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Autore: Rainbow_unicorn    03/11/2022    1 recensioni
Subito dopo il caso A-Kira, viene proiettato sugli schermi di tutto il mondo il video del presidente americano che non accetta il Death Note per paura di morire. Il colpevole? Un nuovo Kira che dichiara di possedere il libro della morte e che è pronto a creare un Nuovo Mondo all'insegna della Giustizia.
Il terzo L si trova catapultato in questa nuova sfida, ma sta volta non sarà solo, ci saranno amici di vecchia conoscenza ad aiutarlo.
Lui e la sua squadra si troveranno in un gioco molto più grande di loro, come pedine nelle mani di un pazzo, riusciranno a vincere?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near, Nuovo personaggio | Coppie: Mello/Near
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Si inginocchiò per poi piegarsi alla ricerca della calza perduta.

Una mano bianca uscì dal letto.

O si spostò spaventata finendo con il sedere a terra.

Un’altra mano uscì da sotto il letto e poi una testa.

I suoi occhi lessero: Birthday Beyond sopra quel viso che lei conosceva molto bene.

L’uomo uscì completamente dal nascondiglio e si mise a fissarla terrorizzato: sul collo portava un collare di ferro con una lucina verde che lampeggiava sul lato destro.
«Ti ho trovato!» gridò all’improvviso.

O rimase impietrita per un attimo, sbiancò, non era per nulla una bella notizia che lui fosse qui, vivo.

«Ti ho trovato!» continuò a ripete il moro, la sua espressione cambiò in sorriso come se improvvisamente fosse sollevato di essere lì anche se all’esterno appariva piuttosto inquietante.

Iniziò a ridacchiare: «Era ovvio che Birthday Beyond avrebbe trovato la piccola Oudeis, perché lui è un genio, il vero genio!»
Lo squadrò: era più magro di come lo ricordava, il viso era scavato e aveva due profonde occhiaie anche sotto al trucco che utilizzava per fingersi L, ma la cosa più sorprendente di tutte era che a differenza da quello che si aspettava non aveva alcuna cicatrice da bruciatura, questa era la cosa strana, dopotutto si era dato fuoco per rendere il suo caso irrisolvibile.

Lui continuò a ridacchiare soddisfatto per poi avvicinarsi con il suo modo strano di muoversi, piegato sulle ginocchia con la schiena incurvata.
Le venne a un centimetro dal viso e poi sorrise.
«La piccola Oudeis è cresciuta rispetto all’ultima volta che BB ti ha visto.»

La giovane sospirò per poi alzarsi e poggiarsi sul letto, per nulla stranita dal suo comportamento, anche se erano passati anni da quando entrambi vivevano alla Wammy house si era abituata al suo strano modo di fare.
«Certo sono passati circa quattordici lunghi anni da quando hai tentato di darti fuoco e anche di più da quando sei fuggito dall’orfanotrofio. È normale che sono cresciuta, tu invece non sembri per nulla cresciuto.» gli rispose facendogli segno di sedersi accanto a lei.
«Come sei arrivato a casa mia?» lo guardò dritto degli occhi, non gli chiese come fosse riuscito ad entrare, perché dopotutto, come chiunque fosse uscito da quell’orfanotrofio era un genio e non era la prima volta che entrava indisturbato in appartamenti altrui.

BB perse per un attimo quella confidenza che aveva avuto un momento prima.
Abbassò lo sguardo, sembrava terrorizzato, ma durò poco perché si sporse nuovamente verso di lei.
«Perché non sei sorpresa che io sia vivo?» piegò la testa di un lato per poi mettersi il pollice in bocca pensieroso, spalancò gli occhi «Perché non sono il primo vivo che vedi» ridacchiò come per compiacersi della sua deduzione.
«Se sei qui, immagino che tu lo sapessi già.»
«Mihael è stato il primo a trovarti, dopotutto siete sempre stati molto attaccati l’uno all’altra, da piccoli giocavate sempre insieme, però lui non è come noi, vero piccola Oudeis?
Lui non vede il mondo con i nostri occhi.»

