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Autore: Mattalara    02/11/2022    0 recensioni
Nessuno si sarebbe mai aspettato un tale disastro alla prima notte di lavoro.
Certo, nessuno si sarebbe aspettato di rischiare la vita per un semplice lavoro part-timre e per quanti rischi potesse correre un guardiano notturno, ciò che avevano in mente di fare le stesse attrazioni che avrebbe dovuto sorvegliare non rientrava fra questi.
Eppure, per quanto facile sarebbe stato dare le dimissioni e salvarsi la pelle, c'era come un qualcosa che gli impediva di farlo e che lo spingeva a tornare lì.
Qualcosa, o qualcuno.
Genere: Fluff, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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<< Sei sicuro di voler proseguire? >>

Chiese Leon.
Il'Ya annuì, osservando il libro che l'altro aveva fra le braccia con sguardo colmo di bramosia, impaziente di vedere cosa sarebbe uscito da quella seduta.

<< Bene. >>

Scesi dall'auto, i due e gli altri passeggeri si recarono all'interno dell'edificio ormai in rovina.
Il'Ya aveva acquistato il Pizzaplex prima che il luogo (quel che ne restava dopo l'ennesimo incendio) potesse venire demolito, quindi era ancora in piedi, solo sporco, svuotato di ogni cosa potesse essere recuperabile (probabilmente da qualche sciacallo in cerca di pezzi da rivendere) e coronato dai segni di bruciatura e del tempo che si era accanito dove le fiamme non avevano potuto fare nulla. Il posto che interessava loro era nelle fondamenta, da lì erano partite le fiamme e lì era celato il Freddy's originale, ridotto ormai a poche macerie dove avevano trovato così tanti pezzi di ricambio per gli animatronici che avevano creduto per un attimo di aver scoperto qualche deposito segreto per la manutenzione delle attrazioni.

<< Avete sentito delle voci su questo posto? >>

Chiese Daniel mentre seguiva il gruppo giù per una scalinata che sembrava sul punto di cedere ad ogni passo.

<< Fai attenzione Daniel, quelle sulla sicurezza scadente sono già abbastanza spaventose. >>

Disse il rosso mentre gli tendeva la mano, i due avevano anche del peso aggiuntivo causato dall'endoscheletro di uno dei loro progetti, quello che speravano di rendere la prima attrazione del locale che intendevano aprire.
Viola si rivolse alla porta che sembrava così lontana e mormorò un: << Sicuri non resteremo sepolti? >> al quale Leon rispose ridendo e scuotendo la testa.

<< Perché non possiamo fare la seduta al piano di sopra? >>
<< Perché sento che c'è più energia spirituale qui sotto, tanta rabbia e terrore, deve essere accaduto qualcosa di grosso qui. >>

La ragazza non aveva una così grande fiducia nell'uomo che il suo capo aveva assunto, soprattutto perché lui e Daniel l'avevano incontrato rimorchiandolo in un bar, ma non volle rischiare di infastidirli e, pregando di non cadere in un buco, li seguì fin dentro il famosissimo ufficio culla di tante voci e pettegolezzi, anche se di questo non rimaneva nulla, solo un pavimento con dei pezzi di pareti e di soffitto sparsi in giro. Leon usò una manica della giacca per togliere la polvere da dei pezzi di qualcosa (muro o soffitto che fosse), quelli abbastanza leggeri da essere spostati, allora li mise in cerchio e invitò gli altri a sedersi, quindi prese dalla sua tasca una scatola di fiammiferi con dei buchi e tolse il coperchio per mostrare un piccolo serpente dalle scaglie scure, posandolo a terra e aprendo il libro.

<< Il serpente a che serve? >>
<< Gli animali possono sentire  se c'è qualcosa che non è umano e non posso certo portare i miei cuccioli a rischiare, no? >>

Chiese retorico mentre sfogliava le pagine.

<< Mhmh... okay, Angel inizia a versare il sale, devi circondarci per bene. >

La ragazza sfilò il barattolo dalla borsa e iniziò a fare il cerchio.

<< Il'Ya, hai portato le candele? >>
<< Anche l'incenso. >>
<< Accendi solo queste per ora  e mettile intorno alla luna, poi posa l'endoscheletro al centro. >>

Leon prese una bomboletta di vernice spray rossa dalla borsa di Angel, avevano messo lì dentro tutto il necessario visto che le borse delle donne contenevano di tutto, quindi creò un cerchio a terra, rotondo come la luna nel cielo, rossa e piena.

<< Perfetto! Possiamo iniziare. >>

L'albino fece per leggere, ma fu interrotto da Il'Ya e il suo: << Trova qualcosa che possa aiutarci, voglio ricchezza e potere senza ripercussioni >>.

