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Autore: armony_93    10/09/2009    2 recensioni
Ora sono chiusa nel mio spazio. E tu non puoi entrare.
-Gabriella? Ehi Ella? -
Madonna ma sono proprio sfigata: sei entrato anche qui! Esci dannazione, esci! Questo è il mio spazio, tu non puoi entrare! Il mio mondo, quello perfetto dove non entrano le delusioni e tu… tu Troy Bolton sei la mia più grande delusione. Quindi ora, fammi l’enorme piacere di… ANDARTENE!
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questione di spazi

Ora sono chiusa nel mio spazio. E tu non puoi entrare.

 

-Gabriella? Ehi Ella? -

 

Madonna ma sono proprio sfigata: sei entrato anche qui! Esci dannazione, esci! Questo è il mio spazio, tu non puoi entrare! Il mio mondo, quello perfetto dove non entrano le delusioni e tu… tu Troy Bolton sei la mia più grande delusione. Quindi ora, fammi l’enorme piacere di… ANDARTENE!

 

-Si, cosa posso fare per te Troy?-

 

Odio la mia voce mielosa, tenera, dolce, sempre disponibile per te. IO sono SEMPRE disponibile per TE. Chissà come mai, ogni volta che hai qualche problema ti rifugi da me. Dalla tua migliore amica, che ti dovrebbe consolare, rassicurare appoggiare. Ma sono stufa di sorridere e continuare a ripetere “Sono le prime liti da innamorati, tranquillo sono sicura che riuscirai a farti perdonare e lei tornerà da te, sarà facile, basterà poco…” e detto fatto il giorno dopo sei di nuovo lì, con lei a pomiciare contro quel dannato albero che era il nostro albero. Per carità non è che io sia un’animalista sfegatata e nemmeno pretendo dei particolari privilegi sull’albero ma quando qualcosa entra nella tua routine giornaliera è come se la possedessi, in parte, almeno un angolino. E quell’albero contro il quale tu ti fai quella…bhè quell’albero è anche il mio. Il nostro.

 

-Io e Amber… abbiamo litigato.-

 

Scusa, non posso farne a meno. Roteo gli occhi e tu mi becchi. Sospiri e ti siedi per terra tra l’erba verde smeraldo, sai che odio questi discorsi, sai che non sopporto dovermi sorbire il tuo ormai milionesimo litigio con quella cheer-leader che non pensa altro a… si ok… è il mio spazio e nel mio spazio non c’è volgarità! Amber che pensa solo ad accontentare il suo desiderio carnale… no…ora mi sento una suora. Si insomma… si è capito a cosa pensa Amber e tu… pollo che non sei altro ci cadi sempre. Ma ci tieni a lei, forse sei proprio cotto. E dico forse perché passi più tempo con me che con lei, anche se…il tempo che passiamo insieme lo sprechi, e sottolineo SPRECHI, a parlare di lei. Ti guardo dall’altro della panchina sulla quale sono seduta con le gambe incrociate e un libro poggiato su di esse. Tu dal tuo angolino basso, dalla tua posizione scomoda sull’erba mi rivolgi il tuo sguardo da cucciolo bastonato.

Gabriella Montez si lascia infinocchiare dall’espressione più perfida, crudele, spietata… infinitamente tenera e dolce di Troy Bolton. E lui lo sa… perfido e villano playmaker lo sa… sa che basta quello sguardo per far crollare ogni mia barriera.

 

-Come mai?... Ancora?-

 

Chiedo con voce dolce chiudendo il libro e poggiandolo sulla panca per poi lasciarmi scivolare con il corpo giù dalla panchina, sedendomi al tuo fianco, mettendomi alla tua altezza, offrendomi nuovamente a te come strumento per arginare il tuo dolore e curare le tue ferite. Si insomma, ci ricasco come un’imbecille.

Sospiri ma sei strano, titubante. Alzi lo sguardo e inchiodi i tuoi occhi di ghiaccio ai miei di cioccolata. Ho i brividi ma sono sicura che non te ne accorgerai, non te ne sei mai accorto fino ad ora perché da un momento all’altro dovresti renderti conto che al solo starti vicino l’unica cosa che suscita il mio interesse è chiedermi in continuazione se anche il tuo cuore batte veloce come il mio al minimo contatto.

