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Autore: babastrell    25/10/2022    0 recensioni
[Helluva Boss]
Fizzarolli ha uno spettacolo da mandare avanti, e questa dovrebbe essere la sua unica priorità. Non ha tempo per stupidaggini come la sua imbarazzante cotta per Asmodeus. E comunque, solo le troiette suonano le corde del loro cuore, no?
(Ambientata subito dopo l’episodio 7 della prima stagione, “Ozzie’s”)
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Questa storia partecipa al Writober 2022 di Fanwriter.it
Prompt: If you’re sad, add more lipstick and attack
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober2022 di Fanwriter.it

Prompt: If you’re sad, add more lipstick and attack (pumpNEON)

Immagine: https://www.fanwriter.it/wp-content/uploads/2022/09/25.jpg

No. parole: 564

 

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LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE

 

I camerini di Ozzie's puzzavano di sesso, cerone e sogni infranti, come in quasi ogni locale del girone dei lussuriosi, ma Fizzarolli aveva imparato a ignorare l'atmosfera pesante parecchio tempo prima.

Si tamponò il sangue che gli usciva dal naso e si tolse il trucco sbavato per guardarsi bene allo specchio in cerca di segni. Non era la prima volta che le prendeva, ma la moglie di quel piccoletto dal cazzo moscio —entrambi i loro nomi li aveva già scordati perché, onestamente, si fottessero!— lo aveva quasi ammazzato con quella chitarra. Certa gente non sapeva proprio stare agli scherzi. Non trovò ferite, ma quando toccò lo zigomo sinistro il dolore gli fece emettere un sibilo. Sarebbe venuto fuori un bel livido, per fortuna aveva del correttore per coprirlo.

Si sfilò le protesi robotiche alle braccia e roteò le spalle intorpidite per alleviare un po’ la tensione. Non poteva perdere troppo tempo, c’erano ospiti da intrattenere e uno spettacolo di cui occuparsi, ma si concesse comunque un momento per rilassare i muscoli.

La porta alle sue spalle si aprì.

«Occupato» gracchiò senza darsi la pena di voltarsi, rimettendo le protesi al loro posto.

«Volevo solo assicurarmi che stessi bene».

Fizzarolli si tese per un momento nel sentire la voce, poi sfoderò il suo sorriso da palcoscenico. «La stronza mi ha spaccato la faccia, ma ci vuole altro per farmi fuori» esclamò girandosi con un gesto teatrale.

Asmodeus era appoggiato allo stipite, la sua figura imponente troppo grande per stare davvero comodo nella cornice della porta. Lo guardava con interesse, come se cercasse lui stesso delle ferite che Fizzarolli non aveva notato. Quegli occhi fluorescenti gli bucavano il petto.

Entrò nel camerino e si piazzò su una sedia troppo piccola per lui. «Non hai niente di rotto?» chiese, materializzando una borsa del ghiaccio in una nuvola di fumo violetto.

Fizzarolli lo conosceva abbastanza da sapere che non avrebbe apprezzato un ringraziamento, per cui si limitò a un ghigno. «Neanche il naso» rispose prendendo il ghiaccio e premendolo sullo zigomo. «Sembra tutto meno grave quando pulisci il sangue».

Asmodeus sorrise in modo impercettibile, sollevato. «Riuscirai a finire la serata?»

«Ah, ecco, per un secondo temevo che ti stessi preoccupando per me». Quando lui non rispose alla frecciatina, Fizzarolli fece un inchino esagerato. «Il tempo di sistemarmi il trucco e sarò di nuovo in scena, Vostra Seduttività».

Asmodeus ridacchiò, divertito dal nomignolo. Quella risata gli faceva tremare lo stomaco, e Fizzarolli si odiò appena un po'.

«Sapevo di riporre la mia fiducia nel demone giusto». Lui si alzò dalla sedia e gli diede un buffetto sulla testa, rude ma attento a non toccargli la zona dolorante. «E comunque, tanto per la cronaca, io mi preoccupo per te». Uscì dal camerino, lasciandolo a rimettersi in sesto.

Fizzarolli gettò la borsa del ghiaccio di lato e si lasciò cadere sulla sedia, con un sorrisetto amareggiato. Certo che, per qualcuno che aveva appena passato la serata insultando una coppietta sdolcinata, il modo in cui il tocco di Asmodeus lo rendeva felice era davvero imbarazzante.

Si riscosse e tornò allo specchio. Non c'era tempo per le cazzate.

Si era sempre occupato da solo del suo trucco, fin dall’infanzia nel circo, e riapplicarlo gli prese appena un paio di minuti. Rivolse il suo sorriso tutto denti al riflesso e si diresse di nuovo verso il palco, pronto a portare a termine lo spettacolo.

  
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