<< Nessun problema caro~ e ora, ricordate bene le mie istruzioni: non parlate se non ve lo dico io e pensate sempre, sempre, a tutto fuorché il nostro vero obbiettivo, non deve capire cosa vogliamo fare. >>

Sfogliando un paio di volte il volume, si fermò su una pagina con l'illustrazione di tre mani disegnate come se fossero i vertici di un triangolo ed erano collegate da dei fili che pendevano dalle estremità delle dita.
Sorridendo, Leon iniziò a leggere a bassa voce, come se non volesse farsi udire dagli altri, che di tutto il discorso afferrarono un paio di parole, pronunciate come se stesse narrando di una figura storica molto importante, con il rispetto e l'ammirazione che avrebbe riservato ad un idolo e mano a mano che andava avanti, la voce si alzava e si alzava, si alzò al puntò che stava fieramente esclamando a gran voce mentre con un braccio fendeva l'aria in un gesto teatrale, lasciando gli altri confusi.
Stava forse cercando di impressionare l'entità?
Non che avessero intenzieno di interromperlo, le uniche conoscenze in materia che avevano venivano dai film guardati e da qualche tutorial su internet, ma erano tutti da siti poco attendibili e se uno che faceva quel mestiere usava quel metodo, voleva dire che sapeva quel che stava facendo. Dopotutto anche i ciarlatani avevano un minimo di conoscenza dell'argomento per mettere in piedi una buona truffa non tutti i partecipanti a quella seduta si fidavano ancora di Leon.

<< Siete dunque qui con noi? Signore dell'inganno e del peccato? >>

Chiese, aspettando qualche secondo prima di chiedere ancora.

<< Sto dunque parlando con tre delle più potenti entità del luogo bagnato dalla luna di sangue? Coloro che regnano nel potere illimitato e la lussuria più sfrenata? Se ci state graziando con la vostra presenza, vi preghiamo di comunicare con noi. >>

A rispondere fu un silenzio di pochi secondi, poi il rumore di una porta che si apriva e delle ante che sbattevano contro le pareti.
Non poteva essere la sicurezza, Il'Ya aveva già acquistato il posto e mandato a casa tutte le guardie per quella sera.

<< Eccallà, il capocantiere è venuto prima... >>

Sbottò Viola e si alzò prima che potessero fermarla.

<< ... io l'avevo detto quando è venuto da noi, non era affida- >>
<< Non lasciare il cerchio! >>

Le era bastato mettere un singolo piede oltre il sale a terra, quindi dal piano inferiore parve scendere lì sotto un vento gelido, talmente forte che quando colpì la sua gamba sentì come uno schiaffo, come una mano che la schiaffeggiò e si avvolse alla sua caviglia in una stretta solida.
Angel fece per prenderle una mano, ma Leon si allungò e la fermò con un braccio, limitandosi ad osservare la gemella mezza fuori dal cerchio rimanere immobile e rigida, come se qualcuno le avesse appena dato la scossa e l'avesse lasciata in quella posa, come una statua i cui occhi si chiusero di colpo per diversi minuti, prima di aprirsi nuovamente per mostrare due sclere bianche e prive di ogni colore.

<< ... sa girare gli occhi all'indietro? >>

Chiese Il'Ya alla gemella in abito da sera.

<< N-no... >>
<< Avete chiamato? >>
<< E neanche cambiare voce così bene! >>

La voce di Viola si era fatta più bassa, delicata, con un accento che la sorella non riusciva a distinguere, invece la voce di quest'ultima era acuta come il pigolio di un uccellino, era spaventata nel vedere la sua sorellona sorridere con calma e ritirare a sé la gamba, infrangendo il cerchio di sale e tornando a sedersi accanto a lei.
Anche se non fossero state gemelle e non avessero avuto quel legame speciale, sarebbe stato impossibile non notare quel qualcosa di sbagliato in lei, come se le ronzasse attorno qualcosa che urlava: "Pericolo! Pericolo!".
Ognuno dei presenti se lo sentiva dentro, quel cosidetto sesto senso che non sbagliava mai, stava dicendo tutti loro che quella non era Viola.

<< Sì, desideriamo parlarvi. >>

Disse Leon rispondendo alla precedente domanda della creatura.

<< Le mie sorelle non possono raggiungermi stasera, spero di essere abbastanza per voi~ >>

Non fosse stato per quegli inquietanti occhi bianchi, il tono improvvisamente suadente della ragazza avrebbe fatto effetto senza problemi sull'uomo con cui stava parlando.

<< Oh, non c'è problema mia signora... >>

Leon sorrise e fece un inchino.