I loro sguardi si incrociarono, Oudeis rimase in silenzio, quella frase aveva un significato che solo chi apparteneva alla Wammy house sapeva ed era stato forse questo il motivo per cui L l’aveva fatta volare fino in Giappone per aiutarlo nel caso Kira alla sola età di tredici anni, ma anche con quel dono era stato inutile: L era morto proprio nelle sue braccia e lei era fuggita senza lasciare più tracce.

«Non siete solo voi due, vero? Ci sono altre persone nella vostra stessa situazione.»
BB sghignazzò divertito.
«Non preoccuparti, ti proteggerò io dagli altri! Puoi contare sul buon vecchio Birthday» picchiò una mano sul suo petto orgoglioso.
L’uomo la fissò per un tempo che sembrò interminabile.
«Non so nulla di Lawliet, però, se è questo che mi stai chiedendo.» le disse improvvisamente «Non sarei da te, se sapessi che è vivo» ridacchiò.
Il suo sorriso si allargò: «Ma se L fosse vivo, huh huh huh huh huh.
Ma lui si è fatto ammazzare così facilmente da Kira. -la sua espressione cambiò all’improvviso diventando irata -Non è giusto, avrei dovuto sconfiggerlo io, tutta colpa di quel Kira, ora Nate mi ha rubato il posto, non è giusto!
Avrei preferito che fossi tu il nuovo L, sarebbe stato molto più divertente. Non trovi Oudeis?
Io e te siamo i migliori, se loro sono dei geni noi siamo dei super geni!»

BB, sin da quando O era entrata nell’orfanotrofio, aveva avuto un’ossessione per lei, aveva sempre creduto che loro due fossero una squadra, inizialmente lei era rimasta stranita da quel comportamento, ma poi ci aveva fatto l’abitudine.
Non sapeva se considerarlo un amico, ma avevano qualcosa in comune e anche se era strano dirlo, in parte lui era l’unico che poteva capirla: gli occhi da Shinigami erano un dono come una maledizione, sapere quando chi ti sta accanto muore, era come vedere la morte ovunque, non era sempre facile sopportarlo, soprattutto se erano gli unici a vederlo, mentre il resto del mondo aveva il privilegio di rimanere ignorante.

«Birthday perché sei qui?» domandò improvvisamente con un’espressione seria sul volto: basta con le chiacchere, doveva capire cosa stesse succedendo, prima Mihael, ora lui, entrambi uccisi dal Death note, entrambi vivi e vegeti davanti a lei, entrambi che erano venuti a cercarla.
«Perché io e te siamo amici, sei l’unica amica che ho.» le rispose.
Oudeis alzò un sopracciglio, non se la beveva.
«Hai parlato di altri, chi sono?»
Il collare iniziò a lampeggiare.
BB sbiancò, si portò le mani al collare di ferro come se cercasse di toglierselo.
«No, no, no, per favore non ho detto nulla che già non potesse intuire.»
«BB, cosa sta succedendo?» chiese allarmata, non l’aveva mai visto con quell’espressione di puro terrore.

Aveva avuto una giusta intuizione quando l’aveva visto così dimagrito con quelle occhiaie profonde: prima di arrivare da lei, quando era ritornato in vita non se l’era passata bene e quel collare ne era la prova.

«Mi ha scoperto» continuò agitandosi.
«Chi-»

BB le tappò la bocca con la mano e scosse la testa.
O abbassò lo sguardo verso il collare: chiunque stesse cercando BB, li sentiva tramite il collare. Gli fece segno di seguirla verso la cucina: avrebbe provato a toglierglierselo.

Si alzarono con molta lentezza e poi lo fece sedere su una delle sedie del tavolo, aprì il frigorifero e tirò fuori un barattolo di marmellata, gliela porse.
Gli occhi di BB si illuminarono e sembrò tranquillizzarsi, tolse il tappo e infilò due dita nella marmellata per poi mettersele in bocca gustandosi quel piacere di cui sembrava aver dimenticato il gusto.