 

-Sta volta è davvero finita.-

 

Dici strappando alcuni ciuffi d’erba che poverini non ti hanno fatto nulla. Ti guardo di sottecchi per scoprire il tuo umore e nonostante tutto mi ritrovo a sorridere. Io e te seduti in mezzo al prato, da soli. Allungo una mano come faccio spesso e ti accarezzò una guancia alzandoti il viso verso il mio.

Sai, mi sono sempre chiesta come hai fatto ad intrappolare nei tuoi occhi il mare. Il mare però ora è mosso, sei turbato? Davvero ti fa così soffrire l’abbandono di quella zoccol… emh… ragazzaccia?

Sorridi divertito e mascheri un po’ quella delusione. Ti allunghi e raccogli una margherita la fissi incerto girandoti il gambo tra le dita così da far roteare i petali bianchi. Sorrido appena e chiudendo gli occhi lanciando il viso indietro mentre arresa la mia mano scivola giù dal tuo viso inizio con le solite parole, che ormai anche tu sai a memoria.

 

-Troy, non dire così… è solo un litigio. Vedrai che tutto si risolverà, avete avuto solo qualche…-

-Ella, l’ho lasciata.-

 

Dici sorridendo come un bambini. Il mio corpo si irrigidisce e il mio viso rimane slanciato indietro mentre sento la tua risatina. Riporto il viso in avanti e lo piego un po’ sorpresa. Tu sorridi e allunghi la mano tenendo la margherita e me la posizioni sull’orecchio. Mi sento una bambina, una bambina sciocca e stupida. Allora eri serio. Mi apro in un sorriso soddisfatto e tu mi fissi imbronciandoti falsamente.

 

-D’accordo che non ti stava simpatica ma…ehi!-

 

Scusami, perdonami, ma dalla tua espressione così buffa non mi sono trattenuta. Rido, sento la gioia invadermi il cuore: non pomicerai più contro il nostro albero! Almeno non con quella lì, è già un passo avanti. E poi il tuo visino imbronciato è un amore, tu sei un amore Troy. Sei unico e nessuna stupida oca ti merita… e forse nemmeno io.

Smetto di ridere e mi poggio a te sghignazzando ancora un po’, giusto per non dover pensare che presto ci sarà un’altra. Sento la tua mano tra i miei capelli e chiudo gli occhi. Non ti piace Troy? Questo per te non è abbastanza? Cerchi altro nelle ragazze? Non sarebbe bello stare così quasi tutti i giorni? Sono stufa di mentire… a me non basta averti vicino… io ti voglio per me. Sono egoista, gelosa e anche perfida. Ma che ci posso fare se sono innamorata di te?

 

-C’è un motivo però per cui l’ho lasciata.-

-E sarebbe?-

-Ella… stavo con lei solo per far ingelosire la ragazza che davvero mi piace… no ok… non mi piace… credo di amarla.-

 

Bene, qualcuno vuole infliggermi la seconda pallottola? Magari questa volta non miri al cuore ma direttamente alla tempia così il dolore non c’è, la smette. Cerco di sembrare naturale Troy, ma mi hai appena spezzato il cuore. Sapevo che non amavi Amber, sapevo che per te lei non era nulla di più di una scopata, magari ti piaceva il suo carattere deciso, magari avevi una cotta ma non era amore… e ora invece… mi distruggi così? Non posso fare a meno di irrigidirmi, ma mi separo da te come ferita ritraendomi, rimpiangendo di non avere un guscio, di non essere una tartaruga.

 

-Credimi Ella, è una ragazza unica e speciale… lei è il mio primo pensiero, mi fa battere il cuore ogni volta che mi è vicina, e quando mi parla… bhè quando mi parla… la sua voce è unica. Il suo profumo che sa di lei, che mi fa venire i brividi, che mi induce a sognarla la notte. Al centro dei miei pensieri più segreti, dei miei sogni più profondi…-

-E… chi è? La conosco? Adesso è qui intorno?-

 

Ti chiedo mascherando il dolore, mentre passo distratta lo sguardo su tutte le ragazze e i ragazzi che qui in torno si stanno godendo la pausa. Tu li guardi tutti e poi sospiri pesantemente, ti sento titubante e triste Troy. Cos’hai? Chi è? La conosco così bene?

