Il campanello della porta sta tintinnando. 
Non c’è bisogno che mi volti per capire chi lo abbia fatto squillare così velocemente.

Solo tu Kaori riesci a dargli questo tocco. 
Non occorre che mi giri, il volto che mi troverei di fronte ormai lo conosco bene.

“Miki vorrei un caffè”

Mi dici con voce tremante.
Non ho bisogno di chiederti come stai o semplicemente cosa ha combinato questa volta. 

Cerco la tua tazza, quella bianca con lo stemma del Cat’s Eye su entrambi i lati, l’ultima della vecchia collezione. 
Erano 365, ma non sono durate un anno. 
Le ho ritrovate tutte  pezzi accanto al tuo sgabello ogni sera, dopo che te ne eri andata a testa bassa. 

Tutte …. tranne questa. 

Non posso permettere che anche l’ultima faccia la fine delle altre. 

Come vorrei trovare le parole più adatte per essere sincera con te. 
Sono parole crude amare quelle che vorrei dirti

“Non lo sopporto più…”

No Kaori! La tua voce trema, non lo voglio nemmeno sentire. Non voglio sapere cosa quel cretino ha avuto il coraggio di fare. 

Non lo sopporto quando ti fa soffrire così. 

E’ questo che dovrei dirti ora, ma se te lo facessi il tuo cuore finirebbe come quelle 364 tazzine.

Non posso, non ce la faccio, tremante pigio il bottone della macchina del caffè, solo questo rumore riesce ad attutire e coprire la tua voce. 

Devo calmarmi solo così posso offrirti il mio sorriso. 
Quello che tu ti aspetti. 
Quello che ti fa sentire compresa e capita.

Ma che amica sono! 
Non posso accettare il tuo tormento.
Non posso perdonare lui. Un uomo che nasconde la sua paura di amare con questo atteggiamento. Come riesce a guardarti ogni giorno? Come riesce a sopportare quel viso asciugato frettolosamente dalle tue mani?
Non posso perdonare te. Una donna che nasconde il suo essere riuscendo ad annullarsi perchè è consapevole che solo così lui riuscirebbe a starti accanto.

Che amica sono!
Mi chiedo mentre mi volto e ti osservo mentre cerchi per l’ennesima volta di trattenere le lacrime. 

Ti sorrido e cerco di confortarti appoggiando la mia mano sulla tua, che per istinto allontani. 
Non passa un secondo che ti penti di quel gesto, ma sei troppo orgogliosa per avvicinarti nuovamente a me.

“Amati Kaori, amati più che puoi, ma soprattutto amati come vuoi.”

Riesco solo a dirti, con un filo di voce che dubito tu possa aver ascoltato, presa come sei dai tuoi pensieri e tormenti.
Chissà se ti sei mai permessa di poterlo fare almeno per un secondo. Il tuo amore nei tuoi confronti è sempre stato condizionato o messo in secondo piano perchè per te vengono prima gli altri. 

“La nuova cliente mi ha scambiato per suo fratello.”
Mi dici ora tremante di rabbia nei suoi confronti.
Quante volte ti è capitato Kaori, e quante volte sei disposta a soffrire per questo.
“Ma perchè non hai smentito…”
Ti rispondo con voce irritata perchè la mia pazienza ha un limite.
Ti osservo. Indossi la tua tuta preferita e un paio di scarpe da ginnastica. Non hai un filo di rossetto e capelli spettinati. 
Chiudo a pugno la mano che inutilmente ti sta aspettando. 
Sembra che tu faccia apposta ad indossare la prima cosa che ti capita tra le mani. Quante volte ti ho visto indossare per provocazione una gonna troppo corta e di un colore discutibile che non risalta per nulla le tue forme; per non parlare poi di quel maglione bianco troppo lungo perfino per la tua gonna.
Come puoi permetterti di non volerti bene. Sembri così forte quando lanci a Ryo quei sguardi di disapprovazione; sembri così orgogliosa quando a testa alta ti allontani da lui, ma finisci sempre qui con quel trucco scivolato nelle tue mani.
Vorrei… dirti molte cose… e non rimanere seduta davanti ad un caffè ormai freddo ad osservarti.
La porta si apre, riconosco anche questo tintinnio. Ryo è dietro di te in silenzio rimane sulla soglia in attesa che tu, come ogni sera, ti alzi e lo raggiunga.
Come vorrei avere il coraggio di prendere la tua mano e trattenerti, come vorrei che trovassi la forza di …
 
Il rumore della 365° tazzina che si frantuma nel pavimento mi distrae.
Cerco i tuoi occhi chiusi per trattenere le lacrime che rigano il tuo viso.
Non lo posso sopportare, mi dico alzando lo sguardo verso di lui. Mi basta un secondo per capire tutto!
Tutto l’amore che lui prova per te.
Il suo cuore spezzato 365 volte.
Le sue labbra semiaperte da chissà quanto tempo in attesa che la voce esca.
La sua paura lo trattiene ancora sulla porta.
Le sue braccia tremano, vorrebbero abbracciarti.
 
Non so come tu faccia a trovare il coraggio di avere quel sorriso così dolce. Il solo fatto che sia dietro di te ti trasforma ti rende forte e facendoti passare ogni paura e incertezza. 
Ti alzi prima di lui giusto qualche secondo prima che lui faccia il primo passo. E’ un gesto voluto per non metterlo nelle condizioni di esporsi.
Gli occhi di Ryo tremano capendo il tuo gesto, si sente invaso e quasi soffocato da questo gesto. Lo rende vulnerabile, lo rende maledettamente irresistibile.
Ma Kaori non è così che un amore si dovrebbe vivere.
Ti vorrei dire mentre la porta tintinna dietro alle vostre spalle.