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Autore: DDaniele    18/10/2022    1 recensioni
[Season 03 - Gustholomule - Huntric]
Gus e Hunter sono bloccati nel regno umano. Una sera, mentre si preparano per andare a dormire nei loro letti improvvisati nella cantina di Camila, Gus vede Hunter tenere un diario per Edric, il suo fidanzato che è rimasto nelle Boiling Isles e di cui Hunter sente una forte mancanza. Segue una conversazione cuore a cuore nel corso della quale Gus comprende i suoi sentimenti per Matt.
La storia è la gemella del racconto You're missing and I'm missing you, dove ho esplorato i sentimenti di Gus e Matt dal punto di vista di Mattholomule.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Corsi a perdifiato giù per le scale che conducevano alla cantina della casa di Camila, la mamma di Luz, e arrivato a metà saltai a sinistra verso una colonna in legno, mi ci aggrappai e sfruttando la velocità girai su di esso per poi gettarmi sul divanetto che si trovava a terra.

   «Guarda, Hunter» dissi al mio amico che si trovava già nella cantina dove Camila aveva allestito la nostra stanza per la notte «atterraggio perfetto.»

   «Bravo Gus» rispose Hunter «hai un futuro in quel tipo di spettacolo umano a cui abbiamo assistito la settimana scorsa, come si chiamava? Ah sì, il circo!»

   «Certo, e io sarei The Greatest Showman, dal titolo di un film che ho adocchiato alla cineteca di Gravesfield» dissi facendo un profondo inchino come un attore di teatro che sale sul palco alla fine di una recita per ringraziare il pubblico. Hunter rise divertito rimanendo sdraiato sopra al suo sacco a pelo.

   Quando sollevai la testa notai che Flapjack, l’uccellino rosso di legno magico che era l’amico talismano di Hunter, zampettava su un quaderno che Hunter tenendo aperto davanti a sé. Questi teneva inoltre una penna in mano, segno che vi stava scrivendo qualcosa.

   «Cos’è quel quaderno?» domandai incuriosito.

   «Oh, dici questo?» Hunter lo prese e si mise a sedere a gambe incrociate in modo da farmelo vedere meglio «è una sorta di diario che sto tenendo per Edric.» Edric era il fidanzato di Hunter che era rimasto nelle Boiling Isles. «Sto annotando tutte le attività che facciamo, così quando torneremo a casa gli racconterò tutto quello che abbiamo fatto qui nel mondo umano.»

   Mentre parlava, Hunter aprì il quaderno rivolgendo verso di me. Esso aveva una copertina morbida verde – probabilmente Hunter aveva scelto quel colore perché gli ricordava i capelli di Edric, che erano appunto di un verde carico come l’erba di un campo rigoglioso –, conteneva fogli a quadretti grandi e ad ogni due pagine il foglio a sinistra riportava in alto la data del giorno corrente. Presi il diario dalle mani di Hunter, mi misi seduto anch’io a gambe incrociate e me lo misi in grembo. Sfogliai quindi alcune pagine per dare una scorsa al contenuto. Nei fogli in cui aveva scritto, Hunter aveva riempito tutto lo spazio disponibile con la sua grafia sottile e ordinata e attorno al testo aveva inserito delle nostre foto e aveva disegnato dei piccoli schizzi.

   «Ho dato spazio soprattutto alle attività a cui a Edric piacerebbe partecipare» mi fece notare portando il dito sul diario e sfogliando le pagine sino ad arrivare a uno specifico giorno.

   «Per esempio, qui c’è il resoconto di quando siamo andati allo zoo. Edric studia cura degli animali magici, quindi gli interesserà come gli umani interagiscono con gli animali. Allo zoo di Gravesfield si trova una sezione dedicata all’Africa, dove tante specie animali vivono allo stato naturale perché l’uomo non li disturba. Lo zoo di Gravesfield ospita alcune di queste specie, come il leone e la giraffa.»

   Alla menzione della giraffa provai un brivido freddo: prima di venire nel mondo umano sognavo di ristabilire contatti diplomatici fra i maghi delle Boiling Isles e le giraffe, un rapporto che era stato troncato secoli prima con l’esilio perenne delle giraffe, ma quando andammo allo zoo una di loro ci aggredì.

