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Autore: observer90    16/10/2022    1 recensioni
Dal testo:
Anna non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che Gilbert era già sgusciato via dalla tettoia, avanzando a piccoli salti verso il prato e togliendosi il capello finendo immediatamente inzuppato.
“Gilbert, che cosa fai?” esclamò Anna trattenendo a stento una risata.
Il fragore della pioggia era così dirompente da soffocare persino le sue risate, ma l’espressione divertita sul viso di Gilbert era impagabile: bagnato dalla testa ai piedi, le braccia allargate e il viso rivolto verso il cielo con la lingua intenta a raccogliere gocce d’acqua.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Shirley Cuthbert, Gilbert Blythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolissima one-shot nata nel dicembre 2021 mentre ascoltavo per la terza volta di fila Willow di Taylor Swift. La prima cosa che ho fatto è stata ricondurre immediatamente questa canzone ad Anna e Gilbert (leggete il testo e ve ne renderete conto voi stessi), e ho pensato di costruire il titolo attraverso un gioco di parole con i versi del ritornello: “wreck my plans, that’s my man” di cui l’ultima parola l’ho sostituita con Anne.

Inizialmente progettavo di scrivere qualcosa di più lungo, anche una mini-storia con più capitoli. Ma ultimamente rispolverando vecchie storie dal mio pc, ho riletto questa e ho pensato a quanto fosse perfetta anche così.

 

 




 

 

Anna non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che Gilbert era già sgusciato via dalla tettoia, avanzando a piccoli salti verso il prato e togliendosi il capello finendo immediatamente inzuppato.

“Gilbert, che cosa fai?” esclamò Anna trattenendo a stento una risata.

Il fragore della pioggia era così dirompente da soffocare persino le sue risate, ma l’espressione divertita sul viso di Gilbert era impagabile: bagnato dalla testa ai piedi, le braccia allargate e il viso rivolto verso il cielo con la lingua intenta a raccogliere gocce d’acqua.

“Ti prenderai un malanno!”

“Perché non vieni anche tu?” le chiese, osservandola con un cipiglio decisamente provocante, “Credevo che la principessa Cordelia fosse un’impavida fanciulla che non teme nemmeno la pioggia”

Anna si morse il labbro inferiore, in completa balia di sentimenti contrastanti.

Poi le sue gambe si mossero all’improvviso, come sospinte da un vento invisibile e in un istante si ritrovò a correre sotto la pioggia, verso Gilbert che la prese gentilmente per i fianchi abbracciandola.

“Visto?” le disse, così piano che se i loro visi non si fossero ritrovati ad una distanza così breve, non l’avrebbe di certo sentito, “Nemmeno una pioggia torrenziale di questa portata potrebbe fermarti” le sfiorò la guancia con le dita, e Anna si sentì tremare, certo non per la pioggia.

Agì d’impulso quando si sollevò sulle punte sporgendosi per baciarlo; Gilbert rispose al bacio circondandole la vita con un braccio mentre la mano continuava a restare poggiata sulla sua guancia.

Anna aveva sempre saputo che i baci sotto la pioggia sono una cosa romantica, e non le è certo mancato di fantasticare in proposito: ma vivere questo attimo nella realtà, avvertirlo fin sotto la pelle per arrivare alle ossa, porre radici solide e robuste fino al suo cuore…

Non sarebbe mai stata in grado di poter descrivere la miriade di sensazioni stupefacenti e oblianti.

Si separarono e lo schiocco delle loro labbra venne coperto solo dal fragore della pioggia, che correva sotto forma di minuscole goccioline lungo ogni centimetro della pelle del viso di Gilbert.

Anna si perse nell’osservare il modo in cui l’acqua gli incorniciava quell’espressione corrucciata che tanto amava, riusciva a scorgere la forma ovale delle goccioline appese alle sue ciglia fino alla punta del naso…

“Principessa Cordelia” il sussurro di Gilbert ebbe il potere di riscuoterla dai suoi pensieri con la forza di un fulmine che si abbatte al suolo, “Vorreste farmi l’onore di concedermi un ballo?” domandò scostandosi di qualche metro per porgerle la mano con un mezzo inchino.

Anna rise, e in quel momento nemmeno il fatto che fosse completamente inzaccherata riusciva ad impedirle di essere felice, così felice come non le capitava di essere da mesi.

Gli prese la mano, imitandolo a sua volta facendo una lieve riverenza: “Ne sarei onorata, messer Blythe”

Se baciarsi sotto la pioggia era romantico, allora un ballo sotto la pioggia era decisamente il coronamento di un intero scenario pieno di romanticismo.

Così bello da dare ad Anna la certezza di non stare sognando: perché non avrebbe mai avuto la capacità di immaginare quelle sensazioni così meravigliose e totalizzanti che prova solo in presenza di Gilbert.

Volteggiarono per alcuni minuti, ridendo fra il rumore dei tuoni e lo scroscio inarrestabile della pioggia. Poi quando iniziò ad insistere e giunsero i primi lampi, corsero a ripararsi sotto la tettoia.

   
 
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