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Autore: Farkas    28/10/2022    1 recensioni
“Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, sembrerebbe pur sempre lo stesso dolce profumo" diceva Shakespeare... ma simili frasi non aiutano quando devi dare il nome ad un altro essere umano.
Uno sguardo a come Sandy e Kirsten scelsero il nome del loro primogenito e di come decenni dopo Summer e Seth debbano fare la stessa cosa, con in più qualche comparsata di altri personaggi.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Sandy Cohen, Seth Cohen, Summer Roberts, Taylor Townsend | Coppie: Ryan Atwood/Taylor Townsend, Seth Cohen/Summer Roberts
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La scelta del nome

 
-Diventerai mamma… non riesco a crederci… e io sarò una zia! - esultò l’entusiasta Hailey. In effetti diventare zia, non era una cosa che capitasse a molte bimbe di nove anni*, ma Hailey era davvero sopreccitata.
La bimba appoggiò la testa sul ventre della sorella e sussurrò: - Ehi piccolo. O piccola. Sono tua zia Hailey mi senti? Qui siamo tutti curiosi di conoscerti! -.
Sandy non riuscì a non sorridere alla scena. Quando voleva quella piccola peste sapeva essere tenerissima, tanto che perfino Caleb non riusciva a resisterle. E doveva ammettere che anche suo suocero era sembrato genuinamente felice. Certo subito dopo l’annuncio che avevano voluto dare di persona era sparito per una questione di lavoro, come suo solito. Anche se sarebbero dovuti restare ad Orange County solo tre giorni, Sandy avrebbe preferito di gran lunga essere già tornato a Berkley. Non riusciva proprio a farsela piacere quella città. Di per sé era anche bella, il mare era semplicemente meraviglioso e perfetto per il surf… il problema erano gli abitanti. Ipocriti e superficiali, si credevano al di sopra del mondo e guardavano tutti dall’alto in basso.
E la moglie di quell’amico di Kirsten -Judith, Josie o un nome del genere- sembrava non chiedere niente di meglio che essere accettata da quel gruppo di pettegole che si era precipitato da Kirsten per farle le congratulazioni, non appena la notizia della gravidanza era trapelata. Bah.
-Avete già deciso come si chiamerà? – chiese Rose mentre si versava un bicchiere di vino.
-No, in effetti no. Stiamo cercando di buttare giù qualche idea- ammise Kirsten.
-Be’ una cosa è certa: se è un maschio, papà insisterà su Caleb Jr. - commentò divertita Hailey.
Sandy sbuffò, ma gettato uno sguardo alla moglie si rese conto che quest’ultima stava seriamente considerando l’idea, cosa che cambiò immediatamente il suo stato d’animo e lo portò a sbottare: -No! Assolutamente no! -.
-Perché no? - chiese perplessa Kirsten.
-Hai davvero bisogno di chiedermelo? Tuo padre non solo mi detesta, ma non mi ha mai mostrato il minimo rispetto. Mi rifiuto di chiamare mio figlio come lui-.
-Volevi dire nostro figlio vero? - chiese irata la bionda.
-Hai ragione, scusami- ammise l’ebreo. - Ma comunque non se ne parla! -.
-Dai, in fondo è presto per parlarne ora- li stoppò Rose. –Non sapete nemmeno se è maschio o femmina. Avete mesi di tempo per decidere-.
 