Oudeis armeggiò con i vari cassetti finché non trovò una cassetta degli attrezzi: la tirò fuori e iniziò a cercare un cacciavite.
Aveva notato che il collare era diviso in due parte attaccate da delle viti, quindi se avesse tolto le viti probabilmente lo avrebbe liberato, il punto era come disattivarlo, non sembrava ci fossero bottoni o altro e sarebbe stato abbastanza stupido per chiunque l’avesse usato, farlo disattivare direttamente dal collare: quindi probabilmente si poteva farlo solo da distanza.

La lucina verde sembrò calmarsi fino a spegnersi del tutto.

O trovò il cacciavite giusto e si mise alle spalle di BB, ma prima di provare a liberarlo accese la televisione mettendo il volume al massimo, non guardò il canale su cui si trovava e si concentrò sul togliere le viti dal collare.
BB rimase fermo sulla sedia: era seduto con le ginocchia piegate.
O riuscì a togliere le viti con più facilità di quello che pensasse.
La lucina tornò a lampeggiare violentemente appena si allentò la presa dal collo dell’uomo.
Oudeis prese le viti ormai praticamente fuori e le buttò a terra.
Il collare si aprì, BB non attese nemmeno un secondo e con violenza se lo tolse per poi lanciarlo il più lontano possibile da sé e fu in quel momento che si accorsero che la tv si era completamente spenta per poi accendersi nuovamente con un video molto strano.
L’attenzione di entrambi si spostò immediatamente verso lo schermo.

Il video mostrava il presidente americano che sembrava parlare con qualcuno mentre il quaderno della morte fluttuava, questo era quello che vedevano occhi normali, ma loro avevano il dono degli Shinigami videro qualcuno a O molto conosciuto: Ryuk.
Non sembrava però che sapessero di essere spiati.
«Sono stato sgridato dal re degli Shinigami perché ho lasciato che vendesse il Death note» disse Ryuk porgendo il quaderno al presidente americano «Quindi è stata aggiunta una nuova regola: l’umano che venderà o comprerà il Death note morirà. Il venditore morirà quando riceverà i soldi e il compratore morirà quando avrà ricevuto il Death note.»
L’uomo sembrò stupito.
«Quindi tu che hai già pagato devi morire… lo so, è una regola nuova di zecca!
Ma se rifiutassi di accettare il quaderno lo considererò come se tu non lo avessi mai comprato. Ma a questo punto non riavrai indietro si soldi.
Se accetti il quaderno tu morirai, ma esso rimarrà qui e potrà essere utilizzato dalla tua nazione, allora cosa hai intenzione di fare?»
Il presidente gridò ancora terrorizzato: «Io non lo prendo!»
Ryyk ridacchiò: «Oh quindi metti la tua vita al primo posto invece che quella del tuo paese, interessante!»
«Tuttavia annuncerò comunque di aver ottenuto il potere di Kira.
Dirò di averlo ricevuto, ma rifiuterò di utilizzarlo… mi farà sembrare l’eroe della patria!»
La schermata diventò completamente nera e iniziò una musica inquietante di sottofondo che divenne man mano più alta.

BB si tappò le orecchie, premendosele con violenza: «No, no, NO TI PREGO NON FARLO!» continuò a ripetere come un ossesso dondolando aventi indietro.
Ora il video mostrava un insieme di immagini in bianco e nero e una voce elettronica iniziò a parlare: «Questi sono i politici di cui vi fidate!
Falsi che sfruttano la loro posizione per sé stessi.
QUESTO MONDO È MARCIO!
Ma è in arrivo una nuova era, un’era in cui regnerà la GIUSTIZIA, Kira è stato un incapace, ma ora il death note è in buone mani e un Nuovo Mondo nascerà dalle ceneri di questo, un Mondo senza INGIUSTIZIE!»
La musica continuò a volume sempre più alto finché O non sentì un’esplosione.

Perché era rimasta imbambolata lì invece di agire!
Le erano venuti i brividi a vedere quel video.

