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Autore: C_Totoro    03/11/2022    3 recensioni
Bellatrix scopre che Lord Voldemort, quando era solo Tom Riddle, è stato a letto con sua madre. A farle questa rivelazione sarà Antonin Dolohov, fedele seguace del Mago Oscuro...
[Dalla storia]:
“Dai, Tony” si aggiunse Evan “Dacci qualche dettaglio piccante di zia Ella”
Dolohov si sentì come accerchiato. Aveva Bellatrix che gli stringeva con così tanta forza il braccio da fargli perdere la circolazione, Evan che lo fissava con un sorriso sornione e Rabastan che continuava a sfogliare quel cazzo di album fotografico alla ricerca di dettagli e spunti.
“E va bene” sospirò Tony “Vi racconto, allora…”
[Bellatrix Lestrange; Antonin Dolohov; Evan Rosier; Rabastan Lestrange; Druella Rosier; Tom Riddle/Lord Voldemort; Alecto Carrow]. Storia divisa in due capitoli.
Genere: Commedia, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Bellatrix Lestrange, Druella Black, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Antonin osservò soddisfatto il salone delle feste gremito di gente. Aveva dovuto penare per rubare il privilegio di tenere quella festa ai Malfoy ma si disse che aveva fatto bene a insistere: era tutto perfetto.
“Sei davvero un padrone di casa eccezionale”
Antonin si girò sorridendo.
“Grazie, Alecto” disse con il cuore che iniziava a battere un po’ più forte. Gli sembrava incredibile di essere riuscito, per una volta, a sedurre una ragazza da solo e senza sotterfugi.
“Spero presto potremo organizzare questo tipo di feste insieme…”
Alecto ridacchiò civettuola “Ma certo, Tony” rise di nuovo “Sempre che mio padre sia d’accordo…”
Antonin abbassò il capo “Non potrà dire di no quando vedrà l’anello che ho comprato!”
Gli occhi di Alecto scintillarono, stava per ribattere entusiasta avvicinandosi al suo fidanzato quando vennero interrotti all’improvviso.
“Li hai visti?”
La voce di Bellatrix prese Antonin del tutto impreparato: non si era proprio reso conto che la ragazza si fosse avvicinata a lui. Dolohov seguì lo sguardo di Bellatrix e si rese conto che si stava riferendo a Lord Voldemort e Druella. Antonin li osservò per qualche istante, Voldemort era freddo e distaccato probabilmente stava parlando con Druella per il mantenimento delle apparenze che a lui erano care. Druella, d’altro canto, si sporgeva verso l’Oscuro Signore come tanto in passato aveva amato fare: era chiaro desiderasse qualcosa da lui. E su cosa fosse quel “qualcosa”, Antonin non aveva dubbi.
“E quindi?” domandò confuso Antonin, ormai disinteressato da quelle dinamiche. Non aveva più bisogno di prestare attenzione alle donne di Tom Riddle, aveva Alecto e non l’avrebbe mai scambiata per nessun altra.
“Niente” Bellatrix si strinse nelle spalle “Credo dovremmo andare a letto insieme, Tony” lo disse con una tranquillità disarmante, come se gli stesse proponendo di andare a prendere un gelato insieme.
Antonin si volse di scatto verso di lei, un’espressione basita in viso.
Cosa?” la voce di Alecto era così acuta che Antonin si vide costretto a fare un passo indietro.
Bellatrix le rivolse un’occhiata di sufficienza “Levati di torno, Carrow”
“Antonin sta con me!”
“Mica lo voglio sposare!” ribatté Bellatrix, annoiata “È una questione di sesso”
“Bellatrix, per cortesia” interruppe Antonin spazientito “Ne abbiamo già parlato”
Ne avete già parlato?” Alecto era viola, si sentiva offesa e umiliata. Un attimo prima era lì a parlare col suo fidanzato del loro matrimonio e ora doveva ascoltare gli sproloqui di Bellatrix su una possibile serata di sesso? Cosa stava succedendo tra quei due?