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Summer si accasciò sfinita sul divano. Essere incinta era una faticaccia. Aveva sempre una sete divorante, andava al bagno in continuazione e si ingozzava come un maiale. Sapeva di dover mangiare per due, ma il problema era che quello che le cresceva nello stomaco, sembrava mangiare per altri quattro.
-Di un po’, non sarai mica bulimico o qualcosa del genere, eh? Guarda che non ho voglia d’imbarcarmi in un’infinità di sedute di psicologia a chiedermi dove ho sbagliato- sbuffà in tono minaccioso al suo grembo.
-Tutto bene? - le chiese premuroso Seth affacciandosi dalla cucina.
-A parte la fame, la nausea e la sete sì-.
-Guarda il lato positivo: la gestazione degli elefanti dura diciotto mesi. Paragonati a loro, a te va di lusso! -.
-Davvero molto consolante. Cercherò di ricordarmelo, quando mi si gonfieranno i piedi, e avrò un tale pancione da sembrare una mongolfiera-sbuffò l’altra.
-Eddai, stavo solo scherzando-.
-Sarebbe ora di cominciare a pensare al nome- notò Summer.- Tu hai qualche proposta?-.
-Non saprei… magari Luke. In onore al nostro vecchio amico, al fatto che i nemici possono diventare amici, che tutto può succedere, a quanto siamo cresciuti negli anni…-.
-Sì, e così tu avrai la scusa per dire di continuo “Luke io sono tuo padre”. Non sono nata ieri, Cohen! -.
-Era solo un’idea- mormorò immusonito Seth. - Be’ a proposito di padri il mio di certo spererà in Sandy Jr, e anche se non ne ha mai parlato credo che a mia madre piacerebbe che gli dessimo il nome del nonno…-.
-Sì, ma se fosse femmina…-.
-Hai qualche idea? -.
-Ecco per un attimo avevo pensato… Marissa-.
Seth sospirò e si sedette accanto alla moglie: - Per me andrebbe anche bene... ma sei sicura che sia una buona idea? -.
-Cosa intendi? -.
-Sei sicura, che ogni volta che pronunceremo il suo nome, non ci sentiremo tristi? Che non ripenseremo sempre a lei? Che non ci verrà chissà perché il dubbio che possa fare la sua fine? -.
-Hai ragione- mormorò la donna. - Marissa è sempre nei nostri cuori. Non c’è bisogno di dare il suo nome a nostra figlia per ricordarci di lei … e poi forse non sarebbe neanche giusto. Bisogna lasciare a Kaitlin questa possibilità-.
-In tal caso che ne dici di Kirsten? -.
-Va benissimo. E comunque anche a mio padre piacerebbe che il nipote abbia il suo nome-.
-Neil? Non so… non è brutto come nome, ma non mi dice niente… poi Sandy è un nome sia maschile sia femminile. Se è una femmina potremmo darle entrambi i nomi dei miei genitori…-.
-… Così non avrai dimostrato di preferire nessuno dei due-.
-Ma mi leggi nel pensiero? Dovrei dare questo superpotere a Miss Vixen…
La discussione finì lì, ma senza arrivare a un risultato.
 
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-Anche tu… sembra che sia una legge, essere gentili con le gestanti- rise Kirsten vedendo che Jimmy le aveva tenuto la porta aperta. Doveva ammettere che una delle cose che le piaceva di più delle sue visite a Newport era rivederlo.
Certo, fra loro non c’era più il rapporto di una volta, ma comunque le faceva piacere stare un po’ con lui.
-Tu e tua moglie avete deciso come chiamare la bambina? -.
-Marissa. Sai il nome compare nella canzone che io e Julie ascoltavamo mentre… be’ hai capito. Mi pare una cosa carina no? -.
-Sì- fece Kirsten sorridendo. - Io e Sandy abbiamo scoperto che sarà un maschio, ma non abbiamo idee per il nome-.
-Be’ in qualunque modo lo chiamerai, sarà coetaneo di Marissa. Speriamo che diventino amici-.
-Speriamo- convenne Kirsten. – Umm… In qualunque modo lo chiamerai… no temo che sia troppo lungo-.
Jimmy sorrise: - Non ti abbattere. Prima o poi avrai la grande rivelazione-.
 
