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Autore: The Lone Soldier    24/10/2022    1 recensioni
Universo 41, Ravenna - 461 d.C.
Giulio Valerio Maggioriano fu l’ultimo vero Imperatore romano che tentò di risollevare le sorti del morente impero, logoro e percosso da lotte intestine e tradimenti. Prevedeva la sua caduta e per quella ragione decise di impegnarsi per mantenere l'eredità anche nel futuro.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Giulio Valerio Maggioriano fu l’ultimo vero Imperatore romano che tentò di risollevare le sorti del morente impero, logoro e percosso da lotte intestine e tradimenti; su quest’ultimo punto sapeva che su Ricimero, il suo Generale, non ci si poteva fidare. Del comandante Severo, compagno di battaglie e più giovane di dieci, si fidava ciecamente e gli diede un arduo compito: prima che la situazione precipiti avrebbe dovuto riunire un gruppo limitato di soldati che avrebbero dedicato la loro vita ad una causa. Qual era la causa? Nei territori più remoti dell’impero romano e delle ex province vivevano i discendenti dei vecchi imperatori, ciò che restava delle dinastie quali la Giulia, la Flavia o quella dei Severi. Costoro avrebbero dovuto proteggere i discendenti perché un giorno avrebbero reclamato il trono che era dei loro antenati; per fare questo, però, dovevano sparpagliarsi, vivere nell’anonimato e a non mostrare il loro viso in pubblico (i loro elmi erano dorati con una parte centrale, ovvero quella che copriva il viso, ricoperta di nero). Questi uomini che avrebbe dovuto ricercare Severo divennero i “Cavalieri Imperiali” e furono fondati nel 461 d.C.   476 d.C., coste ravennati. Ravenna, la capitale dell’impero, era stata presa dai Goti e l’ultimo imperatore Romolo Augusto deposto. Il fumo si alzava in cielo e una nave, con a bordo Severo e otto Cavalieri Imperiali, osservavano tutto ciò, inermi. Severo, quarantasette anni, malato da tempo, capelli bianchi e barba folta, corpo magro e occhi chiari, aveva riunito i suoi sottoposti sottocoperta per dar loro le ultime disposizioni. -Il mio grande amico Maggioriano era l’unico in grado di poter riunire l’impero ma non ci è riuscito così incaricò me di trovarvi, addestrarvi e sposare quella nobile causa. Vi siete coperti il volto e siete abilissimi spadaccini e arcieri: sono fieri di voi e so che, un giorno, uno di voi riporterà un imperatore romano su quel trono. Non disunitevi e combattete, non saranno tempi facili per nessuno di voi. Vi lascio nella speranza possiate aiutare i meno fortunati. – Severo si addormentò ed esalò l’ultimo respiro. Gli otto, saliti, videro sulla spiaggia un gruppo di persone che indicavano loro di aiutarli e così virarono la nave per recuperarli: l’insegnamento detto dal loro maestro lo stavano mettendo in pratica, aiutando chi fuggì dalla capitale.  
   
 
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