“No, Ale, Bella sta solo farneticando” ribatté subito Antonin provando a calmare Alecto “Lo sai che ho occhi solo per te”
“Ne abbiamo parlato ieri sera” rispose invece Bellatrix maligna, poi sorrise lasciva mettendo una mano sul petto di Dolohov “E gli è anche venuto duro…”
Alecto fece una smorfia. Li osservò per qualche istante poi scosse la testa, le lacrime che lottavano per non uscire “Mi fai schifo, Antonin! Schifo!” tirò su col naso e girò i tacchi, sparendo tra la folla.
“Sei proprio una stronza, Bella!” esclamò Dolohov poi fece per provare a seguire Alecto ma Bellatrix lo afferrò per la manica della veste, strattonandolo e trattenendolo lì con lei.
“Dove credi di andare?”
“Da Alecto! Bella, io me la voglio sposare!”
Bellatrix strabuzzò gli occhi poi scoppiò a ridere “La Carrow? Vuoi sposarti Alecto Carrow?” poi si avvicinò di più a lui, suadente, mettendogli le braccia intorno al collo “E rinunceresti a un giro con me per stare con quella racchia?”
Antonin sospirò e cercò di scansare il viso. Era difficile resistere a Bellatrix. Non era solo questione di mera bellezza fisica, era l’aura intorno a lei a essere… elettrica, spaziale.
“Mi piace” sussurrò imbronciato Dolohov evitando il contatto visivo con Bella “E tu ti stai comportando esattamente come tutte le altre”
“Tutte le altre?”
“Tutte si concedevano a me per fare ingelosire lui… e questo è il tuo intento: far ingelosire il Signore Oscuro… ma io non posso accontentarti, Bella. Lui non mi ha dato il permesso”
Bellatrix sentì i brividi scenderle lungo la schiena.
Come tutte le altre.
Questo era lei? Un’altra tacca sulla cintura? Si volse verso l’angolo della stanza dove il Signore Oscuro e sua madre erano ancora intenti a parlare. Vide sua madre sfiorare la mano di lui e a Bella salì la nausea.
“Non sono come le altre!”
Antonin fece una risatina cattiva “Oh, invece sì. Ti ha scopata, ti sta ignorando, e tu per cercare di farti notare da lui fai la gatta morta con la persona che credi essergli più vicino e che quindi possa colpirlo di più. Sbaglio?”
Bellatrix si morse le labbra “Ma lui non ti ha dato il permesso”
“No, infatti”
“Perché no?”
Antonin gonfiò le guance, stufo “Ti ho già detto di chiederlo a lui, io non lo so”
“E se io volessi scopare con te?”
“Il fatto è che tu non vuoi”
“Ti sto dicendo che voglio”
“Solo per farlo ingelosire…”
“Ma voglio”
Dolohov si strinse nelle spalle “Chiederò ad Alecto di sposarmi”
Bellatrix alzò gli occhi al cielo “Alecto Carrow…
“Sono innamorato di lei, Bella!”
“Ma ti viene duro con me”
“Cosa c’entra, è una questione fisiologica!”
Bellatrix ringhiò spazientita da quelle rimostranze, afferrò Dolohov per un braccio e lo trascinò fuori dal salone delle feste, in una stanza appartata poco lontana. Chiuse la porta dietro di loro e guardò Antonin come un leone guarda una gazzella.
“Bella… Ti sto dicendo di no”
Antonin fece per uscire ma Bellatrix avanzò verso di lui minacciosa e Dolohov si ritrovò costretto a indietreggiare fino a quando non andò a sbattere contro il grosso tavolo in legno di quercia che era al centro della stanza.
“No perché non vuoi o no perché lui non ti ha dato il permesso?”
“No perché non voglio perdere Alecto!” ribatté Antonin “È così difficile da capire che non voglio perdere l’unica ragazza che accetterebbe di sposarmi e mettere su famiglia con me?”
