«No, domani dovrebbe tornare sull'oceano».

«Bene». Touma si lascia cadere nel posto offertogli. «Biscotto? Sono quelli al cioccolato, non quelli fatti da Shin, altrimenti mi strozza, di nuovo».

«Di nuovo» sbuffa Shu, prima di reprimere una risatina. «Vedi che qualcosa la impari?».

«A non far imbufalire Shin sul cibo? Assolutamente». Touma addenta un biscotto, sgranocchia e poi riprende a parlare. «Anche se non sono come i suoi. Ma a quest'ora mi accontento».

«Ma che bravo!» ironizza Shu, allungando una mano nel sacchetto.

Lo sguardo perso sulla finestra che dà sul giardino davanti, i due rimangono in silenzio ad attendere il diminuire della forza della tempesta.

All'ennesimo esplodere di un tuono, Touma comincia a contare:

«Uno... due... tre... quattro...».

E il lampo giunge a illuminare di nuovo la sala.

«Forse comincia ad allontanarsi...».

Nell'ombra della stanza, Shu si volta a guardarlo:

«Seiji ti ha insegnato questo metodo?».

Touma scuote la testa e addenta un altro biscotto.

«Naaaa. Questo l'ho imparato da piccolo. Mi aiutava ad aspettare la fine dei temporali».

«Um...».

Shu si morde le labbra, incerto, prima di parlare:

«Ne avevi paura?».

«Dei temporali? Stranamente no. Mi affascinavano. Beh, mi affascinano ancora». Un altro biscotto, un altro sgranocchiare. «Tutto del cielo mi affascina. E il cielo solcato dai fulmini ha qualcosa di straordinario...».

Shu non riesce a trattenersi:

«Ma dai...!».

«Oh, parla mr Terra a cui l'Acqua non interessa proprio per niente, eh? “Oh, Shin, insegnami a fare surf. Oh, ma come sei bravo”».

Touma fa una vocina tale che Shu non riesce a non ridere, anche se dà uno scappellotto a Touma.

«Scemo!».

Touma ridacchia, abbandonando finalmente il sacchetto di biscotti.

Un tuono, il conteggio riprende, si allunga fino a otto.

«Oh, finalmente! Se ne sta andando...».

Uno sbadiglio, uno stiracchiarsi e Touma, senza tante cerimonie, si lascia cadere sul grembo di Shu, strappandogli un gemito di sorpresa.

«Toumaaaa...».

«Eddai, non ho ancora dormito...».

«Colpa tua che fai le ore piccole».

«Ma sei così comodo...».

Touma diventa lamentoso quando è stanco, così Shu smette di contestare.

Occhi ormai abituati all'oscurità, Shu nota quelli di Touma guardarlo. Prima di riuscire a chiedergli cosa voglia ancora, il viso di Touma si alza e Shu si ritrova le sue labbra sulle proprie: è una dolce pressione, solo labbra, il respiro leggero sulle guance.

«Buona notte, Shu...».

E Touma si rimette col capo sul suo grembo, occhi chiusi, preda del sonno in una manciata di secondi – di questo e altro è capace.

Shu non può far altro che sbuffare l'imbarazzo e attendere l'arrivo dell'alba: il sonno non lo raggiungerà più.

  
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