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Autore: renmisya22    17/10/2022    0 recensioni
{TSUNATOU}
Touko e Tsunami, per colpa dei paparazzi si sono persi in una foresta che pare labirintica. Riusciranno a trovare la strada per casa, oppure si ritroveranno in qualche pericolo?
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley/Jousuke, Victoria/Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passo dopo passo, stavano ormai camminando da mezz’ora piena ormai, ma quegli alberi sembravano non così diversi l’uno dall’altro. Che rabbia le faceva quella situazione. Touko non sarà la ragazza più femminile di questo pianeta, ma insomma: quelle erano le ballerine bianche che aveva appena comprato al centro commerciale durante il loro appuntamento e adesso erano completamente sporche di fango. Perché per fuggire a quel branco di paparazzi pronto a scoprire del gossip, avevano deciso di scappare in quella foresta, ma nel farlo ovviamente si erano persi, dato il loro pessimo senso dell’orientamento. Lei e Josuke, che appunto stavano cercando di avere un’uscita rilassante, si erano ormai smarriti: il sole era già calato da un pezzo e come se non bastasse aveva iniziato a tirare su un certo freschetto autunnale. Come se non bastasse, le scarpe avevano iniziato a farle un male atroce. Non era per niente abituata. Però non voleva fermarsi, voleva aiutare il suo fidanzato a trovare l’uscita dalla foresta labirintica in cui erano finiti.
-Secondo me è meglio proseguire verso destra! – disse il ragazzo, con grande ottimismo nella voce.
Touko, dalla sua parte, sembrava ormai senza speranza: di solito sarebbe stata contenta di trovarsi da sola nel bosco con lui, avrebbe trovato il modo di divertirsi. Ma per via del dolore ai piedi e soprattutto per colpa di quelle maledette sanguisughe non era proprio dell’umore giusto per trovare divertente una situazione del genere. Però, preferì sorridere per tutto il corso del tempo, pensando che così almeno la negatività si sarebbe allentata un po’.
-Sorella, non è da te questo atteggiamento! – disse mentre si avvicinava alla sua fidanzata. Josuke non era tipo da soprannomi carini, preferiva chiamare la sua ragazza come aveva sempre fatto, da quando si erano incontrati.
-Che intendi dire? – si sforzò a sorridere lei.
-Ripeto! Non è da te! – la rimproverò. -Tu non sorridi mai in quel modo! Non è un sorriso spontaneo il tuo: avanti, dimmi che succede! – disse guardandola negli occhi.
Touko arrossì leggermente. Quel ragazzo era veramente acuto, o probabilmente la conosceva così bene ormai che non si faceva sfuggire certi suoi atteggiamenti. Ed era proprio per quel motivo che lo amava così tanto. La ragazza sorrise e poi guardò i suoi piedi, mentre il ragazzo seguì attentamente il suo sguardo cercando di trovare la risposta e poi notò le scarpe.
-Le tue scarpe… - disse osservandole. -Si sono sporcate di fango! – si mise la mano sulla faccia. -Scusa, lo so quanto tu ci tenga alle scarpe, non ci ho proprio pensato che in una foresta si sarebbero potute sporcare così tanto di fango! Ed erano anche nuove, credo di aver fatto proprio un disastro! – ridacchiò.
-Josuke… - sorrise intenerita dalla sua reazione. -Non mi sto lamentando delle scarpe sporche, certo, mi dispiace molto dato che sono nuove. Il fatto è che…
-Ti fanno male? – chiese prendendo le mani della ragazza che annuì sorpresa nel vederlo completare la frase.
-Esattamente. – ridacchiò.
Il ragazzo però si girò dando le spalle a Touko, che rimase di sasso. Certe volte lui era proprio maleducato, ma voltarle la schiena in quel modo improvviso, dopo che la ragazza aveva confessato di sentire dolore ai piedi era veramente una cosa rozza e assurda. La poverina, ci era rimasta abbastanza male.
-Avanti, Touko! – la richiamò. -togliti le scarpe e aggrappati alle mie spalle! – si girò leggermente con il viso, mostrandole un sorriso a trentadue denti. La ragazza ricambiò il gesto e prendendo la rincorsa, salì sulle spalle dell’altro e gli stampò un tenero bacio sulla guancia.
-Lo sai, ti stavo per lasciare. – scherzò la ragazza.
-Ma come? – ridacchiò lui.
-Sai com’è, ti sei girato senza dire nulla, lasciandomi alle tue spalle. Mi stavi per spezzare il cuore!
-Addirittura! – sorrise mentre continuava a camminare. -Però non lo avresti mai fatto, vero Touko?