Bellatrix gli mise le braccia intorno al collo e fece aderire i loro corpi.
Oh…” pigolò Bella all’orecchio di Antonin “No, no, no… e poi ti trovo duro senza neanche averti sfiorato!”
“Bella, per cortesia, perché mi vuoi male!” Antonin provò a levare le braccia di Bella dal proprio collo.
“Non ti voglio male, voglio solo giocare un po’” Bella rise e si sporse verso di lui ma Antonin si scostò.
“Dai, per Salazar…”
“Come fai il prezioso!”
“Interrompo qualcosa?”
La voce fredda di Lord Voldemort fece attorcigliare le viscere di Antonin, alzò le braccia in alto come a voler dimostrare di non stare facendo niente.
“Assolutamente nulla!”
“Mi sembravate… intimi
Bellatrix si volse verso il Signore Oscuro con un sopracciglio alzato “E se anche fosse, mio Signore?”
Dolohov avrebbe voluto tirarle una testata. Lei aveva deciso di voler morire? Benissimo, ma non capiva per quale motivo volesse portarlo con sé in quel suicidio.
“Nulla” rispose Voldemort con un’alzata di spalle avanzando nella stanza e lasciando che la porta si richiudesse dietro di sé “Continuate pure”
Antonin deglutì “Padrone” iniziò conciliante perché conosceva bene quell’espressione fredda, gli occhi rossi e le narici che vibravano: era infuriato.
“Io dovrei tornare alla festa… Alecto… devo parlare con Alecto”
“Credi davvero vorrà continuare la relazione con te sapendo che ti apparti con Bellatrix?”
“Non ci siamo appartati…”
“Ma anche se fosse?” chiese di nuovo Bellatrix allontanandosi finalmente da Antonin e voltandosi verso Lord Voldemort “È passato più di un mese da quando… da…” arrossì “Una donna capisce quando una causa è persa”
Voldemort la fissò in silenzio per alcuni attimi poi si avvicinò a lei con fare predatorio “Causa persa?” le chiese chinandosi su di lei e sfiorandole il lobo dell’orecchio con la bocca. Bellatrix rabbrividì e si morse le labbra per trattenere un gemito. Com’era possibile che solo con un gesto del genere fosse completamente sciolta, partita, andata?
“Antonin” chiamò Voldemort “Pensavo avessimo un patto”
Dolohov avrebbe voluto mettersi a piangere “Lo so, mio Signore. Non me ne sono certo dimenticato”
“Non ti ho dato il permesso”
Antonin chiuse gli occhi “Ve lo assicuro, non volevo fare nulla con Bella… è lei che… ha… molto insistito…”
“E non sei in grado di resistere a una ragazzina?”
“Padrone” lo chiamò Bella perché, un pochetto, Tony iniziava a farle pena “Ha cercato di resistere in tutti i modi”
Voldemort fece una smorfia “Non si tocca ciò che è mio” sibilò afferrandole il viso con una pallida mano bianca “E tu appartieni a me, Bella” Voldemort si fiondò sulla bocca di Bellatrix mordendola e baciandola con foga.
Antonin fece un passo all’indietro e sgranò gli occhi, sorpreso, allibito. Aveva visto Tom Riddle baciarsi più e più volte con tante, innumerevoli, donne. Ma con Bellatrix… non lo aveva mai visto davvero trasportato come con lei. La stava stringendo in una morsa come se non volesse più lasciarla allontanare da lui. Dolcezza non era certo la prima parola che Antonin avrebbe associato a Tom Riddle – benché meno a Lord Voldemort – eppure, in quel bacio passionale, vi scorgeva altro oltre alla possessività, c’era qualcosa di diverso, qualcosa di più. Ciò che più colpì Antonin, tuttavia, fu constatare come il Signore Oscuro stesse baciando Bella tenendo gli occhi chiusi, immergendosi con tutto sé stesso nella ragazza. Se quando lo aveva visto con Druella tanti anni prima ogni suo gesto era stato un invito per Antonin a unirsi a loro, ogni gesto con Bella era invece orientato a lasciare fuori Dolohov, escludendolo, rimarcando come Bellatrix fosse solo ed esclusivamente sua.
