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Autore: babastrell    23/10/2022    0 recensioni
Una sera, al club dove Lio lavora come pole dancer, un gruppo di pompieri si presenta con una nuova recluta.
(Pole dancer AU)
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Questa storia partecipa al Writober 2022 di Fanwriter.it
Prompt: Pole dancer
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Galo Thymos, Lio Fotia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober2022 di Fanwriter.it

Prompt: Pole dancer (pumpAU)

No. parole: 674

 

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NdA

Ho scritto questa sotto ciclo, mentre mi faceva male tutto e volevo solo lasciarmi morire. Non so come sia venuta, ma la posto perché non voglio rovinare la stringa del Writober (è già passata la mezzanotte ma sssshhhh)

 

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UNA SERATA AL CLUB

 

A essere completamente sinceri, ballare al palo non era un brutto lavoro.

Aveva i suoi alti e bassi, a volte era divertente e a volte noioso, e spesso bisognava occuparsi di qualche cliente convinto di avere un permesso speciale per ignorare le regole. Niente di diverso da qualsiasi altro lavoro. E pagava dannatamente bene, dettaglio non da poco.

Lio aveva scelto il suo costume preferito per quella serata, un completo in latex nero lucido e aderente che rifletteva le luci colorate del club mettendo in evidenza ogni forma del suo corpo. Era il set che scopriva meno pelle tra quelli che possedeva, ma lasciava molto all’immaginazione, oltre ad avere un che di sadomaso, e la maggior parte degli avventori del locale sembravano addirittura preferirlo. L’unico problema era il rumore che la gomma faceva quando si muoveva, ma la musica era abbastanza alta da eliminarlo.

Lio era sul palco quando vide entrare il gruppetto di vigili del fuoco. Li aveva visti altre volte, venivano tutti insieme dopo il lavoro, uomini e donne, ed erano piuttosto generosi con le mance.

C'era anche un ragazzo che Lio non aveva mai visto con loro, un bestione tutto muscoli che si guardava intorno incuriosito. Il capo, Ignis, gli batté una mano sulla spalla e gli fece strada verso i tavoli. Una nuova recluta?

Alzando le spalle, Lio riprese a concentrarsi sulla sua esibizione. Il suo turno era praticamente finito, era quasi mezzanotte ed era stata una giornata troppo lunga.

Dopo qualche momento, notò che il novellino lo stava fissando. Non che ci fosse qualcosa di strano per lui, ma quel ragazzo non lo stava guardando come lo fissavano altri clienti. Il suo sguardo era intenso, interessato, come se semplicemente non avesse mai visto uno come Lio prima di allora. Ricordava un cucciolo di cane.

Quando la canzone finì, Lio si spostò sul bordo del palco, accettando i soldi che i clienti gli porgevano e ricambiando con sorrisi maliziosi. Fu così che incrociò lo sguardo di quel pompiere. Non sbavava come gli altri, anzi, gli fece un gran sorriso e il gesto del pollice alzato. Per un momento Lio rischiò di uscire dal personaggio per lanciargli un'occhiata confusa. Ma aveva pagato, per cui Lio decise di ritenersi soddisfatto.

Rientrò nel camerino proprio mentre Gueira e Meis uscivano per iniziare il loro turno. Rivolse ai due un cenno di saluto e si infilò il cappotto; non si preoccupò nemmeno di cambiarsi, il suo costume di latex era abbastanza coprente da non farlo arrestare, al massimo avrebbero pensato che fosse in un gruppo metal.

Uscì dal retro e si diresse verso la fermata dell'autobus. Voleva soltanto una doccia e una tazza di cioccolata calda, poi infilarsi a letto e possibilmente dormire per tutto il weekend.

«Tu sei il ragazzo del palco!» esclamò una voce alle sue spalle.

Lio trasalì e si voltò di scatto. Il giovane pompiere di poco prima gli si stava avvicinando a passo di carica.

«Che fortuna che ti ho trovato qui fuori!» esclamo il ragazzo. Gli afferrò la mano e gliela scosse con vigore. «Sei stato davvero bravo là dentro»

«Grazie» mormorò Lio, sballottato su e giù dal movimento.

Lui sorrideva ancora. «È bello vedere una persona che fa qualcosa che ama. Per me è stato così quando ho deciso di diventare un soccorritore!».

Il ragazzo faticava a seguire il suo ragionamento sconclusionato, ma la sua ingenuità gli fece quasi tenerezza. Quasi. Trattenne una risata.

«Ti faccio ridere?» chiese lui, piegando la testa di lato. Lio pensò di nuovo che assomigliava a un cane.

«No, non sei tu» mentì. Non aveva voglia di ferirlo.

«Allora ti offro qualcosa, così mi racconti cosa c'è di così divertente».

Lo prese sottobraccio e lo trascinò di nuovo dentro. Lio inciampò e si trovò obbligato a seguirlo.

«Io sono Galo Thymos, il miglior pompiere al mondo» disse il ragazzo, gonfiando il petto con aria da spaccone.

Lui alzò un sopracciglio, poi scosse la testa. Era scemo, senza dubbio, ma in qualche modo interessante. «Io sono Lio, Lio Fotia»

  
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