La ragazza sentì perdere un battito. Poche, quasi rare, erano le volte in cui lui la chiamava per nome. Ma era così bello sentir pronunciare il suo nome dalla bocca del fidanzato, soprattutto con quel tono serio con tratti scherzosi che aveva lui. La ragazza non rispose alla sua domanda, limitandosi ad abbracciare il più possibile il suo ragazzo. Ad un certo punto, Josuke notò che c’era un tronco tagliato e questo permetteva loro di poter osservare il cielo. Si notavano le stelle che lo coprivano.
-Ti va se ci riposiamo su quel tronco? – chiese lui. Touko alzò lo sguardo e acconsentì. Fu poi posata delicatamente a sedersi lì e subito dopo, il suo fidanzato le si affiancò.
Iniziarono a parlare, dimenticandosi di essersi totalmente smarriti. Parlarono di quanto fosse piacevole in realtà quel venticello fresco autunnale e di come fossero belle quelle stelle che brillavano nel cielo in quel momento. Poi però tornarono di nuovo a parlare di come fossero finiti in quella situazione.
Ad un certo punto iniziarono a sentire un fruscio tra le piante.
-Che è stato? – sussurrò Touko, cercando di non farsi vedere impaurita, sperando di trovare sicurezza nel suo fidanzato.
-Sarà stato uno scoiattolo… penso.
-Pensi? – lo fulminò con lo sguardo.
-Insomma, siamo sotto Halloween. Potrebbe benissimo essere un folle pazzo assassino! – disse facendo la voce da fantasma, per far impaurire la ragazza.
-Avanti, Josuke. Non fare lo scemo. – ridacchiò lei, cercando di non far notare ancor di più la sua evidente paura. Ma istintivamente aveva preso la sua mano.
-Tranquilla, tanto ci sono io qui con te! – disse dandole un bacio sul torso dell’arto per cercare di infonderle sicurezza. -Nessuno ti torcerà un capello mentre sono qui con…
E qui un altro fruscio tra i cespugli, che interruppe il rosa dal tranquillizzare l’altra rosa.
-Ti prego, aiutami! – gridò questa volta lui, abbracciando e nascondendosi dietro la povera Touko. -È sicuramente dietro quell’albero!
Lei guardò male Josuke, che era terrorizzato e si alzò per andare a vedere cosa si stesse nascondendo dietro quel fusto.
-Non andare! Potrebbe essere pericoloso!
-Troppo tardi. – sbottò lei, mentre era vicina all’albero.
Non trovò nessun animaletto nei dintorni. Neanche un folle pazzo assassino. L’unica cosa che trovò fu solo un… ragazzino dai capelli turchesi che si stava alzando i pantaloni dopo aver fatto la pipì. Entrambi, nel vedersi così all’improvviso emisero un urlo di spavento e sorpresa. Subito Josuke accorse in aiuto della fidanzata.
-Tutto bene? – disse cingendole i fianchi e poi guardò il ragazzino. -Mamma mia che brutto, posso immaginare il perché del tuo urlo. – disse scherzando.
-Grazie mille. Molto gentile. – roteò gli occhi.
-Ehi, non te la prendere! Stavo solo scherzando!
Nello stesso istante, a raggiungere i tre furono altre due persone: un ragazzo dai capelli rossi e l’altro dai capelli color pistacchio.
-Oh, ma voi non siete mica Kiyama Hiroto e Midorikawa Ryuuji? – chiese Touko, riconoscendo quei due. -Ne è passato di tempo!
-Oh, Josuke e Touko! – disse allegro Midorikawa. -Che ci fate voi due qui?
-Ci siamo persi. – dissero all’unisono, strappando un sorriso alla coppia di sposi.
-E voi invece, perché siete qui? – chiese Josuke.
A rispondere questa volta partì Hiroto, che avvolgeva il suo braccio sulle spalle del ragazzino. -Sai, avevamo deciso di dormire in questa foresta oggi. E con noi è venuto anche lui! – sorrise. -Volete sapere chi è lui? – disse emozionato.
-Mi puoi lasciare stare? – disse il turchese, con il volto rosso. -Sono Masaki Kariya, è un piacere conoscervi!
-Ma ti volevo presentare io… - sbuffò triste, ma poi tornò a sorridere. -Comunque, vi va di rimanere a campeggiare con noi?
La coppia di smarriti si scambiò uno sguardo e poi annuirono.
La serata, si era finalmente migliorata e potevano passarla tranquillamente, in compagnia di qualcuno. Senza paparazzi o altro. Potevano stare tranquilli.
 
SPAZIO AUTRICE
Scrivo una OS ma non continuo la storia a loro dedicata. Scusatemi, ma non ho proprio ispirazione per continuarla lol. E nulla, questa doveva essere una storiella a tema Halloween, dato che siamo ormai giunti in questo periodo. Spero sia stata di vostro gradimento! Alla prossima!
   
 
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