Antonin li osservò in silenzio per qualche istante poi scosse la testa e fece per allontanarsi, gli veniva quasi da ridere: era la prima volta che la tattica di avvicinarsi a lui per far ingelosire Tom funzionava davvero.
“Cosa sta succedendo qua?”
La voce di Druella lo riportò alla realtà. Quando era arrivata?
“Niente, Druella” rispose Antonin affrettandosi a raggiungerla alla porta “Non sta succedendo niente” fece per prenderla per un braccio e trascinarla fuori ma Druella si divincolò “Mi fate schifo” entrò come una furia nella stanza, gli occhi fissi su Voldemort e Bellatrix che continuavano a baciarsi come se nulla fosse. “Non vi vergognate ancora con queste… questi tranelli! Avete più del doppio della sua età, lasciate in pace mia figlia”
Antonin la raggiunse di nuovo e la prese per le spalle “Non è nessun tranello. Non stiamo facendo niente”
“Mi credi stupida?”
“Druella…”
Voldemort interruppe il bacio con Bellatrix e si volse infine verso Druella con un ghigno “Bellatrix appartiene a me”
Gli occhi di Druella si assottigliarono. Fece per ribattere, poi sembrò ripensarci e portò l’attenzione su Bellatrix che da canto suo sembrava vergognarsi di essere stata trovata da sua madre in una situazione tanto intima.  
“Forza, Bella, andiamo” disse Druella allungando una mano verso sua figlia “Questi due lavorano in coppia, tu pensi che sarà Tom a stare con te e invece…” gettò uno sguardo verso Dolohov che arrossì.
“Non ti ho obbligata a fare nulla” si difese prontamente Antonin incrociando le braccia al petto.
“Ti avevo detto di no!” sbottò Druella “Non mi piacevi, non mi sei mai piaciuto”
“Ma ti piaceva come ti toccava” s’intromise Voldemort “No? Non è forse quello che gli hai detto?”
Druella avvampò e si morse le labbra “Tu sei un mostro. Un mostro manipolatore”
“Un mostro manipolatore al quale ti sei offerta, di nuovo, per la centesima volta, non più di mezz’ora fa” a sentire quelle parole Bellatrix rialzò la testa. Sua madre ci aveva provato col suo Signore?
“Vieni, Bellatrix” ripeté Druella ignorando i commenti di Voldemort “Non ti fidare di lui”
Bellatrix non si mosse. Continuò a fissare sua madre in silenzio da sotto le sue palpebre pesanti “Io appartengo all’Oscuro Signore” disse aggrappandosi a un braccio di Voldemort “Non mi muovo di qui” esitò ma poi la gelosia la travolse “Ti sei offerta a lui?” chiese in un sussurro intimidatorio. Non importava che fosse sua madre, qualunque persona si avvicinasse troppo al suo Signore era una minaccia… una minaccia da eliminare. Poi come osava? Come osava farle la ramanzina quando lei stessa avrebbe voluto…
“Non dire idiozie, Bellatrix” rispose Druella con tono autoritario “Sono sposata con tuo padre e non ho più diciassette anni. Vieni, non rovinare la tua reputazione dietro a un Mezzosangue”
Bellatrix digrignò i denti: la vergogna di poco prima sembrava essere scomparsa nel nulla.
“Come osi insultare il Signore Oscuro?” fece per mettere mano alla bacchetta, ben felice di avere una scusa per scagliarsi contro di lei. Aveva passato tutta la sua infanzia e adolescenza a temere sua madre, il suo giudizio… ma ora, tra le braccia dell’Oscuro Signore, si sentiva protetta e accettata.