   «Sono animali che non esistono nel mondo magico» continuava a dire Hunter «così ho scritto per Edric come sono fatti, che abitudini alimentari hanno e alcuni aneddoti curiosi che ho scoperto leggendo un’enciclopedia per ragazzi che Camila ha sistemato nello sgabuzzino» Hunter indicò con un cenno della testa una porta chiusa alla sua destra «Ad esempio, che leoni e leonesse si riconoscono perché i primi hanno della peluria sul collo e sulla testa che si chiama criniera mentre le leonesse no, e ricorda un po’ la differenza tra uomini e donne adulti per la barba.»

   Accanto alla descrizione degli animali, Hunter aveva raffigurato Edric. Nel disegno, questi stava in piedi davanti alla sezione riservata ai leoni e osservava gli animali sporgendosi dal parapetto con gli occhi luccicanti con tanti glitter che come danzavano intorno alla sua testa. Il disegno era grezzo, poco più di uno schizzo realizzato con linee dritte e nette, ma comunque Hunter lo aveva tracciato con molta cura, il che esprimeva l’affetto che provava per Edric.

   «Ti manca?» domandai a Hunter.

   «Sì, molto» ammise Hunter abbassando la testa, l’espressione sul viso, prima emozionata mentre parlava dei leoni, improvvisamente malinconica «vorrei che fosse qui con noi, che le cose fossero diverse. Abbiamo attraversato il portale che conduceva al regno umano per scappare dal Collezionista e ora il portale non funziona più. Stiamo cercando di costruire un nuovo portale funzionante, ma finora senza successo. Finché non ci riusciremo, siamo bloccati qui.» Hunter sospirò, poi riprese a parlare «Mi piacerebbe se fossimo qui di nostra volontà e potessimo viaggiare tra i due regni a piacimento. Se Edric fosse con noi, gli mostrerei di persona tutte le cose che abbiamo fatto.»

   Era facile cogliere la nostalgia di Hunter, così cercai di tirarlo su di morale. «Non ti preoccupare, rivedremo presto tutti i nostri cari che abbiamo lasciato nelle Boiling Isles. Per allora, avremo scoperto il funzionamento del viaggio tra i reami e avremo a disposizione un portale stabile che ci connetterà sempre al mondo umano, come era il portale che aveva Eda. Quando succederà, potremo portare chiunque voglia venire nel mondo umano e tu farai da guida a Edric. Nel frattempo, sono sicuro che apprezzerà il pensiero del diario, è un gesto molto tenero, quando lo leggerà si sentirà come se fosse stato tutto il tempo al tuo fianco.»

   «Già, hai ragione» rispose Hunter passandosi una mano sugli occhi per lavare via una lacrima.

   «Hunter, posso farti una domanda? Come provi questa mancanza che senti per Edric?»

   Hunter mi guardò un momento con un’aria dubbiosa, un po’ forse perché non si aspettava la mia domanda un po’ per raccogliere le idee.

   «Non so come spiegarlo a parole, è una sensazione sfuggente. L’altro giorno, quando Camila e Luz ci hanno accompagnato dal barbiere, ho visto una libreria che occupava un’intera parete. Sugli scaffali c’erano un’infinità di prodotti di skin care – creme, sieri, essence per il viso – e di hair care – impacchi e sieri per capelli. Edric adora queste cose, perché tiene molto a curare il suo aspetto fisico. Senza pensarci, mi sono girato per mostrare a Edric, che immaginavo al mio fianco, tutti quei prodotti. Ma Edric non c’era, e io l’avevo dimenticato. È… strano. Sento come se Edric fosse sempre come me, forse perché rimane sempre nei miei pensieri, ma quando lo cerco nella realtà mi accorgo che lui… lui non c’è. Sento un brutto stacco tra i miei pensieri e la realtà. E quando succede sento come una fitta di dolore» spiegò Hunter portandosi una mano aperta sul petto, poi chiuse le dita a mimare una morsa che stringe e fa male.

   Rimanemmo in silenzio per assimilare il significato di quanto Hunter aveva detto.

   «Sai, a volte provo la stessa cosa. Quando siamo andati al negozio di telefonia ho notato un cellulare con una piccola televisione a mo’ di schermo e volevo mostrarlo a… a qualcuno, ma non potevo e mi sono sentito triste.»