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-Allora avete qualche idea per il nome? - domandò Ryan una mattina in cui lui e Taylor erano andati a fare colazione dai “coniugi Cohen di seconda generazione”, come li chiamava Sandy.
-Macché, siamo ancora in alto mare- sospirò Summer.
-Allora dovresti essere tranquilla- ironizzò Ryan. - Seth è un esperto di barche a vela, no? In alto mare se la cava-.
-Tu vai in barca a vela? E da quando? - domandò perplessa Taylor.
-Ah già… all’epoca noi non ci conoscevamo ancora- ricordò Ryan. - Be’ per fartela breva Seth era un appassionato di vela, e aveva anche una barca tutta sua. E l’aveva chiamata Summer Breeze-.
-Ovviamente, in onore di Summer -.
-Certo. Solo che quando l’ha fatto non stavano ancora insieme. A quell’epoca, Summer nemmeno sapeva della sua esistenza- chiarì divertito il biondo.
Taylor per tutta risposta sospirò estasiata: - Che romantico… io mi sarei sentita onorata. E poi Summer Breeze è un nome adatto per una barca-.
-Ecco vedi? Qualcuno, che apprezza le mie idee c’è! -.
-Comunque non dovreste fossilizzarvi solo sui nomi dei parenti- suggerì Taylor. - Che so… visto che tu ti chiami Summer, se è una femmina potresti chiamarla Autumn. Sai perché l’autunno viene dopo l’estate… era solo un’idea- aggiunse in fretta la ragazza, notando lo sguardo dell’amica.
-È già qualcosa: io non ne ho neppure l’ombra … mi piacerebbe che il nome di mio figlio avesse un significato profondo… e vorrei pensarci io, ma non mi viene in mente nulla! Quello che hai fatto tu non è un grande salto logico, ma io non sono riuscita a farlo-.
-Io ho pronti una vagonata di nomi-intervenne Seth. - Barry, Bruce, Clark, Peter, Diana, Felicia, Selina, Jennifer …-.
-Guarda caso, tutti nomi di personaggi dei fumetti- commentò sua moglie.
Ryan intervenne in difesa del fratello: -Dai alcuni non sono male. E poi scusa, da qualche parte deve pur prendere ispirazione, no? -.
 
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Il pancione di Kirsten indicava come ormai mancasse poco al gran giorno, ma la questione del nome non era ancora stata risolta.
-Mia madre terrebbe a un nome ebraico-azzardò Sandy. - Ce ne sono alcuni belli-.
-Be’ citamene qualcuno-.
-Sicura? Io ho escluso tuo padre, quindi non sarebbe giusto cercare di compiacere mia madre. Che ammetto è a sua volta pesante da digerire, quando ci si mette -.
Pesante da digerire era dir poco pensò Kirsten, ricordando il modo in cui le si rivolgeva certe volte Sophie Cohen. Neanche fosse un crimine essere ricchi o i genitori si scegliessero. Tuttavia non aveva voglia di litigare.
-Sai l’ultima volta che ho visto Jimmy… mi ha detto che si è ispirato a una canzone per scegliere il nome della figlia, quindi sono aperta a ogni suggerimento. Se un nome ebraico ci piacerà lo sceglieremo per quello, non per compiacere tua madre-.
-Be’ quelli che mi piacciono di più sono: Seth, Amal, Barak e Nathan-.
-Seth? Ma scusa non era un dio egizio? – chiese perplessa la bionda.
-Sì, ma è anche un nome ebraico, quello del figlio più giovane di Adamo ed Eva… e vuol dire “l’eletto”. Visto che nostro figlio è il figlio della donna più bella e l’unica a possedere un’anima tra tutti i nativi di Newport, e mio di certo è un eletto. Gli si adatterebbe-.
-Seth- ripeté Kirsten. - Seth. Seth Cohen. Mi piace come suona. Mi piace molto-.
-Anche a me. Però forse dovremo imporgli come secondo nome quello di mio nonno, Ezekiel-.
Kirsten lo fissò: - Ho appena detto che non volevo dargli per forza il nome di un parente-.
-Mi comprava sempre il gelato- si giustificò Sandy. Poi in tono serio aggiunse- Non è per mia madre. È per me. I miei genitori non sono mai stati molto presenti… e lui anche se era anziano faceva quel che poteva per rimediare io… io sento di doverlo a mio nonno-.
-Seth Ezekiel Cohen- fece Kirsten. - Seth Ezekiel Cohen… mmm… be’ anche con quest’aggiunta continua a suonare bene-.
-Basta che suoni bene solo Seth Cohen… lo chiameremo col secondo nome, solo quando ci farà arrabbiare parecchio- rilevò Sandy.
Quel nome “Seth Cohen” aveva di colpo assunto un suono alle orecchie di Kirsten. Un suono… vero.
-Seth Ezekiel Cohen… bene! È deciso! - fece sorridendo Kirsten.
Sandy si chinò sulla moglie per un bacio.
-Sentito Seth? Ormai è tutto pronto per il tuo arrivo, quindi vedi di darti una mossa-.
 