“Bellatrix, non farmi alterare!” sbottò Druella “Vieni via da lì”
“Gelosa?” s’intromise Voldemort afferrando per i fianchi Bellatrix e portandosela addosso “Gelosa che con tua figlia… che a tua figlia concederò la seconda volta? E poi una terza, quarta…”
Le labbra di Druella vibrarono “Devi lasciare in pace mia figlia, se credi ti lascerò qui a consegnarla a Dolohov…”
Voldemort alzò un sopracciglio “Dolohov stava andando via” sibilò “E se lo vedo di nuovo allungare le mani su Bella gliele taglio” i suoi occhi rossi incrociarono quelli di Antonin che abbassò subito lo sguardo.
“Accompagna Druella fuori, Antonin, Bella ed io abbiamo ancora da… discutere”
Antonin strattonò Druella come un automa, ogni parola di Lord Voldemort era sempre stata per lui legge “Forza, Druella, vieni”
“Non mi devi toccare, Tony!” sbottò Druella “E tu non devi toccare mia figlia!”
Voldemort le voltò le spalle, indifferente, e prese a baciare il collo di Bellatrix. Aveva capito che Bella sarebbe stata diversa da qualsiasi altra persona sin dal primo istante in cui aveva posato gli occhi su di lei. Non aveva nulla a che fare col suo aspetto fisico (quante donne attraenti aveva avuto in passato?), aveva a che fare col suo portamento, atteggiamento… con la sua magia. La loro magia si completava in modo perfetto, quanti rituali oscuri avrebbero potuto fare insieme?  L’avrebbe plasmata a sua immagine e somiglianza, sarebbe diventata la sua luogotenente numero uno, la sua arma prediletta.
“Sei venuto a letto con me, sua madre, sei stato a letto con Walburga, sua zia… non provi ribrezzo nei confronti di te stesso?”
Voldemort sorrise contro la pelle candida di Bellatrix “Avessi saputo che avresti messo al mondo Bellatrix non ti avrei mai neanche sfiorata, Druella. Ahimè, però, non ho il dono dell’onniscienza”
Antonin afferrò Druella per un braccio e iniziò a trascinarla fuori dalla stanza di peso, senza grazia alcuna; d’altro canto, la donna sembrava troppo shockata per opporre resistenza.
“È innamorato di lei?” chiese Druella quando furono fuori dalla stanza. Era spaesata, non capiva. Antonin alzò un sopracciglio “No, non credo” rispose svogliato. Non ne poteva più di essere tirato in mezzo in quelle questioni, soprattutto ora che non ne aveva più nulla da ricavare.
“Ha… è davvero la seconda volta che sta con Bella?”
“Sì”
“Non l’ha mai fatto”
Antonin si strinse nelle spalle “Bella è diversa”
“È innamorato di lei?” chiese di nuovo Druella.
Antonin alzò gli occhi al cielo “Sei proprio come tua figlia: non mi ascolti”
Druella socchiuse gli occhi, si volse perché voleva rientrare nella stanza e fermare quell’assurdità una volta per tutte ma Antonin la bloccò “Non ci provare neanche” le sibilò per poi sospingerla di nuovo verso il salone delle feste.
“Non posso credere che… che… ma tu davvero non… non avete fatto come con me?”
“No”, sospirò Antonin “Io voglio stare con Alecto!” possibile che nessuno sembrasse ascoltare – e capire – quello che diceva?
Druella si volse verso la porta chiusa della stanza dove erano Voldemort e Bellatrix.
“Non posso lasciare mia figlia… lei si deve sposare con Rodolphus!”
“Ci si sposa, infatti”
“Tony…”
“No, nessun ‘Tony’!” sbottò Dolohov lasciando andare Druella non appena misero piede nel salone “Basta così. Sono stufo. Tu sei sposata con Cygnus, Bellatrix si sposerà con Rodolphus… siamo tutti felici e contenti”
“E Tom?”
Antonin rise “Tom è morto da anni”
Druella scossa la testa, un sorrisetto sulle labbra “Credi davvero alla fantasia di Lord Voldemort?”
