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Autore: Nuage_Rose    22/10/2022    1 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Day21: relax, nothing is under control dalla lista pumpNEON
Dal testo: " Odiava quel genere di feste, così chiassose e piene di confusione. Odiava il caos, era una perfezionista ai limiti dell’ossessivo. Eppure Luna era riuscita a convincerla ad andare ad una festa quella sera, usando i suoi occhini dolci da svampita e la sua vocina dolce: “Non vorrai lasciar andare una matricola tutta sola ad una festa piena di bei ragazzi ubriachi?” "
AUcollege
#writober2022 #fanwriterit
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
» Prompt: relax, nothing is under control 
» N° parole: 970

 

Relax, nothing is under control

 

Odiava quel genere di feste, così chiassose e piene di confusione. Odiava il caos, era una perfezionista ai limiti dell’ossessivo. Eppure Luna era riuscita a convincerla ad andare ad una festa quella sera, usando i suoi occhini dolci da svampita e la sua vocina dolce: “Non vorrai lasciar andare una matricola tutta sola ad una festa piena di bei ragazzi ubriachi?”
Hermione sbuffò, mentre si guardava intorno non vedeva nessun bel ragazzo. O meglio, ce ne erano, ma erano tutti talmente tanto sbronzi, molesti o boriosi da non risultare più così attraenti.
Reggendo un bicchiere rosso di birra, andò a controllare dove fosse finita la sua amica e la trovò in cucina. Luna stava chiacchierando con Neville, conosceva quel ragazzo e non era pericoloso. La vide arricciarsi una ciocca di capelli biondi mentre Neville rideva di qualcosa che lei aveva detto, ma non in modo offensivo.
Hermione non poté fare a meno di sorridere guardandoli, sembravano una bella coppia. Decise che sarebbe rimasta ancora un po’ alla festa, per il bene di Luna.
Bevve un altro sorso di birra, scadente, ma sempre meglio della vodka alla fragola. Odiava quella cosa, troppo dolciastra.
Sentì delle urla provenire dal salotto ed il suo istinto protettivo le disse di andare a controllare. Erano solo Ron Weasley e Harry Potter, i suoi due amici, che facevano confusione mentre giocavano a beer pong l’uno contro l’altro.
Harry stava clamorosamente vincendo, sotto lo sguardo di adorazione di Cho: dopotutto, era lui il più sportivo del trio, oltre ad essere il miglior giocatore junior della squadra di lacorsse.
Notò che Ron iniziava ad essere pericolosamente brillo… e che Lavanda Brown era troppo vicina a lui per i suoi gusti. La mascella di Hermione si serrò automaticamente quando vide Lavanda reggere Ron e ridacchiare insieme a lui di non si sa cosa: era troppo.
Senza pensarci, si fece strada tra la folla e, con cipiglio rabbioso, prese Ron per l’orecchia e lo portò di sopra, salendo le scale come una furia. Incurante sia dei lamenti di Ron che delle proteste di Harry. E persino dello sguardo indispettito di Lavanda. A onor del vero, quest’ultimo le fece solo piacere.
Trascinò il ragazzo fino alla camera che condivideva con Harry e lo mise in malo modo sul letto. Lui biascicò, con la voce impastata dall’alcol: “Hermione, se vuoi portarmi a letto dovresti farlo…. togliendomi prima i vestiti!”
Arricciò il naso indispettita: “Chiudi quella bocca, prima di dire qualcosa di cui potresti pentirti.”
Ron annuì, ancora visibilmente confuso, e riprese a parlare dopo pochi minuti: “Tu… dovresti imparare a rilassarti, sai?”
Non avrebbe potuto dire frase più sbagliata. “Io so benissimo rilassarmi, ma non così! Mi rilasso davanti ad un bel libro e una tisana calda, non con una ressa di ragazzi sudati e con gli ormoni a palla, solo il cielo sa che cosa hanno in mente di fare!”
Ron rise divertito: “Parli quasi come una mamma... o una nonna. Non dovresti. Rilassati, non devi avere sempre tutto sotto controllo. Niente è sotto controllo.”
Il broncio di Hermione venne cancellato dalla mano del ragazzo, che le accarezzò teneramente il volto, sorprendendola. La voce di Ron era meno da ubriaco e più… da eccitato: “Quando non tieni tutto sotto controllo… possono accadere anche belle cose, Hermione.”
Un brivido percorse la schiena della ragazza quando sentì il suo nome. La mano di Ron era ancora sulla sua guancia e non la smetteva di accarezzarla, lentamente, mentre le studiava il viso e la guardava negli occhi: lo sguardo di Ron era velato da qualcosa che non era alcol, non più almeno. E lei non sapeva se esserne spaventata o elettrizzata.
Le dita di Ron scesero e le presero il mento, avvicinandola lentamente al suo viso. “Ad esempio… potremmo smetterla con questi giochetti. Fregarcene del resto del mondo e, per una volta, fare ciò che realmente vogliamo. Mi vuoi anche tu, Hermione, non è vero?”
Le sue guance si tramutarono in carboni, scottavano. Non sapeva cosa rispondere. Erano sempre stati solo e soltanto amici da quando si erano conosciuti. Ma dentro di lei, sapeva che non era solo questo. Solo non credeva che fosse lo stesso per lui.
“Chiudi gli occhi…” le supplicò la voce suadente di Ron e non poté fare a meno di ubbidire.
Si lasciò andare, si rilassò, prestandosi a quella follia che normalmente non avrebbe mai permesso. Erano solo amici. Il giorno dopo forse Ron non avrebbe ricordato nulla. Ma lei sì. E lei voleva sentire il sapore delle sue labbra, anche se alterato dalla troppa birra. Non gliene fregava niente. Al diavolo il controllo.
Così non si oppose quando Ron premette le labbra contro le sue, da prima dolcemente e poi con sempre più passione e irruenza.
Lui affondò le dita nella chioma bruna e spettinata, mentre Hermione si aggrappava alla sua schiena, inebriata da quella nuova sensazione. Non che fosse il suo primo bacio. Ma era il primo bacio con Ron e batteva qualsiasi altro.
Con la mano libera, il ragazzo la attirò a sé ed Hermione finì praticamente sdraiata sopra di lui: riusciva a sentire il calore del corpo di Ron e persino… la sua eccitazione.
Arrossì nuovamente, chiedendosi se fosse il caso di fermarsi. Ma Ron era insaziabile di lei, la baciava con un tale trasporto che non era possibile. E lei non poteva, non riusciva a staccarsi da lui.
Le mancava il fiato, ma non le importava. Sentiva dei rumori di sotto, forse la voce di Luna che la chiamava. Ma non le importava. Niente era sotto controllo, ma non le importava più. L’unica cosa che aveva importanza era Ron.
E lei avrebbe voluto prendere e avere tutto di lui. Pensò questo mentre le loro lingue si intrecciavano nelle loro bocche e rimase folgorata quando, staccandosi un attimo da lui per riprendere fiato, lo sentì mugugnare: “Ancora, Hermione. Ti prego.”
Non poté rifiutare la sua richiesta.

   
 
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