   «Ti riferisci a tuo papà?»

   «No. Pensavo a un amico, o forse dovrei chiamarlo rivale? Comunque, intendevo Mattholomule. Ha combattuto con noi gli sgherri della congrega delle illusioni durante la battaglia di Hexside, ma forse non hai avuto modo di parlare con lui. A ogni modo, è quel ragazzo di cui ti ho parlato, alto più o meno come me con i capelli a caschetto castani e il mento appuntito. Mi ha portato via la presidenza del fanclub sugli umani a Hexside, ma poi ci siamo riconciliati quando abbiamo difeso il cimitero dello specchio da dei predatori di tesori. So che è strano visto che il nostro rapporto è cominciato male, però anch’io, come te con Edric, vorrei che Matty fosse qui con me a visitare il mondo magico.»

   «Il fatto che vi siate conosciuti in circostanze, come dire, avverse non vuol dire che non vi possiate volere bene. Guarda me e Luz. L’ho incontrata mentre cercavo di rapire degli amici talismano per conto di Belos e l’ho tradita, ma ora siamo come fratelli. O ancora pensa a Luz e Amity. All’inizio, Amity voleva vivisezionare Luz sul banco di scuola, mentre adesso sono innamoratissime e senza l’altra mancherebbe loro l’aria per respirare.»

   «Si, è vero» dissi ridendo perché l’analogia scelta da Hunter era stramba ma calzante e illustrava bene la relazione di affetto e rispetto reciproci che si era istaurata tra Amity e Luz «se Edric fosse venuto qui, voi due sareste altrettanto inseparabili. E probabilmente questo vale anche per me e Matt.»

   «Ascolta» continuai dopo una breve pausa «perché credi che mi manca Matt? Tu hai nostalgia di Edric perché è il tuo fidanzato e questo ha senso, ma per quale motivo io sento la mancanza di un ragazzo che è stato prima mio rivale e dopo solo un amico? È un rapporto diverso da quello che lega te e Edric.»

   «Ho una teoria» disse Hunter con fare pensoso «Non so dirti se è corretta, questo puoi confermarlo solo tu. Avevo notato già altre volte che mi parli spesso di Mattholomule e quando lo fai ho scorto una certa felicità e allegria nella tua voce. Secondo me, tu sei innamorato di lui e non ne sei ancora del tutto consapevole. Forse adesso che non puoi incontrarlo quando vuoi i tuoi sentimenti si stanno rafforzando.»

   «Io… innamorato di Matty?» Pronunciando queste parole, fu il mio turno di sentire una morsa nel petto. Vi poggia una mano per cercare di alleviare il dolore.

   «Come faccio a chiarire i miei sentimenti?»

   «La scrittura aiuta. Mettere le tue idee su carta, esplorarle e ritornarci a mente lucida ti permette di capire meglio i tuoi pensieri. L’ho letto su un libro di auto-aiuto di Camila. Potresti copiare la mia idea per il diario e tenerne uno per Mattholomule, dove gli parli del mondo umano e dei tuoi sentimenti così quando lo leggerà saprà tutto, sarà come se stessi tenendo un dialogo con lui.»

   «Mi sembra una buona idea» risposi sollevando la testa trionfante sullo smarrimento che mi aveva preso «c’è un altro quaderno simile al tuo?»

   «Sì, mi pare di averne visti» Hunter si alzò e andò verso la porta dello sgabuzzino, la aprì e si avvicinò a uno scatolone aperto. Mi sporsi su di esso e vidi un piccolo cumulo di diari – si trattava forse di agende che Camila aveva ricevuto alla clinica veterinaria in cui lavorava. Presi dapprima un quaderno marrone come i capelli di Matty, ricalcando precisamente l’idea di Hunter. Sotto di esso, tuttavia, scorsi un’altra agenda dalla copertina giallo ocra che mi ricordava la veste che Matt indossava quella volta che difendemmo il cimitero dello specchio. La presi, la portai al mio divanetto e cominciai a scrivere e disegnare di getto. Dal suo sacco a pelo, Hunter mi osservò per un po’ con un sorriso fraterno dipinto sul viso.

   
 
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