“Non è una fantasia, Druella” rispose Antonin con voce bassa “Il Signore Oscuro… lui è davvero qualcosa di diverso”
“È un manipolatore… è un…”
Non mi interessa” la interruppe Dolohov “Io vado da Alecto” dichiarò, prima di allontanarsi a passo spedito dalla Black per andare a cercare la sua futura moglie… o quella che sperava di poter rendere tale.
Druella si guardò intorno, ancora incredula riguardo a ciò che aveva assistito, incredula del fatto che Bellatrix potesse avere ciò che lei e altre centinaia di ragazze avevano sempre desiderato.
Quando Bellatrix emerse di nuovo dalla stanza, la festa stava già quasi volgendo a termine. Si guardò intorno, vide Dolohov che parlottava concitato con Alecto che, tuttavia, si ostinava a guardare dall’altra parte, vide sua madre rivolgerle uno sguardo di fuoco. Ma cosa le importava? Erano finiti i tempi in cui Druella Rosier in Black potesse avere da ridire su di lei e sulla sua vita.
“Hai una faccetta proprio soddisfatta, Bella!” esclamò Rabastan cogliendola di sorpresa.
“La faccia di chi si è fatta dare due colpi” aggiunse Evan con un ghigno.
“Due?” chiese Bella con fare innocente “Non dire fesserie, Evan. Lo hai preso per una scopa da corsa?”
“Rapporta solo la sua esperienza personale a quello che fanno gli altri…”
“Vaffanculo, Rabastan. Nessuna si è mai lamentata delle mie performance”
“Se vai con le ragazzette appena maggiorenni non penso abbiano un metro di paragone… per questo nessuna si lamenta”
Evan alzò gli occhi al cielo “Almeno io ho una vita sessuale attiva, non mi sembra si possa dire lo stesso di te”
“È che io sono raffinato…” Rabastan si volse a guardare l’altro lato della sala “Mica come Tony che si accontenta degli scorfani”
Bellatrix rise e seguì la linea dello sguardo di Rabastan. Vide Antonin che continuava a pregare Alecto che però scuoteva il capo, testarda. Un senso di disagio pervase Bellatrix. Lei tendeva a essere individualista e menefreghista ma voleva bene a Dolohov; per quanto amasse dargli fastidio e farlo esasperare non lo voleva vedere infelice. Bella sospirò “Lasciate in pace Tony, ragazzi”
“Dai, riesce a farsi dare due di picche anche da Alecto!” esclamò Evan ridendo.
“Non è colpa sua” Bellatrix storse il naso “Vado ad aiutarlo”
“Oppure a chiudere la sua tomba?” chiese Rabastan.
Bellatrix alzò il braccio sopra la testa senza voltarsi e gli fece il dito medio.
“Oh, guarda chi c’è, Tony” lo interruppe Alecto non appena vide Bellatrix avvicinarsi a loro “La tua nuova fidanzata”
Antonin fulminò con lo sguardo Bellatrix… se solo non fosse stata la protetta del Signore Oscuro l’avrebbe squartata.
“Non sono la sua fidanzata” disse Bellatrix fermandosi proprio di fronte alla coppia “Senti, Carrow” Bellatrix fece una smorfia, si doveva proprio sforzare per dire quelle cose ma Antonin era suo amico… “Sono stata una stronza, prima. Volevo solo usare Tony per i miei scopi, lui non voleva e non ha fatto nulla, è solo colpa mia”
Alecto alzò un sopracciglio “Avete discusso di scopare insieme?”
“No” era una menzogna solo in parte “Io gliel’ho chiesto e lui ha detto di no”
“Le hai detto di no?” chiese Alecto a Dolohov.
“Te lo sto ripetendo da ore!”