 

-Si la conosci… lei adesso… porta una margherita tra i capelli.-

 

Mi blocco. Respiro e rimango immobile mentre improvvisamente la margherita adagiata tra i miei capelli inizia a bruciare, a prendere fuoco e lentamente il cuore accelera la sua corsa. Non può essere… mi guardo in torno spaesata alla ricerca di una qualsiasi ragazza che indossi una margherita tra i capelli, ma sento una mano che mi cinge la vita e la margherita all’improvviso smette di bruciare. Non appena mi sussurri caldo, intimo e imbarzzato all’orecchio due parole l’agitazione cessa e io… rimango immobile.

 

-Sei tu…-

 

Mentre aumentando la stretta mi obblighi a poggiare il capo sulla tua spalla chiudo gli occhi senza pensare a nulla che non sia tu. Quante volte ho sognato questo momento? Quante volte mi illudevo che sarebbe accaduto per poi arrendermi all’evidenza che mi sbagliavo? E ora tu… fresco, limpido, tenero hai abbracciato il mio cuore. Non è giusto Troy… fino ad ora mi hai fatto troppo male, avanzi pretese su di me senza nemmeno immaginare il dolore che ho dovuto sopportare.

Fino a qualche minuto fa ero stufa, stanca di pensare sempre a te… ora però dimmi: perché arrivi solo ora a togliermi dal peso dei miei pensieri? Non potevi svegliarti prima?

Non so perchè ma mi sento un subuglio di emozioni, mi ritrovo a sorridere come un’ebete nonostante le promesse che non lo avrei mai fatto. Oh al diavolo!

 

-Ce ne hai messo di tempo Bolton…-

 

Dico ridacchiando sentendosi tendere i muscoli del petto sorpreso mentre la tua espressione confusa si trasforma in sorpresa e poi felice. Gli occhi brillano e ora mi sento sicura, protetta dal cielo e anche dal mare. Tra le tue braccia calde, vicina al tuo cuore, percependo il tuo respiro sul collo.

 

-Scusa… però ora io… vorrei baciarti.-

 

Continuo a sorridere ma in men che non si dica le tue labbra si scontrano con le mie e la mia testa grida “FINALMENTE!”. Non è come avevo immaginato… è molto meglio. Ti sento mio, solo mio, le carezza delle nostre labbra sono calde e intime. Quando approfondisci il bacio mi sento avvampare, non puoi nemmeno immaginare quanto ho atteso questo momento. Non ci speravo… ma lo aspettavo.

 

-Ehi…ehi… io ero chiusa nel mio spazio fino a poco fa!-

 

Protesto sulle tue labbra facendoti ridere. Mi baci di nuovo e le tue labbra sanno di te, di Troy Bolton e nonostante sia stupido mi piace, mi sorprende e mi sembra impossibile desiderarti così tanto. Se avessi saputo che baciarti mi procurava quest’effetto altro che Amber e Amber…

Rimaniamo così, labbra sul labbra, con i corpi a contatto, le braccia a stringere la vita o le spalle dell’altro per sentirci più vicini, la gioia in due cuori diventato uno unico, sotto il cielo di un turchese intenso e qualche nuvola che sa di panna, l’erba fresca sotto i nostri corpi e la nuova consapevolezza di essere l’uno dell’altra o per lo meno… di esserlo sempre stati.

 

Ora sono chiusa nel mio spazio. E tu…. Tu puoi entrare.

Perché è solo con te che voglio stare…

 

Aspetta un secondo…

 

-E così volevi farmi ingelosire èh?-

-Emh… ci sono riuscito?-

-Tsk…!-

-Sei arrabbiata?-

-…-

-Ella…? Piccola…?-

-Baciami stupido!-

 

Ridi e mi accontenti. Adoro quanto mi accontenti…

 

 

The End

  
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