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Autore: Carla Marrone    28/10/2022    1 recensioni
Il racconto di una piccola rivalsa che mi sono concessa, o, quasi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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COSA VORREI POTER FARE A COLORO CHE ODIANO CHI SOFFRE DI PROBLEMI PSICHICI

 

A volte, lasci che le lacrime ti si asciughino negli occhi. Ed è sbagliato. A volte, dovresti difenderti. Ma, non ne trovi la forza. 

 

Una sera, ero a casa della mia migliore amica. Facevamo video giochi. Abbiamo iniziato ad annoiarci, così, abbiamo parlato. 

La mia amica ha detto di sentirsi giù, ultimamente. Era triste, stanca e stressata, a causa del lavoro. Sentiva di non farcela più. 

Le ho, semplicemente, detto di sentirmi, spesso, così anch’io. Ho ammesso di essere ansiosa e depressa. Le ho dato delle dritte che, se non altro, funzionavano per me. Piccole tecniche che mi facevano sentire meglio. 

Ma non sono riuscita a finire la frase. 

C’era un ragazzo nuovo, nel gruppo, un amico di suo marito. 

Ha fatto una faccia irritata e disgustata, poi, ha aperto la bocca per dire:- Sei pazza? E lo dici pure?! Penso che le persone come te non debbano esistere. Siete solo un peso, per la società. Dovreste venire tutti uccisi.- 

Finito di esporre il suo punto di vista, è andato in bagno.

Ho guardato i volti sconcertati dei miei compagni e loro hanno guardato il mio. Siamo stati ottimi amici, per lungo tempo, quindi, ci siamo inventati un “piano”. Una sorta di vendetta, se così si può chiamare.

 

Il ragazzo era tornato a sedersi. Ed il piano era iniziato. 

Il marito della mia amica ha iniziato a dirmi di calmarmi, come pure gli altri. 

“Non ci riesco!” Ho strillato, fingendomi affannata. “Le voci, nella mia testa, mi stanno dicendo di ucciderlo. Sarebbe facilissimo. Sapete bene che ho un coltello, nella borsetta.” 

“No, ti prego, stai tranquilla!” Hanno urlato gli altri. “Ti ricordi cos’è successo l’ultima volta? La polizia ci ha quasi presi!” 

L’espressione del malcapitato ha iniziato a sembrare, davvero, preoccupata. 

Poi, ancora, con tono ancor più convincente, ho ordinato:- tenetemelo fermo. Non ci vorrà molto…- 

 

Il bravo marito si è alzato dal divano ed ha preso per le braccia il tizio, ora, terrorizzato a morte. Non lo lasciava muovere. 

Ho iniziato a frugare nella borsetta, in cerca del coltellino. 

 

Ne ho estratto un tubicino bianco. Lo tenevo stretto tra le mani, così che il ragazzo che strillava, adesso, aiuto riuscisse a mala pena a vederlo. 

 

“Credo che comincerò tagliandogli via le labbra.” Ho affermato in tono glaciale. 

 

Il poveretto stava quasi per svenire, quando ho aperto il burro cacao e l’ho applicato alle sue labbra tremanti. 

 

Quando ha realizzato cosa stesse, realmente, accadendo, si è calmato. “Aspetta un attimo… è crema per la bocca?” Ha chiesto in tono perplesso e, decisamente, più rilassato. 

 

Il maritino ha lasciato la presa. 

“Sì, alla vaniglia.” Ho detto, sfacciata. 

Mi ha guardata malissimo. 

“Dovresti ringraziarmi, sai? Le tue labbra erano estremamente secche.” Ho sputato fuori. 

“Beh, in effetti…” Ha cominciato, senza mai finire la frase. 

“E’ sempre una buona idea prendersi cura delle labbra, in inverno. E, se parli ancora male di chi soffre di disturbi psichici, ti metto anche il siero al viso!” Gli ho detto, digrignando i denti e fissandolo storto. 

E’ apparso, semplicemente, confuso, ma, è rimasto in silenzio. Che c’è, ti faccio la spa e ti lamenti pure? 

 

 

 

Ma questo non è mai successo. Fortunatamente, è solo una mia fantasia. 

Quando mi ha insultata, sono rimasta in silenzio. Gli ho, persino, sorriso. 

Niente,  non ho detto niente. Per tutta la sera. Abbiamo continuato a giocare. Ed io ho continuato a sorridere, con un senso di pesantezza nei polmoni, nella gola e nello stomaco. 

Come una malattia fisica. 

Che è ciò che l’odio causa. L’essenza dei problemi mentali. 

 

Il cervello è un organo e, come tutti gli altri organi, si ammala. 

Perciò, vi prego, non rimanete in silenzio. 

Proteggetevi e prendetevi cura di tutto il vostro corpo, mente inclusa. A qualunque costo. 

Meritate di essere felici. E la Felicità è un sentimento generato dal cervello, che si sparge e diffonde a tutto il corpo. La nostra psiche possiede una forza nascosta. 

Il nostro corpo è l’unica cosa che, davvero, ci appartiene, nella nostra fugace esistenza. 

 

Pensateci.

 

E’ l’unica cosa che posso dire. Statemi bene. 

   
 
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