“E perché tu saresti interessata ad Antonin, sentiamo. Perché mai dovrei credere a questa fesseria”
“Non sono interessata ad Antonin” chiarì subito Bella “È solo… volevo… volevo far ingelosire una persona…”
Alecto socchiuse gli occhi soppesando Bellatrix e Antonin. L’idea che Bellatrix Black fosse interessata ad andare a letto con Antonin Dolohov quando tra le sue scelte aveva un ragazzo come Rodolphus Lestrange era ridicola.
“Volevi far ingelosire Rodolphus?” chiese guardinga.
“No, non Rod…”
“Chi?”
“Questi sono affari suoi, Alecto” interruppe Antonin.
“Tu devi stare zitto, Dolohov! Ho diritto di sapere, di vederci chiaro. Mi hai mentito”
“Non ti ho mentito!”
Bellatrix roteò gli occhi.
“Lo ha fatto per fare ingelosire me”
La voce di Lord Voldemort era fredda e fece rabbrividire tutti, tranne Bellatrix che si sentì come coccolata da quel tono basso e quasi minaccioso.
“Vo… voi, mio Signore?” balbettò Alecto intimidita dall’arrivo del Signore Oscuro.
“Me” annuì Voldemort poi mise un braccio intorno alle spalle di Antonin che si irrigidì, impaurito da quell’improvviso gesto “Posso assicurarti, Carrow, che se Antonin avesse allungato le mani su Bella non sarebbe qui per raccontarlo” sorrise “Non punirlo per qualcosa che non ha fatto, è un mio caro amico… e mi rende felice sapere abbia finalmente trovato una ragazza alla sua altezza”
Alecto arrossì “Io… mio Signore… non sapevo…. Cioè, avevo male interpretato tutto, allora” lo sguardo di Alecto si posò su Antonin “Potevi spiegarti meglio, Tony”
Antonin si morse le labbra. Erano ore che si stava spiegando meglio ma ora che la situazione era risolta non gli sembrava il caso di rimarcare le cose.
“Lasciateci” ordinò Voldemort rivolto a Bellatrix e ad Alecto. Bella lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Voldemort, sembrava non averne mai abbastanza, poi raggiunse di nuovo Evan e Rabastan.
“Vi ringrazio, Padrone” disse Antonin quando anche Alecto si fu allontanata a sufficienza.
“Sei sempre stato un prezioso amico, Antonin” annuì Voldemort “Un fedele alleato, un abile Mangiamorte… il mio braccio destro”
“Mi onorate con queste parole, mio Signore”
“Dovrai lasciare questo posto a Bellatrix”
Antonin sgranò gli occhi, quelle parole ebbero l’effetto di una pugnalata.
“A Bella?”
“Sarà lei la mia luogotenente. È giovane, acerba e inesperta ma proprio per questo duttile e malleabile… perfetta per essere la mia allieva di Arti Oscure”
Antonin avrebbe voluto protestare. Amava le Arti Oscure almeno quanto Voldemort, sicuramente almeno quanto Bella, e aveva sempre adorato stare ad ascoltare le nuove maledizioni create da Tom. Ingoiò tutte le rimostranze che aveva e chinò il capo, abituato a sottostare al volere del Signore Oscuro.
“Ma certo, mio Signore” acconsentì forzando un sorriso “Mi rimetto al vostro volere, come sempre”
“Bene” commentò Voldemort.
Antonin osservò l’Oscuro Signore allontanarsi e poi smaterializzarsi. Aveva passato la maggior parte della sua vita a essere il perfetto Mangiamorte, discreto compagno sempre pronto ad aiutare il suo Padrone e ora quel posto gli veniva soffiato dalla prima ragazzetta appena più sveglia e magica delle altre. Sospirò ormai avvezzo ad assaporare quella felicità dal retrogusto amaro, senza avere mai tutto ciò che desiderava.

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Più ci penso, più credo che questa storia si dovrebbe intitolare "Beautiful"... ma comunque XD
Grazie a chi ha avuto la forza di arrivare fino a qui. Dedico questo capitolo a Sev dato che ieri era il suo compleanno! Ancora auguri, 


Clo
  
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