<< ... chiediamo solo la vostra benedizione. >>
<< Volete davvero la mia? Oh! Una piccola folla di ammiratori! Le mie sorelle ne saranno così liete, tutti hanno un piccolo culto di seguaci ad adorarli e portare loro doni, sembra quasi che non ci consideri nessuno. >>

Disse la creatura con tono lamentoso.
Leon si rivolse agli altri con un sorriso cordiale e uno sguardo rapido, non c'era bisogno di ricordare loro che non dovevano farsi sfuggire il vero piano, se la creatura avesse provato a leggere i loro pensieri, avrebbe trovato solo tante domande, su chi era, cosa era in grado di fare e chi fossero le sue sorelle.
Aveva anche provato a leggere i loro pensieri, ma tutte quelle domande le avevano quasi fatto venire il mal di testa.

<< Cosa devo benedire? >>

Leon indicò l'endoscheletro a terra e si rivolse al rosso accanto a lui.

<< Il'Ya e Daniel vogliono mettere su la loro attività, starebbe molto bene lì dove dimorate. >>
<< Esatto! >>

Disse Daniel, avendo solcato molte volte il palcoscenico di un teatro era più abituato alla pressione di un pubblico "particolare" e sapeva indossare rapidamente la maschera più adatta all'occasione.

<< Un bel luogo dove tutti potranno vivere le loro fantasie senza essere giudicati, purtroppo molte persone qui sono ancora chiuse mentalmente e tendono a giudicare e boicottare ciò che non gradiscono, anche se non fa male a nessuno. >>
<< Oh, so quanto possono essere fastidiosi certi individui. >>

La creatura sorrise, il ragazzo rabbrividì davanti a quegli occhi vuoti e bianchi quanto i denti scoperti.

<< Direi che un po' di fortuna sarebbe perfetta. >>
<< Potreste donarcela? >>
<< Oh, posso fare molto di più... >>

Daniel deglutì nervosamente quando scrutò in quelle sfere vuote, anche senza le pupille, sentiva lo sguardo bruciare nel suo e sentì la mano di Viola venire mossa per sfiorare il suo ginocchio con l'indice, accarezzandolo in un movimento circolare prima di alzarsi e andare ad inginocchiarsi accanto all'endoscheletro, sorridendo dolcemente mentre posava una mano su quella dell'oggetto.
Leon mise una delle sue dietro la schiena.

<< Allora questo sarà il simbolo del mio dono e finché sarà con voi- >>
<< Richiudete il cerchio! >>

L'albino aveva nascosto bene l'oggetto più importante, vedendolo con la giacca ancora indosso si sarebbe potuto tranquillamente pensare che aveva freddo, non c'erano certo i riscaldamenti in quel luogo. Ma celata sotto la giacca, finemente tenuta dai pantaloni, non era stato piacevole stare seduto con un oggetto di metallo infilato lì dentro, anche se solo in parte (quanto bastava perché stesse fermo ma sporgesse tanto da essere sfilato rapidamente).
Leon si gettò in ginocchio a terra e attaccò la maschera sul voltò dellendoscheletro mentre Il'Ya e Angel sistemavano il sale e la creatura emetteva un urlo sorpreso, non foce in tempo a ritirare la mano e le vene di Viola si illuminarono come se del liquido al neon le attraversasse, "liquido" che uscì in una serie di di fili dalle sue dita e si avvolse all'endoscheletro, circondando ogni centimetro di quel corpo fino a ricoprirlo con una serie di fili moventi che apparivano quasi come lombrichi striscianti, poi il sigillo inciso sull'interno della maschera brillò, decretando quindi la riuscita della missione e limprigionamento della creatura. I fili presto cancellarono ogni traccia dell'endoscheletro, queli "vermi" striscianti si erano uniti e si stavano come trasformando, lasciando il corpo nudo di quella che sembrava una donna qualunque e che stava borbottando vari insulti mentre cercava di togliersi la maschera senza successo, come se fosse fusa alla sua pelle.

<< Bene Il'Ya, il sigillo l'hai inciso tu, è tua. >>
<< Perfetto. >>

Il'Ya rise deliziato, incurante della Angel che cercava di scuotere la gemella svenuta e la preoccupazione altrui.

~~~~

<< ... e così Il'Ya ha la sua serva e Viola ha un bel trauma, se avete notato, le sbarre del mio cancello e del resto del mio delizioso confine sono sigilli di protezione. >>

Spiegò Leon, ovviamente i suoi ospiti non avevano prestato attenzione a ciò e in quel momento, mentre cercavano di metabolizzare ogni informazione, non sembravano in grado di prestare attenzione ad altro.

<< Ehi, me li avete chiesti voi i dettagli, io già è tanto se mi ricordo la data precisa... certe cose so' difficili da scordare in effetti. >>

 

  
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