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Autore: _Sherazade_    30/10/2022    0 recensioni
«Accetto. Sguinzaglia i tuoi demoni e falli soffrire come loro han fatto soffrire me» disse risoluta guardandolo negli occhi.
«Si comincia!» esultò lui raggiante.
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Tratto da "Dealing with the Devil"
Questa è una raccolta di storie dal genere misto: comiche, introspettive, malinconiche, soprannaturali...
Partecipa al Writober 2022 di Fanwriter.it
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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» Prompt: Giuramento (Lista pumpINK)
» N° parole: 442

Il giuramento”

Avevo smesso di tenere traccia del tempo che passava perché era l'unico modo per non deprimermi.
La mia famiglia mi pensava? I miei amici avevano provato a rintracciarmi? Qualcuno là fuori si stava dando da fare per ritrovarmi?

Non lo sapevo.
E lui, Rik, non faceva altro che dirmi che tutti là fuori si erano dimenticati di me e che solo lui mi amava. Poco importava che mi sottoponesse a continui abusi fisici e psicologici, poco importava che mi lasciasse tremante e malconcia dopo i nostri incontri.

Prima mi maltrattava, poi si scusava dicendo che non sarebbe più capitato, che era un malinteso, che era tutta colpa mia che lo rifiutavo. Ma lui mi amava, o così dichiarava.
Ma che amore è quello che spinge a ferire la persona che si dice di amare?

Il tempo passava, e capivo dalla natura che cambiava fuori dalla finestra della stanza dove ero stata confinata, che erano passati almeno sei mesi dal momento in cui lui mi aveva rapita.

Non ce la facevo più.

Per fortuna arrivò l'occasione giusta, un momento di disattenzione da parte sua in cui mi aveva lasciato senza volerlo uno spiraglio per una fuga.

«Giurami che starai con me per sempre» mi sussurrò lui all'orecchio dopo che aveva abusato di me per l'ennesima volta.

«Giuro...» disse flebilmente, al punto che dubitai che lui mi avesse sentito. Sembrava però che la mia voce gli fosse arrivata e per questo mi abbracciò felice. «Giuro che stavolta sarà diverso». Rik mi fissò, ma la mia mano era stata più veloce di lui: avevo afferrato il soprammobile nuovo che lui mi aveva portato nel pomeriggio e glielo sbattei in testa per fargli perdere i sensi.

Rik non si muoveva. Respirava, ma non era cosciente. Non potevo sapere per quanto tempo sarebbe rimasto così, quindi dovevo sbrigarmi.

Raccattai i miei abiti e uscii dalla casetta in mezzo al nulla sperando di poter incontrare presto qualcuno che potesse aiutarmi.

Ma non c'era nessuno.

Camminai per più di due ore ma non trovai una sola abitazione: eravamo davvero nel mezzo del nulla. Avevo paura, presto sarebbe calata la notte e con essa il freddo: dove avrei potuto ripararmi?

Cominciai a camminare più velocemente e in preda all'ansia.

«Non dovresti scappare dal tuo amato. Hai giurato, mia cara». Sentii un brivido corrermi giù per la schiena, mi voltai e vidi Rik con uno sguardo distorto che mi fissava come se lui fosse stato il cacciatore e io la preda designata.

“Non ho scampo” pensai rassegnata. Le gambe mi si erano come paralizzate e sentii la testa leggera: ero in trappola.

E realizzai che lo sarei stata per sempre.

 

 

  
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