Si girò dove aveva sentito l’esplosione: la cucina stava andando letteralmente a fuoco: era stato il collare di prima, se la tv non l’avesse distratta se ne sarebbe accorta prima.
Dovevano uscire da lì il più in fretta possibile!
BB era ancora in preda al panico.
«Dobbiamo andarcene da qui!» disse prendendogli la mano.
BB non reagì.
Lo strattonò: sapeva benissimo che non era il modo migliore per trattare una persona che stava avendo un attacco di panico, ma se rimanevano ancora lì sarebbero morti carbonizzati.


 
«L siamo riusciti a trovare la residenza della signorina O»
Sorrise soddisfatto: l’aveva trovata.
Gli schermi della SPK si spensero improvvisamente lasciando la stanza buia poi si riaccesero ma questa volta mostrarono un video molto strano: il presidente americano che parlava con Ryuk e che rifiutava il death note e poi dopo una serie di immagini in bianco e nero una voce elettronica iniziava a parlare di un Nuovo Mondo all’insegna della Giustizia e dichiarava di avere il quaderno della morte.
I computer si spensero di nuovo e poi tornò tutto come prima.
L’intera SPK rimase sorpresa: che diamine stava succedendo?
Richard Jones ruppe quel silenzio che si era creato: «Ehm L, credo che la casa della persona che state cercando stia andando a fuoco…»
 
O riuscì a trascinare BB fuori dalla cucina verso la porta.
Si era tappata la bocca e il naso con la maglietta per non respirare troppo fumo: la situazione era veramente critica, il fuoco stava divampando ovunque e il suo compagno di sventure era ancora troppo scioccato per aiutarla.

Si avvicinò alla porta e si accorse in quel momento che le chiavi le aveva lasciate sul tavolo nella borsa e si era dimenticata di prenderle perché troppo presa a cercare di far riprendere Beyond.
E ora che fare?
La porta era blindata, quindi farla andare giù a spallate non era una buona idea.
Sarebbe veramente morta in questo modo?
L’ironia della sorte: in una stanza chiusa a chiave da dentro, proprio come una delle vittime di BB, solo che lui era dentro con lei.
Forse la soluzione era provare ad uscire da una delle finestre, ma ora se avesse solo provato a toccarne una si sarebbe solo gravemente ustionata oltre al fatto che le fiamme erano già arrivate a scaldarne i vetri.

Appoggiò BB a terra.
Ad un certo punto sentì una voce: «Se c’è qualcuno vicino alla porta si tolga, la stiamo per buttare giù»
«Sì siamo in due qui!» cercò di dire per poi tossire
«Non si preoccupi, la salveremo!»

Qualcuno del vicinato aveva chiamato i pompieri per fortuna.
Buttarono giù la porta e in poco tempo fecero uscire entrambi.

«Signorina va tutto bene, ora la porteremo all’ospedale per dei controlli.»
La fecero sdraiare su una barella.
«non ce ne è bisogno, sto bene, piuttosto il mio coinquilino credo abbia più bisogno di me» spiegò cercando di alzarsi, ma una mano la rimise sdraiata.

Fu in quel momento che capì che c’era qualcosa di strano: perché BB era in manette, perché c’era un elicottero?
La sua casa stava prendendo fuoco, ma un camion dei pompieri bastava per risolvere la situazione e poi perché ammanettare BB se per il resto del mondo era morto, significava che chi era sotto a questa operazione lo conosceva molto bene.
Le misero un respiratore e poi la portarono sull’elicottero invece che sull’ambulanza.



|| Spazio Autrice||
Giuro che pian piano tutto acquisirà un senso.
Scusate se pubblico ora dopo tanto tempo, ma sono stata molto impegnata ultimamente, il lato positivo è che almeno ho già pronti altri capitoli che man mano pubblicherò!
Spero vi stia piacendo!
Detto ciò vi saluto e ci si vede al prossimo capitolo!
Grazie mille per chi sta seguendo la storia e chi ha lasciato un commento, non avete idea di quanto questo mi renda felice!

 
   
 
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