Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Quattro Venti    02/11/2022    1 recensioni
"Le parole sciupano l’attimo.
Non dai loro vita. Le lasci lì, in punta di lingua, a galleggiare nel mare dei sottintesi. Tu non dici. Lui capirà."
I mosaici acquistano senso solo osservandoli da lontano; noi ci siamo baloccate a scegliere e ad assemblare delle tessere spaiate per puntare l’obbiettivo sul rapporto tra Aiolia e Shura, con l’occasionale comparsata del resto della compagnia cantante.
Cento momenti, cento esercizi di stile, cento variazioni sul tema. Una storia d’amicizia, odio, amore e reiterata imbecillità.
Perché sì, Odi et amo eccetera eccetera sarà anche il più abusato dei cliché; ma due cliché ci fanno ridere. Cento cliché ci commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando fra loro e celebrano una festa di ritrovamento (Umberto Eco, 1977).
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Capricorn Shura, Leo Aiolia
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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091.  Te piace ‘o presebbio?


Prompt: Natale / Fandom: Saint Seiya – serie classica / Autore: Scorciacrape / Personaggi: Shura, Aphrodite, Death Mask / Quando: negli anni
 
 

Tutti i ragazzi, nella quindicina che precede il Natale, si costruivano un cupo cupo, e andavano, in gruppi,
cantando su quell'unica nota di accompagnamento, delle specie di nenie, su un solo motivo
(Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, 1945)




Dite t’asseconda: coi pazzi e i disperati così bisogna fare; soprattutto se hanno ragione. Però chiosa comunque: “Avremmo dovuto festeggiare a settembre”. La verità è che ti vuole bene – motivo necessario e quasi sufficiente.
Anche Shura scende: Natale con i tuoi… e tu sei loro. Per te attraversa il vuoto della Nona, della famiglia che ha ucciso, e l’ha distrutto. Passando, suona una novena silenziosa per quell’altro fesso – il cuore, una zampogna; un cupa cupa rotto.
Tu, intanto, mischi ceci, cioccolato, sangue, vino cotto; i calzoncelli e l’anima, li friggi nello strutto. Poi fai il presepe colle teste di morto.


“Te piace ‘o presebbio?” – Eduardo de Filippo, Natale in casa Cupiello (1931). Perché ci piace toccarla piano.
   
 
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