Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: Cerbiatta_da_Saturno    30/10/2022    0 recensioni
Chiara é una ragazza; che non può essere sé stessa‚ dove vive‚ e persone a lei estranee se ne accorgono‚ e faranno in modo che la vita della ragazza diventi la vita che ha sempre sognato
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Indossato il rossetto nero, in modo che rendesse le sue labbra screpolate, più grandi "labbra a canotto" le avrebbe definite sua nonna; un ombretto sfumato con una tonalità di nero scuro verso l'interno e un blu molto scuro verso l'esterno, il tutto brillantinato, preceduti da una forte base di conturing per accentuare i suoi lineamenti, che talvolta odiava ed altre amava; Chiara ripensò a ciò che Riccardo le aveva detto riguardo al fatto che lei non avrebbe indossato una parrucca, e decise che invece di tenerli sciolti come suo solito, sarebbe comunque stata una precauzione utile farsi uno chiffon utilizzando uno dei due codini rossi che aveva sempre con sé al polso, o uno a legare i capelli e l'altro al polso; teneva moltissimo a quei due codini, nonostante non li avesse ricevuti in dono da qualcuno, li aveva al polso almeno da quando era in prima media da ciò che ricordava ed erano nella busta con tutti gli elastici da quando aveva memoria, quei due elastici avevano per lei un significato enorme, avevano visto tutte le sue crisi, i suoi attacchi di panico, i suoi pianti, la sua rabbia, la sua gioia, le sue risate, per Laura quei codini significavano lei, Chiara, Gallo Clandestino e tutti gli altri modi in cui si faceva chiamare online, e dagli amici stretti, quei codini per lei rappresentavano sé stessa, le sue rinascite, i suoi obbiettivi, raggiunti e quelli ancora da raggiungere. L'elastico rimanente invece decise di rimanerlo al polso e di infilarlo sotto la manica della maglietta se avesse incontrato qualcuno. Poi decise di coprirsi con il trucco anche quei morsi di zanzara con cui si era svegliata una mattina tre anni fa e aveva trovato già sotto forma di croste, e che aveva ancora perché li usava per sfogarsi le volte in cui essendo con altri o non volendo giustificarsi, decideva di non provocarsi cicatrici sulle braccia o sulle gambe. Infine si cambiò, dandosi della stupida per non averlo fatto prima di truccarsi nel mentre provava ad infilarsi quella maglietta nera, attillata, a maniche corte sopra quei jeans attillati, blu scuro molto strappati che lasciavano intravedere delle croste ancora non sanate, causate dai suoi sfoghi. Infine indossò il paio di converse old star nere che le avevano prestato. Prima di tornare dagli altri, fece un punto sulla questione, capì che si stava fidando di tre estranei e di un'altro di nome Teo e di cui non conosceva nemmeno il volto, e che le avevano promesso la felicità, cosa intendevano per felicità? Poteva essere qualsiasi cosa, anche la morte secondo Chiara affascinata dalle piccole cose e con una vita che non apprezzava. Però guardando come era ora, si sentì più libera che mai, era agghindata come voleva essere, come i suoi familiari e compaesani non volessero che fosse, era già felice, non aveva nulla da perdere tranne sé stessa, che sentiva di aver appena ritrovato dopo l'ennesimo smarrimento che stava vivendo. Perciò decise di tornare da quei tre ragazzi dotata di un sorriso non forzato, cosa che le succedeva rare volte nell'ultimo periodo, e pronta ad affrontare tutto con l'autoironia, che più l'aveva salvata da un punto di non ritorno.
   
 
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