Libri > L'Attraversaspecchi
Segui la storia  |       
Autore: Jeremymarsh    28/10/2022    1 recensioni
"La sera in cui Berenilde trovò quel bambino alto e magro di fronte casa sua, i suoi vestiti erano già da tempo logori, i capelli biondi bagnati e il viso troppo pallido anche per lui il cui incarnato non era mai stato scuro. Ai suoi piedi una piccola borsa il cui contenuto era rovesciato a terra e non ammontava nemmeno a un cambio; dalle impronte su di essa capì che probabilmente era stato proprio Thorn l’artefice del gesto, anche se ora sembrava il ritratto della tranquillità."
[Piccola raccolta di Missing Moments che esplorano il rapporto tra Berenilde e Thorn]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Berenilde, Thorn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gelosia
 

 




Thorn non ricordava di aver faticato mai così tanto nel mantenere un’espressione impassibile e il contegno gelido che lo precedeva. Eppure, l’agonia di quelle ore buie, il dolore nella parte sinistra del petto che non accennava a smettere e, infine, l’averla vista tornare ferita in quel modo lo avevano condizionato al punto che ora doveva imporsi di restare calmo e inespressivo all’esterno. Il pugno era così stretto attorno all’orologio da taschino che temette di spaccarlo e lo sguardo gelido e duro che aveva rivolto alla ragazza non era in realtà diretto a lei, quanto a quelle ferite che le macchiavano la pelle e a coloro che gliel’avevano procurate.

Credeva di essere stato abbastanza cauto, che l’aiuto della zia fosse abbastanza – d’altronde, non si poteva dire che quest’ultima fosse una dama poco severa, anzi –, ma evidentemente aveva sottovalutato l’animista e questa, in cambio, l’aveva fatta sotto il naso a tutti, a discapito della propria salute.

Una rabbia cieca lo invase – questa volta rivolta proprio ad Ofelia – nel comprendere quanto lei avesse ignorato i suoi avvertimenti, nel vedere le prove degli Artigli su di lei e, in seguito, nello scoprire che la stessa Berenilde ne faceva uso pur di applicare la sua punizione alla giovane.

Qualche giorno dopo aver discusso con Ofelia – cercando di nascondere la furia mista a dolore che provava nel vedere il suo viso sfigurato –, si incontrò con la zia e questa volta non si sforzò di celare i propri sentimenti. Ma anche se avesse tentato, lei lo avrebbe letto come un libro aperto.

Berenilde sorrise sardonica quando vide lo stato in cui il nipote era.

“Non credete che sia un po’ esagerato?” pretese lui quando furono passati dei minuti.

Lei per un attimo lo ignorò, agitando il polso e poi tirando dalla propria pipa. “Tu credi?” Sbuffò quasi impercettibilmente. “Pensavo fossi stato tu a chiedermi di temprarla per ciò che sarà la sua vita qui al Polo. Sto solo seguendo la tua richiesta.”

A quel punto Thorn girò la testa di scatto, gli occhi carichi di una fiamma che sciolse il ghiaccio che solitamente li riempiva, e dovette trattenere i suoi di Artigli, perché non li aveva mai usati sulla zia né avrebbe cominciato ora. Però, lei lo stava deliberatamente testando e ciò lo mandava su tutte le furie.

“E siete stata brava finora a dimostrarle quanto dura sarà la sua vita qui, ma pensavo che almeno per qualche ora avreste potuto andarci più piano.”

“Suvvia, Thorn, non mi dirai che è per questo che sei tanto di malumore. È proprio adesso che la bambina deve imparare la lezione e sarebbe controproducente se ci andassi piano, qualunque cosa tu intenda.” Ancora, agitò il polso con indifferenza e aspirò dalla pipa, ignorando gli sguardi insolitamente caldi di lui. Nel frattempo, dentro di sé, avrebbe voluto che tutta quell’agitazione, per una volta, fosse rivolta a lei per un altro motivo, non per quella ragazza; la riempiva di gioia sapere che il nipote avrebbe passato più tempo da lei – soprattutto ora che era rinchiusa tra quelle mura –, ma si era aspettata delle attenzioni diverse da parte sua.

“Ebbene, zia, seguirò il vostro consiglio. Quest’oggi mi occuperò io della sua lezione, siete scusata.”

Berenilde fu presa così in contropiede che la pipa rimase per qualche istante in più a mezz’aria, essendosi bloccata mentre stava per fare un altro tiro. Ma non ebbe modo di ribattere, perché subito dopo Thorn la lasciò lì da sola e a lei non rimase altro che osservare la sua figura alta andar via, come aveva fatto tante altre volte.

E così com’era successo in precedenza, dubbi, paure e rimorsi la inghiottirono.
Sospirò; se solo per una volta le cose fossero andate diversamente tra loro due. Le sarebbe bastato anche che avessero smesso di fraintendersi e magari iniziato a dire ciò che davvero passava loro per la testa. Ma Berenilde non si faceva illusioni né faceva colpe al nipote; sapeva, dopo tutto, che quella situazione era tutta colpa sua.

Se avesse cresciuto Thorn diversamente o se gli avesse mostrato più apertamente il desiderio che portava nel cuore, forse anche quel loro ultimo incontro si sarebbe concluso in modo differente.




 


N/ADevo dire che non mi dispiace l'idea di una Berenilde gelosa di Ofelia in questa parte del libro. Dopo tutto, sappiamo che lei stessa ammette di aver notato un certo cambiamento in Thorn ed essendo una persona scaltra, è plausibile che abbia compreso a un certo punto cosa davvero legava il nipote a Ofelia. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > L'Attraversaspecchi / Vai alla pagina dell'autore: Jeremymarsh