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Autore: sakura_hikaru    27/10/2022    0 recensioni
«È come se la Dea abbia voluto fare di te il suo angelo...».
Un ricordo del passato di Saga e Aiolos, quando erano ancora giovani e il male era ancora lontano dal giovane Gemini.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A un primo sguardo sembrerebbero rigide e dure, come si conviene a una parte di un'armatura, lì a proteggere o per essere usate come armi. Eppure, allunga un dito e lo passa su quelle piume dorate e, liscie e calde, sembrano raccogliere su di sé la morbidezza delle piume degli uccelli.

Le osserva con silenziosa attenzione, aggira la cloth lentamente, ne segue le linee sinuose, gli angoli più decisi, i bracciali e gli spallacci, la tiara – così rara in una cloth, ma così calzante per quella del Sagittario – ma gli occhi tornano inevitabilmente alle ali.

Traccia le loro lunghezze con lo sguardo, fa qualche passo indietro per raccogliere l'intera armatura con lo sguardo, e spalanca gli occhi all'enormità di quello che non è più un segmento, ma quasi parte a se stante della cloth.

«La tua cloth ha qualcosa di speciale...».

Aiolos ridacchia, imbarazzato, si passa una mano tra i capelli e si schernisce:

«Tutte le cloth lo sono».

«Ma la tua è l'unica con le ali». Occhi blu notte lo osservano con estrema attenzione. «E la tiara...» Saga si interrompe, socchiude gli occhi pensieroso. «È come se la Dea abbia voluto fare di te il suo angelo...».

Tutto serio, non si accorge di quanto quelle parole rendano nervoso il coetaneo che ride ancora, in maniera strana, e non sa più dove guardare per nascondere il fatto che non sa rispondere, che è felice, lusingato, euforico e... una serie di altre cose che si mescolano assieme in qualcosa che rischia di traboccare in qualsiasi momento.

La mano di Saga si allunga di nuovo verso le piume dorate, le sfiora, e Aiolos rabbrividisce.

«Prima o poi, ti vedrò volteggiare su un campo di battaglia... come in uno di quei quadri famosi...».

Aiolos ingolla, si mordicchia un labbro e riesce solo ad annuire.

 

Quando è se stesso, in quei brevi istanti in cui è padrone di ogni sua cellula e il dolore si fa insopportabile, Saga pensa ad Aiolos nella sua cloth dalle ali dorate e dalla tiara luminosa come l'aureola di un angelo cristiano.

E pensa a se stesso come a uno di quei demoni oscuri schiacciati a terra sotto quelle creature di luce.

La sensazione di quelle piume sotto le dita, gli occhi brillanti di Aiolos sotto l'elegante tiara, la sua mano stretta su una freccia... sono tutte un lontano ricordo.

Il demone ha divorato ogni cosa.

  
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