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Ormai era vicino il giorno in cui alla porta di casa loro avrebbero dovuto attaccare un fiocco rosa, ma Summer e Seth non riuscivano proprio a decidersi tra le due opzioni ancora in ballo.
-Sai penso dovresti chiamarla come me- osservò Taylor un pomeriggio in cui era passata a trovarla.
-E perché? - chiese stupita Summer.
-Come perché? Seth si è innamorato di te, quando tu hai letto la poesia che io avevo scritto e che ti ho dato. Quindi se vi siete innamorati, sposati e avete avuto questo bambino il merito è stato mio- dichiarò Taylor con logica ineccepibile. - Mi meriterei almeno un riconoscimento, ma mi accontenterei anche di fare la madrina…-.
Già era vero. Tutto era partito da un compito che aveva dimenticato di fare. Quanti anni e quante difficoltà avevano passato insieme lei e Seth…
E mentre ci pensava, di colpo Summer Roberts, seppe come voleva chiamare sua figlia.
-Vero, sei stata un po’ responsabile del nostro amore con quella poesia… magari con la seconda- concesse l’amica. - Ora ho trovato il significato che cercavo-.
Summer decise di affrontare il discorso non appena vide rincasare il marito.
-Penso di aver deciso come vorrei chiamare la piccola-.
-Fantastico! Uno dei nomi che ho suggerito io? -.
-Sì. Sai oggi Taylor mi ha ricordato com’è cominciata tra noi… grazie alla poesia che lei mi aveva dato…-.
-E quindi, vuoi chiamare nostra figlia come lei? Cioè, a me sta benissimo, ma sinceramente avere due Taylor in famiglia sarà un po’ disorientante…-.
-No, voglio che si chiami Alexandra Kirsten Cohen- lo stoppò la moglie. –E visto che il diminutivo di Alexandra è Sandy, lei sarà Sandy Kisten Cohen-.
-Summer, sono certo che i miei ne sarebbero onorati, ma non c’è bisogno di…-.
-Non voglio darle quei nomi solo perché sono i quelli dei tuoi genitori, ma per ciò che rappresentano quei- lo interruppe sua moglie.
-E sarebbe? - chiese curioso Seth
-Un amore vero come il nostro- rispose la bruna. - Io e te ci siamo allontanati tante volte, ma siamo sempre tornati l’uno dall’altra e i tuoi genitori, sono l’unica coppia che abbia potuto essere un esempio per noi da ragazzi. Malgrado gli scossoni sono sempre rimasti insieme e voglio che i loro nomi siano uniti per l’eternità come loro… nella speranza che la nostra bambina sia fortunata come loro e come noi-.
-Posso dire qualcosa di profondo anch’io? - commentò Seth dopo qualche attimo di silenzio.
-Fa pure-.
-Non mi viene niente- fece infine il moro per poi chinarsi sulla moglie per un bacio. Una cosa che valse più di mille parole.
-Piccola spero che tu sia pronta- commentò il futuro papà, dopo essersi separato da Summer.- I nonni adesso ti aspetteranno con ancora più impazienza!-.
 
 
 
 
 
 
  • Nell’episodio 2X07 Jimmy dice che Hailey ha 25 anni; visto che nella seconda stagione Seth ne ha 17 essendo al penultimo anno di liceo, dev’essere nato quando Hailey ne aveva otto o nove.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Dopo eoni che questa storia riposava nei meandri del mio PC, sono finalmente riuscito a pubblicarla.
Ed eccomi con una storia che è sia una Kirsten x Sandy che una Seth x Summer. Spero di aver reso bene le due coppie ed anche Ryan e Taylor, malgrado siano solo comparse qui. Spero di riuscire a scrivere presto anche di loro.
Vi lascio con una curiosità il nome “Ezekiel” significa “Dio rinvigorirà o il rinvigorito di Dio”, nome piuttosto profetico dato che la vita di Seth è stata di certo rinvigorita dall’arrivo di Ryan. Chissà forse gli sceneggiatori gli hanno dato quel secondo nome apposta
Ci vediamo nelle recensioni.
  
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